ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02399

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 193 del 19/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: LOREFICE MARIALUCIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 19/03/2014
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 19/03/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 19/03/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/03/2014
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/03/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/03/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 19/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/03/2014
Stato iter:
20/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/03/2014
Resoconto LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 20/03/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 20/03/2014
Resoconto LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/03/2014

SVOLTO IL 20/03/2014

CONCLUSO IL 20/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02399
presentato da
LOREFICE Marialucia
testo di
Mercoledì 19 marzo 2014, seduta n. 193

   LOREFICE, CECCONI, BARONI, DALL'OSSO, DI VITA, SILVIA GIORDANO, GRILLO e MANTERO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il 5 marzo 2014 tutti gli organi di informazione hanno dato con grande risalto la notizia della multa complessivamente di oltre 180 milioni di euro con la quale l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato due tra i colossi dell'industria farmaceutica: Roche e Novartis;
   l'Antitrust sulla base di una rigorosa indagine avviata da una denuncia della Società Oftalmica Italiana, ha verificato come le due aziende farmaceutiche abbiano messo in atto un accordo di cartello per: creare allarme tra i pazienti sull'uso dell'Avastin; sabotare le ricerche indipendenti in materia. E poi c’è il lavoro delle lobby sul Ministero, sulle commissioni parlamentari e sulla stampa specializzata;
   Avastin, prodotto dalla Roche, è utilizzato per la cura di tumori metastatici al colon retto, all'ovaio, alla mammella, al polmone, efficace per la degenerazione maculare senile ma privo della scritta che sul foglietto illustrativo autorizza a darlo per la maculopatia. Lucentis, prodotto dalla Novartis, è utilizzato per guarire dalla degenerazione maculare senile che porta alla cecità. Questi due farmaci hanno lo stesso principio attivo ma con prezzi assai diversi: Avastin ha un costo medio di circa 50 euro a dose, mentre Lucentis ha un costo di circa 900 euro;
   il professor Napoleone Ferrara biologo molecolare, che ha scoperto il principio base di Avantis e Lucentis quando era ricercatore alla Genertech, oggi ricercatore al Moores Cancer Center di San Diego ha affermato che i due farmaci hanno la stessa efficacia contro la maculopatia, dimostrato anche da studi clinici, e che ad Avastin è da ascrivere solo qualche effetto collaterale;
   Roche e Novartis con l'accordo di cartello riescono a introitare cifre considerevoli, infatti Roche non registra il farmaco per la cura della degenerazione maculare senile, ma introita le royalties dalla Novartis derivanti dalla commercializzazione del farmaco Lucentis. Novartis usa un principio attivo registrato dalla controllata americana della Roche, cioè la Genertech; la Novartis inoltre controllando il 33 per cento del capitale della Roche introita anche una quota degli utili derivanti dai proventi dalle vendite;
   l'accordo di cartello tra la Roche e Novartis sanzionato dall’antitrust ha comportato una maggiore spesa a carico del servizio sanitario nazionale, per il solo 2012, di 45 milioni di euro;
   in Francia, dove il Lucentis è stato adottato come farmaco esclusivo, il costo per il sistema pubblico è stato di circa 700 milioni di euro. Se l'Italia seguisse l'esempio della Francia il costo a carico dello Stato sarebbe identico a fronte dei circa 60 milioni di euro di spesa in caso di scelta a favore dell'Avastin;
   a detta della Società oftalmica italiana a causa dell'introduzione del Lucentis e il conseguente ritiro, dall'ottobre 2012, da parte dell'Aifa, dell'Avastin da tutti i reparti oculistici del nostro Paese, circa 100 mila pazienti nell'ultimo anno non hanno potuto avere accesso alle cure;
