ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03177

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 258 del 07/07/2014
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/03968
Firmatari
Primo firmatario: L'ABBATE GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014
D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 07/07/2014
Stato iter:
01/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/10/2014
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 01/10/2014
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

SOLLECITO IL 07/07/2014

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/07/2014

DISCUSSIONE IL 01/10/2014

SVOLTO IL 01/10/2014

CONCLUSO IL 01/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03177
presentato da
L'ABBATE Giuseppe
testo di
Lunedì 7 luglio 2014, seduta n. 258

   L'ABBATE, GAGNARLI, LUPO, MASSIMILIANO BERNINI, GALLINELLA, PARENTELA, DE LORENZIS, SCAGLIUSI, BRESCIA, CARIELLO e D'AMBROSIO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   la cooperativa allevatori Putignano nasce nel 1966 per volere del cavaliere Giovanni Laera, con lo scopo di raccogliere il latte prodotto nella zona della murgia barese e tarantina. Inizialmente è divisa in due rami produttivi: il primo costituito dal conferimento dei soci del latte che viene trasformato per la vendita sottoforma di prodotti (mozzarelle e formaggi freschi e stagionati di diverso genere) ed attraverso l'imbottigliamento dello stesso che viene venduto come prodotto fresco; il secondo costituito da acquisto, lavorazione, trasformazione e distribuzione tra i soci di cereali e di mangimi da utilizzare nel settore zootecnico ed agricolo;
   negli anni ’80 e ’90, sotto la presidenza Laera (durata dal 1978 al 2007) si possono contare circa 700 soci e 130 lavoratori che, direttamente o indirettamente, erano coinvolti nel ciclo produttivo e distributivo della CAP;
   in data 1 novembre 2008, la gestione della rete vendita viene affidata, tramite contratto, al signor Lorenzo Battista. La CAP, infatti, da qualche anno aveva deciso di mutare la rete vendita passando dal canale «retail» (con numerosissimi punti vendita di prodotti di medio-alta qualità) alla «grande distribuzione», con il conseguente affidamento delle forniture ad una rete di grossisti nonché il relativo aumento dei rischi da una parte ed un prezzo di vendita ridotto dall'altra. Durante la presentazione della stesso bilancio viene portata a conoscenza dei soci la grave situazione di insolvenza di alcuni commessi che forniscono il prodotto con mezzi propri (in gergo denominati «padroncini») verso cui sono state avviate azioni legali atte al recupero dei crediti vantati. Nell'autunno dello stesso anno, alcuni assegni ricevuti da clienti a copertura di forniture di prodotti per importi consistenti, ma non meglio specificati, risultano scoperti e ciò comporta il mancato pagamento di oltre euro 500.000 ai soci quale ricavo derivato dal conferimento del latte. Le perdite di bilancio, ammontanti ad oltre euro 183.000, vengono appianate facendo accesso al Fondo di riserva straordinario;
   nel 2009 viene presentato un «Progetto Integrato di Filiera» denominato «Latte della Murgia e dei Trulli» che vede la CAP capofila, con l'obiettivo del miglioramento delle sinergie tra operatori economici della filiera per accrescere la competitività sui mercati, incidendo sulla qualità dei prodotti. La spesa prevista per il progetto ammonta a euro 1,5 milioni. Giunge all'attenzione dei soci CAP, inoltre, la ricerca di un ulteriore collaboratore a cui affidare l'incarico di responsabile della rete commerciale. Il bilancio presenta una perdita di esercizio pari a circa euro 33.600, a cui viene fatto fronte attraverso l'accesso al Fondo di riserva straordinario;
