ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03212

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 262 del 11/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: MARTELLA ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 11/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/07/2014
Stato iter:
14/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/01/2015
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 14/01/2015
Resoconto MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/07/2014

DISCUSSIONE IL 14/01/2015

SVOLTO IL 14/01/2015

CONCLUSO IL 14/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03212
presentato da
MARTELLA Andrea
testo di
Venerdì 11 luglio 2014, seduta n. 262

   MARTELLA e MOGNATO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nel corso dell'incontro che si è svolto nella giornata del 9 luglio 2014 tra Eni e organizzazioni sindacali si sono rotte le trattative per quanto concerne il nuovo piano industriale in particolar mondo nell'ambito del settore della raffinazione;
   l'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi ha evidenziato gravi perdite nel settore a causa di un surplus europeo di raffinato garantendo una prospettiva produttiva solo al sito di Sannazzaro provincia di Pavia e di Milazzo per la quota che riguarda il gruppo;
   a rischio sono le raffinerie di gela, Taranto, Livorno e Porto Marghera oltre al sito petrolchimico di Priolo;
   a Porto Marghera sono operative due raffinerie, Versailes e Raffinazione ed occupano complessivamente 600 unità lavorative;
   solo pochi mesi fa l'ex amministratore delegato Scaroni aveva assicurato la continuità produttiva di Marghera attraverso un piano di riconversione, con 100 milioni di euro di investimenti, per produrre olio vegetale da miscelare con il diesel in grado di salvare i due terzi dei posti di lavoro in essere;
   per la controllata Versailes ex Polimeri Europa era invece in essere il progetto del cracking della virginafta oltre alla previsione di realizzare un impianto di chimica verde finalizzato a produrre biolubrificanti mediante brevetto di una multinazionale americana;
   a seguito di queste notizie i lavoratori degli impianti di Porto Marghera hanno già incrociato le braccia per due giorni il 7 e 8 luglio 2014 bloccando la pipe line e le navi cisterna che forniscono gli impianti industriali emiliani minacciando ulteriori proteste;
   un cambio così repentino di strategie industriali a distanza di pochi mesi rischia di pregiudicare quegli importanti segnali di rilancio dell'area di Porto Marghera ponendo a rischio centinaia di posti di lavoro diretti nonché dell'indotto –:
   se e quali iniziative il Governo intenda assumere per scongiurare la chiusura dei due impianti di Porto Marghera, Versailes e Raffinazione, assicurando invece il prosieguo degli investimenti che erano stati annunciati solo pochi mesi fa e che assicuravano un futuro produttivo agli impianti di raffinazione anche attraverso politiche di riconversione e investimenti nella chimica verde. (5-03212)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 gennaio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03212

  Si evidenzia, in via preliminare, che la Società ENI ha ribadito la volontà di dare seguito a quanto stabilito nell'accordo stipulato il 16 aprile 2012 tra il Ministero dell'Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture, il Magistrato delle acque di Venezia, la Regione Veneto, la Provincia di Venezia, il Comune di Venezia e l'Autorità portuale di Venezia relativo alla definizione di un Programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del Sito di interesse nazionale di Venezia-Porto Marghera e aree limitrofe.
  Per quanto riguarda la Raffineria di Venezia, sulla base degli accordi interistituzionali sottoscritti, dal maggio 2014, la Società ha confermato di avere avviato alla produzione gli impianti riconvertiti della «Green Refinery», con una capacità che, grazie al completamento della prima fase dei lavori, può raggiungere le 30.000 t/mese.
  In data 24 dicembre scorso Eni ha, inoltre, presentato al Ministero dello sviluppo economico, competente in materia di rilascio di autorizzazione per gli impianti definiti strategici, ai sensi del decreto legge 9 febbraio 2012 n.5, l'istanza per l'autorizzazione a realizzare la seconda fase del «Green Refinery» che si prevede potrà essere completata entro la seconda metà dell'anno 2017, attraverso la realizzazione di un impianto di trattamento Olio di Palma Grezzo (oggi alimentato con Olio di Palma Raffinato) e di un nuovo impianto idrogeno da metano da 35.000 Nm3/h., che porteranno la capacità a 50.000 t/mes.
  Si evidenzia, inoltre, che il 14 novembre scorso, presso il Ministero dello sviluppo economico è stato sottoscritto un Protocollo di Intesa tra il MISE, la Regione Veneto, la Provincia di Venezia, il Comune di Venezia, l'Autorità Portuale, l'ENI Spa e la Versalis Spa, per la reindustrializzazione ed il rilancio del sito di Porto Marghera.
  Il Protocollo prevede una serie di investimenti per circa 200 milioni di euro che consentiranno di garantire l'occupazione e di assicurare la fornitura all'intero sistema chimico ENI dislocato in Valle Padana: Mantova, Ferrara, Ravenna.
  Il progetto prevede la trasformazione dell'impianto di Porto Marghera, mediante il riassetto della configurazione attuale del sistema produttivo, con la chiusura definitiva dell'impianto di Cracking, e la nascita di un nuovo polo tecnologico.
  I principali obiettivi del Protocollo d'Intesa sono i seguenti:

   favorire la riconversione industriale dello stabilimento di Porto Marghera attraverso la realizzazione di un polo tecnologico integrato di chimica da fonti rinnovabili;

   consolidare e rafforzare il polo logistico anche alla luce del futuro assetto;

   promuovere i processi di riqualificazione professionale delle risorse umane mediante piani specifici di formazione;

   garantire l'occupazione con il processo di trasformazione dello stabilimento di Porto Marghera e favorire lo sviluppo di ulteriori imprese locali operanti nel settore della chimica da fonti rinnovabili e settori diversificati;

   intraprendere ogni utile iniziativa di collaborazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi volta ad assicurare che nello svolgimento degli iter autorizzativi relativi alle attività previsti dall'Accordo vengano rispettati i tempi procedurali minimi dettati dalle norme legislative e regolamentari in materia.

