ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03006

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 247 del 17/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 17/06/2014
Stato iter:
18/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/06/2014
Resoconto DI STEFANO MARCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2014
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 18/06/2014
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DI STEFANO MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/06/2014

SVOLTO IL 18/06/2014

CONCLUSO IL 18/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03006
presentato da
DI STEFANO Marco
testo di
Martedì 17 giugno 2014, seduta n. 247

   MARCO DI STEFANO e CAUSI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   l'Italia nel settore tabacchicolo rappresenta quasi il 40 per cento della produzione di tabacco dell'Unione Europea e il 25 per cento delle imprese del settore dell'Unione, con quasi 200 mila posti di lavoro addetti tra agricoltori, trasformatori, impiegati nelle aziende manifatturiere e rivenditori, creando inoltre un indotto di posti di lavoro e professionalità legate, ad esempio, alla produzione di filtri ed imballaggi per i pacchetti;
   l'attuale ripartizione del mercato del tabacco italiano – costituito principalmente da tre operatori (Philip Morris, British American Tobacco, Japan Tobacco) – è frutto delle disposizioni normative di settore, in particolare dell'evoluzione della struttura delle accise che il legislatore ha determinato mediante le modifiche al citato decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 (cosiddetto testo unico accise) e confermato in sede di recepimento della direttiva europea 2011/64/UE (cosiddetta direttiva quadro sui sistemi di tassazione);
   la direttiva europea 2011/64/UE (cosiddetta direttiva quadro sui sistemi di tassazione) richiede, tra l'altro, che gli interventi degli Stati membri sulla struttura delle accise del tabacco siano bilanciati e tali da garantire condizioni neutre di concorrenza;
   la struttura delle accise presente nell'ordinamento italiano è composta da una componente ad valorem, che è quella prevalente, ed una componente specifica, che è invece residuale;
   le sigarette rappresentano la categoria di prodotto più diffusa nel mercato del tabacco e si posizionano principalmente su quattro segmenti di prezzo;
   secondo il bollettino delle entrate tributarie del Ministero dell'economia e delle finanze – Dipartimento delle finanze, il gettito dell'imposta sul consumo dei tabacchi nel 2013 ammonta a circa 10,5 miliardi di euro (con un calo di 543 milioni di euro, pari a -4,9 per cento rispetto all'anno precedente) a cui devono essere aggiunti gli introiti derivanti dall'IVA;
   l'articolo 13, comma 2, della legge 11 marzo 2014, n. 23, recante la delega al Governo per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, prevede l'introduzione, con uno o più decreti legislativi, di norme per la revisione delle imposte sulla produzione e sui consumi, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, secondo i seguenti princìpi e criteri direttivi:
    a) semplificazione degli adempimenti e razionalizzazione delle aliquote;
    b) accorpamento o soppressione di fattispecie particolari;
    c) coordinamento con le disposizioni attuative in materia di federalismo fiscale della legge 5 maggio 2009, n. 42;
   ogni intervento legislativo volto alla rimodulazione della struttura delle accise sui tabacchi lavorati determina effetti importanti sul mercato del tabacco, pertanto nella sua revisione è necessario tener conto di possibili effetti distorsivi sulla concorrenza tali da favorire taluni segmenti di prezzo rispetto ad altri, poiché interventi non bilanciati sulla rimodulazione della struttura delle accise potrebbero determinare contrazioni delle entrate erariali di settore –:
   se, con riferimento agli interventi nel settore delle accise sui tabacchi, siano state avviate le procedure di valutazione propedeutiche alla predisposizione della relazione di analisi di impatto della regolamentazione (AIR), ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 170 del 4 novembre 2008, con particolare riferimento alla «stima dell'incidenza sul corretto funzionamento concorrenziale del mercato delle proposte regolatorie suscettibili di avere un impatto significativo sulle attività d'impresa», di cui all'articolo 6, comma 3, lettera g), del citato decreto e nell'ipotesi in cui non fossero ancora state avviate se non ritenga opportuno avviarle nel più breve tempo possibile, anche nell'ottica di indicare gli obiettivi possibili della riforma basata sulla struttura concorrenziale prevista dalla direttiva europea 2011/64/UE. (5-03006)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-03006

  Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti, dopo aver illustrato l'attuale congiuntura del mercato dei tabacchi lavorati e le ripercussioni sulle entrate erariali, chiedono di sapere se sono state avviate le procedure di valutazione propedeutiche alla predisposizione della relazione di Analisi di Impatto della regolamentazione (A.I.R.), ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 novembre 2008, n. 170, recante «Disciplina attuativa dell'analisi dell'impatto della regolamentazione (AIR), ai sensi dell'articolo 14, comma 5, della legge 28 novembre 2005, n. 246, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 3 novembre 2008, n. 257 e tenuto conto dei metodi e modelli declinati, da ultimo dalla Direttiva Stato 16 gennaio 2013 recante «Disciplina sul rispetto dei livelli minimi di regolazione previsti dalle direttive europee, nonché aggiornamento del modello di Relazione AIR, ai sensi dell'articolo 14, comma 6, della legge 28 novembre 2005, n. 246», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 12 aprile 2013, n. 86.
  In particolare, gli Onorevoli interroganti chiedono approfondimento della analisi in merito alla stima dell'incidenza sul corretto funzionamento concorrenziale dei mercato del tabacco in Italia, della prevista rimodulazione della imposte sulla produzione e sui consumi, ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge di delegazione fiscale 11 marzo 2014, n. 23, anche nell'ottica di individuare gli obiettivi possibili della riforma compatibili con la struttura concorrenziale del settore prevista dalla «Direttiva 2011/64/UE, cosiddetta «Direttiva Quadro sui Sistemi di Tassazione».
  Al riguardo, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli riferisce preliminarmente che nell'ultimo anno, oltre ai tratti salienti dell'attuale congiuntura del mercato dei tabacchi lavorati individuati dagli Onorevoli interroganti nella riduzione di gettito e nel calo dei consumi, si è palesata una inversione del trend storico di costante crescita dei prezzi dei tabacchi lavorati, in particolare delle sigarette.
  Se nel corso del 2013, il prezzo medio ponderato delle sigarette è stato pari a euro 229 il chilogrammo (1.000 sigarette), per il corrente anno è stimabile che sarà pari a euro 226 il chilogrammo.
  Tale riduzione di prezzi, oltre che incidere negativamente sulle correlate entrate erariali, che sono commisurate in misura prevalentemente proporzionale ai prezzi di vendita, costituisce anche elemento di criticità sotto il profilo sanitario, soprattutto nei confronti delle fasce meno abbienti della popolazione, tra le quali i giovani, attenuando uno dei principali elementi di dissuasione all'abitudine del fumo.
  Occorre ricordare che il secondo considerando della direttiva 21 giugno 2011, n. 2011/64/UE, che reca le disposizioni per l'armonizzazione della tassazione sui tabacchi lavorati, prevede che «la normativa dell'Unione in materia di tassazione dei prodotti del tabacco deve garantire il corretto funzionamento del mercato interno e, al contempo, un livello elevato di protezione della salute».
  La tendenza alla riduzione dei prezzi di vendita è stata resa possibile dalle decisioni giurisdizionali che, pronunciate in prosieguo di tempo a partire dal mese di aprile 2012, hanno comportato l'applicazione di un'accisa minima non sufficientemente elevata e, quindi non in grado di contrastare la tendenza al ribasso dei prezzi, che in una fase di contrazione delle vendite costituisce lo strumento utilizzato dai produttori per tentare di incrementare le rispettive quote di mercato.
  Le misure allo studio del Governo non possono che essere coerenti con il quadro delineato dalla menzionata direttiva, basato essenzialmente:
   sulla libertà di fissazione del prezzi di vendita da parte dei produttori;
   sulla legittimità di perseguire, con misure fiscali, livelli di prezzo elevati, soprattutto per preservare la salute dai rischi derivanti dall'abitudine al fumo;
   sulla necessità che dette misure non alterino la concorrenza e il funzionamento dei mercato unico.

  Dette misure, secondo l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, debbono prevedere, nel rispetto delle norme comunitarie che ne disciplinano l'armonizzazione:
   l'applicazione di un'accisa minima o un onere fiscale minimo (il quale tiene conto sia dell'accisa che dell'imposta sul valore aggiunto), in misura sufficientemente elevata tale da costituire un efficace contrasto alla riduzione dei prezzi. Entrambi gli istituti sono previsti dalla normativa comunitaria, senza che siano previsti anche particolari criteri applicativi, eccetto quello che i rispettivi importi devono essere uguali per tutte le marche di sigarette. Il conseguente onere di accisa dovrebbe essere più elevato rispetto all'importo di fatto attualmente applicato a titolo di accisa minima, pari a euro 125,78 per 1.000 sigarette (1 chilogrammo convenzionale);
   l'aumento della componente proporzionale dell'accisa, la quale incide sui prezzi di vendita relativamente più elevati, che non sono incisi dalla misura di cui all'alinea precedente;
   un eventuale e contenuto aumento della componente specifica della tassazione, che anch'essa non si applicherebbe ai prezzi incisi dall'accisa minima o dall'onere fiscale minimo, al fine di attenuare il grado di proporzionalità del sistema il quale presenta degli indubbi vantaggi erariali in fase di crescita dei prezzi, ma anche effetti negativi amplificati in caso di riduzione.

  Il livello delle singole misure sarà stabilito anche all'esito della valutazione del confronto intrattenuto da tempo con i principali operatori del settore.
  Poiché le opzioni rappresentate dai singoli operatori sono influenzate anche dalle rispettive posizioni sul mercato delle sigarette e quindi, per diversi aspetti, divergenti pur se tutte finalizzate alla tutela della concorrenza, del libero mercato e dell'attività di impresa, sarà cura del Governo pervenire ad una valutazione di sintesi, che tenga in primaria considerazione la tutela degli interessi pubblici e l'assoluto rispetto dei criteri stabiliti dalle norme comunitarie.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

industria del tabacco

concorrenza

direttiva comunitaria

accisa

creazione di posti di lavoro

imposta di consumo

politica fiscale