   la documentazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato sulla quale si è basata la maximulta alle aziende farmaceutiche Roche e Novartis è stata acquisita dal Ministero della salute e dall'Aifa;
   la vicenda dell'accordo di cartello tra Roche e Novartis pone pesanti e seri interrogativi sulla capacità, l'efficacia di controllo e verifica da parte del servizio sanitario nazionale e anche da parte dell'Aifa sui farmaci e sulle innovazioni degli stessi;
   dalla fine del 2012 il giudice di Torino Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo sulla vicenda dei farmaci Avastin e Lucentis, ipotizzando nei confronti dei vertici di Roche e Novartis i reati di: truffa ai danni del servizio sanitario nazionale, aggiotaggio, disastro doloso e associazione a delinquere;
   la questione della spesa farmaceutica e dei trucchi operati da parte delle aziende farmaceutiche per aumentare i fatturati non si esaurisce con la vicenda che ha visto la multa a Roche e Novartis. Sono innumerevoli gli esempi che vedono farmaci, in procinto di diventare generici, che, per modifiche minime, diventano nuovi da vendere con spese a carico del servizio sanitario nazionale;
   ad esempio il Procaptan è un farmaco efficace contro l'ipertensione, prodotto dall'azienda farmaceutica Stroder. Quando il brevetto è scaduto e sul mercato sono stati disponibili i generici a base del principio attivo perindopril, il produttore del Procaptan ha cambiato i dosaggi e solo per questo il prodotto è diventato nuovo farmaco. In questo modo il sistema sanitario spende circa 20 euro invece di 7 euro;
   altre tecniche prevedono, come base di motivazione per «nuovi farmaci», la combinazione di molecole diverse o la modifica dei tempi di assorbimento dell'organismo. Solo raramente portano benefici reali al paziente ma garantiscono alle aziende farmaceutiche cospicui introiti;
   lo scandalo che scaturisce dalla sanzione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato alle aziende farmaceutiche Roche e Novartis si inserisce in un comparto che vede in Italia una spesa farmaceutica annuale di poco inferiore ai 26 miliardi di euro, con una crescita del 2,3 per cento nel solo ultimo anno. Ogni anno in Italia sono 1,8 miliardi le confezioni di farmaci vendute (circa 30 confezioni per ogni italiano); 230 sono le aziende farmaceutiche presenti in Italia e di queste oltre il 60 per cento sono di capitale estero; circa il 65 per cento dei farmaci sono venduti ad anziani;
   appare necessaria ed ineludibile l'assunzione di iniziative immediate da parte del Ministero della salute e dell'Aifa, a difesa della salute dei cittadini e per la razionalizzazione della spesa farmaceutica, tenuto conto che questa non può essere affrontata come un supermercato che vede il brand sostituire il riferimento al principio attivo, garantendo enormi fatturati alle aziende farmaceutiche;
   sarebbe doveroso da parte del Ministero della salute inviare alle competenti commissioni parlamentari la documentazione inviata dall'Autorità;
   sarebbe, altresì doveroso da parte del Ministero della salute informare le competenti commissioni parlamentari quali siano state le motivazioni e supportate da quale documentazione scientifica, che sono stati alla base della decisione dell'Aifa, nell'ottobre del 2012 di ritiro dell'Avastin da tutti i reparti oculistici;
   sarebbe auspicabile da parte del Ministero della salute avviare una azione nei confronti delle aziende farmaceutiche Roche e Novartis per il risarcimento al servizio sanitario nazionale per il danno recato derivante dall'accordo di cartello sanzionato con una multa dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato;
   se nella vicenda dei farmaci Avastin e Lucentis non abbia riscontrato gravissime lacune nei controlli sui farmaci da parte dell'Aifa e in tale caso se non ritenga doveroso procedere al commissariamento dell'Aifa sospendendo la proroga dei rinnovi degli incarichi e a partire da ciò se non ritenga necessario, determinare ulteriori forme di controllo e commercializzazione dei farmaci che siano efficienti ed efficaci, che impediscano accordi di cartello che possono produrre conseguenze sulla salute dei cittadini e spese gonfiate a fini speculativi per il servizio sanitario pubblico. (5-02399)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-02399