   nel 2010, la cooperativa allevatori Putignano propone ai propri soci di mettere al centro delle azioni strategiche la valorizzazione dei reflui da caseificio, con l'intento di ottenere energia da fonti rinnovabili così da abbattere i costi relativi all'energia elettrica ed al metano. A tal proposito, risulta essere in fase avanzata lo studio per la realizzazione di una centrale a biomassa ed un impianto fotovoltaico. Viene, inoltre, proposto un tavolo di concertazione tra rappresentanze sindacali dei dipendenti e direttivo CAP al fine di stilare un piano di riorganizzazione del personale, attraverso mobilità, riqualificazione e formazione. Intanto, il PIF «Latte della Murgia e dei Trulli» entra nella fase di avvio dell'investimento e viene comunicato che ci si avvarrà di una collaborazione con soggetti pubblici e privati (organismo inizialmente costituito da 66 componenti, ad oggi ridottosi a 40). I costi del progetto sono pari a circa euro 1,4 milioni: per circa euro 702.000 attraverso contributo pubblico garantito dai 40 soggetti e, per la restante parte, a carico della CAP, attraverso mezzi propri (circa euro 215.000) e attraverso finanziamento bancario non inferiore ai 10 anni (circa euro 494.000). In data 29 dicembre 2010, il 50 per cento del contributo pubblico viene anticipato da AGEA. Viene, inoltre, comunicato ai soci che è stato sottoscritto mandato ad una agenzia (il cui nome non viene menzionato nei documenti di chiusura bilancio), specificando che i compiti sono quelli di rivedere la struttura commerciale della CAP. Avendo optato per spostare la rete vendita verso la «GDO», viene fatto notare come il fatturato sia concentrato verso i grossisti, i quali propongono pagamenti dilazionati a volte superiori anche a 90 giorni: un rischio da correre per restare sul mercato secondo il parere del direttivo CAP. La perdita di bilancio corrente, di oltre euro 40.000, viene appianata dal Fondo di riserva straordinario;
   la relazione di bilancio 2011 espone i soci a difficoltà economiche crescenti, dovute anche all'aumento del costo del latte. Il progetto «energie rinnovabili» risulta, di conseguenza, congelato in attesa di congiunture più favorevoli. Il tavolo di concertazione per la riorganizzazione del personale prosegue con la mobilità di 4 unità a decorrere dal febbraio 2012 e la possibilità di contratti di solidarietà quando le nuove linee di produzione entreranno a regime. Il monitoraggio della spesa PIF riporta una percentuale raggiunta pari al 50 per cento mentre il progetto risultato ad uno stato di avanzamento dell'80 per cento. Anche in funzione di ciò, AGEA conferisce un ulteriore 34 per cento di fondi sulla quota prevista a carico regionale (circa euro 240.000) che, sommati al precedente 50 per cento, portano l'anticipo all'84 per cento sulla spesa totale prevista come partecipazione regionale. Per la prima volta viene presentata ai soci la possibilità che, nel breve periodo, possa essere riconosciuto un marchio DOP per la denominazione «Treccia della Murgia e dei Trulli». Viene, inoltre, resa pubblica l'intenzione di voler sgravare il presidente dai ruoli di responsabilità manageriali, quali rapporti con i clienti, fornitori e banche. A tal proposito, CAP è alla ricerca dell'individuazione di un profilo che possa subentrare nella gestione delle predette funzioni. Intanto, grazie al lavoro dei responsabili della rete vendita è mutata la tipologia di cliente: la «GDO» passa dal 7 per cento al 33 per cento, il «normal trade» dall'80 per cento al 60 per cento e la ristorazione e gli altri canali dal 13 per cento al 7 per cento. Per il quarto anno consecutivo, il bilancio viene chiuso con una perdita che, per questo esercizio, ammonta ad oltre euro 148.000 a cui viene fatto fronte, nuovamente, attraverso l'accesso al Fondo di riserva straordinario per il 94 per cento e dal Fondo contributivo C/C legge regionale 7/75 per il restante 6 per cento;
   dal bilancio 2012 emergono 348 soci, detentori delle 2.625 azioni che costituiscono il capitale sociale ammontante pari a euro 65.265: con un crollo del valore della CAP rispetto al potenziale di produttività e vendita. Vengono edotti i soci sulle grandi difficoltà che comportano i gravi ritardi nell'incasso delle fatture, tali da inasprire i rapporti con i soci stessi che non ricevono il pagamento del prodotto conferito in tempi ragionevoli di 60 giorni. Gli unici soci che risentono meno di questa grave situazione sono coloro che si avvalgono dei mangimi prodotti dallo specifico ramo aziendale, i quali vanno in compensazione prelevando dallo stesso il nutrimento dei bovini. Il 23 novembre 2012 il presidente Costa lascia la carica per problemi di salute, sostituito dal vicepresidente Vito Campanella. La situazione si è resa talmente grave che, nello stesso mese, viene chiuso il mangimificio e viene resa ai soci l'informazione che, dall'aprile 2013, partirà la cassa integrazione per 26 dipendenti. Nell'anno si è prima cercata una