ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02933

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 239 del 04/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPOZZOLO SABRINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 04/06/2014
Stato iter:
19/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2014
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 19/11/2014
Resoconto CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/06/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/10/2014

DISCUSSIONE IL 19/11/2014

SVOLTO IL 19/11/2014

CONCLUSO IL 19/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02933
presentato da
CAPOZZOLO Sabrina
testo di
Mercoledì 4 giugno 2014, seduta n. 239

   CAPOZZOLO. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il comparto sicurezza è di fatto oggetto di un blocco contrattuale fermo al 2006, nonché del congelamento di tutte le prerogative connesse ai diritti spettanti ai relativi lavoratori, a partire dall'adeguamento economico attribuito a seguito di progressione di carriera, assegno di funzione fino a quanto riguarda gli scatti di anzianità e finanche il blocco del riordino delle carriere;
   si è quindi venuta a creare una fortissima discriminazione nei confronti del personale delle forze dell'ordine che anche in presenza di requisiti professionali e di anzianità non hanno avuto riconoscimenti sotto il profilo giuridico costituzionale;
   il decreto-legge n. 78 del 2010, in considerazione della «straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni per il contenimento della spesa pubblica e per il contrasto all'evasione fiscale ai fini della stabilizzazione finanziaria, nonché per il rilancio della competitività economica» ha previsto l'esclusione, per l'intero triennio 2011-2013, delle retribuzioni del personale della pubblica amministrazione, tra cui rientra il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, tanto dai meccanismi di adeguamento previsti per legge, quanto dall'applicazione degli aumenti retributivi (scatti e classi di stipendio) collegati all'anzianità di ruolo, nonché, addirittura, dal riconoscimento dei benefici economici correlati alle progressioni di carriera, senza possibilità successiva di recupero e senza possibilità di attivare comunque una procedura di concertazione;
   tali disposizioni sono state prorogate fino al 31 dicembre 2014 dal successivo decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 2013, n. 122;
   il richiamato blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali ha pregiudicato la maturazione di alcuni istituti tipici specifici del comparto sicurezza, difesa e soccorso strettamente connessi alla valorizzazione dell'anzianità di servizio e alla correlata acquisizione di crescenti competenze professionali, nonché più impegnative responsabilità di servizio, quali l'omogeneizzazione, l'assegno funzionale e gli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni;
   tali disposizioni hanno inoltre determinato anche il blocco degli adeguamenti annuali indicizzati (classi, scatti stipendiali ed effetti economici) delle progressioni di carriera, che sono in gran parte legate a rigide procedure di selezione e avanzamento, assolutamente definite dalla normativa vigente per le varie categorie di personale;
   qualora non si dovesse intervenire nella correzione di tali storture si rischia una palese violazione del diritto ad una equa retribuzione legata alle funzioni svolte, principio sancito costituzionalmente;
   va inoltre detto che con la stratificazione degli effetti dei vari interventi normativi succedutisi nel tempo si è venuto a determinare un diverso trattamento economico tra soggetti che ricoprono le stesse funzioni;
   con il decreto-legge n. 95 del 2012 sono state previste ulteriori misure di contenimento della spesa nel settore della difesa che vanno dalla riduzione del personale militare in misura non inferiore al 10 per cento, alla riduzione di spesa per l'acquisto di beni e servizi del Ministero della difesa pari a 148 milioni di euro, dalla riduzione dei contributi in favore dell'Agenzia industrie difesa, alla riduzione delle spese per la professionalizzazione delle Forze armate;
   pur se la legge di stabilità 2014 ha dato qualche segnale di inversione di tendenza in termini di formazione e addestramento del personale, nonché manutenzione ed efficienza dei mezzi e degli equipaggiamenti per garantire piena funzionalità dello strumento militare, si è ancora in una situazione di oggettiva difficoltà per chi opera nel settore;
   con tutte le voci di ulteriore ridimensionamento della spesa diventa fondamentale e imprescindibile lavorare per la difesa della dignità professionale e della specificità operativa degli addetti alla sicurezza nel nostro Paese –:
   se e quali iniziative il Governo intenda adottare, con la massima urgenza, per assicurare al personale del comparto sicurezza, a partire dalle Forze armate, da quelle di polizia nonché dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la corresponsione integrale dei trattamenti economici connessi con impiego e funzione, con l'effettiva presenza in servizio e con la maturazione dei requisiti di anzianità e di merito, nonché per ripristinare i meccanismi concernenti le progressioni di carriera e gli automatismi retributivi per il personale del comparto difesa e sicurezza, al fine di riconoscere la giusta dignità professionale per gli operatori di questo comparto fondamentale per il Paese. (5-02933)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 novembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-02933

