ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02466

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 198 del 26/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: MAGORNO ERNESTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2014
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2014
BATTAGLIA DEMETRIO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2014
CENSORE BRUNO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2014
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2014
STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2014
D'ATTORRE ALFREDO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/03/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 31/03/2014
Stato iter:
10/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/07/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 10/07/2014
Resoconto MAGORNO ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/03/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 31/03/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/07/2014

DISCUSSIONE IL 10/07/2014

SVOLTO IL 10/07/2014

CONCLUSO IL 10/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02466
presentato da
MAGORNO Ernesto
testo di
Mercoledì 26 marzo 2014, seduta n. 198

   MAGORNO, BRUNO BOSSIO, COVELLO, BATTAGLIA, CENSORE, OLIVERIO, STUMPO e D'ATTORRE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali. — Per sapere – premesso che:
   i tavoli di monitoraggio osservano che, nonostante la proroga di ulteriori 3 anni del piano di rientro, tuttora permane il gravissimo ritardo con il quale il commissario sta procedendo alla riorganizzazione del servizio sanitario regionale della Calabria. Questo ritardo si protrae nonostante sia stato segnalato dal rappresentante del Governo nazionale nella seduta della Camera dei deputati del 20 settembre 2013;
   il commissario per l'attuazione del piano di rientro non ha tenuto conto delle numerose osservazioni che i tavoli di monitoraggio hanno formulato nel riscontrare molteplici lacune ed inadempienze allo schema del programma operativo;
   non è stato ottemperato alla richiesta di modifica ed integrazione del programma operativo 2013-2015 in relazione alle prescrizioni avanzate dal tavolo di monitoraggio e dal comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza. In particolare permangono le criticità relative al mancato rispetto dei livelli essenziali di assistenza ed alla difformità per come vengono erogati sul territorio;
   in Calabria permane una condizione di drammatica emergenza sanitaria dovuta allo smantellamento o alla sperequazione dell'offerta sanitaria sul territorio regionale;
   come risulta dai verbali di tavoli e comitato delle riunioni di verifica del Piano di rientro continua a permanere un rilevante disavanzo finanziario sia per quanto cumulato negli esercizi pregressi che per quanto si registra nell'esercizio dei bilanci correnti;
   ai cittadini calabresi non sono garantiti gli standard che sanciscono la parità del diritto alla salute sul territorio nazionale nonostante sia loro imposto il prelievo fiscale più alto d'Italia in relazione alle aliquote IRAP ed IRPEF;
   rimane alto il rischio della sicurezza nella cura del paziente in seguito al mancato adeguamento ai requisiti strutturali e alla grave carenza degli organici, in violazione a quanto previsto dalla normativa vigente, di molte strutture sanitarie ed ospedaliere;
   nell'anno 2013 i tavoli di monitoraggio, per come affermato dal rappresentante del Governo alla Camera dei deputati, hanno più volte richiesto chiarimenti alla regione, senza ricevere elementi significativi di risposta, in relazione a diverse tematiche, in particolare riguardanti le condizioni di emergenza di alcune strutture ospedaliere e il flusso per il monitoraggio degli errori in sanità;
   dalle osservazioni dei Ministeri affiancanti l'attuazione del Piano di rientro emerge che, invece di tagliare gli sprechi, razionalizzare ed ottimizzare la spesa sanitaria e, nel contempo, riqualificare i servizi, si sono prodotte nuove ed ulteriori distorsioni. Clamoroso è il dato riguardante le prestazioni specialistiche ambulatoriali che evidenzia un quadro di disparità di trattamento tra i territori delle diverse province calabresi;
   secondo dati forniti dalla stessa regione Calabria sulle prestazioni ambulatoriali specialistiche pubbliche/private negli anni 2011, 2012 e 2013 sono state erogate 9,7 prestazioni pro capite nella provincia di Cosenza, 12,5 nella provincia di Crotone, 11,85 in provincia di Catanzaro, 7,83 in provincia di Vibo Valentia e 14 nella provincia di Reggio Calabria;
