ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03661

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 299 del 26/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: FAENZI MONICA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 26/09/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 26/09/2014
Stato iter:
22/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 22/06/2016
Resoconto FAENZI MONICA MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/09/2014

DISCUSSIONE IL 22/06/2016

SVOLTO IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03661
presentato da
FAENZI Monica
testo di
Venerdì 26 settembre 2014, seduta n. 299

   FAENZI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'interrogante segnala che negli ultimi mesi, vaste aree della regione Toscana ed in particolare nella provincia di Grosseto, sono state interessate dal fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica, alle produzioni agricole e zootecniche;
   la dimensione allarmante assunta dall'incremento degli attacchi da parte di lupi o altri canidi selvatici agli allevamenti di bestiame, ha determinato nelle aree interessate, gravi ripercussioni sul tessuto produttivo, generando tensioni sociali ed esasperazione negli operatori, con prevedibili implicazioni sull'attività economica delle imprese agricole;
   la presenza di animali selvatici, dai lupi, ai cinghiali in Toscana, in particolare nelle aree rurali in cui si è avuto un ripopolamento della specie, evidenzia altresì l'interrogante, è diventata sempre più numerosa, generando tensioni tra gli allevatori grossetani, non essendo abituati alla presenza dell'animale in maniera così estesa, che non contemplano la messa in atto di misure per la prevenzione dei danni;
   l'indagine conoscitiva sul fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche, insieme ai numerosi interventi di sindacato ispettivo, presentati sia nella scorsa, che nella presente legislatura, comprovano l'esigenza di una nuova e più efficace politica di gestione e controllo della fauna selvatica da parte delle competenti istituzioni anche a livello regionale, cambiando l'approccio adottato;
   l'interrogante a tal fine evidenzia come non si tratta più, di gestire la fauna ai fini prettamente faunistico-venatori, ma piuttosto trovare un modo per riequilibrarne la presenza in funzione di esigenze di carattere sociale ed economico, anche attraverso iniziative di monitoraggio e di prevenzione;
   l'interrogante segnala fra l'altro, come nell'ambito delle problematiche riguardanti i danni prodotti dai lupi, la Commissione del consiglio regionale della Toscana ha avviato la discussione della proposta di aprire la caccia al lupo, come risoluzione del problema dei danni provocati alla zootecnia regionale;
   a tal proposito prosegue l'interrogante, la legge regionale che in Toscana regola la materia è la n. 26 del 4 febbraio 2005 (tutela del patrimonio zootecnico soggetto a predazione), che prevede il finanziamento di opere di prevenzione a tutela del patrimonio zootecnico, ed incentiva la stipula di contratti assicurativi per i danni causati al patrimonio zootecnico dall'attacco di animali predatori;
   tuttavia attualmente nella suddetta regione, qualsiasi analisi, verifica e messa in opera puntuale e monitorata di possibili attività di prevenzione non è stata effettuata e la legge regionale in precedenza richiamata risulta peraltro ancora inapplicata –:
   se sia a conoscenza dell'espansione del fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica provocati dai lupi e dai canidi randagi, nella regione Toscana in particolare nella provincia di Grosseto e, in caso affermativo, quali iniziative di competenza, intenda assumere per contenere il pericoloso aumento, in considerazione che ormai la consistenza dei lupi è ben oltre la soglia del rischio di estinzione e necessita pertanto di azioni al fine di tutelare le produzioni agricole e zootecniche grossetane, anche attraverso la previsione di un sistema di misure d'incentivo per le imprese agricole con un adeguato regime di sostegno, per i danni subiti;
   quali iniziative di competenza, nel rispetto dell'autonomia legislativa in materia regionale, intenda intraprendere al fine di avviare significative politiche di contenimento del lupo e dei canidi, limitandone gli attacchi. (5-03661)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03661

