ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03493

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 283 del 04/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: ROSTELLATO GESSICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/09/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 04/09/2014
Stato iter:
18/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2015
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 18/06/2015
Resoconto ROSTELLATO GESSICA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/09/2014

DISCUSSIONE IL 18/06/2015

SVOLTO IL 18/06/2015

CONCLUSO IL 18/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03493
presentato da
ROSTELLATO Gessica
testo di
Giovedì 4 settembre 2014, seduta n. 283

   ROSTELLATO. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   l'Italia oggi è rappresentata nel mondo attraverso una rete diplomatica (peraltro ancora modellata sull'impianto di mezzo secolo fa) di 319 uffici tra ambasciate, rappresentanze permanenti presso le organizzazioni internazionali, delegazioni diplomatiche speciali, uffici consolari e istituti italiani di cultura, che svolgono un ruolo importante per la cooperazione politica, la promozione delle relazioni economiche, la cooperazione allo sviluppo, la cooperazione culturale e scientifica e i servizi ai cittadini italiani in mobilità e ai cittadini residenti all'estero;
   l'intero sistema diplomatico-consolare e degli istituti di cultura rappresenta una risorsa preziosa per la protezione e la proiezione globale dei nostri interessi politici, economici, culturali e linguistici, che deve essere rafforzata e potenziata nelle aree geografiche strategicamente più rilevanti;
   le nostre rappresentanze diplomatico-consolari hanno il compito di assicurare la tutela degli interessi italiani fuori dai confini nazionali ed offrono diversi servizi. I servizi offerti devono essere forniti secondo principi di eguaglianza, imparzialità, efficienza e trasparenza, avendo come obiettivo la tutela dei cittadini italiani rispetto ai diritti fondamentali ed alla libertà personale;
   la tutela riguarda, ad esempio, i casi di decesso, incidente, malattia grave, arresto o detenzione, atti di violenza, assistenza in caso di crisi gravi (catastrofi naturali, disordini civili, conflitti armati, eccetera), rilascio di documenti di viaggio d'emergenza causa perdita o furto del passaporto;
   il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante «Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo», convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, all'articolo 1, ha individuato per la prima volta l'elaborazione di un programma per la riorganizzazione della rete consolare e diplomatica come passo necessario per il raggiungimento dell'obiettivo di razionalizzazione della spesa pubblica e di superamento del criterio della spesa storica;
   la situazione economica attuale ha determinato, in seguito, necessarie riduzioni della spesa, come richiesto dalla Commissione incaricata della spending review e come previsto, in linea con i precedenti provvedimenti, dal decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, che, all'articolo 2 comma 5, ha imposto al Ministero degli affari esteri obblighi più stringenti al fine di realizzare l'ammodernamento della rete diplomatico-consolare, in particolare richiedendo una riduzione del 20 per cento del personale diplomatico e dirigenziale e il 10 per cento del restante personale di ruolo, appartenente alle aree funzionali;
   i tagli operati negli anni sul bilancio complessivo del Ministero hanno prodotto un impoverimento del ruolo e dei servizi offerti dalle strutture estere, quando non addirittura lo smantellamento e la chiusura delle sedi consolari, che rappresentano strumenti essenziali ai fini della proiezione internazionale del nostro Paese e della tutela dei concittadini all'estero;
   uno fra questi è il servizio consolare nella città di Manchester, chiuso ufficialmente il 31 luglio 2014;
   si tratta di uno sportello consolare, dipendente dal consolato generale di Londra che serve una area vasta come il Nord-Italia e una popolazione di riferimento, secondo solo i dati ufficiali dell'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero), di oltre 40 mila persone. Nel Regno Unito, ad oggi, su una popolazione italiana registrata all'Aire di 230 mila persone (stesso numero anche per i non registrati e quindi fuori statistiche), i soli Consolati operativi sono quello di Londra ed Edinburgo (distanza 600 chilometri). Ricordiamo, che il Regno Unito, in questo momento storico, registra il più alto flusso di arrivi di cittadini italiani nonché di registrazione all'Aire in Europa;
   si fa presente che, data l'ampiezza territoriale della popolazione italiana nel Nord dell'Inghilterra, la chiusura dello sportello consolare sta comportando gravissimi disagi in quanto costringe la nostra gente a spostamenti infrasettimanali per i quali sarà necessario assentarsi dal lavoro per almeno mezza giornata o anche più;
   i disagi sono ancora più forti per i pensionati che hanno difficoltà a spostarsi autonomamente a causa della loro età, persone che non sono in grado di utilizzare il computer per dialogare con un consolato virtuale e che, in assenza di familiari che possano accompagnarli saranno costrette a farsi carico del costo del biglietto ferroviario per venire anche più volte presso gli sportelli; un costo che peserà sul bilancio familiare spesso piuttosto modesto;
   oltretutto la chiusura dello sportello consolare di Manchester riverserà ulteriore lavoro sul già oberato e saturo Consolato generale di Londra, il cui personale diplomatico ed amministrativo lavora allo stremo delle forze e delle capacità, senza possibilità di incrementare l'organico;
   a nulla, purtroppo, sono serviti studi, analisi sulla presenza attuale e futura degli italiani nell'area di Manchester, così come a nulla è servita la mobilitazione dei nostri connazionali sui social e attraverso i media, al fine di scongiurarne la chiusura o trovare una soluzione alternativa;
   si fa presente che, nonostante le riduzioni avvenute e previste, continuano a persistere situazioni di compresenza di più strutture diplomatiche nella stessa sede, come ad esempio in Svizzera –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione disagevole che i nostri connazionali si trovano a dover affrontare;
   se il Ministro interrogato non intenda riconsiderare tutte le decisioni fin qui prese per il riordino della rete consolare, così come progettato dal Ministero degli affari esteri;
   cosa intenda fare al fine di salvaguardare e assicurare la tutela degli interessi italiani fuori dai confini nazionali, che si trovano, alla luce dei fatti esposti in premessa, privati di tali diritti. (5-03493)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-03493