  La questione sollevata consente al Governo di rendere una necessaria informativa sulla questione Avastin-Lucentis, che in queste ultime settimane sta coinvolgendo sia le Istituzioni competenti che il mondo scientifico. Ricordo, peraltro, che sulla questione il Ministro ha già risposto al Question Time in Aula Camera Deputati in data 12 febbraio 2014, e ha svolto una apposita audizione alla 12 Commissione del Senato in data 13 marzo 2014.
  Ritengo doveroso prima di entrare nel merito della questione, ricordare che ai sensi dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 536/1996, convertito con legge 648/1996, è previsto che qualora non esista valida alternativa terapeutica, possano essere erogati a totale carico del Servizio sanitario nazionale, i medicinali da impiegare per un'indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata, purché inseriti in un apposito elenco predisposto e periodicamente aggiornato dalla Commissione Tecnico Scientifica dell'AIFA conformemente alle procedure ed ai criteri adottati dalla stessa.
  Nel merito e avvio della questione.
  Nell'ambito del contesto normativo delineato e in assenza di una valida alternativa terapeutica per il trattamento della degenerazione maculare senile (dms), patologia dell'occhio estremamente diffusa, nel 2007. l'AIFA ha incluso nell'elenco dei medicinali off-label l'Avastin, farmaco antitumorale della azienda farmaceutica Roche, il cui uso intravitreale ha dimostrato effetti curativi della degenerazione maculare senile e delle maculopatie essudative.
  Nonostante il largo utilizzo off-label dell'Avastin, l'azienda produttrice non ha mai avviato l’iter necessario a ottenere l'autorizzazione per le nuove indicazioni terapeutiche (degenerazione maculare senile e maculopatie essudative), circostanza che avrebbe reso possibile l'ordinario impiego dell'Avastin per la cura delle predette patologie.
  Nel marzo 2009, la Novartis ha immesso sul mercato un farmaco, denominato Lucentis, con la specifica indicazione «trattamento della degenerazione maculare neovascolare (essudativa) correlata all'età».
  Tale farmaco è stato riclassificato fra i farmaci erogabili dal SSN (in classe «H»).
  Evidenzio che nonostante una forte prossimità del meccanismo di azione dei relativi principi attivi, nonché delle modalità operative di terapia e somministrazione per la cura (iniezione intra-oculare), i due farmaci Avastin e Lucentis presentano prezzi molto diversi.
  Nel contempo sono stati finanziati da autorità sanitarie di stati stranieri studi clinici sull'efficacia dei due prodotti.
  Tra i risultati di tali studi segnalo per importanza quelli finanziati dai National Health Instututes statunitensi (NHI), pubblicati nel 2011 e nel 2012 (cosiddetto studi CATT), nonché lo studio finanziato nel Regno Unito, pubblicato nel 2012 (c.d. studio IVAN).
  Tali studi sono stati divulgati in Italia anche dalla società di Oftalmologia Italiana (SOI), che si è espressa affermando che essi confermano la validità della terapia intravitreale con Avastin e la sostanziale equivalenza fra Avastin e Lucentis nel trattamento della maculopatia essudativa legata all'età.
  Nel mese di agosto 2012 l'Agenzia Europea dei medicinali (EMA) ha modificato il riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) dell'Avastin, inserendo la specificazione che tale farmaco «non è formulato per uso intravitreale» ed evidenziando i rischi che potrebbero derivare da tale uso.
  Sul tema in esame, ritengo opportuno ricordare che con il decreto-legge n.158 del settembre 2012, di iniziativa del Ministro pro tempore Balduzzi, si era tentato di disciplinare – mediante una norma poi soppressa nel corso dei lavori parlamentari di conversione dello stesso decreto – l'utilizzazione di un medicinale per una indicazione terapeutica non autorizzata, anche nell'ipotesi dell'esistenza di una alternativa terapeutica eccessivamente onerosa per il Servizio sanitario nazionale.
  A seguito della decisione dell'EMA, l'AIFA ha adottato il 18 ottobre 2012 la determinazione per escludere totalmente l'Avastin dalla lista dei medicinali off-label della legge n. 648/1996, determinando di fatto l'impossibilità per il SSN di utilizzare tale medicinale anche per le forme di maculopatie essudative non correlate all'età.
  In data 13 novembre 2013 la SOI ha presentato formale esposto all'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCOM) in relazione ad una presunta intesa restrittiva della concorrenza tra Roche e Novartis finalizzata a impedire l'uso di Avastin a vantaggio di Lucentis, nonostante il primo sia in tutto equivalente al secondo in ambito oftalmico, come dimostrato da numerosi studi clinici esistenti a livello internazionale.