   non c’è nessuna ragionevole e motivata giustificazione per la differenza di spesa dal momento che il costo della quota pro capite nella provincia di Cosenza è pari ad euro 98,77, di Crotone euro 109,26, di Catanzaro euro 144,85, di Vibo Valentia di euro 95,51, di Reggio Calabria di euro 136,22. La spesa regionale per l'acquisto delle prestazioni specialistico-ambulatoriali in relazione al totale di quelle erogate dal privato nei tre anni di riferimento, per circa il 50 per cento è concentrata nella sola provincia di Reggio Calabria;
   il fallimento dell'attuazione del piano di rientro gestito dal commissario Giuseppe Scopelliti ha sostanzialmente messo in discussione il diritto costituzionale alla salute, come drammaticamente dimostra l'analisi condotta dall'università svedese di Göteborg che ha collocato la Calabria all'ultimo posto tra le 172 regioni d'Europa;
   il CNEL nel rapporto annuale sulla qualità dei servizi delle pubbliche amministrazioni ha confermato che il sistema sanitario calabrese è il peggiore in Europa;
   l'azienda sanitaria provinciale di Cosenza, il cui bilancio annuale si aggira intorno ad 1 miliardo di euro, è stata oggetto di valutazione dell'attività di una «Commissione di Accesso» su disposizione del prefetto, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000 e dell'articolo 2, comma 30, della legge n. 94 del 2009;
   da molteplici e quotidiane indiscrezioni giornalistiche si evince che la relazione conclusiva di codesta commissione ha certificato gravissime irregolarità ed illegittimità nella gestione amministrativa;
   dall'esito dell'attività della Commissione sono scaturite diverse indagini giudiziarie;
   nell'ambito di tali indagini la magistratura ha disposto la interdizione dalla funzione di dirigente generale dell'Asp del dottor Gianfranco Scarpelli;
   sulla stampa locale e nazionale è trapelato che il pubblico ministero ed il giudice per le indagini preliminari che stanno conducendo una delle indagini giudiziarie, quella in riferimento ad incarichi e consulenze legali, hanno annotato che: «un allarmante indice di quanta soggezione incutano Scarpelli e, verosimilmente, i suoi referenti politici» è dimostrato da «una ritrosia che desta sconcerto» riscontrata in sede di attività investigativa per l'atteggiamento omertoso tenuto da un membro della stessa commissione di accesso allorquando si è rifiutato di collaborare con gli inquirenti;
   da notizie di stampa nazionale si apprende che la relazione conclusiva della commissione di accesso è oggetto di attenzione da parte della direzione distrettuale antimafia;
   pare sia stato accertato dalla commissione di accesso un allarmante quadro di gravi irregolarità per quanto riguarda la fornitura di beni e servizi ed il conferimento di consulenze ed incarichi a professionisti esterni da parte dell'azienda;
   sui bilanci preventivi e di esercizio dell'azienda la Corte dei conti ed il collegio dei revisori hanno reiteratamente rilevato un sostanziale caos che ha generato gravi danni all'erario ed ha impedito una corretta gestione contabile;
   nonostante le misure disposte in attuazione al «Piano di rientro» pare emerga dalla relazione della commissione di accesso che il disavanzo sanitario dell'azienda permanga ad un livello assai grave;
   dalle notizie pubblicate pare sia stato accertato che sulla gestione dell'organizzazione del personale dell'Asp abbiano pesato condizionamenti di tipo mafioso –:
   quali iniziative si intendano adottare al fine di ricondurre il servizio sanitario regionale calabrese ad una gestione, anche quella in atto di tipo commissariale, improntata al carattere della sana, trasparente ed efficiente amministrazione;
   quali misure, anche di tipo straordinario e sostitutive, si intendano adottare dal momento che il commissario delegato dal Governo nazionale alla gestione del piano di rientro, nonché presidente della giunta regionale dottor Giuseppe Scopelliti, si attarda in omissioni ed inadempienze per non aver compiuto ed attuato alcuna scelta, di fronte alla grave ed ineludibile condizione in cui versa l'Asp di Cosenza, a tutela dell'interesse della pubblica amministrazione, posto che è incomprensibile, infatti, come alla data odierna, nonostante la interdizione dalla funzione disposta dalla magistratura, non sia stato ancora rimosso il dottor Gianfranco Scarpelli dall'incarico di dirigente generale consentendo così che la gestione dell'Asp di Cosenza rimanga ancora affidata alla responsabilità del dirigente amministrativo e del dirigente sanitario delegati dallo stesso Scarpelli. (5-02466)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-02466

