ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04122

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 338 del 25/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: LATRONICO COSIMO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 25/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04122
presentato da
LATRONICO Cosimo
testo di
Martedì 25 novembre 2014, seduta n. 338

   LATRONICO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   da alcuni giorni presso il comune di Pisticci (MT) è presente un presidio di associazioni, cittadini e sindacati per manifestare il loro dissenso e la loro preoccupazione dovuta allo smaltimento dei reflui petroliferi provenienti dal centro Oli di Viggiano (PZ);
   presso lo stabilimento di Pisticci Scalo vengono depurate le acque di lavorazione delle estrazioni petrolifere della Val d'Agri e proprio nei prelievi, effettuati lo scorso 8 ottobre 2014, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ha riscontrato la presenza di concentrazioni di radionuclidi;
   nella relazione dell'ARPAB si afferma che da rilievi effettuati su campioni prelevati da autobotti provenienti dal Centro Oli Val d'Agri di Viggiano (COVA) è stata riscontrata la presenza di radionuclidi 9 volte superiore alla quantità presente nell'acqua potabile in base alla direttiva dell'Unione Europea e in misura minore tali sostanze sono state rilevate anche nei fanghi depositati negli impianti;
   il 17 novembre 2014, presso la sede della regione Basilicata, l'Eni ha diffuso una nota nella quale si sostiene «che gli aspetti riguardanti la presenza di radionuclidi di origine naturale nel processo di estrazione d'idrocarburi sono gestiti rispettando completamente la normativa comunitaria e nazionale in materia (decreto legislativo n. 230 del 1995, la direttiva europea 96/29/EURATOM, il decreto legislativo n. 241 del 2000 per il controllo delle sorgenti naturali delle radiazioni)»;
   lo smaltimento dei reflui con presenza di sostanze radioattive avviene in un impianto, quale quello del Tecnoparco, la cui autorizzazione integrata ambientale non è certo che contempli il trattamento di quelle sostanze. Tale circostanza ha spinto le istituzioni locali a sollevare il problema di quali codici CER escano dal COVA di Viggiano;
   le quantità di acqua di vegetazione non sono assolutamente trascurabili, infatti le quantità giornaliere risultanti dall'attività del COVA sono da 10 a 18 chilogrammi per ogni barile di petrolio lavorato e quindi dell'ordine di circa 1.500 tonnellate/giorno; in tale acqua, vi sarebbe radioattività dovuta sia ai minerali presenti nella roccia fratturata proveniente dalla crosta terrestre, estratta insieme al petrolio, sia a materiali addizionati nel processo di trivellazione ed estrazione;
   sulla concentrazione di radioattività rilevata a Pisticci scalo le istituzioni locali e la regione Basilicata hanno chiesto il parere dell'Ispra e dell'Istituto superiore di sanità per verificare se le alte concentrazioni di radionuclidi alfa e beta riscontrate nelle acque e immesse nella catena alimentare e ingeriti dagli animali, potrebbero determinare alterazioni del DNA cellulare provocando svariate patologie comprese le neoplasie;
   nei giorni scorsi si è verificato un altro incidente ed in merito l'Eni ha diffuso una nota dove sosteneva che «durante lo svolgimento di controlli periodici programmati lungo il tracciato dell'oleodotto Viggiano-Taranto, in località San Basilio di Marconia» era «stata riscontrata sul terreno la presenza di una macchia oleosa, di dimensione inferiore a tre metri quadrati», e che era stata riscontrata sull'oleodotto «la manomissione della protezione esterna e la presenza di un foro dal diametro perfettamente regolare di 8 millimetri, di evidente origine dolosa»;
   l'Eni ha anche precisato, che «l'oleodotto è stato immediatamente messo fuori servizio e sono state rapidamente avviate le attività di scavo e bonifica dell'area interessata, di dimensioni molto ridotte», e che «il tubo non presenta cedimenti strutturali e corrosioni, ma risulta danneggiato dall'esterno», precisando che sono in corso approfondimenti finalizzati ad accertare le cause dell'accaduto e che le autorità competenti ne sono state informate;
   nella cittadinanza di Pisticci e nelle aree del Metapontino si è generato un forte allarme causato dalle notizie che riguardano sia l'attività di smaltimento dei reflui delle lavorazioni petrolifere svolte dalla società Tecnoparco, che opera in un'area dove è presente un centro abitato e numerose colture agricole e sia la rottura dell'oleodotto  –:
   di quali elementi disponga il Governo in merito a quanto esposto in premessa;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare per verificare se la concentrazione di radioattività riscontrata nell'area di Pisticci scalo e Ferrandina ecceda i parametri previsti dalle leggi e dalle direttive europee;
   quali misure di competenza intenda intraprendere per tutelare la salute pubblica e l'integrità dell'ambiente. (5-04122)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

direttiva comunitaria

norma europea

protezione dell'ambiente