ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03142

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 255 del 02/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: VACCA GIANLUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 02/07/2014
Stato iter:
18/09/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/09/2014
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 18/09/2014
Resoconto VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/07/2014

DISCUSSIONE IL 18/09/2014

SVOLTO IL 18/09/2014

CONCLUSO IL 18/09/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03142
presentato da
VACCA Gianluca
testo di
Mercoledì 2 luglio 2014, seduta n. 255

   VACCA, MARZANA, BATTELLI, SIMONE VALENTE e CHIMIENTI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa si apprende che Benôit Hamon, Ministro dell'istruzione francese, ha deciso di affrontare la questione dei voti a scuola, lanciando una «conferenza nazionale sulla valutazione degli alunni» che dovrà concludere i suoi lavori entro dicembre. Tale impulso deriva principalmente dalla convinzione dello stesso Ministro che il voto, se si trasforma in un fattore paralizzante per lo studente, è meglio che venga sostituito con altre forme di valutazione;
   conseguentemente in Italia è stata prontamente interpellato il presidente dell'invalsi Anna Maria Ajello, che ha dichiarando che «i voti troppo bassi in pagella, come 2 o 3, possono avere un effetto depressivo sull'alunno. Per questo nella prassi anche in Italia alcuni insegnati non mettono mai meno di 4» ribadendo che «non dare voti brutti non significa che non bisogna valutare. Ma che si può fare in un modo diverso. I giudizi sono un modo per informare gli alunni del loro rendimento: se indicano ciò che va bene, ciò che va male e ciò che va migliorato non c’è il rischio di stigmatizzare comportamenti che poi finiscono per etichettare i ragazzi con la tipica frase “non è portato per”»;
   la stessa Ajello comunque sottolinea che dare la sufficienza a tutti è inutile e dannoso perché si rinuncia all'idea che l'impegno produce un cambiamento positivo. L'importante è che l'alunno comprenda le ragioni del giudizio negativo e capisca cosa fare per diventare più bravo;
   le ultime novità in materia valutazione del rendimento scolastico degli studenti sono state introdotte con l'articolo 3 del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 che ha previsto la valutazione in decimi del rendimento anche nella scuola primaria e secondaria di primo grado;
   lo stesso decreto legge n. 137 del 2008 ha previsto anche la reintroduzione del «voto in condotta» nella scuola secondaria di primo e di secondo grado;
   le disposizioni in materia di valutazione degli studenti sono state coordinate con il regolamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 approvando il decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122;
   con la circolare ministeriale n. 89 – Prot. MIURAOODGOS/6751, avente come oggetto la «valutazione periodica degli apprendimenti nelle classi degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado – Indicazioni per gli scrutini dell'anno scolastico 2012-13», si indicava alle istituzioni scolastiche l'opportunità di deliberare che, negli scrutini intermedi delle classi prime seconde e terze, la valutazione dei risultati raggiunti fosse formulata, in ciascuna disciplina, mediante un voto unico, come nello scrutinio finale, sottolineando, come principio ineludibile, che il voto dovesse essere espressione di sintesi valutativa;
   la valutazione dello studente italiano è espressa, sostanzialmente, con valori numerici a partire dalla scuola primaria;
   rispetto a quanto avvenuto in altri paesi europei, il percorso italiano in materia di valutazione dello studente è stato l'opposto in quanto si è passati da un sistema di valutazione basato sui giudizi, per lo meno nella scuola primaria, ad un sistema numerico;
   l'articolo 3, comma 3, del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 prescrive che nella scuola secondaria di primo grado, sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline;
   il decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 ha introdotto, nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione il portfolio delle competenze individuali comprendente una sezione dedicata alla valutazione redatta sulla base degli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e il riconoscimento dei crediti e debiti formativi;
   secondo il decreto ministeriale 22 agosto 2007 n. 139, l'istituzione scolastica certifica, attraverso un documento tecnico, i saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità, con l'indicazione degli assi culturali di riferimento, ai fini dei passaggi a percorsi di diverso ordine, indirizzo e tipologia nonché per il riconoscimento dei crediti formativi, anche come strumento per facilitare la permanenza nei percorsi di istruzione e formazione;
   le certificazioni di cui sopra, non hanno mai assunto una valenza concreta, ma sono, spesso, un atto formale di scarso valore, mentre la valutazione si concentra sul classico voto in decimi;
   secondo il contenuto di un articolo del quotidiano La Stampa lo scorso 26 giugno 2014, a firma dell’ex Sottosegretario all'istruzione Marco Rossi Doria, la percentuale di bocciati alle scuole superiori si aggira attorno all'11,8 per cento e si boccia soprattutto gli studenti tra i 15 e 16 anni e nelle aree più povere della nazione e povere di istruzione. Di conseguenza la maggior parte di chi viene bocciato entra a far parte del 17,8 per cento di ragazzi che ritroviamo a 25 anni senza diploma o qualifica professionale –:
   se il Ministro non ritenga opportuno avviare una fase di dibattito sulla valutazione scolastica di ogni ordine e grado. (5-03142)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 settembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-03142

