ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02968

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 243 del 11/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: ROMANO PAOLO NICOLO'
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
IANNUZZI CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 11/06/2014
Stato iter:
12/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/06/2014
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2014
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 12/06/2014
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/06/2014

SVOLTO IL 12/06/2014

CONCLUSO IL 12/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02968
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo di
Mercoledì 11 giugno 2014, seduta n. 243

   PAOLO NICOLÒ ROMANO, NICOLA BIANCHI, LIUZZI, DE LORENZIS, CRISTIAN IANNUZZI, SPESSOTTO e DELL'ORCO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   il 13 giugno 2014, è previsto l'ultimo Consiglio di amministrazione di Alitalia – Compagnia Aerea Italiana spa (Alitalia) convocato per il via libera alla stesura del documento preliminare di accordo con Etihad Airways (Etihad), la compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, volto all'accettazione delle condizioni su cui fondare la Nuova Alitalia;
   con 560 milioni di euro, il prezzo di due boeing, la compagnia emiratina acquisirà di fatto il controllo di un'azienda storica come Alitalia, tuttora leader di mercato in Italia, con 24 milioni di passeggeri nel 2013, un fatturato di 3,5 miliardi di euro nel 2012, proprietaria di 134 aerei e con risorse umane e know how all'avanguardia nel mondo e avrà un'azienda depurata dai debiti e dai contenziosi legali e liberata di 2.200 lavoratori che dovranno essere licenziati tout court, senza quindi il ricorso ad ammortizzatori sociali come cassa integrazione a rotazione o contratti di solidarietà. Sono, infatti, di queste ore le notizie relative alle decisioni delle banche creditrici ed azioniste di Alitalia, quali Intesa San Paolo, Unicredit, Popolare di Sondrio e Monte dei Paschi di Siena, di rinunciare ad un terzo del credito di 400 milioni di euro, convertendo 2/3 dello stesso in azioni, e del licenziamento in tronco di 2.200 lavoratori di cui 1700 personale di terra e 500 di volo;
   Etihad Airways, oltre ad imporre condizioni eccessivamente sbilanciate e onerose per la compagnia di bandiera italiana; secondo notizie di stampa, ha anche addirittura fatto pressioni sul Governo Italiano per un riassetto del sistema aeroportuale. In particolare, spingendo per l'ampliamento dei voli di Milano Linate, con nuove rotte europee ed extraeuropee, e per la riduzione degli spazi e delle agevolazioni per le compagnie low cost e delle autorizzazioni alle compagnie extraeuropee per i voli intercontinentali in quinta libertà. Inoltre, ha richiesto garanzie per la modernizzazione degli scali aeroportuali di proprio interesse, nonché investimenti nell'alta velocità ferroviaria negli aeroporti, in particolare di Fiumicino, Malpensa e Venezia. Queste sarebbero anche le ragioni per cui il piano nazionale degli aeroporti, il cui decreto il Ministro interrogato ha più volte annunciato, non è ancora stato approvato dal Consiglio dei ministri. Tale ipotesi se fosse confermata rappresenterebbe un vulnus per la nostra democrazia, in quanto non è mai accaduto, nella storia del nostro Paese, che un'azienda privata di origine extracomunitaria, sia arrivata ad avviso degli interroganti ad imporre di fatto ad uno Stato sovrano come l'Italia condizioni di carattere legislativo e regolamentare come quelle che stanno emergendo dalla stampa;
   il tanto atteso, piano industriale della Nuova Alitalia di Etihad sembra quindi delinearsi sempre più chiaramente per le sue preoccupanti analogie con quanto già accaduto nel 2008 con il salvataggio di Alitalia ad opera dei cosiddetti «capitani coraggiosi». Permangono, a detta degli interroganti, infatti numerosi punti oscuri in merito all'impatto, diretto ed indiretto, che tale operazione avrà per il bilancio dello Stato, al netto delle politiche di sostegno al reddito per i 2.200 esuberi strutturali su cui il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, ha già detto di essere impegnato a trovare soluzioni;
   in particolare, per gli interroganti destano preoccupazioni:
    a) l'esistenza di un possibile accordo Governo banche per un futuro ingresso della Cassa depositi e prestiti, società per azioni a controllo pubblico che gestisce i risparmi postali (buoni fruttiferi e libretti) degli italiani, nell'azionariato della CAI, la holding che con il 51 per cento dovrà assicurare il controllo in mani europee della Nuova Alitalia, finalizzato a rilevare il debito di queste ultime e a compensarle delle perdite subite;
    b) la posizione del gruppo Poste Italiane SpA, controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, che azionista per il 19,48 per cento di Alitalia, dovrà accollarsi quota parte del debito di un miliardo e duecento milioni di euro, quindi 240 milioni di euro, della bad company CAI, su cui non ha nessuna responsabilità, avendo tra l'altro già investito 75 milioni di euro in occasione dell'ultima ricapitalizzazione;
    c) il ritardo ingiustificato della emanazione del piano nazionale degli aeroporti e delle ipotesi circolate sulla stampa su politiche aeroportuali ritagliate su misura della Nuova Alitalia a danno della concorrenza;
   il Ministro interrogato, come più volte dichiarato alla stampa, conosce nei dettagli il piano industriale della Nuova Alitalia di Etihad, avendolo illustrato, ancor prima che in Parlamento, al Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, e al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, per rassicurarli in merito all'impatto che tale accordo avrà sul sistema aeroportuale lombardo, mancando a giudizio degli interroganti così platealmente di rispetto alle istituzioni parlamentari e alle altre regioni italiane –:
   quali siano; i reali termini dell'accordo Alitalia-Etihad e, particolare, quali sono gli aspetti ancora controversi e poco chiari di tale accordo e l'impatto che questo avrà, direttamente ed indirettamente, sul bilancio dello Stato e sull'assetto regolamentare del trasporto aereo nazionale. (5-02968)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-02968

  Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver posto nuovamente all'attenzione del Governo un tema così attuale e importante quale quello della vicenda della trattativa tra Alitalia ed Ethiad.
  Sul tema ritengo opportuno ribadire anche in questa circostanza il ruolo che il dicastero assume nell'intera vicenda, quello cioè di contribuire a definire il quadro generale delle politiche del trasporto aereo a livello nazionale, in linea con le normative europee e nazionali di settore, nell'ottica di rispondere tanto alle diffuse e articolate esigenze di mobilità dei cittadini sul territorio che all'esigenza di garantire un ordinato ed efficiente sviluppo al sistema aeroportuale italiano.
  È su tali presupposti di sistema che occorre inquadrare l'impegno del Ministero e del Governo nel seguire costantemente le trattative tra Alitalia e Etihad, tutt'ora in corso anche per gli importanti profili occupazionali e di impatto sulla crescita del trasporto aereo nazionale, fermo restando che si tratta di un accordo tra due aziende private ancora in via di perfezionamento.
  Punti cardine dell'accordo, come noto, sono l'immissione di capitale da parte di Ethiad per circa 560 milioni di euro, l'apertura di nuove rotte intercontinentali e l'incremento delle frequenze dei voli sulle rotte già attivate, la crescita della flotta di lungo raggio di circa 7 aeromobili nell'arco di piano (2014-2018), il ridimensionamento della flotta di medio e breve raggio, l'innalzamento della qualità dei servizi con l'intendimento di portare Alitalia ai massimi standard internazionali, ulteriori investimenti per circa 690 milioni di euro, sviluppo del settore cargo sia da Roma che da Milano Malpensa. Tale piano prevede il raggiungimento dell'utile netto nel 2017 ed una profittabilità costante superiore al 4,5 per cento annuo. Per quanto concerne gli aspetti occupazionali sono in corso le trattative tra la società e le organizzazioni sindacali per individuare soluzioni che attutiscano al massimo il problema degli esuberi individuati in circa 2.220 unità di personale.
  L'accordo non avrà alcuna ricaduta sul bilancio dello stato se non per gli aspetti correlati agli ammortizzatori sociali, per i quali già esiste un apposito fondo finanziato con risorse afferenti il trasporto aereo.
  Vorrei comunque rassicurare gli onorevoli interroganti circa le preoccupazioni prospettate. Non risulta, allo stato, alcun accordo per l'ingresso della cassa depositi e prestiti nell'azionariato CAI e nessun intervento del gruppo Poste oltre quello già definito. Nessuna correlazione sussiste tra il Piano Nazionale degli aeroporti e la vicenda Alitalia.
  Da ultimo vorrei precisare che i colloqui con la regione Lombardia ed il comune di Milano rientrano tra i normali rapporti istituzionali e che il Parlamento è stato costantemente informato sugli sviluppi della vicenda.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

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impresa

politica industriale

licenziamento

soppressione di posti di lavoro

debito