ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03758

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 306 del 09/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: INCERTI ANTONELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/10/2014
Stato iter:
15/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2015
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 15/01/2015
Resoconto INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/10/2014

DISCUSSIONE IL 15/01/2015

SVOLTO IL 15/01/2015

CONCLUSO IL 15/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03758
presentato da
INCERTI Antonella
testo di
Giovedì 9 ottobre 2014, seduta n. 306

   INCERTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   con il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, codice delle pari opportunità tra uomo e donna, venivano istituite le consigliere di parità, con qualificazione di pubblici ufficiali nell'esercizio delle proprie funzioni e con il ruolo esclusivo di contrasto e rimozione delle discriminazioni di genere nell'ambito lavorativo, attraverso la ricerca di una conciliazioni tra le parti in via stragiudiziale o anche attraverso l'azione in giudizio, ai sensi degli articoli 36 e 37 del medesimo codice;
   nel corso degli ultimi anni si è registrata una forte riduzione degli stanziamenti per il fondo nazionale destinato all'attività delle consigliere di parità, al punto da determinare una sostanziale blocco della loro attività. Peraltro, i criteri di riparto del fondo hanno comportato una distribuzione che vede l'87 per cento destinato a favore delle 4 regioni a statuto speciale (Val d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna) e la restante quota per tutte le altre regioni, con la conseguenza di poter contare in questi ultimi territori, su fondi che vanno dai 100 ai 1500 euro annui per l'attività di ciascun ufficio. È evidente che in questa situazione, che si potrebbe definire di «lavoro volontario», nessuna azione in giudizio potrà essere esercitata a causa della materiale impossibilità di sopportarne gli oneri finanziari;
   questi finanziamenti quasi «simbolici» – a cui si aggiungono le indennità delle consigliere assolutamente inadeguate – di fatto vanificano il recepimento della direttiva 2006/54 finalizzata ad assicurare che gli Stati membri adottino i mezzi per garantire il principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, nonché la stessa disciplina nazionale, laddove, con gli articoli dal 12 al 20 del suddetto codice delle pari opportunità, si precisano il ruolo e le funzioni delle consigliere di parità;
   per di più, in tali condizioni, le consigliere si trovano nella paradossale circostanza di dover agire in qualità di pubblici ufficiali, a fronte delle richieste di interventi provenienti dai lavoratori, ma fattualmente nella impossibilità di operare, con il rischio di incorrere nell'imputazione di interruzione di un pubblico servizio –:
   quali iniziative intenda assumere per assicurare le condizioni materiali e finanziarie per consentire il regolare svolgimento delle funzioni delle consigliere di parità, in coerenza con quanto sancito dalla normativa nazionale e comunitaria. (5-03758)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 gennaio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03758

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Incerti, inerente alle iniziative che il Governo intende assumere per assicurare alle Consigliere di parità il regolare svolgimento delle proprie funzioni, in conformità con quanto sancito dalla normativa nazionale e comunitaria, occorre precisare che – a causa del generale processo di razionalizzazione delle risorse e di contenimento della spesa pubblica – la dotazione del Fondo per le attività finalizzate a ridefinire e potenziare le funzioni, il regime giuridico e le dotazioni strumentali dei consiglieri di parità ha subito una progressiva riduzione dello stanziamento di bilancio.
  Infatti, la legge di bilancio per il triennio 2014-2016, in attuazione dell'articolo 1, comma 218, della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per l'anno 2014), ha previsto per il predetto Fondo uno stanziamento di importo pari a 500 mila euro, per il solo anno 2014.
  Inoltre, sulla predetta somma – in attuazione del decreto-legge n. 4 del 2014 – è stata effettuata una riduzione per un importo pari ad euro 27.441.
  Da ultimo, la legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015) – recentemente entrata in vigore – non ha previsto per il Fondo in argomento alcuno stanziamento per l'anno in corso.
  Ciò posto – nell'evidenziare l'importanza del ruolo svolto dalle Consigliere di parità nell'attività di contrasto delle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro – faccio presente che la questione segnalata dall'onorevole interrogante è oggetto di riflessione del Governo nell'ambito della delega contenuta nella legge n. 183 del 2014 (cosiddetto Jobs Act).
  Ricordo, infatti, che l'articolo 1, comma 8, lettera l), della predetta legge individua tra i criteri e i principi cui dovrà attenersi il Governo nell'esercizio della predetta delega la semplificazione e la razionalizzazione degli organismi, delle competenze e dei Fondi operanti in materia di parità e pari opportunità nel lavoro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pubblico ufficiale

accusa