  Alla luce dell'esposto presentato, nonché degli specifici atti di sindacato ispettivo presentati anche presso questa Commissione (Int. On. Bini n. 5-00800), oltre che delle segnalazioni del mondo scientifico, delle associazioni dei pazienti e della SOI e delle Regioni, il Ministro ha chiesto urgenti informazioni all'AIFA in ordine alle ragioni che avevano giustificato la cancellazione Avastin dall'elenco dei farmaci utilizzati off-label, alla possibilità di rivalutare sotto il profilo scientifico, la sussistenza di condizioni per consentire il completamento del trattamento off label con l'Avastin per i pazienti che avevano avviato il trattamento e successivamente alla determinazione AIFA del 18 ottobre 2012, non lo hanno potuto completare, nonché in ordine al profilo di rischio.
  In risposta, l'AIFA, tenuto conto del parere della Commissione tecnica scientifica (CTS), ha confermato, a maggioranza, la posizione adottata il 18 ottobre 2012; in particolare, sulla posizione della CTS, va detto che si è dissociato un solo membro della CTS il quale ha sostenuto, a contrario, che il profilo di rischio di Avastin è del tutto sovrapponibile a quello di Lucentis e pertanto non ha ritenuto giustificata, sulla base delle evidenze disponibili, l'esclusione dell'Avastin dalla summenzionata lista.
  Anche dopo la conferma del parere da parte dell'AIFA, il Ministro non si è ritenuta soddisfatta delle motivazioni rese dall'ente, e dal mese di novembre 2013 fino ai primi mesi del 2014, ha chiesto a più riprese ulteriori chiarimenti alla medesima Agenzia, che ha sempre confermato la posizione già assunta.
  Inoltre, anche a seguito della risposta ai Question Time il 12 febbraio 2014, in Aula Camera dei Deputati, a cui ho già fatto cenno, il Ministro illustrando la vicenda ha anticipato che avrebbe interessato anche il Consiglio superiore di sanità – massimo organo tecnico-scientifico consultivo del Ministro – per accertare anche alla luce delle esperienze di paesi stranieri in cui Avastin è utilizzato, se sussistano effettivi rischi per i pazienti e se si rinvengono i presupposti per chiedere all'Aifa una possibile revisione della decisione assunta.
  Ad oggi si è in attesa del parere del Consiglio superiore di sanità, che comunque sarà reso a giorni.
  Come è noto, sulla questione in esame, in data 27 febbraio 2014. l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCOM) nell'accertare l'esistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza, ha condannato Roche al pagamento di euro 90.593.369 e Novartis al pagamento di euro 92.028.750, per un totale di euro 182,5 milioni di euro circa.
  Alla luce della sanzione irrogata da AGCOM, il Ministro ha chiesto immediatamente all'Avvocatura dello Stato quali iniziative occorra intraprendere per tutelare gli interessi pubblici di cui il Ministero è portatore, interessi pregiudicati nella vicenda AVASTIN-LUCENTIS.
  Da quanto sopra esposto, è emersa univocamente la necessità di intervenire anche a livello normativo per rivedere la disciplina dell'uso «off label» dei farmaci.
  Ecco perché il Ministro, in occasione del Consiglio dei Ministri del 14 marzo 2014 ha proposto un intervento normativo urgente, approvato in quella seduta, con il duplice obiettivo di:
   a) permettere di avviare, anche a spese dell'AIFA, sperimentazioni cliniche sulla efficacia e sicurezza di indicazioni terapeutiche diverse da quelle autorizzate;
   b) inserire in via provvisoria tali farmaci, e per dette indicazioni terapeutiche, nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 4, della legge n. 536 del 1996, considerate le risultanze scientifiche anche da esperienze di Paesi stranieri e della eccessiva onerosità per il SSN dei farmaci autorizzati aventi efficacia terapeutica equivalente.

  Tale iscrizione provvisoria potrà trasformarsi in iscrizione definitiva qualora si pervenga a risultati positivi per la sperimentazione almeno di fase II.
  All'AIFA spetterà di monitorare costantemente la sperimentazione avviata e di assumere ogni determinazione necessaria per la salvaguardia dei pazienti, quali la immediata cancellazione dall'elenco del farmaco a fronte di risultati negativi, anche parziali, della sperimentazione stessa.
  La disposizione normativa urgente potrà ovviamente essere migliorata durante l’iter di conversione del decreto-legge, tenendo conto dell'apporto costruttivo delle forze parlamentari di maggioranza e opposizione.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)

EUROVOC :

prodotto farmaceutico

industria farmaceutica

ente pubblico

legislazione antitrust

legislazione farmaceutica

regolamentazione commerciale