  Già da tempo, anche con il Ministero dell'ambiente, il Ministero è impegnato per trovare soluzione ad una serie di problematiche afferenti la sfera di applicazione della legge n. 157 del 1992, in particolare, quella dei danni al settore agricolo causati da fauna selvatica.
  Nel corso del 2015, su iniziativa del Ministero e in accordo con il predetto Dicastero, sono stati intrapresi una serie di incontri con i portatori di interesse (Organizzazioni professionali agricole, Enti parco e Associazione dei comuni italiani, ecc.) che hanno consentito di fare nuova luce su una serie di questioni legate al continuo incremento delle popolazioni degli ungulati selvatici, sugli interventi realizzati per il contenimento della specie, sui danni alla biodiversità (compresi quelli liquidati) e sulle buone pratiche messe in opera in questi anni.
  Particolare attenzione è stata riservata ai possibili rischi sanitari, all'impatto della specie sulla biodiversità (che in alcuni casi contrasta con il raggiungimento degli obiettivi di conservazione e delle finalità dei parchi), alla valutazione dei dati di monitoraggio della specie e delle buone pratiche di gestione da mettere a sistema.
  In tale contesto, di particolare complessità appare il risarcimento dei danni propriamente detto. Infatti, la normativa sugli aiuti di Stato limita il risarcimento dei danni da fauna selvatica ai soli animali «protetti» (ad esempio, il lupo).
  Pertanto, ad oggi, le regioni possono compensare i danni causati solo da animali protetti (come il lupo), ed esclusivamente alle imprese attive nella produzione agricola primaria, sulla base degli Orientamenti per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020 (2014/C 204/01); i danni causati da fauna selvatica non protetta, invece, possono essere indennizzati dalle Regioni, nella misura massima di 15.000 euro per azienda nel triennio, ai sensi del Regolamento n. 1408 del 2013 (sugli aiuti di Stato de minimis).
  Occorre poi tener presente che è sempre possibile il ricorso a misure preventive (recinzioni, muretti, reti elettrificate) da finanziare, eventualmente, attraverso i Piani di Sviluppo Regionali (PSR) la cui percentuale di intervento, per investimenti non produttivi, è pari al 100 per cento.
  Si fa inoltre presente che, considerata la complessità della materia e gli innumerevoli risvolti, è stato costituito, con parere favorevole della Conferenza Unificata dell'11 febbraio scorso, un Tavolo di coordinamento sulla fauna selvatica, con il coinvolgimento delle regioni (responsabili dell'attuazione della legge n. 157 del 1992 e della gestione dei Piani di sviluppo rurale), la cui riunione di apertura si è tenuta il 27 aprile scorso. In tale ambito, potranno essere utilizzati dati e notizie acquisite in occasione degli incontri effettuati con i vari portatori di interesse, al fine di giungere all'elaborazione di una serie di proposte per l'avvio di soluzioni condivise sulla problematica in questione.
  Ciò posto, si conferma che nella provincia di Grosseto, negli ultimi tempi, si è riscontrato un incremento esponenziale di animali della specie canidae, sia del tipo appartenente al lupo, sia dei c.d. ibridi che dei cani inselvatichiti. Dalle prime verifiche di settore è emerso che tra tutti questi animali la popolazione di lupo puro rappresenta circa il 50 per cento.
  Del resto, occorre tener presente che la metà degli ovini presenti in tutta la Toscana insistono nella provincia di Grosseto nelle cui aree boscate e agricole si è verificato anche un rilevante accrescimento di ungulati che contribuiscono all'incremento e alla persistenza dei predatori tra cui, appunto, il lupo.
  L'intensificazione del fenomeno ha condotto, negli ultimi due anni, alla denuncia di circa duecento attacchi di predatori agli allevamenti di ovini e al rinvenimento di varie carcasse di Canidae (talune rivelatesi essere lupo) per cause riconducibili anche all'opera dell'uomo, in violazione delle leggi vigenti.
  D'altra parte occorre evidenziare che, per fronteggiare gli eventi rappresentati, il Corpo Forestale dello Stato, in collaborazione con le altre Autorità interessate, ha intensificato i controlli e coinvolto attivamente, sin dall'agosto 2014, le principali Associazioni provinciali di allevatori ed agricoltori, nonché quelle animaliste e ambientaliste.
  Si fa altresì presente che la Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 354 del 28 aprile 2014, (Attuazione di interventi in materia di conservazione del lupo «canis lupus» e prevenzione/riduzione del randagismo), ha impegnato la competente USL di Grosseto Dipartimento della prevenzione – alle attività che riguardano la prevenzione del randagismo.
  Si ricorda infine che tra gli strumenti operativi speciali, a finanziamento pubblico ed europeo, per ovviare in maniera più efficace tali problematiche, i progetti «Life» (IBRIWOLF e MEDWOLF) prevedono una serie di azioni volte a finanziare le difese passive degli allevatori di ovini, il risarcimento dei danni, il contenimento degli ibridi, l'azione di antibracconaggio in difesa del lupo puro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione animale

fauna

produzione agricola