ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03145

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 255 del 02/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 02/07/2014
Stato iter:
11/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2014
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 11/12/2014
Resoconto VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/07/2014

DISCUSSIONE IL 11/12/2014

SVOLTO IL 11/12/2014

CONCLUSO IL 11/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03145
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Mercoledì 2 luglio 2014, seduta n. 255

   VALLASCAS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   è attiva dal 1984 in Sardegna l'emittente televisiva Sardegna 1 che ha rappresentato negli anni, per qualità della programmazione e professionalità degli addetti, una garanzia di pluralismo in un contesto regionale caratterizzato sempre più dalla sostanziale centralità del gruppo Unione Sarda spa proprietario del quotidiano regionale a stampa L'Unione Sarda, delle emittenti televisive regionali Videolina e TCS e dell'emittente radiofonica regionale Radiolina;
   l'emittente attraversa da diverso tempo una fase di profonda crisi economica che ha avuto gravi ripercussioni nella gestione, nell'erogazione regolare degli stipendi al personale e nella programmazione del palinsesto, con un conseguente e progressivo blocco totale delle attività;
   il 4 febbraio 2014, la proprietà ha annunciato l'avvio delle procedure di licenziamento collettivo per 13 unità lavorative su un organico di 27 dipendenti (uno dei dipendenti è escluso dal procedimento perché socio di maggioranza, mentre i licenziamenti si sono ridotti a 12 per le dimissioni di uno dei destinatari della procedura);
   il 23 aprile si è chiusa, con un verbale di mancato accordo, la fase amministrativa prevista dalla procedura di licenziamento collettivo (legge n. 223 del 1991), da quel momento sono decorsi i 120 giorni di tempo a disposizione dell'azienda per procedere con i licenziamenti;
   il 28 maggio 2014 l'azienda ha chiesto l'accesso al concordato preventivo;
   dal 31 maggio al 10 giugno è stata completata la procedura di riduzione del personale con l'invio della lettera di licenziamento a 12 dipendenti (4 giornalisti, 7 tecnici e un'amministrativa), il termine del procedimento era previsto per il 26 giugno, considerato che un tecnico era in malattia sino al 25 giugno;
   a seguito al completamento della procedura di riduzione di personale, la Slc-Cgil e Assostampa hanno proclamato una settimana di sciopero dal 24 al 30 giugno;
   il periodo precedente all'avvio delle procedure di licenziamento sembrerebbe essere stato oltremisura critico e controverso, sia per il tentativo da parte dell'azienda di scongiurare in un primo momento i licenziamenti con il ricorso ai contratti di solidarietà sia per un sopraggiunto mutamento degli assetti societari;
   i licenziamenti sono infatti successivi alla cessione delle quote di proprietà dell'emittente in quanto società editoriale e in qualità di detentrice delle concessioni pubbliche per l'emittenza radiotelevisiva, a un gruppo di investitori i quali, in quello che all'interrogante appare un fantomatico piano di rilancio, avrebbero dovuto riportare l'azienda a un livello minimo di sostenibilità economica;
   nonostante queste previsioni, i nuovi proprietari non hanno mai presentato un piano editoriale e da subito avrebbero dichiarato di non essere in grado di pagare gli stipendi;
   la cessione, ad avviso dell'interrogante di facciata, ha di fatto esentato la proprietà cedente da ogni pendenza nei confronti dei lavoratori che oggi si trovano a non sapere più a chi chiedere conto della loro situazione;
   la proprietà dell'emittente ha più volte manifestato un atteggiamento di chiusura nei confronti dei lavoratori, atteggiamento sfociato nella decisione della direzione editoriale di diffondere l'informazione egualmente nonostante fosse stato indetto uno sciopero dei giornalisti della testata, al quale aveva aderito la totalità del corpo redazionale (9 redattori su 10; il telegiornale è stato fatto dal direttore con la collaborazione dell'unico redattore che non ha aderito alla protesta), tutto ciò contravvenendo, a giudizio dell'interrogante, alle più elementari norme di corretta gestione delle relazioni sindacali;
   a detta della nuova proprietà le difficoltà economiche discenderebbero da alcuni crediti che la pubblica amministrazione non ha mai soddisfatto e per la precisione: 1) residui a saldo dei fondi 2011 ex legge n. 488; 2) crediti mai riscossi dall'emittente nei confronti del Ministero, andati in perenzione per i quali ci sarebbe la possibilità di recupero in ragione del recente provvedimento del Governo sul pagamento alle aziende dei debiti della pubblica amministrazione, in questo caso per oltre 250.000 euro; 3) crediti che l'azienda vanta per il 2012 e il 2013 come contributi INPS per l'attuazione del contratto di solidarietà; 4) contributo per il 2012, relativo ai fondi previsti dalla legge n. 448, che ammontano a circa 600-700.000 euro (in un primo momento sembrava che il contributo fosse stato bloccato per un vizio formale rilevato dal Corecom riguardante i dovuti pagamenti dei contributi previdenziali, subordinati alla esibizione del DURC all'atto della presentazione. La stessa azienda in un incontro ufficiale nell'ambito della procedura di riduzione di personale ha comunicato che il Ministero aveva inviato una nota con la quale dava sostanzialmente ragione a Sardegna 1, quel credito pertanto dovrebbe essere in fase di riscossione);
   i lavoratori di Sardegna 1 sarebbero ancora in attesa del pagamento di 5 mensilità (tredicesima 2012, quattordicesima 2013, stipendi di novembre e dicembre 2013 e tredicesima 2013), mentre non risulterebbero versate al fondo complementare le quote Tfr dei giornalisti e allo stesso fondo i contributi volontari trattenuti in busta paga;
   in merito alla vertenza Sardegna 1 Tv, l'interrogante aveva già depositato un analogo atto di sindacato ispettivo (interrogazione a risposta in Commissione n. 5-02073), rimasta senza esito –:
   se non ritengano opportuno, per quanto di competenza, intervenire a salvaguardia della dignità e del lavoro degli operatori dell'emittente, del riconoscimento delle spettanze loro dovute e delle garanzie previdenziali, nonché del rispetto delle relazioni sindacali. (5-03145)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03145

