ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03072

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 251 del 24/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAON ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 24/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/06/2014
Stato iter:
25/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/06/2014
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2014
Resoconto OLIVERO ANDREA VICE MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 25/06/2014
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/06/2014

SVOLTO IL 25/06/2014

CONCLUSO IL 25/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03072
presentato da
CAON Roberto
testo di
Martedì 24 giugno 2014, seduta n. 251

   CAON. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   gli organismi geneticamente modificati sono da sempre considerati sinonimo di omologazione in agricoltura, considerata un vero e proprio ostacolo per il Made in Italy. Il nostro Paese è la culla della biodiversità, con 4.500 prodotti tipici frutto di secoli e secoli di storia;
    il decreto interministeriale del 12 luglio 2013 stabilisce che nel nostro Paese le colture OGM sono vietate nel territorio nazionale;
    la sentenza n.04411/2014 del 24 aprile 2014 del tribunale amministrativo regionale del Lazio, che ha deciso il rigetto del ricorso presentato da un agricoltore friulano avverso il decreto interministeriale, ha stabilito che: «Quando sussistono incertezze riguardo all'esistenza o alla portata di rischi per la salute delle persone possono essere adottate misure protettive senza dover attendere che siano esaurientemente dimostrate la realtà e la gravità di tali rischi»;
   il Consiglio di Stato, non accogliendo la sospensiva richiesta dall'agricoltore friulano e rinviando la decisione di merito al prossimo 4 dicembre, mette al sicuro dal rischio di semine di mais Monsanto 810 per il 2014;
   i ministri dell'ambiente europei hanno raggiunto un compromesso che permette a ciascun Stato membro di decidere in modo autonomo se consentire o vietare su tutto il proprio territorio, oppure su una singola porzione o regione, una coltura geneticamente modificata senza dover esporre alla Commissione europea le ragioni del divieto, come è avvenuto fino ad oggi ad ogni proroga;
   ogni Stato membro potrà emanare leggi proprie per regolamentare la coltivazione di OGM, senza l'obbligo di fornire, come giustificazione, prove scientifiche o clausole di salvaguardia;
   entro il mese di dicembre 2014 si dovrebbe giungere all'accordo definitivo, proprio nel periodo di presidenza italiana del semestre europeo –:
   quali iniziative normative intenda adottare per regolamentare la coltivazione degli OGM sul territorio nazionale, stabilendo regole precise per tutelare le colture non geneticamente modificate ed in particolare il Made in Italy. (5-03072)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 25 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03072

  Nell'ambito dei paesi dell'unione europea, in occasione del Consiglio europeo del 12 giugno 2014, è stata approvata a larga maggioranza, la proposta di compromesso della Presidenza greca sulla bozza di regolamento COM (2010) 375, che lascia liberi gli Stati membri di decidere se consentire o vietare su tutto il proprio territorio, oppure su una porzione o regione, una coltura geneticamente modificata senza dover esporre alla Commissione europea la ragione del divieto. Tale risultato è stato ottenuto grazie anche all'impegno del nostro Governo.
  L'intesa raggiunta introduce la necessaria flessibilità che consentirà agli Stati membri di decidere in merito alla gestione della propria agricoltura, permettendo di vietare o limitare la coltivazione degli OGM nel proprio Paese. L'accordo evidenzia comunque la volontà generale di superare i problemi legati al sistema vigente.
  Ciò posto, a livello nazionale, il Governo è impegnato da tempo sul fronte degli OGM, sia con riferimento alla semina che alla commercializzazione.
  Ricordo che, in diverse occasioni, il Ministro Martina ha più volte chiarito che il modello agricolo italiano non ha bisogno di OGM bensì di valorizzare le caratteristiche delle produzioni che hanno reso il made in Italy un marchio di successo in tutto il mondo.
  A tale proposito, rilevo che, con decreto interministeriale del 12 luglio 2013, è stata vietata la coltivazione delle sementi di organismi geneticamente modificati, OGM, in Italia per un periodo di 18 mesi. Peraltro, tale divieto è stato confermato dalla sentenza n. 4410, del 23 aprile 2014 del TAR Lazio, come evidenziato dall'onorevole interrogante.
  Al riguardo, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha espresso apprezzamento anche per la decisione del Consiglio di Stato che ha confermato la decisione del TAR del Lazio di bloccare le semine biotech nei campi del Friuli, poiché in questo modo, il Governo attua pienamente la strategia di difesa delle produzioni agricole di qualità italiane.
  Con riguardo alla semina degli OGM, faccio presente che è stata approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 13 giugno, una norma nell'ambito del decreto-legge in materia di competitività in corso di pubblicazione, proposta congiuntamente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal Ministero della salute, che sanzionerà anche dal punto di vista penale chi violerà il divieto della coltivazione di OGM sul territorio, in violazione del richiamato decreto del 12 luglio 2013, adottato ai sensi degli articoli 53 e 54 del regolamento dell'Unione europea n. 178 del 2002.
  Infine, in ordine ai provvedimenti normativi tesi a regolamentare la coltivazione degli OGM sul territorio nazionale, avendo riguardo alla tutela del made in Italy, ribadisco che l'intendimento di questo Governo è quello di mantenere il percorso già avviato, come sopra richiamato, nel senso di vietare la coltivazione degli OGM.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

organismo geneticamente modificato

pianta transgenica

rischio sanitario