ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04132

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 338 del 25/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: TONINELLI DANILO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/11/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/11/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 01/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/11/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 01/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04132
presentato da
TONINELLI Danilo
testo di
Martedì 25 novembre 2014, seduta n. 338

   TONINELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie . — Per sapere – premesso che:
   intervenendo a Milano all'assemblea nazionale dell'Associazione nazionale dei comuni italiani in data 8 novembre 2014, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Politiche di Coesione Territoriale ha affermato che «serve un piano nazionale di redistribuzione del personale, che stiamo studiando con i Ministri degli Affari regionali Lanzetta e della Pubblica amministrazione Madia», in ottemperanza ai tagli previsti dalla legge di stabilità in discussione, quantificati, all'articolo 35, comma 13, in un miliardo di euro per il 2015, due miliardi per il 2016 e tre miliardi per il 2017;
   a fronte di questa imponente riduzione nei trasferimenti all'ente provinciale e di dichiarazioni del Governo come quella appena richiamata, che fin dall'approvazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (cosiddetta legge Delrio) si attribuisce il merito dell'abolizione delle province, si assiste, nelle nuove realtà amministrative sorte a seguito della presunta abolizione in questione, all'effettiva proliferazione del personale e degli incarichi professionali affidati a professionisti da parte dei nuovi enti;
   nelle province che si sono appena formate attraverso le cosiddette elezioni di secondo livello, nelle quali l'organo rappresentativo è stato eletto dagli stessi amministratori locali già in carica, svilendo secondo l'interrogante la rappresentanza democratica, è infatti possibile ravvisare pratiche che vanno nella direzione opposta rispetto a quanto dichiarato dal Governo; in particolare ci si riferisce al caso della provincia di Cremona, che, lungi dall'essere abolita, ha visto recentemente la proclamazione del nuovo presidente, che, con deliberazione del 30 ottobre, recante «costituzione ufficio di staff ex articolo 90 TUEL — integrazione programmazione del fabbisogno del personale a tempo determinato e piano delle assunzioni per l'anno 2014», ha proceduto all'assunzione di nuovi collaboratori;
   è rilevante in questa sede evidenziare come nella delibera in questione si specifichi quale motivazione del provvedimento che: «Le esigenze manifestatesi in coincidenza con l'avvio del nuovo mandato presidenziale hanno condotto ad individuare alcune posizioni di lavoro che costituiranno l'ufficio di staff del Presidente [...]. All'ufficio competeranno le attività di promozione, comunicazione e monitoraggio necessarie per l'individuazione e la verifica del raggiungimento degli obiettivi politici dell'Amministrazione»: l'amministrazione provinciale quindi afferma di avere dichiaratamente «obiettivi politici», che esulano dall'attività amministrativa in senso stretto, che addirittura abbisognano di essere pubblicizzati e promossi all'esterno, esigenze per perseguire le quali l'amministrazione provinciale necessita di personale in ambito di comunicazione;
   il ricorso a professionalità esterne, secondo tale provvedimento, è imposto proprio dalla legge Delrio, ovvero «in considerazione dell'utilità delle figure professionali individuate nel presente contesto a) di avvio del mandato con la conseguente necessità di potenziare le attività di comunicazione in un'ottica di trasparenza dell'azione amministrativa, con riferimento alla prima figura professionale indicata e b) di mantenimento in capo alle province di una fondamentale competenza in materia di tutela e valorizzazione dell'ambiente e di pianificazione territoriale, in base alla legge n. 56 del 2014, con riferimento alla seconda figura professionale indicata»;
   l'eliminazione delle province, e dei relativi costi di personale, è quindi un miraggio, perché di fatto accade che le attribuzioni della stessa legge impongano nuovi costi per essere attuati, nonché un evidente natura politica dell'ente che non si concilia con gli intenti dichiarati dal Governo, ma, soprattutto, configura uno stridente contrasto tra la vigente Costituzione, nella misura in cui essa prevede che esse «sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione», la previsione della non elettività diretta dei rappresentanti degli enti. Da una parte, quindi, si hanno province non elettive perché si è deciso, che esse vadano superate, quindi abolite, nonostante la Costituzione vigente ancora le preveda; al tempo stesso, anche le nuove province, che secondo la prospettazione dei promotori della legge Delrio saranno adeguate alla riforma costituzionale attualmente in discussione, che ne prevede la soppressione, continuano a perseguire obiettivi politici che devono essere promossi e pubblicizzati in vista della creazione di consenso attorno alle stesse amministrazioni –:
   in cosa consista l'annunciata «redistribuzione nazionale del personale» delle province;
   quali siano le modalità di attuazione della «legge Delrio» nella misura in cui essa impone agli enti provinciali, di fatto tutt'altro che aboliti, l'assunzione di nuovo personale;
   in che modo si intenda procedere alla riduzione e alla redistribuzione del personale delle province, alla luce della circostanza per la quale in base alla legge n. 56 del 2014 alle nuove amministrazioni provinciali è imposta l'assunzione di nuovo personale;
   in che modo si concili l'esigenza di attuazione di indirizzo politico imposto dalla legge n. 56 del 2014 e la promozione pubblicitaria degli obiettivi politici alle nuove amministrazioni provinciali non elettive con il superamento dell'elezione diretta dei nuovi organi delle stesse.
(5-04132)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione locale

approvazione della legge

costi salariali