  La regione Calabria nel 2009 ha sottoscritto un Piano di rientro, che prevede interventi di risanamento e riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale.
  Non avendo la regione perseguito tutti gli obiettivi del Piano di rientro, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 luglio 2010, è stato nominato Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro il Presidente della Regione pro tempore.
  Secondo quanto disposto dalla normativa vigente, la regione Calabria ha proseguito il Piano di Rientro con un Programma Operativo relativo al triennio 2013-2015.
  Tale Programma Operativo, nell'ultima riunione di verifica del 4 aprile 2014, è stato valutato dai Tavoli tecnici condivisibile nell'impostazione generale, ma approvabile solo dopo il recepimento di alcune prescrizioni relative alla Fondazione Tommaso Campanella, al piano dei pagamenti e alle tariffe per le prestazioni territoriali.
  Il Ministero della salute e il Ministero dell'economia e delle finanze affiancano la regione per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano di rientro, esprimendo pareri sui provvedimenti/schemi di provvedimenti adottati in attuazione dello stesso.
  Relativamente al monitoraggio degli obiettivi del Piano di rientro, sia in materia di erogazione dei Lea che di perseguimento dell'equilibrio economico, rammento le principali conclusioni della riunione di verifica tenutasi lo scorso 4 aprile 2014.
  All'ordine del giorno della riunione erano previste le seguenti tematiche:
   Aggiornamento situazione debitoria;
   Risultato d'esercizio relativo all'anno 2013;
   Esame della bozza di Programmi Operativi 2013-2015;
   Verifica annuale del Piano di Rientro;
   Verifica adempimenti.

  Relativamente alla proposta di Programmi Operativi 2013-2015, gli organismi di monitoraggio, hanno ritenuto che lo stesso potrà essere definitivamente approvato dopo il recepimento di alcune prescrizioni, fra le quali:
   Intervento straordinario per il recupero dei ritardati pagamenti;
   Individuazione dell'assetto definitivo della Fondazione Tommaso Campanella;
   Revisione del regolamento regionale n. 13/2009 che contiene la previsione di una differenziazione delle tariffe in funzione del Contratto collettivo nazionale di lavoro adottato dagli erogatori privati, e abrogazione dei provvedimenti legislativi regionali connessi che si pongono in contrasto con l'ordinamento nazionale e con i principi del Piano di Rientro.

  Gli organismi di monitoraggio sono in attesa di ricevere una nuova proposta di P.O. con le modifiche/integrazioni richieste.
  In merito alla verifica annuale del Piano di Rientro, gli organismi di monitoraggio hanno evidenziato quanto segue:
   con riferimento alla bozza di documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, data la complessità si sono riservati di approfondire l'esame del documento stesso, pur apprezzando il lavoro svolto;
   rispetto alla richiesta di deroga al blocco del turn over, hanno ricordato che, in base alla legislazione vigente, la regione Calabria non può avere accesso alla deroga del blocco prevista dal decreto-legge n. 158/2012. È stato, comunque, ritenuto necessario l'invio di ulteriore documentazione per accertare che la grave situazione di blocco del turn over persistente da anni nella regione comprometta effettivamente l'erogazione dei LEA.