  Il Progetto di trasformazione dello stabilimento di Porto Marghera, che prevede investimenti per circa 200 milioni di euro, di cui per le infrastrutture e logistica circa 10 milioni entro il 2015, si sviluppa nelle seguenti aree di intervento:
  1. riassetto della configurazione attuale. Il nuovo assetto produttivo del sito prevede la fermata definitiva dell'impianto cracking. L'impianto Aromatici viene mantenuto in assetto conservativo, con possibilità di esercizio in funzione delle specifiche richieste di mercato. Il riassetto del sistema utilities prevede l'adeguamento alla nuova configurazione con l'istallazione di due nuove caldaie in sostituzione di quelle attuali e successivamente l'avvio della bonifica. La logistica verrà consolidata e ulteriormente sviluppata per garantire il regolare approvvigionamento di feedstock e prodotti agli stabilimenti di Ferrara, Mantova e Ravenna e integrata per le attività connesse alle nuove produzioni;
  2. nuovo polo tecnologico. Il Programma, oltre al progetto avviato nel febbraio 2014 con la società americana Elevance Renewable Science per la realizzazione di un impianto industriale di Metatesi di oli vegetali. Sarà inoltre realizzata nel sito di Marghera un'area dedicata al Progetto «Polo Tecnologico Chimica da Rinnovabili» che lavorerà in collegamento con il partner Elevance e con le strutture Versalis di Mantova e Novara per le attività di sviluppo tecnologico-ingegneristico dei nuovi progetti.
  Per quanto riguarda la salvaguardia e lo sviluppo dell'occupazione: la realizzazione del Programma di Sviluppo Eni/Versalis comporterà altresì un programma di gestione delle risorse umane dalla fase di firma del presente protocollo d'intesa fino all'avvio progressivo delle nuove attività. In particolare, si prevede che in corrispondenza della conclusione del progetto si realizzerà un consolidamento del livello occupazionale prevedendo a regime 430 risorse.
  Eni/Versalis s'impegna:
   ad avviare percorsi formativi di riqualificazione professionale del personale finalizzati ad accrescere e sviluppare le conoscenze dei processi produttivi in considerazione del Programma di Sviluppo Eni/Versalis;
   a collocare in mobilità di cui alla legge 223/91, a partire dalla data di sottoscrizione del presente Protocollo, il personale che maturerà i requisiti pensionistici e secondo la prassi in essere in Eni, fino ad un massimo di 25 unità;
   ad inserire in modo graduale entro il 2017, 30 risorse collegate allo sviluppo dei nuovi impianti di separazione dei co-prodotti della metatesi e idrogenazione selettiva, in aggiunta alle 20 già previste dall'Accordo Nazionale del 10 febbraio 2014. Il nuovo polo tecnologico prevederà a regime un organico complessivo di circa 120 unità.

  In relazione all'esigenza di sostenere il Programma di Sviluppo Eni/Versalis, a livello locale verranno individuate soluzioni gestionali che, anche in coerenza con il CCNL applicato, attenuino forme di disagio.
  Al fine di assicurare l'attuazione efficace e puntuale degli obiettivi del citato Protocollo d'intesa il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Veneto, per quanto di rispettiva competenza, s'impegnano a coordinare il procedimento amministrativo volto all'ottenimento dei vari provvedimenti necessari per la realizzazione di quanto previsto nel Progetto di trasformazione dello stabilimento di Porto Marghera e degli ulteriori interventi previsti nell'Accordo del 2014, attraverso lo strumento della Conferenza dei Servizi.
   Nel Protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso novembre è stata prevista, inoltre, l'istituzione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, d'intesa con le Amministrazioni centrali e locali interessate, di un Tavolo di Coordinamento da convocare con cadenza annuale, e comunque ogni qualvolta le Parti lo ritenessero necessario. Il primo incontro è previsto entro il prossimo mese di marzo.
  Si evidenzia, infine, che l'8 gennaio scorso è stato siglato presso il Ministero dello sviluppo economico, l'Accordo di programma per la riconversione e riqualificazione economica dell'area industriale del sito di Porto Marghera con l'obbiettivo di favorire nuovi investimenti finalizzati alla riconversione industriale e all'ambientalizzazione e a nuove infrastrutture funzionali alle attività produttive.
  Con tale accordo vengono rese disponibili risorse complessive per quasi 153 milioni di euro, dei quali 103 a carico del Mise, frutto dei rimborsi effettuati dalla Società Alcoa per lo stabilimento di Fusina (Porto Marghera) e destinati, in base a decisioni della Commissione europea, a interventi a favore dello sviluppo e dell'occupazione nelle Regioni ove hanno sede le attività produttive oggetto della restituzione.
   La riqualificazione industriale riguarda, infatti, i 2.000 ettari di insediamenti produttivi, commerciali e terziari, canali navigabili e bacini, porto commerciale e infrastrutture che fanno di Porto Marghera una delle più grandi zone industriali costiere d'Europa.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

PORTO MARGHERA

EUROVOC :

raffinazione del petrolio

gestione d'impresa

politica industriale

soppressione di posti di lavoro

investimento