ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03933

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 323 del 03/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 03/11/2014
Stato iter:
10/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/02/2015
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 10/02/2015
Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/11/2014

DISCUSSIONE IL 10/02/2015

SVOLTO IL 10/02/2015

CONCLUSO IL 10/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03933
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Lunedì 3 novembre 2014, seduta n. 323

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   l'interrogante ha già esposto in precedenti atti di sindacato ispettivo, la situazione di difficoltà in cui si trovano i lavoratori dell'azienda Evraz Palini e Bertoli di San Giorgio di Nogaro (Udine) che è chiusa dal mese di agosto 2013. Dopo i primi tre mesi di cassa ordinaria a ore zero – motivata da condizioni di mercato non favorevoli – si sta avvicinando il suo termine di scadenza, previsto per il 25 novembre 2014;
   ad oggi, non vi è stato alcun intervento dell'esecutivo per sollecitare un confronto con la proprietà della società e predisporre azioni a tutela dei lavoratori, che hanno quindi subìto non solo un disinteresse delle istituzioni ma altresì, in questo periodo di chiusura, una totale latitanza dei vertici dell'impresa;
   lo scorso 24 ottobre 2014, presso la regione, si è tenuto un incontro tra le parti sindacali, i referenti regionali ed i rappresentanti della Everaz. Questi ultimi hanno presentato – anche se solo verbalmente – il piano industriale che intenderebbero adottare;
   a quanto è dato sapere, non vi è l'intenzione di chiudere il sito produttivo di Nogaro, tuttavia, a causa delle condizioni del mercato dell'acciaio, non è possibile riprendere la produzione prima di novembre 2015;
   l'azienda punta su un piano di ristrutturazione che prevede la riduzione dei costi di produzione, innovazione tecnologica e riorganizzazione dell'impianto;
   l'Evraz ha intenzione di chiedere un ulteriore anno di cassa integrazione, per motivi di ristrutturazione. A riguardo, è stato precisato che non si intende anticipare la cassa integrazione ai lavoratori in quanto l'impresa si vuole avvalere del pagamento diretto da parte dell'Inps. Sul punto, i referenti della regione e dei sindacati hanno, invece, chiesto l'anticipo della cassa integrazione sia per non lasciare i lavoratori per mesi senza entrate, sia per garanzia della veridicità delle intenzioni dell'Everaz;
   sono state, infine esposte le misure che intenderebbe adottare la società anche in caso di ripartenza della produzione, in particolare, vi è l'intenzione di riorganizzare il personale senza effettuare tagli;
   il piano industriale così come esposto dai rappresentanti della Everaz genera una serie di perplessità, innanzitutto, perché non sussiste un concreto impegno scritto, in secondo luogo, non sono stati ritenuti ragionevoli la tipologia e l'ammontare degli investimenti che i vertici dell'impresa ritengono di dovere affrontare per la manutenzione e la ripartenza dell'impianto produttivo;
   inoltre, la Everaz continua a dichiarare che le cause della chiusura del sito di Nogaro sono imputabili alla crisi del settore del mercato dell'acciaio quando, invece, gli altri laminatoi dell'Aussa Corno sembra stiano lavorando a pieno regime facendo anche record di produzione –:
   anche considerando la totale assenza di interesse da parte dell'esecutivo per la situazione di crisi che stanno vivendo i lavoratori in questione, se il Ministro interrogato intenda, urgentemente, assumere iniziative al fine di promuovere un tavolo di concertazione tra le parti interessate, per favorire una corretta gestione delle relazioni industriali e sindacali e per favorire l'individuazione di un concreto piano industriale che consenta alla Evraz Palini e Bertoli di San Giorgio di Nogaro di salvaguardare gli attuali posti di lavoro. (5-03933)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 febbraio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03933

