ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02613

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 209 del 10/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/04/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02613
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Giovedì 10 aprile 2014, seduta n. 209

   TERZONI, CECCONI, AGOSTINELLI, ZOLEZZI, MANNINO, DE ROSA, BUSTO, DAGA, SEGONI, MICILLO e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in provincia di Ascoli Piceno, a ridosso degli abitati di Villa Sant'Antonio e di Castel di Lama, è posizionata una azienda, la Ocma, specializzata nella realizzazione di estrusi industriali in alluminio;
   nell'ottobre 2010 i carabinieri del NOE di Ancona hanno operato il sequestro di ben 1500 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, stoccati all'interno di alcuni capannoni della Ocma che si trova nella zona industriale di Campolungo, a pochi passi dalla discarica abusiva di via del Grano;
   le mille e cinquecento tonnellate di rifiuti pericolosi, sfuggite, tra l'altro, ad ogni tipo di registrazione, erano state stoccate illecitamente nel capannone dell'Ocma e nelle aree limitrofe, e giacevano lì da oltre un anno;
   i rifiuti che avrebbero dovuto essere smaltiti ogni tre mesi erano costituiti da polveri provenienti dal sistema di abbattimento dei fumi industriali, fanghi di lavaggio delle colate di alluminio, ceneri da combustione di leghe metalliche e pietre refrattarie degli altiforni industriali; 400 tonnellate circa di rifiuti speciali non pericolosi (rottami metallici, pneumatici fuori uso, piloni in cemento armato, inerti da demolizione, bancali in legno ed oggetti plastici danneggiati);
   a distanza di 3 anni e mezzo i rifiuti sono ancora al loro posto e anzi il loro volume è aumentato. Infatti dal giorno del sequestro, il comune di Ascoli Piceno ha concesso più proroghe per la loro rimozione, attraverso delle ordinanze sindacali, concedendo ulteriori scadenze: 7 marzo 2011, 21 marzo 2011, 31 luglio 2012, 28 febbraio 2013;
   da circa un anno la Ocma ha sospeso l'attività e attualmente si trova in amministrazione controllata. Nella domanda di concordato preventivo si legge che «il fondo oneri per smaltimento scorie e ripristino ambientale per euro sette milioni e cinquecentomila euro include i costi stimati dalla società per lo smaltimento ed il trasporto delle scorie» –:
   se il Ministro sia conoscenza dei fatti sopra riportati;
   se non ritenga urgente assumere iniziative normative affinché chiunque, in qualsiasi forma individuale o societaria, svolga attività imprenditoriali tali da produrre effetti potenzialmente dannosi sulle matrici naturali come nel caso esposto in premessa, sia obbligato a prestare, prima di iniziare le suddette attività, idonee garanzie finanziarie, anche fideiussorie, al fine di evitare che in caso di successiva insolvenza le spese necessarie all'eventuale rimozione dei rifiuti, alle bonifiche e al ripristino ambientale non ricadano sulla collettività, anche prendendo a modello quanto disposto per l'attivazione e la gestione post-chiusura degli impianti di discarica ai sensi dell'articolo 14 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36;
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere per evitare il rischio che nel caso specifico sopra presentato, in caso di dichiarazione di fallimento della ditta, le spese per lo smaltimento dei rifiuti e la relativa bonifica dell'area ricadano sulla collettività. (5-02613)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ASCOLI PICENO,ASCOLI PICENO - Prov,MARCHE

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

fallimento

conservazione del posto di lavoro

eliminazione dei rifiuti

discarica abusiva

finanziamento dell'impresa