ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04136

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 339 del 26/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: LIUZZI MIRELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
IANNUZZI CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2014
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2014
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2014
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2014
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/11/2014
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 27/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/11/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 27/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04136
presentato da
LIUZZI Mirella
testo di
Mercoledì 26 novembre 2014, seduta n. 339

   LIUZZI, CRISTIAN IANNUZZI, COZZOLINO, BENEDETTI, SPESSOTTO, DE LORENZIS e PETRAROLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'Agenda digitale è una grande visione di digitalizzazione e modernizzazione del Paese volta allo sviluppo di competenze e infrastrutture digitali, per migliorare l'efficienza dei processi, la qualità della vita dei cittadini alimentando opportunità di conoscenza, culturali, sociali ed economiche;
   l'Agenda digitale europea, pone la banda larga come una delle sette iniziative chiave della strategia Europa 2020, prevedendo tra i suoi obiettivi: banda larga di base per tutti entro il 2013 e accesso a reti di nuova generazione (velocità pari o superiori a 30Mbps) per tutti i cittadini europei entro il 2020;
   l'8 novembre scorso l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) unitamente all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) hanno pubblicato le risultanze dell'indagine conoscitiva sulla concorrenza statica e dinamica nel mercato dei servizi di accesso e sulle prospettive di investimento nelle reti di telecomunicazioni a banda larga e ultra larga;
   il corposo documento che conferma in larga misura l'analisi condotta nel cosiddetto Rapporto Caio, commissionato dal Governo Letta lo scorso anno, compie un'attenta riflessione sul lato della domanda, sui piani degli operatori privati, nonché sui limiti che hanno caratterizzato l'intervento pubblico in materia negli ultimi anni, formulando conclusivamente delle proposte per l'elaborazione di una politica industriale più efficiente e coordinata in un settore centrale per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese;
   sul fronte della domanda le Autorità di regolazione sottolineano la necessità di elaborare politiche pubbliche volte ad incrementare la stessa avviando campagne specifiche di alfabetizzazione al digitale, riconoscendo tale aspetto come la principale criticità strutturale allo sviluppo del settore, ma affermando, al contempo, come le condizioni attuali della domanda non possono rappresentare un «[...] alibi per un approccio timido nei confronti degli investimenti nelle nuove reti», quanto piuttosto deve rappresentare uno stimolo per l'elaborazione di politiche e interventi «proattivi» volti a promuovere la domanda di servizi;
   con riferimento ai piani di investimento presentati dagli operatori nell'ambito dell'indagine conoscitiva, le Autorità rilevano come gli stessi appaiano «[...] tuttora circoscritti al prossimo biennio, mentre restano soggetti ad un'elevata indeterminatezza in relazione all'estensione dei progetti e alla tempistica prevista per la loro realizzazione»;
   tali piani di investimento non appaiono, allo stato, così come confermato dall'attenta e documentata analisi condotta da AGCM e AGCOM, idonei al raggiungimento degli obiettivi previsti dall'Agenda digitale europea entro il 2020, essendo peraltro, prevalentemente «[...] concentrati nelle zone urbane, e per alcuni operatori, solo nelle principali città»;
   con riferimento all'intervento pubblico le Autorità rilevano come fino ad oggi «[....] la governance istituzionale dell'agenda digitale ha riguardato principalmente l'importante progetto di digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei rapporti di quest'ultima con cittadini e imprese, piuttosto che gli investimenti nelle reti in fibra»;
   secondo le Autorità di settore, in chiave prospettica, appare necessario elaborare nuove forme di intervento pubblico per lo sviluppo della banda ultralarga, in particolare nelle aree del Paese, come la Basilicata, dove le forme di cofinanziamento degli interventi privati fino ad ora messe in campo si sono dimostrate totalmente fallimentari per lo scarso interesse degli operatori privati ad intervenire, anche a fronte della necessita di investire una quota minoritaria (30 per cento) per il finanziamento dell'intervento necessario;
   secondo le stime di AGCOM e AGCM per consentire la digitalizzazione delle aree del Paese sopra menzionate è necessario mettere in campo fino al 2020 almeno 2,5 miliardi di risorse pubbliche;
   allo stato attuale e nonostante i numerosi atti di sindacato ispettivo indirizzati dagli interroganti, il Governo non ha elaborato, né avviato alcun piano volto a ridefinire l'intervento pubblico negli investimenti in tale settore strategico del Paese, come da ultimo ricordato da AGCM e AGCOM –:
   se, con quale tempistica e secondo quali modalità il Governo intenda elaborare e attuare una coerente politica industriale in materia al fine di conseguire gli obiettivi dell'agenda digitale concordati in sede europea e nazionale. (5-04136)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

concorrenza

rete di trasmissione

sviluppo sociale