Legislatura: 17Seduta di annuncio: 238 del 03/06/2014
Primo firmatario: SIBILIA CARLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/06/2014 GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 03/06/2014 SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 03/06/2014 SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 03/06/2014 DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 03/06/2014 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 03/06/2014
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 03/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 04/06/2014 Resoconto SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 04/06/2014 Resoconto PISTELLI LAPO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI) REPLICA 04/06/2014 Resoconto SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 04/06/2014
SVOLTO IL 04/06/2014
CONCLUSO IL 04/06/2014
SIBILIA, MANLIO DI STEFANO, GRANDE, SPADONI, SCAGLIUSI, DI BATTISTA e DEL GROSSO. —
Al Ministro degli affari esteri
. — Per sapere – premesso che:
secondo un'autorevole fonte giornalistica (L'Espresso del 21 maggio 2014) il Governo intenderebbe riformare il trattamento economico degli appartenenti alla carriera diplomatica e dell'intero personale in servizio all'estero;
sarebbe quindi stata già inviata ai sindacati del Ministero degli affari esteri una prima simulazione secondo la quale verrebbe aumentato lo stipendio metropolitano (l'indennità percepita in Italia), che è tassato, e dimezzato l'ISE (l'indennità di servizio all'estero) che non è tassata e non concorre al calcolo della pensione;
peraltro, all'interno del rapporto Farnesina 2015, nel capitolo 2, sezione C) tra le raccomandazioni proposte figura «la riforma dell'indennità di sede all'estero attraverso una maggiore articolazione ed esplicitazione delle sue varie componenti» –:
quali più puntuali precisazioni intenda fornire in ordine alle questioni evidenziate in premessa. (5-02927)
Desidero confermare che la Farnesina è impegnata a proporre una revisione del trattamento economico all'estero del personale appartenente alla carriera diplomatica e dell'intero personale in servizio all'estero anche in linea con le sollecitazioni del Parlamento e nell'interesse stesso del Ministero degli esteri.
Sottolineo subito che è del tutto evidente che in un contesto generale di revisione della spesa pubblica, la riforma del trattamento economico all'estero sarà anche in grado di generare risparmi.
La riforma del trattamento economico all'estero si articola in due fasi, la prima delle quali è già stata inserita nel DL IRPEF all'esame del Senato e riguarda la riforma delle spese delle attività di rappresentanza. Se ne prevede lo scorporo integrale dal trattamento economico individuale e la confluenza delle relative risorse in un Fondo per spese istituzionali pienamente integrato nell'autonomia e flessibilità gestionale delle Sedi all'estero, sotto la diretta responsabilità dei titolari e da rendicontare con modalità analoghe a quelle previste in via generale per l'utilizzo di fondi pubblici.
Il secondo passaggio riguarda una riforma complessiva del trattamento economico all'estero, nel quadro delle linee programmatiche tracciate in Parlamento dal Ministro Mogherini: maggiore trasparenza e «leggibilità» del sistema rispetto a quello attuale, la cui natura onnicomprensiva presta il fianco a equivoci e strumentalizzazioni, specie in un'ottica comparata con i sistemi adottati dai nostri principali partners europei.
In particolare, l'ipotesi di lavoro allo studio prevede:
1) mantenimento delle principali componenti dello stipendio metropolitano per i dipendenti in servizio all'estero. Attualmente infatti il personale del MAE subisce una forte decurtazione dello stipendio al momento in cui viene trasferito all'estero;
2) attribuzione di un «post adjustment», di natura forfettaria, parametrata sul costo della vita nella sede di servizio;
3) chiara individuazione della specifica componente del trattamento economico collegata a tre fattori di disagio derivanti dalla permanenza all'estero: distanza da Roma, profili di sicurezza, rischi per la salute. Lo scopo è anche quello di garantire un adeguato incentivo al trasferimento verso le sedi più difficili;
4) individuazione di una nuova componente parametrata sui costi derivanti dalla necessità di alloggi decorosi e sicuri per i dipendenti e le loro famiglie, nelle sedi in cui l'amministrazione non fornisca ai dipendenti un alloggio;
5) revisione delle maggiorazioni per le situazioni di famiglia, ispirata in particolare all'esigenza di far fronte agli elevati costi delle scuole all'estero.
Nell'elaborare questo progetto, ci siamo ispirati ai modelli dei servizi diplomatici occidentali. Una trasposizione pura e semplice di questi modelli (che prevedono generalmente il rimborso a piè di lista di tutti i costi sostenuti dal personale all'estero) presenterebbe costi per l'Erario ben superiori rispetto all'attuale sistema sia dal punto di vista dell'esborso finanziario che dei costi di gestione.
Per portare a compimento questa revisione occorre intervenire con una norma di livello legislativo sul decreto del Presidente della Repubblica 18 del 1967; auspichiamo pertanto una stretta collaborazione con il Parlamento che avrà il compito di esaminare le proposte e di approvare la riforma.
EUROVOC :rappresentanza diplomatica
salario
pensionato