ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03291

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 269 del 22/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/07/2014
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/07/2014
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/07/2014
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/07/2014
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 22/07/2014
Stato iter:
23/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/07/2014
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 23/07/2014
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 23/07/2014
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/07/2014

SVOLTO IL 23/07/2014

CONCLUSO IL 23/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03291
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Martedì 22 luglio 2014, seduta n. 269

   PALAZZOTTO, SCOTTO, FRATOIANNI, DURANTI, PIRAS e MARCON. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   secondo un comunicato diffuso da Finmeccanica – Alenia Aermacchi in data 9 luglio 2014, sarebbero stati consegnati presso la base israeliana di Hatzerim i primi due velivoli da addestramento avanzato M-346;
   nel comunicato si afferma che oltre ai due velivoli consegnati, per la Forza aerea israeliana altri sei M-346 sono in fase avanzata di assemblaggio mentre altri cinque sono nella fase di montaggio delle parti strutturali su un totale di trenta velivoli ordinati;
   l'M-346 è un nuovo velivolo addestratore e il suo principale scopo è di favorire addestramento e «transizione» a caccia di nuova generazione ma può anche essere armato e utilizzato per bombardamenti;
   in particolare, grazie alla loro maneggevolezza, potrebbero essere utilizzati in aree urbane e di conflitti a basso dispiegamento di forze armate e di contraerea;
   di conseguenza appare agli interroganti fondata e concreta la preoccupazione che i materiali d'armamento prodotti nel nostro Paese possano contribuire a rendere ancora più grave la situazione del conflitto israelo-palestinese;
   l'Italia e il maggiore esportatore tra i Paesi dell'Unione europea di sistemi militari e di armi leggere verso Israele;
   secondo l'articolo 1 della legge n. 185 del 1990, tra le altre cose, è vietata l'esportazione e il transito di armi verso Paesi che sono in stato di conflitto armato o verso Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell'Unione europea o del Consiglio d'Europa;
   a tal fine il Ministero degli affari esteri ha la facoltà di vietare le esportazioni di armi qualora rientrino nell'ambito di applicazione dell'articolo appena citato –:
   se il Ministro degli affari esteri intenda farsi promotore di una azione a livello dell'Unione europea per un embargo europeo di armi e  sistemi militari verso tutte le parti in conflitto, per la protezione dei civili inermi e per far riprendere il dialogo tra tutte le parti. (5-03291)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-03291

   L'Italia è da sempre sensibile alle esigenze di sicurezza di Israele, tanto più nell'attuale instabile quadro geopolitico regionale caratterizzato da forti convulsioni che mettono a rischio la stabilità dei paesi confinanti. È peraltro chiaro che il soddisfacimento duraturo di tali esigenze potrà essere raggiunto da Israele solo se quest'ultimo riuscirà a trovare una pace giusta con i palestinesi basata sulla soluzione dei due Stati. Ciò potrà aprire un percorso di cooperazione tra Israele e mondo arabo con correlati benefici per lo sviluppo socio economico e per la stabilità della regione.
  Ho già avuto modo di illustrare le iniziative intraprese dal Presidente del Consiglio e dal Ministro Mogherini rispondendo all'interrogazione dell'onorevole Amendola. Vorrei tuttavia ribadire che le Conclusioni del Consiglio Affari Esteri UE del 22 luglio, alla cui definizione il Governo italiano ha attivamente contribuito, manifestano il forte impegno dell'UE ad un'iniziativa politica per rilanciare i negoziati dì pace interrotti. Le Conclusioni contengono inoltre un richiamo ad entrambe le parti per un cessate il fuoco immediato che ponga fine alle ostilità, con la ferma condanna dei lanci di razzi e il richiamo dell'imperativo umanitario e dell'esigenza che le operazioni israeliane siano proporzionali e rispettose del diritto umanitario.
  In questo contesto, vorrei chiarire che l'Italia non fornisce ad Israele sistemi d'arma di natura offensiva. Da un punto di vista più generale, vorrei ricordare che l'Italia, nel rilascio delle autorizzazioni alle esportazioni degli armamenti, applica rigorosamente gli otto criteri sanciti dalla Posizione Comune 2008/944/PESC del Consiglio Europeo dell'8 dicembre 2008 («Norme comuni per il controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari»), che comportano l'effettuazione di approfonditi riscontri in merito alla situazione interna e regionale dei Paesi verso i quali le operazioni devono essere condotte, l'eventuale impatto delle esportazioni e dei transiti di tecnologia e delle attrezzature militari sui Paesi destinatari e sulle regioni circostanti, l'utilizzo finale del materiale, l'eventuale rischio di sviamenti o cessione a terzi dello stesso, il rispetto della pace internazionale e dei diritti umani da parte dei Governi destinatari. Oltre alla normativa europea, sul piano internazionale l'Italia applica pienamente gli embarghi e le altre misure di carattere restrittivo adottati a livello di Nazioni Unite.
  Con riferimento specifico alla fornitura degli M346 ad Israele, segnalo che il velivolo, come peraltro indicato all'Onorevole interrogante, è un nuovo addestratore avanzato. Nel pieno rispetto dei principi e del dettato normativo sancito dalla legge n. 185 del 1990, da parte italiana tali velivoli sono stati quindi forniti all'Aviazione israeliana in versione disarmata e da addestramento. Non si tratta dunque di aerei configurati con capacità offensive.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

FINMECCANICA

EUROVOC :

restrizione all'esportazione

diritti umani

guerra

questione palestinese

aereo

zona urbana