ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04097

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 335 del 20/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 20/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 20/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/11/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04097
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo presentato
Giovedì 20 novembre 2014
modificato
Venerdì 21 novembre 2014, seduta n. 336

   ZACCAGNINI, DURANTI, MELILLA, PALAZZOTTO, PANNARALE, FRATOIANNI, SCOTTO, RICCIATTI, FERRARA, COSTANTINO, NICCHI, KRONBICHLER. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
in data 16 aprile 2014, il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno con un articolo a firma di Donato Mastrangelo dal titolo: «Tra “guerre” di Procure e racket, Oggi la visita della Commissione parlamentare antimafia presieduta da Rosy Bindi» descriveva come: «Da un lato i fenomeni malavitosi connessi al racket delle estorsioni nel Metapontino che registrano una preoccupante recrudescenza. Dall'altro i rapporti; non certo idilliaci, tra i diversi livelli giudiziari operanti sul territorio al punto che il vice presidente nazionale di Libera don Marcello Cozzi, [...], non esita a parlare di «inquietante conflitto tra la Direzione nazionale antimafia (Dna) e la Direzione distrettuale (Dda) da una parte e la Procura di Matera dall'altra». È su questi temi che dovrebbe concentrarsi principalmente la visita della Commissione parlamentare antimafia presieduta dall'onorevole Rosy Bindi in missione in città questa mattina [...] Tra le questioni di stretta attualità, tuttavia, figura anche il fenomeno delle eco mafie e dei traffici illeciti di rifiuti e delle sue ramificazioni con le lobby imprenditoriali. Un filone sul quale le associazioni ambientaliste si battono da tempo e che illustreranno alla presidente Bindi [...] Tra gli incontri previsti quello del portavoce di Terre Joniche e coordinatore di Altragricoltura Gianni Fabbris che sarà accompagnato da Antonio Melidoro, avvocato coordinatore dello staff tecnico del Soccorso Contadino di Basilicata ed Enrico Lavaca, agricoltore di Mepataponto, e presidente del Soccorso contadina regionale. «L'incontro – si legge in una nota – sarà l'occasione per ribadire ai parlamentari le questioni che il Comitato Terre Joniche e Altragricoltura denunciano da tempo sul rischio sicurezza cui sono esposte le comunità rurali ed Urbane lucane per l'assenza di risposte alle emergenze sociali, economiche ed ambientali»;
in data 24 settembre, 2014, dal sito web del il Quotidiano della Basilicata compariva il seguente articolo a firma di Antonio Corrado, dal titolo – «Fabbris querela il procuratore di Matera. È battaglia legale» nello stesso articolo si descriveva come – il procuratore capo di Matera, Celestina Gravina, chiede l'arresto del sindacalista Gianni Fabbris (Altragricoltura) con le accuse pesantissime di rapina aggravata ed estorsione aggravata del terreno agricolo dell'azienda «Conte» a Tursi, ma Fabbris da indagato per tutta risposta querela il procuratore della Repubblica per abuso d'ufficio aggravato, in quanto pur in presenza di pregiudizi nei suoi confronti, avrebbe condotto le indagini su Fabbris, inibendo con il suo atto l'attività sindacale. [...] Fabbris, insomma, chiede che il presunto atteggiamento vessatorio, che sarebbe stato messo in atto nei suoi confronti dalla dottoressa Gravina («io accusato di rapina di un terreno, reato inesistente», dice), venga verificato e perseguito in tutte le sedi disciplinari ed amministrative. La querela, per il momento, è stata presentata solo dal sindacalista, ma presto si costituirà anche Altragricoltura nazionale, chiedendo in sede civile anche il risarcimento per i danni all'immagine. La richiesta di arresto, secondo Fabbris, sarebbe l'esito di un evidente «livore – scrive Fabbris nella sua querela di 40 pagine – nei confronti miei e dell'associazione che io rappresento», livore scatenato, secondo Fabbris, dal legittimo diritto di critica esercitato dal suo sindacato nei confronti della procura per una certa inerzia nell'affrontare situazioni di indubbia matrice criminale. Fabbris, nei mesi scorsi, è stato anche invitato dalla Commissione antimafia a segnalare eventuali nodi criminali nella provincia materana. «Così ho fatto – ha spiegato ieri il sindacalista durante una conferenza stampa – evidenziando anche l'atteggiamento preconcetto del procuratore nei miei confronti, in quanto a causa mia sarebbe stata chiamata a rispondere su alcune vicende dalla presidente Bindi. La dottoressa Gravina, infatti, continuava a declassare i gravissimi episodi criminali che si verificavano nel Metapontino, con incendi dolosi di aziende agricole. È chiaro che, se si cerca la mafia in Basilicata come lo si farebbe in Sicilia, o non si sa fare il proprio dovere, o non lo si vuole fare. Tutti sono criticabili, compresa la procura di Matera, perché solo in epoca fascista si arrestavano i sindacalisti con una scusa per inibirne l'attività contraria al regime». Ci va giù duro Fabbris, che spiega come nella vicenda Conte (l'azienda venduta all'asta a Tursi da cui è partito l'attrito con la procura), si parta dalla stranezza che la querela della controparte, ovvero di chi è accusato di sciacallaggio per aver comprato a poche migliaia di euro, sia indirizzata direttamente alla Gravina e non alla procura, come da prassi. «Anche