ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03138

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 255 del 02/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRATTI ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LATTUCA ENZO PARTITO DEMOCRATICO 02/07/2014
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 02/07/2014
CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 02/07/2014
PETITTI EMMA PARTITO DEMOCRATICO 02/07/2014
PAGANI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 02/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 02/07/2014
Stato iter:
03/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/07/2014
Resoconto BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 03/07/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 03/07/2014
Resoconto BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/07/2014

SVOLTO IL 03/07/2014

CONCLUSO IL 03/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03138
presentato da
BRATTI Alessandro
testo di
Mercoledì 2 luglio 2014, seduta n. 255

   BRATTI, LATTUCA, ARLOTTI, CRIVELLARI, PETITTI e PAGANI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   dal settembre 2009 il terminale di rigassificazione realizzato a circa 15 chilometri di distanza dalla costa a largo di Porto Viro è entrato in fase di esercizio essendo costituito da un terminale di rigassificazione marino per l'accosto e l'ormeggio di navi metaniere e lo scarico, stoccaggio e rigassificazione del GNL, ubicato (Rovigo) e da una condotta per l'invio del gas a terra, costituita da un tratto offshore (dal Terminale alla costa) ed un tratto onshore (dalla costa alla cabina di riduzione e misura gas);
   il Gas naturale liquefatto viene trasportato dal sito di produzione da apposite navi metaniere e consegnato al terminale di ricezione di Porto Viro, dove viene stoccato, rigassificato e quindi trasportato a terra tramite la condotta, per essere immesso, attraverso la cabina di riduzione e misura, nella rete di distribuzione;
   il terminale di Porto Viro, primo al mondo con tipologia GBS (Gravity Base Structure), consiste in una struttura in calcestruzzo armato appoggiata su fondale marino, ad una profondità di circa 29 metri, nel mare Adriatico settentrionale. Le dimensioni della piattaforma sono di circa 180 metri di lunghezza e 88 metri di larghezza;
   nella fase di esercizio le navi metaniere si accostano alla struttura nel lato Nord è scaricano il GNL all'interno dei serbatoi di stoccaggio, utilizzando pompe presenti sulla nave. Il processo di vaporizzazione del GNL avviene utilizzando acqua di mare (volumi di circa 29.000 metricubi/ora), prelevata ad una profondità di 15 metri rispetto al livello del mare in direzione Ovest;
   l'acqua di mare utilizzata nel processo di rigassificazione viene trattata in continuo, a monte del processo, con ipoclorito di sodio (corrispondente ad una concentrazione pari a 0,2 mg/l in termini di cloro attivo allo scarico) e tutti i reflui prodotti (acque di raffreddamento, acque provenienti dalla vaporizzazione, reflui civili) vengono scaricati ad una profondità di circa 12 metri rispetto al livello del mare, in direzione Sud, determinando una notevole variazione termica dell'ambiente marino;
   il rigassificatore, ancora oggi, si trova in una fase definita di collaudo o esercizio provvisorio, finalizzato alla messa a punto degli impianti della struttura;
   l'impianto è collocato al largo del delta del Po, in un'area di grande valenza naturalistica ed ambientale nell'ambito della quale, nel corso degli anni, si è sviluppata una importantissima attività di pesca e molluschicoltura che interessa un notevole numero di addetti ed assume un significato economico particolarmente significativo;
   l'area suddetta è caratterizzata da una elevata potenzialità produttiva che incide positivamente sulle attività di pesca in particolare sul pesce azzurro, tipologia di pescato che ha permesso negli ultimi anni ai pescatori di sopperire in parte alla riduzione di pescato;
   alcune amministrazioni locali, anche a nome delle associazioni di categoria, hanno manifestato forti preoccupazioni in ordine al possibile impatto del rigassificatore sulle aree della provincia di Rovigo e sulle aree emiliano-romagnole che, direttamente investite dalla direzione delle principali correnti marine, risentono delle acque scaricate dal rigassificatore;
   l'ISPRA è incaricata del monitoraggio ambientale dell'impatto del rigassificatore e della conduttura sottomarina, interrata, che porta il gas nell'entroterra in provincia di Rovigo e l'attività del rigassificatore viene controllata anche dall'ARPA Veneto esclusivamente in funzione della verifica del rispetto dei limiti di legge per quanto attiene il tenore di cloro attivo nelle acque emesse dall'impianto nel mare (0,2 mg/litro);
   il terminale non è ancora in fase di esercizio definitivo, previsto per il prossimo autunno; quando sarà a regime l'impianto, insieme all'acqua utilizzata per il riscaldamento del gas liquido, reimmetterà in mare anche i reflui civili conseguenti alla presenza costante di varie decine di addetti nello stabilimento;
   allo stato delle conoscenze l'impianto reimmette in mare un quantitativo variabile da 23.000 a 29.000 metricubi/ora; tale acqua è caratterizzata dalla presenza di cloro attivo e cloro derivati, e che pertanto è necessario indagare sulla sua sterilizzazione dovuta all'impiego del cloro, ma anche agli sbalzi pressori che subisce all'interno dell'impianto e alla variazione termica che subisce a seguito del trattamento;
   non sono disponibili informazioni dettagliate ed esaurienti riguardanti gli impatti derivanti dai processi di lavorazione sinteticamente descritti e che non sono stati forniti né il protocollo di monitoraggio, né i dati risultanti da tale attività;
   tale massa d'acqua viene introdotta da Ovest e viene rigettata in mare a Sud, dove sarebbe comunque trasportata dalle correnti naturali e che non sono sufficientemente indagati i problemi derivanti dalla sterilizzazione con potenziale impatto alla potenziale produttività delle acque (quindi l'eliminazione di larve e plancton), né la formazione di cloro derivati particolarmente tossici e che non risulta che sia stato sufficientemente osservata la produzione di quantità considerevoli di schiume;
   la situazione di incertezza sulle attività di monitoraggio svolte sull'ecosistema marino e sulle risorse ittiche sta determinando una situazione di criticità per i cittadini e gli addetti alle attività di piscicoltura e all'economia della pesca –:
   se siano state assunte tutte le iniziative per garantire un adeguato monitoraggio e controllo dell'inquinamento ambientale della qualità delle acque e dell'ecosistema marino per il quale possono determinarsi problemi anche per la fauna ittica e l'economia della pesca, in particolare evidenziando se vi siano stati danneggiamenti all'ecosistema che hanno determinato l'assenza di fauna ittica nella zona tra Porto Garibaldi e Cesenatico, e quali iniziative il Ministro intenda assumere per garantire l'adeguata diffusione dei risultati del piano di monitoraggio e la dovuta informazione ambientale alle istituzioni, agli enti locali, ai cittadini e alle imprese del settore ittico. (5-03138)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03138