  Con l'atto parlamentare in discussione gli Onorevoli interroganti chiedono al Ministro di valutare l'opportunità di avviare una fase di dibattito in merito alla valutazione degli apprendimenti degli alunni.
  Tengo ad evidenziare che, al riguardo, in seno alla scuola e al Ministero, non si è mai sopito il dibattito, che, peraltro, ha dato luogo a molte iniziative di studio, sperimentazione e discussioni. Ricordo, ad esempio, che una sezione del monitoraggio sulle Indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, condotto dal Ministero, in collaborazione con l'Indire, ha riguardato proprio la valutazione degli apprendimenti degli alunni e, per quanto attiene alla scuola secondaria di primo grado, lo svolgimento dell'esame di Stato, con un focus specifico sulle modalità di definizione del giudizio di idoneità.
  Non è questa, certo, la sede per dirimere una volta per tutte il dibattito relativo alla scelta tra il voto o il giudizio nella valutazione, ma sono tuttavia assolutamente consapevole di quanto, il processo valutativo concorra a costruire e modificare la percezione che ogni studente ha di sé e quanto questo possa influenzare il suo percorso formativo, accendendo o spegnendo la fiducia nelle proprie capacità.
  Come è noto, la materia della valutazione degli alunni è attualmente disciplinata dal decreto-legge n. 137 del 2008, convertito dalla legge n. 169 del 2008, e dal Regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 2009.
  In particolare, l'articolo 3 del decreto-legge n. 137 prevede che la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché la certificazione delle competenze da essi acquisite e la valutazione dell'esame finale, sono effettuate mediante l'attribuzione di un voto espresso in decimi.
  La norma descritta ha così reintrodotto nel primo ciclo la modalità di valutazione numerica in luogo di quella espressa con giudizi analitici e per singole discipline di studio, modalità quest'ultima che, per la scuola secondaria di secondo grado, è invece costantemente rimasta in uso, senza soluzione di continuità.
  Con il sopra citato Regolamento si è poi provveduto al coordinamento delle varie disposizioni in materia di valutazione, che lo stesso provvedimento definisce quale espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, affermando inoltre che la valutazione deve essere svolta attenendosi ai principi di trasparenza e di tempestività.
  Ciò posto, come già detto, segnalo che il Ministero è ben consapevole dei profili che il tema in argomento presenta e pertanto l'Amministrazione è aperta ad ogni contributo che possa risultare funzionale a conseguire il miglior risultato possibile, nell'interesse primario degli studenti e delle loro famiglie.
  In particolare, già nell'ambito della consultazione sul Piano «La Buona Scuola» promosso da questo Governo, è possibile avviare la discussione e il confronto richiesti sulla valutazione sia on line che off line, quindi in pratica sia rispondendo al questionario predisposto e pubblicato sul sito del Ministero e del Governo, sia aderendo all'iniziativa «Un grande dibattito diffuso» che intende raccogliere i contributi derivanti dai vari interlocutori a livello locale che aderiscono ai dibattiti organizzati anche su iniziativa degli Uffici scolastici regionali.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2008 0169

EUROVOC :

istruzione

istruzione primaria

studente

alunno