gli atti – spiega ancora Fabbris – sono firmati tutti da lei; poi viene la richiesta di arresto nei miei confronti, che io interpreto come una minaccia, in quanto lei ha già fatto il processo, stabilendo chi sono i buoni e chi sono i cattivi. In questi giorni conosceremo la data della nuova audizione presso la Commissione antimafia, dove riferiremo puntualmente su diversi episodi; già nell'occasione precedente fummo invitati e producemmo documenti e prove di fatti di cui la presidente Bindi chiese conto al procuratore Gravina, la quale, come del resto anche il Prefetto Pizzi, rimarcò l'assenza di denunce. È vero che i cittadini non denunciano – spiega Fabbris – ma accade perché non c’è un clima favorevole per farli venire allo scoperto. Dalla mia personale vicenda, per esempio, viene fuori un messaggio che rischia di distogliere ulteriormente il cittadino dal denunciare. La richiesta di arresto nei miei confronti, insomma, è un pessimo servizio alla democrazia ed all'agibilità legale del territorio; siamo noi che chiediamo legalità in questo territorio e non ci faremo scippare, perché il Materano ha diritto ad un sistema giustizia adeguato, mentre il silenzio fa proliferare sciacalli e usurai». La vicenda di Fabbris sembra tanto un'autentica battaglia per la legalità, combattuta da due soggetti (un sindacato del mondo agricolo e un procuratore capo), che dovrebbero stare dalla stessa parte, ma paradossalmente si fronteggiano. Oggi Fabbris chiede di perseguire eventuali comportamenti illegittimi, in quanto teme ulteriori ritorsioni nei suoi confronti;
dal sito web di Altragricoltura in data 23 agosto 2014 compare il seguente comunicato, dal titolo «La Procura chiede l'arresto per gravissimi reati per oltre dieci anni di carcere. Altragricoltura chiede l'incontro con la Commissione Antimafia» nello stesso comunicato si descriveva come – Il presidente di Altragricoltura Tano Malannino scrive alla Commissione Antimafia chiedendo un incontro urgente. A fondamento della richiesta vi sono tre circostanze:
a) la possibilità di integrare con documenti e atti gli elementi già esposti da Gianni Fabbris che in sede di audizione in aprile presso la prefettura di Matera aveva denunciato la gravità della condizione della legalità nelle aree rurali di alcune zone della provincia di Matera e l'inadeguatezza delle procedure e dei metodi di indagine per individuarne ragioni, dinamiche e protagonisti;
b) la possibilità di produrre documentazione circostanziata relativa ad episodi e circostanze che documentano le nostre denunce e contraddicono le asserzioni rese in successiva audizione presso la Commissione Antimafia da parte della dottoressa Celestina Gravina che ha tacciato l'operato dell'Associazionismo democratico-lucano di non produrre fatti ma solo agitazione e di operare con metodi non corretti;
c) le modalità e il merito con cui la procura della Repubblica ha chiesto in questi giorni l'arresto di Fabbris. I reati per cui la procuratrice della Repubblica Celestina Gravina ha proposto l'incriminazione sono: «estorsione aggravata e continuata nella forma tentata» (81cpv-56-110-112 nn. 1 e 2) e rapina aggravata (628 comma 3 n. 1). È pur vero che il giudice per le indagini preliminari non ha accolto le richieste ed ha riqualificato l'ipotesi di reato per cui Fabbris è indagato in «violenza privata» (articolo 610) ed è certo che in sede di interrogatorio di garanzia Fabbris potrà ben giustificare e chiarire il suo operato tenuto alla luce di una rigorosa per quanto decisa correttezza sindacale, ma i reati per cui la procura della Repubblica ha chiesto l'arresto appaiono fuori da ogni giustificazione logica, abnormi (prevedono possibili condanne per dieci anni di reclusione ovvero condanne per reati da criminalità organizzata o da delitti gravi) e privi di aderenza a qualsiasi ipotesi riferibile alla realtà. Dunque un passo giudicato fuori dalla correttezza formale e sostanziale»;
in data 25 agosto 2014, dal sito dell'associazione Libera viene diramato il seguente comunicato stampa dal titolo: «LIBERA BASILICATA: SOLIDARIETÀ A GIANNI FABRIS»: «Che da tempo nel metapontino ci fossero interessi enormi attorno a cui si stanno muovendo poteri oscuri, e sciacalli di ogni tipo, lo avevamo già intuito e segnalato [...] Nonostante tutto, però, non ci abitueremo mai all'idea che paradossalmente ad essere sottoposti alla lente d'ingrandimento della macchina della giustizia siano coloro che camminano accanto a quanti si vedono violati i propri diritti, e semplicemente ma con forza non fanno altro che reclamare verità e giustizia. [...] Esprimere solidarietà a Gianni Fabris, Coordinatore nazionale di Altragricoltura, destinatario in queste ultime ore di un'azione giudiziaria da parte della procura di Matera, significhi per tutti coloro che hanno fame e sete di giustizia di continuare a tenere con tenacia la barra dritta nella ricerca delle verità senza mai stancarsi nel difendere i diritti dei cittadini. Ma al di là delle legittime rivendicazioni di ciascuna parte in causa, significhi soprattutto avere la capacità di saper cogliere certe preoccupanti e inquietanti dinamiche che da tempo stanno investendo quel territorio» –:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intendano assumere iniziative ispettive presso la procura della Repubblica di Matera. (5-04097)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

commissione parlamentare

criminalita' organizzata

traffico illecito