ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03986

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 326 del 06/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2014
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2014
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2014
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2014
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2014
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2014
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2014
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 06/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03986
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Giovedì 6 novembre 2014, seduta n. 326

   SEGONI, MARZANA, LUIGI GALLO, SIMONE VALENTE, BATTELLI, BRESCIA, VACCA, DI BENEDETTO e D'UVA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 22, comma 3, della legge n. 240 del 2010 (cosiddetta legge Gelmini), in tema di assegni di ricerca, impone che «la durata complessiva dei rapporti instaurati ai sensi del presente articolo, compresi gli eventuali rinnovi, non può comunque essere superiore a quattro anni»;
   l'impianto della sopracitata legge n. 240 del 2010 prevede, come naturale sbocco per gli assegnisti, i contratti da ricercatore a tempo determinato (RTD);
   appare tuttavia evidente che non tutti gli assegnisti in scadenza possono essere assorbiti come ricercatori a tempo determinato (verosimilmente tra i 500 e i 1000 l'anno), né, in virtù del curriculum formativo maturato in soli 4 anni dal conseguimento del titolo di dottorato, pare verosimilmente possibile ottenere un SIR (a cui concorrono ricercatori con attività fino a 6 anni dal dottorato) o uno starting grant dell'ERC (a cui concorrono ricercatori con attività tra i 2 e gli 8 anni dal dottorato);
   in questi giorni si stanno verificando i primi casi (qualche centinaio) di assegnisti in scadenza estromessi di fatto dal mondo della ricerca universitaria, che nell'arco di un biennio diverranno verosimilmente migliaia;
   nel 2012, le rilevazioni del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca davano circa 14.000 assegnisti, quindi con assegni attivati nel biennio 2011-2012. Conseguentemente, nel biennio 2015-2016 tutti questi contratti andranno in scadenza e, se si considera l'attuale capacità degli atenei di assorbire tali figure professionali con contratti RTD, è possibile stimare prudenzialmente che circa il 70 per cento degli assegnisti ogni anno sarà di fatto escluso dal mondo della ricerca, con ridotte possibilità di assorbimento da parte di aziende o enti di ricerca, favorendo di fatto una massiccia fuga all'estero;
   quella degli assegnisti è una categoria priva di rappresentanze sindacali, assente in molti atenei dalle sedi dell'amministrazione accademica, priva di garanzie assistenziali (come il diritto all'indennità di disoccupazione), caratterizzata dalla pressoché totale impossibilità di gestire autonomamente i fondi di ricerca;
   nonostante gli assegnisti siano personale non strutturato esterno all'organico delle università, svolgono ruoli fondamentali nella ricerca, nella produzione scientifica e nell'attività didattica;
   gli assegnisti di ricerca post-dottorati sono figure altamente specializzate su cui lo Stato ha investito ingenti risorse per garantire una formazione superiore, una titolo di laurea, un titolo post-laurea come il dottorato di ricerca, senza contare l'esperienza maturata nei 4 anni di post-dottorato;
   professori e gruppi di ricerca basati in università italiane, anche quando vincitori di finanziamenti esterni, possono vedersi costretti a dovere ignorare giovani ricercatori italiani, anche se in possesso di titoli idonei, perché impossibilitati ad assumerli a causa del blocco dei quattro anni, senza contare che gli assegni di ricerca gravano completamente sul budget dei progetti di ricerca, senza oneri aggiuntivi per lo Stato –:
   quali provvedimenti intenda intraprendere per evitare che il meccanismo citato in premessa impatti negativamente sulla vita di migliaia di giovani assegnisti di ricerca privi di garanzie assistenziali e contribuisca ad una perdita di competitività in campo internazionale della ricerca italiana, estromettendo di fatto proprio gli assegnisti post-doc con maggiore esperienza e spingendo figure altamente specializzate, sulla cui formazione sono state investite ingenti risorse pubbliche italiane, a proseguire la loro carriera all'estero.
   (5-03986)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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