ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02336

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 187 del 11/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: PORTA FABIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 11/03/2014
Stato iter:
12/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/03/2014
Resoconto PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/03/2014
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 12/03/2014
Resoconto PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/03/2014

SVOLTO IL 12/03/2014

CONCLUSO IL 12/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02336
presentato da
PORTA Fabio
testo di
Martedì 11 marzo 2014, seduta n. 187

   PORTA, AMENDOLA, GIANNI FARINA, FEDI, GARAVINI, LA MARCA, NICOLETTI e TIDEI. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   per tutelare i diritti previdenziali dei lavoratori emigrati l'Italia ha stipulato nel corso degli anni numerose convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con i Paesi di maggiore emigrazione; tali convenzioni hanno garantito in materia di sicurezza sociale la parità di trattamento dei lavoratori che si spostavano da un Paese all'altro, l'esportabilità delle prestazioni previdenziali e soprattutto la totalizzazione dei contributi ai fini del perfezionamento dei requisiti contributivi minimi previsti dalle varie legislazioni per la maturazione di un diritto a prestazione;
   in America Latina l'Italia ha stipulato convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con Argentina, Brasile, Uruguay e Venezuela, mentre invece non è stata ancora ratificata la convenzione con il Cile già firmata dai due Paesi contraenti nel lontano 1998 e approvata in quello stesso anno dal Parlamento cileno;
   a 15 anni di distanza dalla firma della convenzione e dall'approvazione del Parlamento cileno, il Governo e il Parlamento italiani non hanno ancora onorato gli impegni internazionali assunti con il Cile, con il popolo di quel Paese e soprattutto con le migliaia di cittadini italiani ivi residenti;
   attualmente quindi tra Italia e Cile non esistono accordi che regolano i rapporti in materia sicurezza sociale — si tratta di una lacuna che finora non ha consentito a migliaia di cittadini italiani residenti in Cile e di cittadini cileni residenti in Italia (o rientrati in Cile dopo la fine della dittatura) di maturare un diritto a prestazione pensionistica sebbene essi abbiano versato i contributi assicurativi sia in Italia che in Cile;
   nel marzo del 2011 durante la visita di Stato in Cile del Presidente del consiglio pro tempore Berlusconi, il Presidente della Repubblica del Cile ha evidenziato l'interesse a una rapida conclusione del processo di ratifica da parte italiana dell'accordo in materia di sicurezza sociale, sottoscritto a Santiago il 5 marzo 1998, nella consapevolezza che la sua entrata in vigore sarà di utilità per numerosi cittadini di entrambi i Paesi;
   in occasione della recente rielezione di Michelle Bachelet, il Ministro degli affari esteri pro tempore Emma Bonino ha sostenuto che sarebbe andata alla cerimonia di insediamento a marzo 2014 per farle le sue felicitazioni e per rafforzare il rapporto bilaterale tra Italia e Cile già saldo e vitale;
   tuttavia, nella seppur apprezzabile strategia di internazionalizzazione del Paese che ha perseguito il Governo precedente ed in particolare il Ministro pro tempore Bonino, a causa del drastico ridimensionamento delle cosiddette politiche emigratorie che da alcuni anni si sta determinando, rischiano di offuscarsi le potenzialità legate alla presenza degli italiani nel mondo e tende a restringersi la rete di relazioni che essa ha assicurato nel tempo, con grave danno del Paese soprattutto in questo passaggio di gravi difficoltà economiche e sociali;
   l'abbandono della gestione delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale non consente di esercitare una doverosa tutela dei diritti e un rigoroso controllo dei doveri socio-previdenziali di una parte non marginale delle comunità italiane, costituita da anziani che spesso vivono in realtà dove i sistemi di protezione sociale non assicurano livelli di tutela adeguati e dai nuovi soggetti migranti i quali sono protagonisti di una mobilità internazionale fonte di carriere lavorative ed assicurative frammentate che necessitano di nuovi e più adeguati strumenti di tutela previdenziale, fiscale e sanitaria;
   è quindi di primario interesse nazionale fare in modo che non si indeboliscano i rapporti con la diffusa è articolata presenza degli italiani nel mondo e che non vengano a mancare in un momento di seria difficoltà gli apporti derivanti dalla nostra diffusa diaspora; nello stesso tempo, è ineludibile dovere etico riconoscere alla emigrazione italiana il contributo storico dato in momenti difficili al Paese e non ignorare i compiti di tutela e di solidarietà verso coloro che sono in seria difficoltà, a partire dalla tutela previdenziale e sanitaria;
   nei giorni scorsi, dopo ben oltre dieci anni di inattività in materia di stipula di convenzioni bilaterali di sicurezza sociale il Consiglio dei ministri pro tempore su proposta del Ministro degli affari esteri pro tempore Emma Bonino, ha finalmente approvato i disegni di legge per il rinnovo della convenzione di sicurezza sociale con il Canada e la stipula delle convenzioni con Giappone, Israele e Nuova Zelanda, mentre purtroppo, ancora una volta, è rimasto escluso il Cile;
   la convenzione quando entrerà in vigore si applicherà, per quanto riguarda l'Italia, alla legislazione concernente: l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti, comprese le gestioni speciali per i lavoratori autonomi; ai regimi sostitutivi dell'assicurazione generale obbligatoria e alle forme obbligatorie di previdenza gestite da persone giuridiche private concernenti i lavoratori dipendenti ed autonomi; all'assicurazione per malattia; mentre, per quanto riguarda il Cile, si applicherà al nuovo sistema di pensioni di vecchiaia, invalidità e superstiti, basato sulla capitalizzazione individuale; ai regimi di pensione di vecchiaia, invalidità e superstiti gestiti dall'Istituto de Normalizacion Previsional, e, in maniera limitata, ai regimi di assistenza sanitaria –:
   quali iniziative urgenti il Governo intenda intraprendere per onorare gli impegni presi con il Cile ed approvare e presentare al più presto il disegno di legge di ratifica e di esecuzione della convenzione bilaterale di sicurezza sociale tra Italia e Cile, firmata nel 1998 e approvata nello stesso anno dal Parlamento cileno, al fine di completare il quadro degli accordi bilaterali di sicurezza sociale stipulati dall'Italia con i maggiori Paesi di emigrazione ed in particolare di tutelare finalmente i lavoratori italiani emigrati in Cile ed i lavoratori cileni emigrati in Italia, consentendo così a coloro i quali hanno versato contributi nell'assicurazione generale obbligatoria italiana e nell'assicurazione cilena, anche in anni remoti, di non perdere la contribuzione versata e di maturare un diritto ad una prestazione socio-previdenziale italiana e/o cilena. (5-02336)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-02336