aggregazione o collaborazione con un gruppo cooperativo di primo piano a livello nazionale (tentativo non andato a buon fine) ed è poi stato dato mandato tramite il consiglio di amministrazione, sotto la guida dell'allora vicepresidente Campanella, a poter cercare forme di collaborazione con società con spiccata specializzazione in trasformazione del latte e commercializzazione/distribuzione. Nasce così la collaborazione con Carmelo Quattrone per la parte amministrativa/finanziaria e del dottor D'Oria (per alcuni mesi) relativamente ai costi di gestione e produttività. Dagli studi svolti, il consiglio di amministrazione decide di sospendere i pagamenti per il conferimento del latte del quadrimestre luglio-ottobre 2012. Nell'anno 2012, il PIF rimane bloccato ad un avanzamento al 50 per cento della spesa, stornando le voci previste a bilancio in altre per far fronte a gestione ordinaria. A fronte di continui solleciti di pagamento da parte delle ditte fornitrici, inoltre, si opta per un ridimensionamento del PIF, con eventuale riconsegna di macchinari già installati, previa autorizzazione della regione alla variante. Il bilancio viene chiuso con una perdita di esercizio pari a euro 936.142, a cui viene proposto di far fronte mediante fondi di rivalutazione, contributo conto capitale enti pubblici, contributo conto capitale legge regionale n.7 del 1975, Fondi di rivalutazione decreto-legge n. 185 del 2008, Fondi iniziative mutualistiche e Fondo di Riserva;
   in data 16 novembre 2013, viene arrestato Carmelo Quattrone, componente dell'agenzia che aveva ricevuto precedentemente mandato di vendita per conto CAP, nell'ambito dell'imponente operazione «Araba Fenice», condotta dalla guardia di finanza di Reggio Calabria su mandato della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che avrebbe portato alla «disarticolazione di un'associazione di stampo mafioso composta da imprenditori e professionisti», ritenuti essere affiliati alle più importanti cosche della «ndrangheta». I reati contestati sono «associazione a delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, abusiva attività finanziaria, utilizzo ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, favoreggiamento, peculato, corruzione, illecita concorrenza ed estorsione», tutti aggravati dalle modalità «mafiose». Carmelo Quattrone, indicato dagli investigatori come «dottore e commendatore» è stato prelevato dalla propria abitazione, sottoposta anche a perquisizione, nel comune di Putignano. Per gli inquirenti, Quattrone, inserito nella «zona grigia della ndrangheta» era ritenuto una figura di rilievo dell'organizzazione tanto che, unitamente al collega Francesco Creaco, nel rapporto con il boss Giuseppe Stefano Tito Liuzzo (capo dell'organizzazione criminale) non si sarebbe limitato a svolgere solamente la sua attività di consulente, ma si poneva come un vero e proprio consigliere del pregiudicato, tanto che avrebbe indotto Liuzzo ad effettuare una rivisitazione della società Euroedil in modo da evitare eventuali provvedimenti di sequestro. In conseguenza di questi accadimenti, in data 18 gennaio 2014, si è dimesso Vito Campanella dalla carica di presidente della CAP, che intanto ha visto allargare il proprio debito di bilancio a euro 5 milioni, di cui euro 2 milioni nei confronti dei soci conferitori. A febbraio 2014, sono iniziati gli stati di agitazione indetti dai 40 dipendenti che non percepiscono stipendi da 7 mesi: dopo 48 ore di scioperi hanno ottenuto una bozza di impegno sottoscritto tra le sigle sindacali ed i rappresentanti della cooperativa, innanzi alla responsabile dell'ufficio provinciale del lavoro. L'accordo prevede un riconoscimento di 15.000 euro da dividersi tra i dipendenti (a malapena circa 400 euro a persona) –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della vicenda e se, a fronte della mancanza di chiarezza nelle scritture contabili e nella gestione degli ultimi anni della CAP, al fine di tutelare l'intera economia legata al mondo agricolo murgiano minacciata dalle possibili azioni fraudolente, non ritengano opportuno, ognuno per le proprie competenze, predisporre proprie ispezioni straordinarie ai sensi degli articoli 8, 9 e 10 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220. (5-03177)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 1 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-03177

