ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03278

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 269 del 22/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 22/07/2014
Stato iter:
23/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 23/07/2014
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 23/07/2014
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 23/07/2014
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/07/2014

SVOLTO IL 23/07/2014

CONCLUSO IL 23/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03278
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 22 luglio 2014, seduta n. 269

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   secondo vari organi di stampa sarebbe pari a 620 miliardi di euro, al 31 dicembre 2013, l'ammontare di crediti fiscali che l'Erario, la gran parte tramite Equitalia, deve ancora riscuotere dai contribuenti, dei quali circa 350 miliardi originati da accertamenti, circa 170 dalla liquidazione delle dichiarazioni fiscali, 80 dovuti all'INPS e la restante parte, pari a circa 20 miliardi, è rappresentata da multe ovvero da crediti originati dai comuni e che rappresentano solo il 3-4 per cento del totale;
   si tratta di un tesoro inestimabile, che potrebbe rappresentare per lo Stato una vera e propria riserva aurea, e che, qualora fosse interamente recuperato, sarebbe capace di far ripartire la macchina della spesa in investimenti, con conseguente spinta verso la crescita;
   l'ente italiano preposto alla riscossione, Equitalia, è però in forte difficoltà; infatti, sull'intero importo, costituito da evasione già accertata o altri crediti su cui non pendono contenziosi tributari, esso registra una percentuale di successo di riscossione che sfiora ogni anno solo 7,5 miliardi di euro, anche e soprattutto a causa della sua incapacità a rintracciare gli evasori e costringerli a pagare;
   come rilevato in più occasioni dalla Corte dei conti, la diminuzione dei volumi riscossi negli ultimi anni è attribuibile anche alle difficoltà finanziarie connesse all'acuirsi della crisi economica ed al susseguirsi delle novità normative che hanno introdotto misure di più ampio respiro per i debitori, incidendo, però, profondamente sugli strumenti attribuiti ad Equitalia e sui relativi volumi di riscossione: secondo la stessa magistratura contabile la contrazione va messa anche in relazione al notevole incremento del fenomeno di rateazione delle cartelle di pagamento che posticipa nel tempo il relativo gettito; sotto quest'ultimo aspetto, dal 2008 ad oggi risultano essere state concessi 2 milioni e 300 mila rateazioni per un importo pari a circa 25 miliardi di euro;
   la stessa Corte dei conti ha inoltre segnalato come «la posizione creditoria dello Stato sia divenuta per molti versi deteriore rispetto alle possibilità di tutela che la legge riconosce al creditore privato munito di titolo esecutivo» e, di conseguenza, come i crediti dello Stato risultino meno tutelati rispetto a quelli di natura privatistica;
   secondo l'ex presidente di Equitalia, Attilio Befera, audito presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, l'attività di riscossione richiederebbe uno sforzo di tipo investigativo, così come avviene nella precedente fase dell'accertamento tributario nella quale cooperano la Guardia di finanza e l'Agenzia delle entrate; il dottor Befera, in quella stessa sede, ha dichiarato che una parte «rilevante» dei crediti vantati dall'Erario non è riscuotibile perché fa capo a società estinte, a persone decedute o a fallimenti, ed inoltre, che buona parte della responsabilità è attribuibile anche al tempo, circa due o tre anni, che intercorre tra l'accertamento e la riscossione, periodo in cui, ad esempio, gli istituti di credito soddisfano, ai danni dello Stato, i loro crediti –:
   alla luce di quanto premesso, con riferimento ai crediti esigibili da parte di Equitalia, quanti siano quelli riconducibili ad omesso versamento, quanti quelli da corretta dichiarazione ma di cui non è stato ancora perfezionato il pagamento, attraverso dati aggregati per tipologia d'imposta (IVA, Ires, IRPEF, contributi, e altro), per categoria di importo, per distribuzione geografica e per attività nonché, complessivamente, quali siano i gravami accessori che incombono sugli stessi. (5-03278)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-03278

  Con il documento in esame, l'onorevole interrogante evidenzia come, secondo vari organi di stampa, l'ammontare dei crediti fiscali vantati dall'erario sarebbe pari a 620 miliardi di euro, chiede di conoscere dettagliatamente l'importo di detti crediti suddiviso per tipologia d'imposta, per categoria d'importo, per distribuzione geografica dei contribuenti e per tipologia di attività, nonché chiede di sapere l'esatto ammontare dei gravami accessori connessi agli stessi crediti.
  Al riguardo, sentita Equitalia S.p.a., nelle allegate tabelle di sintesi relative al carico affidato dall'Agenzia delle Entrate ad Equitalia, è riportato il carico netto (carico lordo affidato al netto di sgravi e riscossioni), con indicazione del carico oggetto di sospensione e del carico relativo a soggetti falliti, suddiviso per provenienza (attività di accertamento, attività di liquidazione, altro) e esposto per distribuzione geografica e con separata indicazione nella composizione (imposta, sanzione, interessi).

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Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

credito legale

detrazione fiscale

credito

riserve valutarie