  In merito all'erogazione dei LEA, si evidenzia un decremento dell'ospedalizzazione totale a partire dal 2009. che si attesta all'anno 2012 su un valore di 159,4 per 1000 abitanti, accompagnato da una consistente riduzione dei ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza.
  L'andamento decrescente di tali indicatori sembra confermarsi anche nel 2013. Il valore della degenza media pre-operatoria, pur mostrando un decremento nel tempo, si mantiene superiore al valore medio nazionale anche nel primo semestre del 2013. La dotazione di posti letto per le acuzie è pari a 2,8 p.l. per 1000 abitanti, mentre per la riabilitazione e la lungodegenza post acuzie risulta pari a circa 0,4 p.l. per 1000 abitanti, valore che risulta inferiore a quello di riferimento pari a 0,7 p.l. per 1000 abitanti. Per quanto riguarda l'erogazione di assistenza territoriale, l'ultimo aggiornamento evidenzia una quota di anziani assistiti a domicilio pari a 3,2 per cento nel 2012, inferiore al valore definito adeguato (pari o superiore al 4 per cento), e una dotazione insufficiente di posti letto presso RSA per anziani.
  Si evidenzia, inoltre, una dotazione ancora insufficiente di posti letto presso strutture residenziali destinate all'assistenza psichiatrica presso strutture tipo hospice. Si rilevano criticità nell'erogazione dei servizi afferenti l'area della prevenzione, soprattutto oncologica.
  Per quanto riguarda il punteggio relativo all'adempimento e) (Griglia LEA), esso ha mostrato un progressivo incremento nel periodo considerato passando da 88 nel 2009 a 133 nel 2012, continuando però a mantenersi al di sotto della soglia di adeguatezza (pari a 160).
  La regione Calabria, al IV trimestre 2013, ha presentato un disavanzo di 30.626 milioni di euro.
  Dopo il conferimento delle coperture derivanti dal gettito delle aliquote fiscali massimizzate relative all'anno di imposta 2014, che copre il 2013 pari a 109,398 milioni di euro, il risultato di gestione, al IV trimestre 2013, evidenzia un avanzo di 78,772 milioni di euro.
  In relazione al risultato di gestione al IV trimestre 2013 e alla documentazione inerente gli utili aziendali 2010-2011 già destinati alla copertura delle perdite pregresse, è possibile rideterminare gli effetti finanziari, da ultimo valutati nella riunione del 31 gennaio 2014, con riferimento alla situazione economico patrimoniale pregressa relativa al periodo 2001-2011.
  Gli organismi di monitoraggio valutano che la situazione economico patrimoniale pregressa del periodo 2001-2011 possa trovare copertura, oltre che nel verificato conferimento degli utili aziendali 2010 e 2011, nel conferimento dell'avanzo dopo le coperture relative all'anno 2012 e nel conferimento dell'avanzo dopo le coperture relative al IV trimestre 2013.
  In merito ai tempi di pagamento dei debiti, sono risultati – per il debito 2007 e ante e per il debito 2008 – pagamenti per complessivi 220 milioni di euro a fronte di 1.109 milioni di euro di risorse.
  Gli organismi di monitoraggio hanno evidenziato il permanere di criticità in merito all'estremo ritardo con cui si procede ai pagamenti del debito, che rendono la Calabria e le Aziende sanitarie provinciali calabresi le ultime in Italia.
  Gli organismi di monitoraggio hanno chiesto, pertanto, alla struttura commissariale le motivazioni che determinano la lentezza dei pagamenti e chiedono di inserire, nel Programma Operativo 2013-2015, un intervento straordinario di recupero dei ritardati pagamenti.
  In merito all'attuazione dell'articolo 3, comma 7, del decreto-legge n. 35 del 2013, hanno invitato la struttura commissariale ad attuare tutte le iniziative necessarie per rendere tempestivo il trasferimento al Servizio sanitario regionale delle risorse incassate dalla regione, al fine di rispettare i tempi di pagamento previsti dalla direttiva europea.
  È risultata non ancora conclusa la verifica adempimenti per gli anni 2011.
  Per quanto riguarda, in particolare, la situazione della Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, la locale Prefettura ha comunicato quanto segue.
  Negli ultimi anni la complessa problematica della gestione dei Servizi sanitari nel territorio cosentino ha assunto connotati di particolare preoccupazione, con vasta eco sulla stampa locale e ripetuti interventi dei rappresentanti politici.
  La situazione, peraltro ulteriormente aggravatasi negli ultimi tempi, è stata rimarcata dal Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, che evidenzia il rischio di non garantire sul territorio i livelli minimi di assistenza sanitaria.
  La criticità del comparto sanità nel territorio provinciale e la garanzia dei livelli essenziali di assistenza, sono stati oggetto di riunioni presso la Prefettura, nel corso delle quali, da parte del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, è stata richiamata l'attenzione sul problema – peraltro immediatamente riferito dalla Prefettura stessa al Presidente della Giunta Regionale della carenza del personale medico e paramedico, che si registra sia per il presidio ospedaliero del capoluogo che per le altre strutture di competenza dell'Azienda Sanitaria Provinciale.
  La cessazione dal servizio di tale personale ed il venir meno di ogni forma di turn-over dello stesso, riconducibile sostanzialmente agli stretti vincoli di ordine economico-finanziario, continuano a comportare non solo difficoltà organizzative, in particolare nell'area emergenza-urgenza, ma anche una compressione dell'offerta sanitaria in generale, aggravata, altresì, dalla chiusura di unità operative e/o ospedali nell'intero territorio provinciale.
  Concludo confermando l'impegno del Ministro della salute e anche mio personale a fare in modo che il Patto per la salute garantisca nuove misure a disposizione delle regioni in Piano di rientro, finalizzate non solo all'equilibrio di natura finanziaria ma soprattutto a garantire la qualità dell'assistenza sanitaria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Calabria

inchiesta giudiziaria

spese sanitarie

servizio sanitario

istituto ospedaliero

diritto alla salute

sistema sanitario