  Il Ministero dello Sviluppo ha disposto, in data 5 maggio 2014, un'ispezione straordinaria nei confronti della Cooperativa Allevatori Putignano (in seguito CAP).
  In data 28 maggio 2014, gli ispettori incaricati hanno terminato la prima fase di accesso ispettivo e rilevazione, che si concluderà definitivamente in data 7 ottobre prossimo. Dal verbale trasmesso è emerso quanto segue.
  La cooperativa si è costituita nel 1967 su iniziativa della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Bari (sezione di Putignano) e dell'Ente regionale di sviluppo agricolo della Puglia per la gestione della «Riforma fondiaria» (ERSAP), ora assorbito dalla Regione Puglia, e su promozione del cavaliere Giovanni Laera.
  Lo scopo era di raccogliere il latte prodotto nella zona della murgia barese e tarantina. Le modalità di vendita in origine si svolgevano in modo diretto, tramite punti vendita gestiti da personale proprio, con incassi quindi «per contanti»; successivamente con l'avvento della grande distribuzione organizzata tali punti vendita sono venuti meno e si è utilizzato, come noto, il «sistema dei padroncini», che ha dato avvio a un lungo contenzioso per il recupero crediti.
  La cooperativa è a mutualità prevalente e aderisce a Confcooperative. I requisiti di mutualità prevalente sono stati verificati e l'attività dell'ente risulta essere stata svolta prevalentemente a favore dei soci. I soci, al 28 maggio 2014, risultano essere n. 293 (persone fisiche) e n. 35 (persone giuridiche). Tale numero si è ridotto di circa la metà rispetto ai 700 soci negli anni 80-90.
  Inizialmente, la cooperativa era divisa in due rami produttivi: il primo costituito dal conferimento da parte dei soci del latte che è commercializzato dopo la trasformazione (vendita di prodotti quali mozzarelle e formaggi freschi) e attraverso l'imbottigliamento dello stesso; il secondo ramo era costituito da acquisto, lavorazione, trasformazione e distribuzione tra i soci di cereali e di mangimi da utilizzare nel settore zootecnico e agricolo. L'attività del mangimificio si è interrotta nel 2012 per l'aggravarsi della situazione finanziaria. La difficile riscossione del credito (oltre 3 milioni di euro in contenzioso), ha reso critica l'attività di gestione.
  Il mangimificio è stato chiuso per mancanza di liquidità e nel corso degli anni i soci conferitori, nei confronti dei quali il rimborso della loro produzione è stato continuamente procrastinato, sono diminuiti facendo anche diminuire il fatturato. Il fondo svalutazione crediti, che al 31 dicembre 2012 ammontava a euro 1.700.000, è ulteriormente aumentato nel 2013.
  Attualmente, il sodalizio ha crediti per oltre tremilioniquattrocentomila euro. Il Collegio Sindacale ha messo in evidenza il fatto che il CDA non si è mai espresso in merito al futuro dell'ente e in particolare ha rilevato la discutibile gestione contabile proprio relativa alla riscossione dei crediti.
  Più in generale, la tenuta della contabilità industriale è sempre stata carente anche con l'utilizzo di un sistema informatico per la gestione delle procedure, ormai obsoleto (mancanza di un monitoraggio degli incassi, di una gestione dei prezzi di vendita, mancanza di contratti scritti e applicazione di sconti irrituali).
  Nel 2006, si rilevano crediti in contenzioso mangimificio per 44 mila euro; crediti in contenzioso verso padroncini di oltre 1,5 milioni euro. Il fondo svalutazione crediti era già dal 2006 di 1,3 milioni di euro.
  Il Consiglio di Amministrazione della cooperativa, come riferito, in sede di verifica, agli ispettori, sta ricorrendo alla procedura di Concordato Preventivo e ha intenzione di dare in gestione l'impianto industriale, al fine di tenere in funzione i macchinari, evitandone così il deterioramento, mentre tramite la C.A.P. COMMERCIALE SRL sta cercando di eliminare la clientela inaffidabile e infine, sta lavorando con i legali per terminare in modo positivo i contenziosi relativi sia ai crediti sia ai debiti.
  In base alle irregolarità riscontrate, gli ispettori hanno provveduto a irrogare una diffida volta a verificare l'effettiva presentazione al Tribunale competente della richiesta di Concordato preventivo e a ottenere ulteriori dati necessari per la verifica del ricorrere di una condizione di insolvenza della cooperativa stessa. In tal caso si aprirebbe la prospettiva dell'adozione di un provvedimento di liquidazione coatta amministrativa.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2002 0220

GEO-POLITICO:

PUTIGNANO,BARI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

cooperativa

disavanzo di bilancio

latte

cessazione dei pagamenti

prezzo di vendita