ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03829

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 314 del 21/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 03/11/2014
Stato iter:
19/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2014
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 19/11/2014
Resoconto GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/10/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 03/11/2014

DISCUSSIONE IL 19/11/2014

SVOLTO IL 19/11/2014

CONCLUSO IL 19/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03829
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Martedì 21 ottobre 2014, seduta n. 314

   LUIGI GALLO, FICO, MARZANA, LUIGI DI MAIO, DI BENEDETTO, MICILLO e TOFALO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il giorno 20 agosto 2014, il quotidiano il sole 24 ore, titola quanto segue «Pompei è corsa contro il tempo per non perdere i fondi UE-Pompei, 81 per cento dei lavori da avviare». È corsa contro il tempo per accelerare il Grande Progetto ed evitare di perdere i fondi europei e incorrere in ulteriori ritardi; infatti sebbene si possa usare lo strumento dell'affidamento tramite trattativa privata fino alla somma di 1,5 milioni di euro, il progetto non decolla;
   il Grande Progetto Pompei è disciplinato dal decreto-legge n. 34 del 2011 (articolo 2) ed è stato concepito per rafforzare l'efficacia delle azioni e degli interventi di tutela dell'area archeologica di Pompei;
   l'Unione europea con decisione n. C(2012) 2154 del 29 marzo 2012 lo ha finanziato quale Grande Progetto comunitario a valere su risorse del programma operativo interregionale «Attrattori culturali, naturali e turismo» FESR 2007-2013 (POIn);
   il GPP è finanziato con 105 milioni di euro tra fondi FESR (75 milioni) e co-finanziamento statale (30 milioni) e dovrebbe essere realizzato, liquidato e rendicontato entro il 2015 a pena di revoca dei fondi comunitari inutilizzati;
   il 17 luglio 2014 il commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn a tre anni dalla prima visita, in occasione della quale aveva dichiarato che il «Grande Progetto Pompei» costituiva un esempio dei grandi investimenti sopra i 50 milioni di euro, è tornato in Campania accompagnato dal Ministro interrogato e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio per verificare come e perché il progetto, sia ancora solo un progetto;
   ad oggi sono presenti 10 cantieri aperti sui 39 previsti. Altri 12 cantieri sono in gara per importi da milioni e milioni di euro, il tutto mentre il sito archeologico continua a guadagnarsi le prime pagine nel mondo per i continui crolli alle mura;
   il legislatore ha provveduto ad emanare misure acceleratorie, agendo sulle deroghe al codice dei contratti pubblici e nominando un direttore generale di progetto, ma non c’è stata una tangibile accelerata ai lavori, segno che i problemi sono più strutturali e calati all'interno del contesto sociale, non riguardano solo le norme che imbrigliano l'azione amministrativa;
   diverse sono le mancanze e le anomalie di tale progetto su cui vale la pena soffermarsi: il ruolo del direttore generale del progetto è «investito» a giudizio degli interroganti di troppo potere, in quanto definisce ed approva i progetti, assicura l'efficacia delle procedure di gara dirette all'affidamento dei lavori e l'appalto dei servizi e la più efficace gestione del servizio pubblico di fruizione e di valorizzazione del sito, predisponendo la documentazione degli atti di gara e seguendo l'esecuzione dei contratti, ed assume direttive che migliorano il sito (articolo 55-bis del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27). Tale direttore dovrebbe collaborare con una struttura di supporto;
   nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 febbraio 2014 capo I, articolo 1, comma 2, si stabilisce, che tale struttura di supporto è formata da un contingente di personale, anche dirigenziale in posizione di comando non superiore a venti unità, proveniente dal personale dei ruoli del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ed in base al comma 3 deve essere valutata dal direttore generale del progetto. Tale organo, inoltre, in base al comma quattro, deve essere composto da cinque esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica ed infrastrutturale, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del direttore generale di progetto, che li individua secondo le previsioni di cui all'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; dopo l'avviso del 4 marzo 2014, apparso sul sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la struttura non risulta costituita;
   la mancata costituzione della struttura di supporto al direttore generale di progetto comporta il mantenimento delle competenze della Soprintendenza e dell'ufficio di diretta collaborazione del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo; di conseguenza, si verifica l'incoerenza tra la celerità imposta dai decreti-legge n. 91 del 2013 e n. 83 del 2014 e l'effettiva situazione di fatto, che continua a restare quella che l'impianto normativo previsto prima dal Governo Letta e poi dal successivo Governo Renzi tentava di superare –:
   se non si ritenga che l'assenza degli esperti in materia giuridica, architettonica ed economica nella struttura di supporto del direttore generale possa minare l'esecuzione del progetto anche rispetto ai fenomeni di corruzione degli appalti, nonché entrare in contrasto con la normativa europea sugli appalti pubblici;
   se non si intenda spiegare i motivi della mancata nomina degli esperti in materia giuridica, architettonica ed economica nella struttura di supporto al direttore generale. (5-03829)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 novembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-03829

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Gallo chiede notizie in merito alla costituzione della struttura di supporto al Direttore generale di progetto del grande Progetto Pompei, ed in particolare della nomina dei «cinque esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Direttore generale di progetto». Disposizione prima prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 gennaio 2014 e poi confluita nell'articolo 1, commi 4 e 5, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 febbraio 2014.
  A tale proposito vorrei precisare che la Direzione generale di progetto, già nel percorso di attuazione dell'articolo 1, comma 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 gennaio 2014, condiviso con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha sottoposto, il 22 gennaio 2014, all'attenzione del Presidente del Consiglio dei ministri i nominativi di cinque esperti, per la relativa nomina.
  Tuttavia, tale proposta non ha avuto seguito, essendosi preferito un diverso percorso procedurale.
  Su attivazione del Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato bandito, in data 19 febbraio 2014, un apposito avviso pubblico al fine di individuare i candidati che potessero vantare, negli ambiti e nelle discipline individuate, i requisiti necessari.
  In relazione al predetto avviso non comparativo, sono pervenute, entro il termine del 26 febbraio 2014, 60 manifestazioni di interesse; l'esame delle candidature è stato orientato verso la ricerca di figure di elevatissimo profilo culturale e professionale, che accomunassero in sé solide competenze scientifiche ma con profili di rilevante concretezza operativa, in un contesto di riferimento, quale il Grande Progetto Pompei, che richiede sia capacità «operative» comprovate, sia autorevolezza scientifica, sia esperienze in ambito pubblico nonché, soprattutto con riguardo agli esperti in materia architettonica, urbanistica e infrastrutturale, conoscenze dell'ambiente geografico e antropico.
  All'esito, sono stati individuati i candidati e, in data 14 marzo 2014, è stata inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri la relativa proposta di nomina.
  Riguardo alla suddetta proposta di nomina, il Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 15 luglio 2014 e, successivamente, con sollecito del 30 luglio 2014, ha richiesto elementi utili a riscontrare un rilievo da parte dell'Ufficio del bilancio e per il riscontro di regolarità amministrativo-contabile.
  Con nota del successivo 5 agosto il mio Ministero ha fornito gli elementi richiesti, quantificando gli oneri relativi ai compensi da corrispondere ai cinque esperti, così come peraltro indicati nella relazione tecnica allegata al decreto legge 8 agosto 2013, n. 91 convertito, con modificazione, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112.
  La Presidenza, dal canto suo, fa presente di avere allo studio il problema di Pompei nell'ambito di una valutazione comparativa e in una visione generale dell'attività di Governo, che porti ad una soluzione in linea con le normative più recenti in materia di consulenze e di compensi in tempi di spending review.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

concessione di servizi

politica regionale

diritto comunitario