  Il quesito posto dall'Onorevole Interrogante mi dà la possibilità di fornire qualche chiarimento in merito all'iter di ratifica della Convenzione di Sicurezza Sociale tra l'Italia ed il Cile, firmata a Santiago nel 1998 e ratificata dal Cile l'anno successivo.
  Vorrei innanzitutto precisare che il Governo attribuisce una priorità assoluta alla ratifica di tale Accordo in materia di previdenza sociale, che si inserirebbe nel solco già tracciato con altri rilevanti Paesi di maggiore emigrazione, a partire proprio da quelli dell'America latina. L'entrata in vigore della Convenzione, oltre a garantire ovvie ricadute in termini di protezione sociale nei confronti della comunità italiana residente in Cile, avrebbe senza dubbio un impatto positivo sugli investimenti delle imprese italiane operanti nel Paese, che sono naturalmente attratte da una realtà quale quella cilena che ha conosciuto negli ultimi anni una robusta crescita economica, con una legislazione che favorisce l'imprenditorialità e che ha lanciato negli ultimi anni interessanti progetti di sviluppo delle infrastrutture e nel settore energetico.
  Dopo la firma a Roma nel novembre 1999 dell'Intesa Amministrativa per l'Applicazione della Convenzione, l'iter di ratifica della Convenzione da parte italiana ha subito alcune battute di arresto, anche a causa della mancanza di copertura finanziaria, come accaduto negli anni tra il 2009 e il 2013; l'accantonamento relativo al Ministero degli Affari Esteri nella Tabella A, che come noto serve a coprire soprattutto gli oneri finanziari derivanti dalle ratifiche dei trattati internazionali, non consentì infatti l'avvio del disegno di legge di ratifica.
  Alla luce dell'importanza degli accordi di sicurezza sociale, la legge di stabilità ha aumentato significativamente tale accantonamento, tutto ciò con l'obiettivo di realizzare un'operazione i cui benefici ricadrebbero sul sistema Paese in misura maggiore rispetto alle spese preventivate.
  Per tale motivo, il Ministero degli Affari Esteri ha già avviato gli approfondimenti tecnici con il Ministero del Lavoro e con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, al fine di stimare in maniera corretta gli oneri finanziari della ratifica e di individuare una adeguata copertura per gli oneri a regime. Trattandosi infatti di accordo che crea diritti soggettivi coperti da garanzie costituzionali ed essendo impossibile prevedere con esattezza a quante persone l'accordo potrà essere applicato in futuro, è necessario individuare uno stanziamento al quale attingere in modo automatico in caso di sforamenti rispetto alle previsioni. Su questo punto è in corso un'attività di concertazione tra i Dicasteri interessati, che riguarda questo ed altri importanti accordi internazionali nella stessa materia, di cui il Governo auspica una rapida ratifica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sicurezza sociale

Cile

migrante

pensionato

assicurazione malattia

ratifica di accordo

condizione di pensionamento

salariato