  In via preliminare, si rammenta che dal 2011, per effetto del decreto-legge n. 78 del 2010 (articolo 9 commi 1 e seguenti) emanato dal Governo Berlusconi, è stato introdotto il blocco degli effetti economici delle progressioni di carriera per tutti i dipendenti dello Stato. Inizialmente previsto per un triennio, è stato poi prorogato dal Governo Monti per tutto il 2014.
  Come è a tutti noto tale misura per il personale del Comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico ha interessato il blocco degli scatti biennali, la cosiddetta «omogeneizzazione stipendiale» dei dirigenti a 13 e 23 anni di servizio, l'assegno funzionale per i non direttivi, le indennità di posizione e perequativa dei dirigenti, la differenza stipendiale fra un grado ed il successivo in caso di promozione eccetera.
  A tale personale è stata attribuita per alcuni anni una «una tantum», compensativa, in tutto o in parte del danno economico subito, pari a: 100 per cento per il 2011, 46 per cento per il 2012 e 16 per cento per il 2013, mentre nulla è stato sin qui previsto per il 2014.
  Non sfugge, evidentemente, quanto questa norma sul blocco stipendiale sia particolarmente afflittiva per il comparto, in quanto si basa su un sistema gerarchico-funzionale nel quale la progressione di carriera e l'anzianità di servizio sono fattori essenziali.
  Un blocco di questo tipo penalizza il merito e chi ha più responsabilità e inserisce una disparità di trattamento tra chi ha lo stesso grado e svolge le stesse funzioni.
  Il Governo si è fatto interprete del disagio e quindi delle aspettative e della fortissima attesa del personale coinvolto per il ripristino del trattamento economico integrale, impegnandosi al massimo in tale prospettiva.
  La questione, infatti, è stata affrontata in diverse occasioni a livello interministeriale; occasioni promosse dai responsabili dei Dicasteri interessati, ed in particolare dal Ministro Pinotti, per la difesa che ricomprende quasi il 60 per cento del personale interessato.
  Già nel mese di luglio, si sono svolte specifiche riunioni, anche a livello tecnico, per esplorare la possibilità di individuare le risorse in grado di consentire un anticipo dello sblocco rispetto alla scadenza oggi prevista.
  Sebbene l'attuale congiuntura economica non fosse più facile delle precedenti, la tematica è stata ulteriormente approfondita anche successivamente, in altre circostanze, per ultimo, il 17 settembre scorso, nell'ambito di una riunione presso la Presidenza del Consiglio, allo scopo di individuare in maniera condivisa le risorse necessarie per raggiungere questo obiettivo tanto atteso dalle Forze armate e di Polizia.
  È così che, il 7 ottobre scorso, il Presidente Renzi ha assicurato, in occasione dell'incontro con i rappresentanti del COCER e dei sindacati delle forze del comparto, che le risorse necessarie sono state reperite e che pertanto è già stato previsto nell'articolato della legge di stabilità di accordare lo sblocco definitivo a partire dal 1o gennaio 2015.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0095

EUROVOC :

parita' di trattamento

polizia

sicurezza pubblica

retribuzione del lavoro

assunzione

diritto del lavoro

esercito professionale

politica salariale