  Il rigassificatore Adriatic LNG, della società Terminale di Gas Naturale Liquefatto, di Porto Viro, primo al mondo con tipologia GBS (Gravity Base Structure), è un'opera infrastrutturale di notevole rilievo per il sistema energetico nazionale. È operativo dal settembre 2009, è in possesso dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, e in data 23 agosto 2013 è stato avviato il procedimento per il suo rinnovo.
  Attualmente il rigassificatore in oggetto risulta in regime di esercizio provvisorio, finalizzato alla messa a punto degli impianti, l'entrata in esercizio definitivo è prevista per il mese di settembre 2014.
  Detto ciò, le questioni sollevate sono fortemente attenzionate dal Ministero dell'Ambiente che, nel seguire l'andamento dei monitoraggi, a seguito della comparsa delle schiume in prossimità dello scarico a mare delle acque di scambio termico provenienti dal terminale di rigassificazione, ha adottato in data 7 agosto 2012 il decreto di compatibilità ambientale n. 435. Con tale provvedimento sono state imposte una serie di prescrizioni, integrative del precedente provvedimento del 2004, finalizzate al superamento del fenomeno delle «schiume». Le attività di verifica della corretta ottemperanza delle predette prescrizioni sono esercitate sia dal Ministero dell'Ambiente sia dall'ISPRA e dall'ARPAV.
  Attualmente presso la Commissione Tecnica VIA/VAS è in corso l'esame del progetto, presentato dalla società che gestisce il rigassificatore, finalizzato alla mitigazione del problema delle schiume. I lavori dovrebbero concludersi entro il corrente mese.
  In particolare è stato esaminato sotto i vari aspetti il «Protocollo per la valutazione della sostenibilità ambientale dei prodotti antischiuma», connesso al progetto, implementato, così come richiesto dal Ministero dell'Ambiente, con un programma di sperimentazione degli anti schiuma a «circuito chiuso».
  Su tale protocollo, l'ISPRA e l'Arpa Veneto, con nota del 17 febbraio 2013, nel prendere atto dei risultati positivi della fase di sperimentazione con abbattimento meccanico delle schiume condotta dal proponente, hanno ritenuto che l'abbattimento meccanico, utilizzato in modo continuativo e non limitato al periodo di balneazione, abbinato al monitoraggio della dispersione delle schiume debba costituire, nelle condizioni attuali, la principale azione di contenimento del fenomeno. Inoltre, tutte le azioni future dovranno comunque essere finalizzate ad evitare la formazione delle schiume senza l'impiego di sostanze di sintesi.
  Una forte preoccupazione per il calo del pescato è stata espressa anche da parte dell'Assessore all'Agricoltura, Economia Ittica della Regione Emilia Romagna, che auspica l'avvio di un modello organizzativo che, coinvolgendo in modo strutturato i tecnici dell'ISPRA, della Regione Veneto e della Regione Emilia Romagna, garantisca lo svolgimento dell'attività di rigassificazione senza alterare l'ecosistema marino dell'area interessata e i cicli riproduttivi della fauna ittica.
  Tenuto conto di quanto rappresentato dal suddetto Assessore regionale ed alla luce del Piano di Monitoraggio Ambientale trasmesso dall'ISPRA, elaborato e condiviso con l'ARPA Veneto, in ottemperanza alle prescrizioni contenute nei decreti di compatibilità ambientale che si sono succedute nel tempo, il Ministero dell'Ambiente, nel maggio scorso, ha richiesto ulteriori elementi al fine di poter acquisire un quadro di insieme dei dati rilevati in ciascuna delle fasi, ante operam, di cantiere, di esercizio e dei relativi controlli sugli scarichi allo stato eseguiti, con l'indicazione di eventuali criticità riguardanti le componenti ambientali interessate.
  Nel mese di giugno la Società Terminale GNL Adriatico S.r.l. ha inviato la documentazione «Biodegradabilità della schiuma e suo riutilizzo nelle rete trofica planctonica» e «Risultati del monitoraggio annuale delle schiume: Giugno 2013 - Aprile 2014».
  Con tale documentazione la Società rileva che «le attività sperimentali hanno, da un lato, dimostrato che la schiuma, una volta collassata viene agevolmente utilizzata come substrato dai microrganismi marini non esercitando alcun effetto di inibizione alla crescita e dall'altro lato, che l'acqua di mare a diretto contatto con la schiuma non presenta caratteristiche di tossicità».
  Tale documentazione è stata trasmessa, il 16 giugno 2014, per le valutazioni di merito, alla Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale VIA/VAS.
  Proprio alcuni giorni fa, precisamente lo scorso 30 giugno, è pervenuto il riscontro dell'ISPRA all'ulteriore approfondimento richiesto lo scorso mese di maggio, di cui si è fatto precedentemente cenno e, in sintesi, ha rappresentato che:
   le «Indagini a macroscala del popolamento ittico nell'intorno del Terminale, al momento, non mostrano effetti negativi sui rendimenti di pesca che possano essere riconducibili alla presenza del Terminale GNL»;
   le «Indagini a microscala del popolamento ittico nell'intorno del Terminale (non riferibile quindi ad un'area più estesa del mar Adriatico)»; non hanno mostrato variazioni di rilievo sui quantitativi e sulle specie pescate durante le fasi di bianco, cantiere ed esercizio del monitoraggio ambientale;
   «le attività di monitoraggio condotte durante i primi due anni della fase di esercizio dell'impianto, non hanno rilevato alterazioni ambientali delle matrici e dei parametri investigati nell'area marina indagata prossima al Terminale GNL di Porto Viro, che possano essere correlate all'operatività dell'impianto. Le attività di monitoraggio sono comunque tuttora in corso, ed ogni eventuale possibile alterazione delle componenti monitorate, anche in un più lungo periodo, verrà tempestivamente segnalata [...]».

