ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02973

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 243 del 11/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 11/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHESE MARIO MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API) 11/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/06/2014
Stato iter:
12/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/06/2014
Resoconto CAPELLI ROBERTO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 12/06/2014
Resoconto CAPELLI ROBERTO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/06/2014

SVOLTO IL 12/06/2014

CONCLUSO IL 12/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02973
presentato da
CAPELLI Roberto
testo di
Mercoledì 11 giugno 2014, seduta n. 243

   CAPELLI e BORGHESE. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   un gruppo di studiosi statunitensi della University of Texas Health Science Centre (Usa) ha sperimentato, tramite due studi, che un nuovo farmaco è in grado di curare il 90 per cento dei pazienti in 12 settimane e il 96 per cento in 24 settimane dall'infezione del virus dell'epatite C. I risultati rappresentano, per la comunità mondiale, un punto di svolta nella cura dei questa patologia cronica in quanto il farmaco agisce bloccando una proteina indispensabile per la replicazione del virus;
   la Commissione europea, come già evidenziato nell'atto di sindacato ispettivo n. 4-04788, ha già concesso l'autorizzazione per l'immissione in commercio delle compresse di sofosbuvir, in tutti i 28 paesi dell'Unione europea dove circa nove milioni di persone hanno contratto l'HCV, che è tra le principali cause di cancro al fegato e trapianto di fegato. Il peso sociale, clinico ed economico dell'HCV è notevole, con costi sanitari direttamente correlati alla gravità della patologia. Gli attuali standard di trattamento per l'HCV prevedono fino a 48 settimane di terapia con peg-IFN/RBV, regime non adatto a determinate categorie di pazienti;
   per questo la cura con il nuovo farmaco potrebbe ridare una speranza di vita a tanti malati. Ma il problema sono i costi. Al riguardo il Ministro della salute lo scorso 14 maggio rispondendo all'interrogazione a risposta immediata n. 3-00822 ha affermato: «... ho predisposto, un piano dell'epatite C per l'eradicazione della malattia in qualche anno e domani, 15 maggio, avrà luogo la riunione congiunta della Commissione tecnico-scientifica e del Comitato prezzi e rimborso dell'Agenzia italiana del farmaco, nel corso della quale è previsto l'incontro con i rappresentanti dell'azienda farmaceutica produttrice del «sofosbuvir», al fine di negoziare il prezzo del farmaco e concludere la procedura autorizzativa nel rispetto del prescritto termine di cento giorni, che giungerà a scadenza il 19 giugno prossimo. L'Italia è uno dei primi Paesi in Europa ad aver avviato il procedimento di negoziazione del prezzo del farmaco con l'obiettivo di individuare le migliori condizioni economiche per la sua rimborsabilità a carico del Servizio sanitario nazionale»;
   il Ministro ha inoltre aggiunto: «ma l'alto prezzo di questo farmaco, che noi cercheremo di trattare, ovviamente, nel modo migliore, ci porrà di fronte a delle scelte da effettuare nel piano di eradicazione dell'epatite C, cioè a chi darlo prima, a quali tipologie di pazienti. Siamo di fronte, quindi, ad un fatto di estrema importanza e di interesse nazionale, su cui, sicuramente, dovremo ritornare sia in Commissione salute sia nel Parlamento.»;
   quali siano gli esiti dell'incontro, di cui sopra, avvenuto il 15 maggio 2014, al fine dell'autorizzazione alla commercializzazione del farmaco, prevista entro il prossimo 19 giugno 2014 e della relativa disponibilità a tutti i pazienti superando in tal modo le preoccupazioni del Ministro stesso e dei malati. (5-02973)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-02973

  In merito all'interrogazione parlamentare in oggetto, l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha precisato che, nel corso della riunione congiunta della Commissione Consultiva Tecnico Scientifica (CTS) e del Comitato Prezzi e Rimborso (CPR), tenutasi lo scorso 15 maggio, nell'ambito della procedura di autorizzazione del farmaco «SOVALDI», sono state convocate sia l'Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), per acquisire il parere scientifico degli esperti del settore ed avere cognizione del dibattito attualmente in corso nella comunità scientifica che, successivamente, la ditta Gilead produttrice del farmaco stesso.
  Nel corso del confronto, è emersa la piena condivisione tra le parti della ipotesi avanzata dal Ministero della salute, circa l'elaborazione e l'attuazione di un «piano nazionale epatite», progetto che nell'arco di alcuni anni giunga, non solo grazie ai nuovi farmaci, ad eradicare l'infezione da HCV nel nostro Paese.
  In tale ottica, un'eventuale iniziale modulazione dell'accesso alla cura, fondata su criteri rigorosamente scientifici, non dev'essere intesa come una limitazione del diritto alla cura, poiché l'obiettivo resterà, comunque, la progressiva estensione a tutti i pazienti attualmente trattati.
  In merito agli aspetti negoziali, i due citati Organismi Collegiali hanno evidenziato come, in Italia, vi siano strumenti regolatori che permettono l'articolazione di più strategie, dall'adozione del rimborso totale per i pazienti che non rispondono al trattamento farmacologico, sulla base delle schede di valutazione dello stato di progressione della loro malattia, nel caso delle terapie con efficacia contenuta, sino ad un possibile scaglionamento sconti/volumi a carattere scalare, nel caso di risposta più incoraggiante.
  Nell'incontro con la ditta Gilead, gli Organismi Collegiali dell'AIFA hanno condiviso con i rappresentanti dell'azienda le linee di riferimento per la contrattazione del prezzo di rimborso, ai fini della stipula dell'accordo negoziale per la rimborsabilità del farmaco che, comunque, dovrà avvenire nel rispetto dei fondamentali principi di sostenibilità per il Servizio Sanitario Nazionale.
  A tal proposito, gli elementi di riferimento considerati sono:
   lo scaglionamento progressivo secondo un criterio fondato sul rapporto prezzo/volumi, sulla base di un numero massimo di pazienti da trattare nell'arco di un biennio;
   la negoziazione sulla base del costo-terapia, indipendentemente dalla durata del trattamento e dalla necessità di un nuovo trattamento;
   l'attivazione di un Registro di monitoraggio AIFA;
   una nuova negoziazione nel biennio, qualora i dati disponibili lascino presumere il superamento del numero massimo stimato di pazienti trattabili nel biennio stesso.

  Alla luce di quanto esposto, l'AIFA ritiene che le iniziative assunte possano garantire, entro il termine previsto per la conclusione della procedura negoziale, con la collaborazione fattiva di tutti i soggetti coinvolti, una definizione del prezzo e le condizioni di accesso alle terapie il più possibile ampie e condivise, a tutela della salute dei pazienti e nel rispetto delle esigenze di mantenimento della spesa farmaceutica entro i limiti di sostenibilità.

Classificazione EUROVOC:
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prodotto farmaceutico

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industria farmaceutica