Legislatura: 17Seduta di annuncio: 256 del 03/07/2014
Primo firmatario: MURER DELIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 AGOSTINI ROBERTA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 BENI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 ALBINI TEA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 FOSSATI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 BRAGANTINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CARLONI ANNA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 VALENTE VALERIA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 MARZANO MICHELA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CARROZZA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 BLAŽINA TAMARA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 GELLI FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 CASATI EZIO PRIMO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2014 MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 08/07/2014 TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO 08/07/2014 MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 08/07/2014 MALISANI GIANNA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014 BINI CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014 VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/07/2014 Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 16/07/2014
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/07/2014
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/07/2014
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/07/2014
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 10/07/2014
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 16/07/2014
MURER, LENZI, ROBERTA AGOSTINI, FONTANELLI, POLLASTRINI, BENI, NARDUOLO, BURTONE, PATRIARCA, ALBINI, MIOTTO, CARNEVALI, GRASSI, CAPONE, FOSSATI, PAOLA BRAGANTINI, CENNI, GIACOBBE, CARLONI, VALERIA VALENTE, INCERTI, AMODDIO, CASELLATO, FABBRI, RUBINATO, NACCARATO, BOSSA, ZARDINI, CHAOUKI, D'INCECCO, BRUNO BOSSIO, COMINELLI, CARRA, ARLOTTI, VENITTELLI, MARZANO, CARROZZA, CAROCCI, SCUVERA, MAESTRI, TERROSI, TULLO, GNECCHI, BLAZINA, GELLI, CASATI, AMATO, SBROLLINI, MARIANI, TIDEI, MARCHI, MALISANI, BINI, VILLECCO CALIPARI. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri
. — Per sapere – premesso che:
in data 18 giugno 2014 il Dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto delle risorse finanziarie del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità relative agli anni 2013 e 2014 da destinare alla prevenzione al contrasto della violenza contro le donne;
tale schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è stato trasmesso, per i pareri di cui alla normativa, alla Conferenza delle regioni e delle province autonome;
il provvedimento ripartisce, in una unica soluzione, circa 17 milioni di euro (10 milioni di euro per il 2013 e 7 milioni per il 2014);
i criteri di riparto stabiliti sono i seguenti: il 33 per cento della somma complessiva di 17 milioni, pari a 5,67 milioni, destinato alla creazione di nuovi centri antiviolenza e case rifugio; il restante 67 per cento è così suddiviso: l'80 per cento, ovvero 9,064 milioni, va al «finanziamento aggiuntivo degli interventi regionali già operativi volti ad attuare azioni di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli, sulla base della programmazione regionale»; il 20 per cento, ovvero 2,26 milioni, è ripartito in parti uguali tra i centri antiviolenza e le case rifugio già esistenti, pubblici e privati;
per le nuove iniziative, le risorse sono state ripartite basandosi sul numero della popolazione e sul numero di case e centri esistenti, rapportati alla mediana pari a 1,79 per ogni 400 mila abitanti;
secondo le tabelle allegate al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, le nuove strutture finanziate sarebbero 79, di cui 23 in Lombardia, 18 nel Lazio, 17 in Campania, 12 in Sicilia e in Veneto, con un contributo unitario pari a 71.772 euro;
i centri attivi «censiti» sono, invece, 188, le case rifugio 164; a loro spetterebbe, a conti fatti, in media, circa 3 mila euro l'anno ciascuno di finanziamento: una cifra esigua, insufficiente, inadeguata rispetto alla funzione, all'importanza, che hanno sui territori gli storici centri antiviolenza e case rifugio che operano con efficacia da decenni e in regime di volontariato;
appare, invece, sproporzionata la parte del finanziamento ripartito in favore delle Regioni perché attuino nuove «azioni di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli»; azioni tutte ancora da scrivere, dai contorni non ben definiti, che rischiano di essere improvvisate e che possono essere troppo legate ai livelli istituzionali laddove, invece, vanno sostenute le reti indipendenti;
i criteri di riparto hanno sollevato la giusta indignazione di molte associazioni, in particolare della Rete Di.Re., e dei centri antiviolenza che appaiono preoccupati per l'iniqua assegnazione dei Fondi;
con l'esiguo finanziamento contenuto nel riparto i centri antiviolenza e la case rifugio già attivi faranno fatica perfino a pagare anche solo le utenze mentre queste risorse potevano servire a sostenere, consolidare, implementare le attività indipendenti già sperimentate con successo sui territori, radicate nel sapere e nel metodo, operative da anni, associate alle reti nazionali, che hanno consentito già a moltissime donne di ritrovare una strada, di ricostruirsi un'autonomia, di salvarsi la vita;
il criterio di riparto, inoltre, contravviene alla Convenzione di Istanbul per la prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, che l'Italia ha ratificato e che entrerà in vigore il prossimo 1o agosto, la quale prevede che siano destinate «adeguate risorse finanziarie e umane per la corretta applicazione delle politiche integrate, misure e programmi per prevenire e combattere tutte le forme di violenza che rientrano nel campo di applicazione della presente Convenzione, incluse quelle svolte da organizzazioni non governative e dalla società civile»;
la Convenzione privilegia il lavoro dei centri di donne indipendenti, mentre lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto dei fondi sceglie di destinare la maggior parte dei finanziamenti alle reti di carattere istituzionale –:
se, alla luce di quanto espresso in premessa, non intenda rivedere i criteri di riparto delle risorse finanziarie del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità relative agli anni 2013 e 2014 da destinare alla prevenzione al contrasto della violenza contro le donne, così come definiti nello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri trasmesso alla Conferenza delle regioni e delle province autonome, e se non intenda spostare maggiormente l'asse del riparto sui centri antiviolenza e sulle case rifugio, autonome, indipendenti, già attive sul territorio, che svolgono una funzione irrinunciabile nella lotta alla violenza e nel sostegno alle vittime in un percorso reale di tutela, protezione, recupero di autonomia e indipendenza. (5-03146)
EUROVOC :donna
pianificazione regionale
aiuto sociale
violenza sessuale
vittima
finanziamento pubblico