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'Onorevole Rizzetto, inerente alla situazione produttiva ed occupazionale dell'impresa Evraz Pàlini & Bertoli s.p.a. – avente sede legale ed unità produttiva in San Giorgio di Nogaro (UD) – operante nel settore della produzione delle lamiere in acciaio destinate ai settori infrastrutture, energia e macchinari industriali.
  Al riguardo, la Società ha evidenziato come il quadro macroeconomico relativo al mercato dell'acciaio, nell'anno 2013, abbia confermato l'andamento negativo del 2012, caratterizzato dal drastico calo della domanda di lamiere in acciaio sia in Italia sia in tutta l'Europa.
  La continua riduzione della differenza tra il prezzo d'acquisto della materia prima ed il prezzo di vendita del prodotto finale ha determinato un risultato economico fortemente negativo.
  Il bilancio per l'anno 2013 si è chiuso con una perdita netta di circa 11 mln di euro, mentre l'esercizio precedente con una perdita di circa 12 mln di euro.
  Le gravità della situazione ha determinato il ricorso, da parte della Società, agli strumenti di tutela del reddito previsti dalla normativa vigente nei confronti del personale.
  Ed infatti, dopo un primo periodo di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO), i competenti uffici del Ministero che rappresento hanno provveduto ad approvare – con decreto direttoriale del 21 maggio 2014 – il programma di crisi aziendale per evento imprevisto ed improvviso, presentato dalla società ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 223 del 1991, relativamente al periodo dal 25 novembre 2013 al 24 novembre 2014. Contestualmente a tale approvazione è stata autorizzata la concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per il predetto periodo, nei confronti di un numero massimo di 134 unità lavorative.
  Tuttavia, nonostante i risultati economici negativi degli ultimi due esercizi, la proprietà ha continuato a considerare la Evraz Pàlini & Bertoli s.p.a. un asset importante all'interno del Gruppo, nonché un punto di riferimento per gli altri impianti analoghi nel resto del mondo.
  Lo scorso 10 dicembre, presso i competenti uffici della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – si è tenuto un incontro tra i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali dei lavoratori per l'espletamento – ai sensi dell'articolo 2, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica n. 218 del 2000 – dell'esame congiunto avente ad oggetto il nuovo piano di ristrutturazione, presentato dalla Società, che prevede investimenti in tecnologia, formazione e riqualificazione, nonché una modifica degli attuali assetti organizzativi.
  Nello specifico, il nuovo piano prevede investimenti per un importo pari a 602 mila euro, cui vanno aggiunti 25 mila euro per la realizzazione di interventi formativi per i lavoratori, nonché 810 mila euro per interventi di manutenzione considerati dalla Società propedeutici alla ripresa dell'attività produttiva e al riavvio degli impianti.
  All'esito dell'incontro, le Parti hanno concordato il ricorso al trattamento di CIGS per ristrutturazione aziendale, per 12 mesi a decorrere dal 25 novembre 2014, nei confronti di un numero massimo di 123 lavoratori, pari all'intero organico aziendale.
  Preciso, al riguardo, che la relativa istanza formalizzata lo scorso 19 dicembre – dalla Società ai competenti uffici del Ministero che rappresento è, allo stato, in corso di esame.
  Nell'ambito dell'esame congiunto dello scorso 10 dicembre, inoltre, la Società si è dichiarata disponibile ad anticipare ai lavoratori il trattamento di CIGS a carico dell'INPS fino al mese di febbraio, mentre per i mesi successivi i lavoratori potranno richiedere l'anticipazione del trattamento ad uno degli istituti convenzionati con il Mediocredito, con la garanzia del Fondo regionale per l'accesso al credito da parte dei lavoratori precari, ovvero ad una delle banche aderenti alla Federazione regionale delle Banche di Credito Cooperativo (BCC), con la quale la regione Friuli Venezia Giulia ha sottoscritto un apposito protocollo d'intesa. La Società, al riguardo, si è impegnata a favorire l'accesso al credito bancario da parte dei lavoratori ai fini dell'anticipazione del trattamento di CIGS.
  Il Ministero dello sviluppo economico – espressamente interpellato per la parte di competenza – ha manifestato la propria disponibilità ad un confronto sulle problematiche evidenziate in una sede istituzionale da valutare.
  Da ultimo, sono in grado di affermare che la situazione in questione è all'attenzione degli uffici dell'Amministrazione che rappresento che continuerà a monitorare i futuri sviluppi della vicenda – nella eventuale prospettiva di esaminarne i principali profili critici – tenuto anche conto degli istituti di tutela finora attivati e di quelli in corso di attivazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

ristrutturazione industriale

conservazione del posto di lavoro