ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03558

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 291 del 16/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 16/09/2014


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 16/09/2014
Stato iter:
25/09/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/09/2014
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 25/09/2014
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/09/2014

DISCUSSIONE IL 25/09/2014

SVOLTO IL 25/09/2014

CONCLUSO IL 25/09/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03558
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 16 settembre 2014, seduta n. 291

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   uno dei nodi centrali della politica economica italiana è il rapporto del debito pubblico rispetto al PIL che ha raggiunto nel 2013 il 132 per cento, andamento confermato anche con riferimento al primo semestre del 2014 dall'ultimo Bollettino statistico della Banca d'Italia su «Finanza Pubblica, fabbisogno e debito» e dal quale emerge che lo stesso è aumentato di 200 milioni, raggiungendo quota 2.168,6 miliardi di euro, con una crescita, dal solo inizio dell'anno, di 96 miliardi di euro e pari al 4,7 per cento;
   tali dati, nonostante una parte dello stesso debito pubblico rappresenti anche la quota di competenza italiana del sostegno finanziario ai paesi dell'area euro, hanno indotto la Commissione europea e la Banca centrale europea (Bce) a rinnovare l'appello al Governo italiano affinché riporti la dinamica del debito pubblico su un percorso discendente anche attraverso l'adozione di politiche più restrittive e, se necessario, una manovra shock per abbatterlo;
   autorevoli economisti suggeriscono che una soluzione tangibile potrebbe essere rappresentata dalla ristrutturazione dello stesso debito sovrano, argomentando che se un'economia non cresce, o se quando cresce lo fa in misura del tutto risibile, si assiste alla fuga degli investitori stessi con l'inevitabile conseguenza che anche la sostenibilità del suo debito viene progressivamente meno –:
   quale sia la composizione e la distribuzione a livello nazionale ed internazionale del debito pubblico italiano secondo dati aggregati per area (Italia, Unione europea e paesi extra-Unione europea), per categoria di investitori (persone fisiche, società commerciali, fondi di investimento, investitori istituzionali, banche, e altri) e classe d'importo (es. da 1 a 100.000 euro; da 100.001 a 1.000.000; da 1.000.001 a 10.000.000, eccetera). (5-03558)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 settembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione V (Bilancio)
5-03558

  Con l'interrogazione in Commissione n. 5-03558 l'onorevole Paglia chiede quale sia la composizione e la distribuzione a livello nazionale e internazionale del debito pubblico italiano secondo dati aggregati per area, per categoria di investitori e per classe di importo.
  Al riguardo, occorre premettere che il Ministero dell'economia e delle finanze non dispone direttamente dei dati in questione, i quali, come peraltro riportato nell'interrogazione, sono invece prodotti ed elaborati dalla Banca d'Italia in diverse pubblicazioni statistiche. Tra queste, la più aggiornata è il Supplemento al Bollettino Statistico «Finanza pubblica, fabbisogno e debito», che rendiconta sull'intero debito delle amministrazioni pubbliche con la ripartizione tra i seguenti settori detentori: la Banca d'Italia, le Istituzioni finanziarie monetarie residenti (quindi prevalentemente istituti di credito), le Istituzioni finanziarie residenti (quindi fondi di investimento, assicurazioni e fondi pensione), altri residenti (che in larga parte si compone di investitori individuali persone fisiche oltre che aziende non finanziarie) ed i non residenti, senza però alcun dettaglio sulla composizione interna di quest'ultima categoria.
  Va, inoltre, segnalato che il Supplemento al Bollettino Statistico «Mercato finanziario» riporta dati secondo una ripartizione sostanzialmente analoga, sebbene con un maggior dettaglio per quanto attiene alle istituzioni finanziarie diverse dalle banche (distinguendo tra fondi comuni, assicurazioni e fondi previdenziali), ma riferiti esclusivamente allo stock dei titoli di Stato (che a fine agosto 2014 rappresentavano tuttavia circa l'86,3 per cento del totale del debito delle Amministrazioni pubbliche), anche se con una minore tempistica di aggiornamento rispetto al precedente bollettino.
  Dal Supplemento al Bollettino Statistico «Finanza pubblica, fabbisogno e debito» n. 49 – 12 settembre 2014 – Tavola 5 (TCCE0200) Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per settori detentori (milioni di euro) – pag. 9, si evince che a giugno 2014 il Debito delle amministrazioni pubbliche, per uno stock pari a 2.168.385 milioni di euro, era detenuto per il 4,6 per cento dalla Banca d'Italia, per il 31 per cento dalle Istituzioni finanziarie residenti, per il 18,6 per cento da altre istituzioni finanziarie residenti, per il 12,4 per cento da altri residenti e per il 33,6 per cento da non residenti.
  Dal Supplemento al Bollettino Statistico «Mercato finanziario» n. 48 – 12 settembre 2014 – Tavola 2 (TDEE0060) Valori mobiliari: consistenza suddivise per gruppi di investitori (milioni di euro) – pag. 8, si desume che a dicembre 2013 lo stock di titoli di Stato era detenuto per il 5,8 per cento dalla BI, per il 22,2 per cento dalle banche, per il 2,8 per cento dai fondi comuni, per l'1,4 per cento da fondi previdenziali, per il 14,9 per cento da assicurazioni, per il 17,7 per cento da altri sottoscrittori residenti e per il 35,1 per cento da non residenti. Il medesimo bollettino, aggiornato per l'anno 2014, riporta che a marzo la quota estera era pari al 36,3 per cento.
  Per quanto, attiene alla quota di competenza dell'Italia per il sostegno ai paesi dell'area euro, a fine luglio 2014, questa era pari a 35,8 miliardi per la parte EFSF (European Financial Stability Facility), 10 miliardi per le erogazioni dirette alla Grecia (Greek Loan Facility) e 14,2 miliardi per la partecipazione al capitale dell'ESM (Meccanismo Europeo di Stabilità). Complessivamente si tratta di un valore pari a circa il 2,8 per cento dello stock del debito a fine luglio dell'anno in corso.
  Infine, con riferimento alla quota del debito detenuta all'estero, il Ministero dell'economia e delle finanze ha continuato a raccogliere dati sulla partecipazione degli investitori esteri ai collocamenti dei titoli di Stato, sia mediante asta, che attraverso il sindacato. Dai dati emerge un sostanziale rafforzamento di questa componente, come peraltro già testimoniato dai dati sullo stock di titoli di Stato tra dicembre 2013 e marzo 2014 sopra descritti.
  In particolare, si fa presente che nei collocamenti mediante sindacato effettuati nell'anno in corso, dal nuovo BTP€i 10 anni indicizzato all'inflazione europea al nuovo BTP a 15 anni nominale, la presenza estera è stata sempre significativa: 64,7 per cento nel primo e 64 per cento nel secondo.
  Sulla questione, la Banca d'Italia ha precisato che i dati sul debito delle amministrazioni pubbliche pubblicati mensilmente nel Supplemento al Bollettino statistico «Finanza pubblica, fabbisogno e debito», consultabile sul sito web dell'istituto all'indirizzo http/www.bancad.italia.it/statistiche/finpub/nimefp, saranno rivisti, seppur per importi trascurabili, nel prossimo Supplemento di ottobre con l'adozione del nuovo sistema europeo dei conti nazionali e regionali SEC 2010.
  Ha, inoltre, precisato che non è disponibile la suddivisione per aree geografiche del debito detenuto da non residenti, né quella per classi di importo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona euro

aiuto finanziario

debito pubblico