ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03304

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 270 del 23/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 23/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 23/07/2014
Stato iter:
29/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/07/2014
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 29/07/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/07/2014
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/07/2014

SVOLTO IL 29/07/2014

CONCLUSO IL 29/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03304
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Mercoledì 23 luglio 2014, seduta n. 270

   BINETTI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   nel centro socio-riabilitativo per giovani disabili «Casa di Alice» di Grottammare (AP) gestito dal comune attraverso una cooperativa esterna sono stati arrestati dai carabinieri di San Benedetto del Tronto, cinque educatori in servizio presso il centro. Il centro ospita persone affette da autismo di età compresa dagli 8 ai 20 anni;
   due osservazioni importanti: in primo luogo si trattava di una struttura modello del comune, nata con ottimi propositi e buone scelte educativo-riabilitative, data in gestione a una cooperativa, di piccole dimensioni (12 ospiti dagli 8 ai 20 anni), con una carta dei servizi visibile su internet. E in secondo luogo, si trattava di giovani con autismo estremamente severo, dato che si parla di ricoveri, in una struttura semi-residenziale, per ragazzini ancora in età scolastica;
   le accuse sono maltrattamenti e sequestro di persona. Nel centro è stata sequestrata una cosiddetta «stanza di contenimento» buia e stretta, dove i ragazzi venivano denudati e rinchiusi. Tuttavia occorre sottolineare che nei disabili c'era una «totale assenza di comportamenti violenti o di azioni che giustificassero il loro “contenimento”, all'interno di quell'ambiente, usato come strumento per reprimere e punire la “vivacità” dei ragazzi»;
   fortunatamente l'uso delle tecnologie permette oggi di monitorare la vita all'interno di questi centri. La tecnologia mette a disposizione vari tipi di aiuto, comprese le telecamere, che possono essere di aiuto anche per i genitori. Forse l'uso delle telecamere non è sufficiente a garantire una maggiore sicurezza a tutte quelle categorie di persone, disabili, minori, anziani, che non sono in grado di provvedere da soli alla propria incolumità. Ma è certo che si rende necessaria una supervisione e che anche i genitori hanno il diritto di avere informazioni precise e puntuali, a 360o riguardo gli ambiti frequentati dai figli, nella scuola, nelle strutture riabilitative, sportive o quant'altro;
   certi episodi si ridurrebbero drasticamente se queste strutture fossero aperte al territorio nei due sensi dall'interno verso l'esterno e viceversa. In strutture semiresidenziali come quella in questione vanno previsti nei programmi educativi varie forme di collaborazione con attività con altri centri giovanili, con associazioni di volontariato, con occasione sociali come feste, sagre, e altro. Analogamente le strutture possono invitare la cittadinanza al loro interno in varie occasioni;
   appare sempre più urgente mantenere uno stretto rapporto di collaborazione tra genitori, educatori e personale terapeutico che si fanno carico di persone fragili. Tanto più intenso quanto più fragili sono queste persone. In Inghilterra esiste un documento fondamentale l'IMP o Individual management plan, dove vengono delineati comportamenti, eventuali fattori scatenanti, notizie mediche, problemi sensoriali, interessi e attività preferite del soggetto, comprese eventuali strategie di contenimento approvate dai genitori, che ne autorizzano l'uso nei casi estremi in cui dovessero essere necessarie; ma sempre in un clima di collaborazione tra genitori ed educatori –:
   quale sia il livello di formazione di base e di competenza specifica richiesto per il personale impegnato nel rapporto con i soggetti autistici, anche nel caso di cooperative che gestiscono strutture semi-residenziali come quella citata in premessa, e se non intenda assumere iniziative, anche normative, al riguardo.
(5-03304)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 29 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-03304

  Il Ministero della salute è consapevole della rilevanza e delicatezza del tema trattato che, come è noto, coinvolge non solo i pazienti che presentano disturbi dello spettro autistico ma anche le famiglie.
  Sono necessari interventi mirati, già nel periodo dell'infanzia, per consentire di ridurre le oggettive difficoltà sia per i pazienti che per le famiglie e gli onerosi costi, diretti ed indiretti, dell'autismo.
  In particolare, va sviluppata una rete di servizi sanitari specialistici, di diagnosi e trattamento, accessibili e omogeneamente diffusi in tutte le regioni, garantendo un approccio multi-professionale e interdisciplinare. È noto che alcune regioni italiane si sono attivate in questa direzione ma non vi è ancora uniformità di approccio alla gestione dei pazienti autistici: mancano nel territorio servizi dotati di tutte le figure professionali necessarie per la terapia e la presa in carico dei pazienti e dei loro familiari.
  Ecco perché il Ministero della salute, già nel 2012, ha elaborato, con il supporto dell'Istituto superiore di sanità ed in accordo con le regioni, un piano di azioni denominato «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nei disturbi pervasivi dello sviluppo, con particolare riferimento ai disturbi dello spettro artistico».
  Le principali criticità che il citato documento affronta riguardano: l'esigenza di diffondere capillarmente i processi diagnostici precoci; la conseguente necessità di costruire una rete di servizi sanitari completa; la necessità imprescindibile di una forte integrazione delle dimensioni sanitaria, sociale, scolastica ed educativa.
  Per meglio supportare l'applicazione del piano, è stata anche avviata dall'ISS, con il supporto delle regioni, una «indagine conoscitiva per creare una mappa dinamica dell'esistente, da cui partire per una caratterizzazione epidemiologica del fenomeno e della risposta assistenziale».
  Con specifico riguardo alla formazione del personale, viene evidenziata la necessità della costituzione di équipe specialistiche dedicate che svolgano attività di consulenza nelle varie aree della vita del soggetto.
  Il tema dell'autismo è stato anche inserito tra le priorità da affrontare all'interno del «Piano di Azioni Nazionale per la Salute Mentale» (PANSM), approvato in Conferenza unificata Stato-regioni il 24 gennaio 2013. Merita, poi, di essere ricordato anche l'Accordo Stato-regioni del 20 febbraio 2014 che prevede una specifica linea progettuale diretta alla definizione di modelli di assistenza ai bambini e adolescenti affetti da patologie croniche, tra le quali l'autismo.
  Per quanto attiene alle caratteristiche dei «Presidi di riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali», i relativi requisiti sono delineati nel decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1997.
  Compete alle regioni intraprendere le iniziative legislative volte a predisporre i più adeguati strumenti di controllo per evitare abusi di qualsiasi tipo, anche riguardo alla correttezza professionale.
  È il caso di ricordare, infine, che le strutture sanitarie dedicate alla patologia in esame operano avvalendosi, oltre che dei medici chirurghi specialisti in discipline neuro-psichiatriche, anche degli operatori sanitari abilitati all'esercizio delle professioni sanitarie di terapista della neuro, di terapista occupazionale, di tecnico della riabilitazione psichiatrica e di educatore professionale.
  Dette figure professionali sono collocate nell'area delle professioni sanitarie riabilitative. I citati professionisti conseguono la relativa laurea abilitante a compimento di un corso universitario triennale.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

GROTTAMMARE,ASCOLI PICENO - Prov,MARCHE

EUROVOC :

arresto

giovane

disabile

apparecchio di registrazione

dispositivo di sicurezza

sequestro di persona