ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03912

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 320 del 29/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: ASCANI ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/10/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 03/11/2014
Stato iter:
25/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2015
Resoconto BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 25/06/2015
Resoconto ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/10/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 03/11/2014

DISCUSSIONE IL 25/06/2015

SVOLTO IL 25/06/2015

CONCLUSO IL 25/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03912
presentato da
ASCANI Anna
testo di
Mercoledì 29 ottobre 2014, seduta n. 320

   ASCANI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   a seguito del programma promosso dal Consiglio d'Europa «Combattere le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere», per l'attuazione e l'implementazione della raccomandazione del Comitato dei ministri CM/REC (2010)5, è stata elaborata la strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere finalizzata alla realizzazione di un piano triennale di azioni pilota (2013-2015), integrate e multidisciplinari, volte alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni in tale ambito;
   in allegato alla raccomandazione del Comitato dei ministri CM/REC (2010)5, al punto V Occupazione, si definisce come gli Stati membri dovrebbero garantire l'adozione e l'attuazione di misure appropriate in grado di fornire una protezione efficace contro le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere in ambito lavorativo e professionale, tanto nel settore pubblico, che in quello privato. Tali misure dovrebbero riguardare le condizioni di accesso all'occupazione e alle promozioni professionali, le modalità di licenziamento, il salario e altre condizioni lavorative, anche al fine di prevenire, contrastare e sanzionare le vessazioni e altre forme di vittimizzazione;
   a normativa vigente a livello nazionale, per ciò che concerne l'orientamento sessuale, si prevede la tutela antidiscriminatoria in ambito lavorativo di cui al decreto legislativo n. 216 del 2003. In particolare, alla lettera b) dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 216 del 2003 si fa riferimento a discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri possono mettere le persone che professano una determinata religione o ideologia di altra natura, le persone portatrici di handicap, le persone di una particolare età o di un orientamento sessuale in una situazione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone;
   il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo «Dalmazio Birago» di Passignano sul lago Trasimeno (Perugia), si è visto recapitare una lettera in cui un gruppo di genitori affermava che il maestro di danza titolare di progetti formativi «non è la persona adatta all'insegnamento perché non ha i requisiti necessari», contestandone in realtà l'omosessualità;
   il dirigente, prendendo una posizione netta di sostegno all'insegnante, ha affermato che il curriculum del docente risulta essere compatibile, ma, a seguito di questa lettera, lo stesso, da 12 anni maestro di danza e da 5 insegnante nelle scuole, ha rinunciato all'incarico definendo «squallido» il comportamento di alcuni genitori disposti ad esonerare i propri figli dal progetto a causa della sua vita privata –:
   se si intendano promuovere iniziative volte a sensibilizzare la pubblica opinione su tematiche di tale attualità ed importanza, in particolare in riferimento all'ambito dell'istruzione e a situazioni quali quella dell'istituto umbro, per evitare che a livello educativo venga trasmesso un segnale di chiusura ed un atteggiamento discriminatorio fondato sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere, in linea con quanto stabilito dal decreto legislativo n. 216 del 2003.
(5-03912)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-03912

  L'Onorevole interrogante, in relazione ad un episodio verificatosi in una scuola di Passignano sul Lago Trago Trasimeno (PG), chiede quali misure, anche in ambito scolastico, vengano promosse al fine di sensibilizzare la pubblica opinione sui temi del contrasto alle discriminazioni fondate sulla diversità di genere.
  Corre l'obbligo precisare conio il MIUR ha avviato da tempo iniziative mirate alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di violenza e di discriminazione di ogni genere.
  A tal riguardo si cita, solo a titolo di esempio, il Protocollo d'Intesa siglato tra il MIUR e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità del 30 gennaio 2013 a seguito del quale è stata istituita la «Settimana Nazionale contro la violenza e la discriminazione».
  In occasione di questa ricorrenza, sono promosse, presso le scuole di ogni ordine e grado, iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte agli studenti, ai genitori e ai docenti sulla prevenzione e il contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione.
  In particolare, quest'anno, in occasione della Settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione, è stato bandito un avviso pubblico destinato al finanziamento, per 500.000 euro, di progetti contro la violenza e la discriminazione rivolto alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Si sta, attualmente, procedendo ad una loro attenta disamina. La valutazione definitiva sarà comunicata in tempo utile per programmare i relativi interventi nel corso del prossimo anno scolastico.
  Inoltre, il disegno di legge rubricato «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», attualmente all'esame del Senato della Repubblica è assolutamente in linea con le azioni sino ad ora intrapresa dal MIUR su tali tematiche, Infatti esso introduce la previsione secondo cui: «Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013. n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119... omissis».
  Difatti, il richiamato articolo 5 istituisce un «Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere», in particolare il comma 2, alla lettera c), sancisce che sia promossa un'adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere e promossa, nell'ambito delle indicazioni, nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, delle indicazioni nazionali per i licei e delle linee guida per gli istituti tecnici e professionali, nella programmazione didattica curricolare ed extracurricolare delle scuole di ogni ordine e grado, la sensibilizzazione, l'informazione e la formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche attraverso un'adeguata valorizzazione della tematica nei libri di testo.
  Da quanto sopra accennato è di tutta evidenza l'impegno del MIUR su tale fronte.
  Per quanto riguarda, in particolare, l'episodio segnalato nell'interrogazione, il competente Ufficio scolastico regionale ha precisato, con nota del 10 febbraio 2015 a questo Ministero, che si è trattato di una circostanza generatasi dall'iniziativa di singoli individui i quali hanno espresso personali giudizi, evidentemente inadeguati, nei confronti del maestro di danza.
  A tale atteggiamento si è contrapposta la posizione dalla scuola che ha sempre mirato a salvaguardare la dignità del maestro di danza, al quale è stata manifestata piena solidarietà. Non solo l'istituzione scolastica si è rifiutata di proseguire il progetto di danza, del resto liberamente scelto tra le attività aggiuntive programmate e, quindi, non obbligatorio, se non fosse stato portato avanti con lo stesso esperto inizialmente incaricato.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

discriminazione basata sulle tendenze sessuali