ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03732

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 304 del 07/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: SBERNA MARIO
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 07/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 07/10/2014
Stato iter:
16/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/10/2014
Resoconto SBERNA MARIO PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2014
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 16/10/2014
Resoconto SBERNA MARIO PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/10/2014

SVOLTO IL 16/10/2014

CONCLUSO IL 16/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03732
presentato da
SBERNA Mario
testo di
Martedì 7 ottobre 2014, seduta n. 304

   SBERNA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la base del calcolo Tasi è la rendita rivalutata del 5 per cento moltiplicato per 160: per l'abitazione principale l'aliquota può essere al massimo 2,5, aumentabile fino al 3,3 con detrazioni; i criteri dell'abbassamento dell'imposta sono categoria catastale, rendita, figli, disabili, Isee o reddito annuo;
   a seguito della pubblicazione delle relative delibere comunali e secondo le prime simulazioni del peso delle tasse, la Tasi peserà di più rispetto all'Imu sulle tasche delle famiglie italiane; addirittura per una famiglia su due la Tasi sarà più cara di quanto pagato con l'Imu nel 2012; solo il 35,9 per cento dei comuni ha previsto uno sconto; il 15 per cento ha optato per una detrazione fissa, il 19 per cento le ha legate alla rendita catastale della casa, e solo il 13,3 per cento, del totale (appena 869 comuni) le ha concesse per i figli a carico, e quasi in tutti i casi solo a partire dal terzo o quarto figlio; uno sparuto gruppo di 37 comuni ha tarato le agevolazioni sul reddito del proprietario, altri 173 si sono affidati all'Isee, ma solo 179 hanno tenuto conto dei figli con handicap, e 146 hanno previsto sconti in base all'età dei proprietari;
   scompare, così, l'effetto redistributivo, per cui il penso grava maggiormente sulle famiglie più povere e su quelle con più figli; le famiglie penalizzate sono quelle con redditi modesti che vivono in abitazioni contraddistinte da rendite medio-basse; nella simulazione della Uil – Servizio politiche territoriali vivere in una casa categoria A3 (casa economica) con un figlio e rendita pari a 450 euro (nella media nazionale per questa categoria) può essere penalizzante per il 71 per cento delle famiglie (nell'ipotesi, con reddito Isee di 10 mila euro e reddito Irpef di 20 mila euro); sette famiglie su dieci cioè pagheranno più Tasi che Imu: 52 euro extra a Bologna, 32 a Firenze, 30 a Milano, 27 a Venezia;
   i comuni possono liberamente applicare detrazioni ed esenzioni, aumentando l'aliquota sulla prima casa di uno 0,8 per mille proprio per finanziarle, tuttavia, l'articolo 1 del decreto-legge n. 16 del 2014 stabilisce che, nello stesso anno 2014, nella determinazione delle aliquote TASI possono essere superati i limiti stabiliti nel primo e nel secondo periodo, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille, a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate, detrazioni d'imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta TASI equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all'IMU relativamente alla stessa tipologia d'immobili;
   per lo stesso anno 2014 è stato attribuito ai comuni un contributo complessivo di 625 milioni di euro; la quota di spettanza di ciascun comune è stabilita con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno –:
   quali urgenti iniziative intenda porre in essere per garantire un carico d'imposta pari a quello del 2012 che permetta un'equa redistribuzione fiscale. (5-03732)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-03732

   Con il documento in esame, l'Onorevole interrogante chiede iniziative urgenti atte a garantire un carico d'imposta TASI sull'abitazione principale pari a quello determinato dall'IMU nel 2012, preservando un'equa redistribuzione fiscale.
  Al riguardo, sentiti gli Uffici dell'Amministrazione finanziaria, si rappresenta quanto segue.
  Preliminarmente, in ordine alle agevolazioni riconosciute dai comuni in relazione alla TASI per i figli a carico, occorre precisare che l'analoga agevolazione prevista per l'IMU è stata concessa, limitatamente agli anni 2012 e 2013, dal legislatore nazionale in virtù dell'articolo 13, comma 10, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201.
  Alla luce di detta disposizione, l'agevolazione sarebbe comunque venuta meno a partire dall'anno 2014, ma al comune è attribuita la facoltà, nell'esercizio della sua autonomia impositiva, di effettuare una manovra di carattere agevolativo elevando la detrazione di 200 euro fino a concorrenza dell'imposta.
  Pertanto, la simulazione effettuata dalla UIL – Servizio politiche territoriali – secondo cui le famiglie (con un figlio) proprietarie di una prima casa di categoria catastale A3 e rendita di 450 euro pagherebbero nel 2014 una TASI maggiore dell'IMU 2012, tenendo conto delle aliquote e detrazioni deliberate dai principali comuni italiani non considera che la detrazione, di cui al citato articolo 13, comma 10 del decreto-legge n. 201 del 2011, pari a 50 euro per ciascun figlio convivente era in vigore per i soli anni 2012 e 2013.
  Negli esempi indicati dall'interrogante, qualora si incrementi il gettito IMU dell'importo di 50 euro per il venir meno dell'agevolazione, il carico d'imposta TASI per 2014 non risulta superiore a quello generato dall'IMU nel 2012 per i comuni di Firenze, Milano e Venezia ed è sostanzialmente equivalente per il comune di Bologna.
  Ciò posto, deve sottolinearsi che il riconoscimento del principio costituzionale di sussidiarietà, già presente per l'IMU, nelle norme appena citate, è stato amplificato dal Legislatore nella TASI che rappresenta un'imposta di natura prettamente federalista, in quanto al comune è lasciata la massima autonomia impositiva che si estrinseca soprattutto attraverso la possibilità di modellare liberamente l'imposta, comprese le agevolazioni, fino al suo azzeramento, sempre nel rispetto del principio costituzionale della riserva di legge.
  L'unico vincolo che si rinviene è dettato dal comma 677 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 il quale prevede che «per lo stesso anno 2014, nella determinazione delle aliquote TASI possono essere superati i limiti stabiliti nel primo e nel secondo periodo, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate di cui all'articolo 13, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, detrazioni d'imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta TASI equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all'IMU relativamente alla stessa tipologia di immobili, anche tenendo conto di quanto previsto dall'articolo 13 del citato decreto-legge n. 201, del 2011».
  Pertanto, l'equa redistribuzione fiscale auspicata dall'Onorevole interrogante appare già garantita attraverso l'intervento diretto del comune, ente territoriale più vicino ai cittadini e in grado di rappresentare meglio le necessità della collettività, nel determinare la misura dell'imposta dovuta, attraverso l'individuazione delle relative aliquote e delle detrazioni.
  Comunque, il Dipartimento delle finanze ritiene opportuno sottolineare che un'analisi complessiva del gettito TASI sull'abitazione principale potrà essere effettuata una volta acquisiti i dati dei versamenti con scadenza 16 ottobre per i comuni che hanno inviato dopo il 23 maggio 2014 al Ministero dell'economia e delle finanze le deliberazioni di approvazione delle aliquote e delle detrazioni.
  Con riferimento ai 2.178 comuni, che hanno invece effettuato il predetto invio entro la medesima data del 23 maggio, il confronto tra il gettito IMU 2012 sull'abitazione principale e il gettito IMU+TASI 2014 sulla stessa tipologia di immobili mostra una riduzione complessiva del gettito nel 2014 del 29.3 per cento rispetto al dato del 2012.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

agevolazioni per handicappati

imposta locale

comune