  Per la loro adeguata diffusione, comunque, in forza del Patto Territoriale in essere con gli enti locali, i dati del monitoraggio ambientale effettuato dall'ISPRA vengono forniti all'ARPA Veneto nella loro completezza e, da questi, alla Provincia di Rovigo, che puntualmente li pubblica sul suo sito internet.
  Per completezza di trattazione, giova ricordare anche che sono stati previsti, nel quadro degli accordi tra Adriatic LNG ed il Polesine, rappresentato da ConSviPo, per gli interventi di compensazione ambientale, riequilibro ambientale e contributo allo sviluppo del territorio, fondi destinati al cofinanziamento di progetti riguardanti il settore della pesca professionale, assegnati a progetti di cui era già stata vagliata la rilevanza e la fattibilità a livello europeo, al fine di veicolare risorse su idee meritevoli e già strutturate.
  Tra questi si segnalano sgravi sul gasolio, il progetto di ammodernamento strutturale dei mercati ittici come richiesto dalla normativa UE, la realizzazione di una barriera di sbarramento nella sacca di Scardovari per migliorare la sicurezza e la gestione delle attività di carico-scarico delle barche, la promozione di ricerche per la sperimentazione di pali in polietilene e vetroresina in sostituzione dei pali in legno attualmente utilizzati nella coltivazione di molluschi con l'obiettivo di procurare un notevole risparmio ai pescatori evitando al contempo il disboscamento di ettari di castagni. Non mancano anche altri fondi rivolti ad aumentare la quantità di pescato nella coltivazione di vongole veraci nelle lagune di Caleri e Marinetta, ed altri progetti realizzati che hanno avuto un impatto positivo sulle attività ittiche della zona.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CESENATICO,FORLI' - Prov,EMILIA ROMAGNA

EUROVOC :

ambiente marino

ecosistema marino

controllo dell'inquinamento

impianto a mare

sorveglianza dell'ambiente

industria della pesca