ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03010

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 248 del 18/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRUNO BOSSIO VINCENZA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAGORNO ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2014
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2014
AIELLO FERDINANDO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 18/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/06/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03010
presentato da
BRUNO BOSSIO Vincenza
testo di
Mercoledì 18 giugno 2014, seduta n. 248

   BRUNO BOSSIO, MAGORNO, COVELLO e AIELLO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   con decreto ministeriale del 19 settembre 2013 il Ministro della giustizia pro tempore ha costituito presso il suo gabinetto un gruppo di lavoro col compito di monitorare lo stato di realizzazione della riforma della geografia giudiziaria, introdotta dai decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 2012, rilevare eventuali criticità e proporre idonee soluzioni organizzative e normative, da adottare nell'arco di tempo concesso per l'emanazione di decreti correttivi;
   in data 11 giugno 2014 è stato pubblicato sul Sole 24 Ore un resoconto dell'attività di monitoraggio da parte del gruppo di lavoro e dell'esito dello stesso;
   nella stessa pubblicazione si fa riferimento, quanto al caso Rossano, a dichiarazioni acquisite dal gruppo di lavoro dal presidente del tribunale di Castrovillari, secondo cui la sede dell'ufficio accorpante sarebbe dotata di locali addirittura sovrabbondanti rispetto alle necessità consequenziali all'accorpamento dei due uffici giudiziari di Castrovillari e Rossano;
   nel report gestionale, inviato nel dicembre 2013 al Consiglio superiore della magistratura e alla corte d'appello del proprio distretto, lo stesso presidente del tribunale di Castrovillari ha dichiarato, al contrario, che i locali del tribunale di Castrovillari non sono idonei a soddisfare le esigenze dei due tribunali, perché la struttura è stata progettata e realizzata per far fronte alle attività giurisdizionali del solo circondario originario di Castrovillari e che l'accorpamento ha vanificato i benefici della nuova struttura;
   di fatto l'Ufficio N.E.P. (ufficio notifiche esecuzioni protesti) non ha trovato collocazione nella stessa nuova sede dell'ufficio giudiziario di Castrovillari per mancanza di spazi ed attualmente è allocato altrove, con duplicazione di spesa in locali distanti chilometri, peraltro inidonei per come accertato dal servizio ispettivo dell'Asp, e con il personale UNEP del già tribunale di Rossano ancora oggi ivi allocati;
   in sostanza il gruppo di lavoro, a quanto consta agli interroganti, ha proceduto all'audizione soltanto dei presidenti dei tribunali accorpanti ai quali era stata concessa con decreto ministeriale, ex articolo 8 del decreto legislativo n. 155 del 2012, l'utilizzazione di immobili sede di tribunali o sezioni distaccate soppressi, nonché all'esame di relazioni e documentazione richiesti agli stessi dal gruppo di lavoro ovvero comunque pervenuti, riconoscendo espressamente però di non aver proceduto a specifiche verifiche mirate ad accertare la concreta realtà;
   in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2014, il procuratore generale di Catanzaro, consapevole della criminalità esistente nel circondario di Rossano, ha evidenziato il grave vulnus arrecato all'amministrazione della giustizia nel distretto di Catanzaro con la soppressione del tribunale di Rossano;
   con verbale dell'8 febbraio 2014, l'Unione regionale degli ordini forensi della Calabria ha contestato la decisione di sopprimere il tribunale di Rossano per violazione della lettera B) del comma 2 dell'articolo 1 della legge 14 settembre 2011, n. 148 «in presenza in quel territorio di una criminalità organizzata diffusa, gestita da cosche mafiose, operanti soprattutto nei territori di Rossano, Corigliano Calabro, Mirto Crosia e Cariati, nel cui ambito è stato anche sciolto per infiltrazioni mafiose il Consiglio Comunale di Corigliano Calabro, la città più grande della provincia di Cosenza, criminalità che, dopo il provvedimento di soppressione del Tribunale, ha incrementato la sua attività criminosa, come dimostrano i gravissimi episodi riportati sulla stampa nazionale e locale e come risulta dalla ingente attività della Direzione Distrettuale Antimafia»;
   entrambi gli atti sono stati acquisiti dal gruppo di lavoro e richiamati nella relazione, ma in maniera ad avviso degli interroganti del tutto contraddittoria non sono stati valorizzati nella loro portata;
   il compito del gruppo di lavoro, per espresso riconoscimento operato in relazione, è limitato alla rilevazione di criticità tecniche esulando dai suoi compiti di valutazione le considerazioni di carattere politico e socio-economico riguardanti i territori interessati dalla riforma, di competenza di altri e diversi livelli decisionali;
   numerose sono le relazioni, corredate da documenti, predisposte ed inviate dal foro del tribunale di Rossano in ordine alle criticità strutturali ed ineliminabili che comporterebbe (e sta comportando) l'accorpamento dell'ufficio giudiziario di Rossano al tribunale di Castrovillari: segnatamente l'assenza di infrastrutture idonee di viabilità e la mancanza di collegamenti pubblici, l'inadeguatezza ed incapienza della struttura del tribunale di Castrovillari, l'aumento esponenziale dei costi di notifica a carico dello Stato, per i giudizi di lavoro e previdenza e altre notifiche di cancelleria penale senza l'uso della pec;
   le Commissioni giustizia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, all'epoca dei Governi Monti e Letta, hanno espresso parere in ordine all'esistenza di criticità da superare per ottimizzare la riforma della geografia giudiziaria, ritenendo la necessità di ripristinare con decreto correttivo, alcuni tribunali erroneamente soppressi e le relative procure, tra cui l'ufficio giudiziario di Rossano;
   nello stesso senso si è espressa nel giugno 2013 la Commissione europea competente in sede di elaborazione delle linee guida per la revisione della geografia giudiziaria, che cita espressamente Rossano indicandolo tra i tribunali da salvare/salvati;
   tanto è emerso anche nel corso di riunioni della Commissione antimafia, segnatamente alla presenza del Ministro della giustizia pro-tempore in sede di audizione;
   nel decreto ministeriale del 13 settembre 2013, autorizzativo dell'utilizzo degli immobili del tribunale di Rossano per anni 2 anche per gli affari penali, è stata riconosciuta la presenza, nel circondario di riferimento, del fenomeno della criminalità organizzata e dei conseguenti numerosi processi penali;
   nel programma elettorale del PD, delle ultime elezioni politiche, nel capitolo giustizia e con riferimento alla nuova geografia giudiziaria, sono state individuate alcune criticità, tra cui l'errata soppressione di alcuni tribunali, tra cui Rossano, assumendone l'impegno del ripristino –:
   se intenda procedere all'adozione di decreti correttivi per il ripristino del tribunale di Rossano, al fine di evitare il pericolo di una paralisi del funzionamento della giustizia nel territorio di riferimento, il rischio della delegittimazione dello Stato di diritto in un'area ad alta densità di criminalità organizzata, e l'aggravio dei disagi per la comunità interessata.
(5-03010)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CASTROVILLARI,COSENZA - Prov,CALABRIA, ROSSANO,COSENZA - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

mafia

giurisdizione giudiziaria