  Con l'atto parlamentare in esame, gli onorevoli interroganti chiedono un intervento del Governo finalizzato alla salvaguardia occupazionale dei lavoratori nonché al riconoscimento delle loro spettanze della Società Sardegna TV s.r.l. che esercita l'attività di produzione e trasmissione di programmi televisivi attraverso l'emittente televisiva Sardegna 1.
  Al riguardo, voglio preliminarmente evidenziare che da accertamenti effettuati dagli uffici competenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali risulta che undici lavoratori della società Sardegna TV Srl hanno richiesto l'intervento del Servizio Ispezione del lavoro lamentando l'omesso pagamento tra le cinque e le sei mensilità di retribuzione, mentre quattro lavoratori hanno segnalato l'omesso pagamento degli assegni per il nucleo familiare per due mensilità.
  All'esito dei controlli effettuati, è stato adottato nei confronti del datore di lavoro il provvedimento di diffida accertativa per l'omesso pagamento per complessivi 59.427,52 euro dei seguenti emolumenti: tredicesima mensilità anno 2012; retribuzione relativa al mese di novembre 2013; retribuzione relativa al mese di dicembre 2013; tredicesima mensilità anno 2013; quattordicesima mensilità anno 2013; retribuzione relativa al mese di gennaio 2014 (per n. quattro lavoratori).
  Faccio presente altresì che è stato accertato l'omesso pagamento di assegni per il nucleo familiare, per i mesi di novembre 2013 e dicembre 2013 in favore di cinque lavoratori.
  A seguito dell'intervento ispettivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la società ha provveduto al pagamento dei citati assegni dovuti e al responsabile aziendale è stato notificato un verbale unico di accertamento e notificazione per la violazione amministrativa commessa.
  Il trasgressore ha provveduto al pagamento della sanzione amministrativa applicata (pari ad euro 2.575,00).
  Segnalo altresì che in merito all'omesso pagamento degli assegni per il nucleo familiare, la competente Direzione territoriale del lavoro del Ministero che rappresento ha riscontrato che il responsabile aveva dichiarato all'INPS, con le prescritte denunce contributive relative ai mesi di novembre e dicembre 2013, di aver corrisposto ai dipendenti somme di cui nel contempo aveva richiesto il rimborso che in realtà sono state erogate ai lavoratori dopo l'intervento degli stessi uffici del Ministero. Quest'ultimi pertanto hanno provveduto a trasmettere notizia di reato alla Procura della Repubblica di Cagliari.
  Inoltre faccio presente che la Società ha messo in atto un processo di riorganizzazione aziendale realizzato attraverso la riduzione del personale, con comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo del 3 febbraio 2014 che ha interessato dodici lavoratori inseriti nelle liste di mobilità dalla Provincia di Cagliari.
  A causa della compromessa situazione finanziaria, la società ha presentato in data 5 giugno 2014 ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo intendendo formulare preferibilmente un piano di concordato con continuità aziendale e ciò al fine di salvaguardare l'integrità e il valore del patrimonio aziendale.
  L'attuale organico della Società, tenuto conto delle dimissioni rassegnate da ulteriori 3 dipendenti è composto alla data del 30 novembre da undici unità (di cui tre giornalisti e otto tra tecnici, amministrativi e direzione).
  Voglio evidenziare inoltre che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha accolto l'istanza della società finalizzata al contributo di solidarietà ed è stato avviato lo scorso 19 novembre il procedimento per l'erogazione del contributo pari ad euro 109.816,78.
  Da ultimo, si rileva che, ad oggi, le parti sociali non hanno richiesto ai competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali alcun incontro per l'esame della situazione occupazionale. In ogni caso, il Governo nelle sue diverse articolazioni continuerà a monitorare, con tutto l'interesse che la delicatezza del caso richiede, l'evoluzione della questione, anche al fine di promuovere ulteriori accertamenti ispettivi presso la Società.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

soppressione di posti di lavoro

licenziamento collettivo

Sardegna

diffusione delle informazioni

professioni del settore delle comunicazioni

televisione

retribuzione del lavoro