  Come ricordato dallo stesso interrogante, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per ottemperare agli obblighi di riduzione della spesa pubblica dettati dal Decreto Legge n. 95 (cd. spending review) – convertito, con modifiche, nella Legge n. 135 del 2012 – ha dovuto attuare un complesso e articolato piano di riorganizzazione della rete diplomatica, consolare e culturale, che ha coinvolto 35 strutture all'estero.
  L'individuazione delle Sedi da inserire in tale esercizio di ristrutturazione è avvenuta attraverso un processo di condivisione promosso dalla Farnesina – in uno spirito di trasparenza e di apertura al dialogo – con una pluralità di attori istituzionali interessati (tra i quali, Commissioni parlamentari, istanze rappresentative dei connazionali all'estero ed organizzazioni sindacali). In tale contesto sono stati inoltre presi in esame – in particolare per quanto riguarda gli Uffici consolari – molteplici parametri obiettivi, tra i quali il volume dell'attività consolare, la consistenza della collettività dei connazionali residenti, la distanza tra la sede in soppressione e quella che riceve le competenze e la facilità dei relativi collegamenti.
  La razionalizzazione delle risorse finanziarie ed umane è al contempo condizione indispensabile per assicurare l'adeguamento della rete stessa – la cui intelaiatura ha avuto origine in contesti storici profondamente diversi da quello attuale, specie con riferimento al cammino dell'integrazione europea – ai nuovi scenari internazionali in cui l'Italia si trova ad operare. In tale ottica, il rafforzamento delle nostre posizioni in Paesi di nuova priorità e nei mercati emergenti, similmente ai processi in corso anche presso i nostri principali partner europei, si pone al servizio di una diplomazia della crescita, mirando a fare della rete estera uno strumento moderno ed aggiornato, nonché finanziariamente sostenibile, a sostegno della proiezione del Sistema Paese e della competitività dell'Italia nel nuovo sistema globale delle relazioni internazionali.
  Per quanto riguarda in particolare lo sportello consolare di Manchester, esso è stato istituito a seguito della chiusura del Consolato di carriera avvenuta nell'ottobre 2011. Tale struttura – come, d'altronde, tutti gli sportelli consolari, essendo questi nati come soluzione-ponte in fasi di riorganizzazione della rete consolare di I categoria – è stata sin dall'inizio concepita come misura temporanea e transitoria in attesa del completamento dei lavori presso il Consolato Generale di Londra che funge ora a tutti gli effetti da polo consolare di riferimento per l'intera area inglese (avendo anche assorbito le competenze dello sportello consolare di Bedford). Lo sportello, peraltro, impiegando esclusivamente personale a contratto, aveva una funzionalità fortemente limitata in quanto la maggior parte delle pratiche dovevano necessariamente essere finalizzate presso il Consolato Generale di Londra. Ne discende che dovendo operare una scelta su quale struttura chiudere nel quadro del processo di riorganizzazione della rete (che, come detto, ha imposto alla Farnesina precisi obiettivi di riduzione numerica delle strutture all'estero), la chiusura di uno sportello consolare si rivela per la collettività nel suo insieme – facendo astrazione dalla comunità territorialmente più direttamente interessata – ben meno gravosa che la chiusura di un ufficio di prima categoria, che priverebbe l'utenza della totalità dei servizi consolari.
  In attuazione del più generale impegno governativo a favorire nelle circoscrizioni interessate da provvedimenti di riorganizzazione della rete la creazione di strutture sostitutive, desidero infine segnalare che con Decreto Ministeriale già pubblicato in Gazzetta Ufficiale è stato recentemente istituito a Manchester un Consolato Onorario, quale strumento di continuata assistenza verso le collettività e di dialogo con le Autorità locali. Per avviare ad operatività l'Ufficio è ormai in via di conclusione l’iter finalizzato all'individuazione del candidato alla titolarità dell'Ufficio in questione, che potrebbe tra l'altro essere interessato dal progetto pilota di estensione agli Uffici Onorari delle apparecchiature per la rilevazione dei dati biometrici ai fini dell'emissione del passaporto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

professioni diplomatiche

consolato

cooperazione culturale