ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02312

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 186 del 10/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: VALIANTE SIMONE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 10/03/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 25/01/2016
Stato iter:
29/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/03/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/03/2017
Resoconto VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/03/2014

SOLLECITO IL 10/11/2015

SOLLECITO IL 15/01/2016

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 25/01/2016

SOLLECITO IL 25/10/2016

SOLLECITO IL 02/02/2017

DISCUSSIONE IL 29/03/2017

SVOLTO IL 29/03/2017

CONCLUSO IL 29/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02312
presentato da
VALIANTE Simone
testo di
Lunedì 10 marzo 2014, seduta n. 186

   VALIANTE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   all'attenzione dell'interrogante sono stati posti alcuni fatti rilevanti, di seguito indicati, relativi all'azienda sanitaria locale di Salerno:
    proroghe di contratti per forniture di beni e servizi risalenti a molti anni prima;
    mancata fruizione delle ferie prima del collocamento in quiescenza;
    turni di servizio massacranti, imposti agli operatori sanitari, tali da minarne l'equilibrio psicofisico e diretta conseguenza della mancata razionalizzazione della rete ospedaliera;
    conferimenti di incarichi di dirigenza di struttura non conformi alla normativa;
    ingente impiego di risorse economiche e inquinamento ambientale per mantenimento di vetuste caldaie a combustibile per il riscaldamento di ospedali e mancata trasformazione a gas;
    ritardato pagamento di fatture scadute da anni;
    utilizzo spropositato dell'orario di lavoro straordinario e dell'attività libero professionale intramoenia, come attività di routine per assicurare i turni di servizio. Secondo la relazione 2011 sullo stato di attuazione dell'esercizio dell'attività libero-professionale intramuraria, a cura dell'Osservatorio nazionale per l'attività libero-professionale, l'azienda di Salerno non figura tra quelle in cui il servizio di prenotazione delle prestazioni affidato a personale aziendale, o comunque dall'azienda a ciò destinato ed eseguito in sede o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali, consente il monitoraggio e il controllo del volume delle prestazioni erogate. L'azienda non risulterebbe dotata di un sistema di contabilità analitica che consenta di distinguere nelle tariffe le voci che le determinano (ad esempio: compenso del professionista, dell’equipe, del personale di supporto costi pro-quota per l'ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature), non effettuerebbe la rilevazione oraria dell'attività libero-professionale, non svolgerebbe attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione, non avrebbe definito annualmente, in sede di contrattazione del budget o di specifica negoziazione con le strutture aziendali, i volumi di attività istituzionale dovuti, tenuto conto delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche effettivamente assegnate, anche con riferimento ai carichi di lavoro misurati, non avrebbe determinato con i singoli dirigenti e con le equipe i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili, che, ai sensi delle leggi e contratti vigenti, non possono superare quelli istituzionali, né avrebbe previsto un impegno orario superiore a quello contrattualmente dovuto, non avrebbe definito in modo specifico le prestazioni aggiuntive di cui all'articolo 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni, ai fini del progressivo conseguimento degli obiettivi di allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione intramoenia, non avrebbe costituito appositi organismi paritetici di verifica del corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e attività libero-professionale, con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie interessate, non avrebbe adottato misure dirette a prevenire l'insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale. In essa le prenotazioni delle prestazioni erogate in intramoenia allargata avrebbero effettuate con modalità diverse dal servizio di prenotazione dedicato e centralizzato, gli onorari delle prestazioni erogate in intramoenia allargata non sarebbero riscossi direttamente dalla stessa azienda, la rilevazione oraria dell'attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata non sarebbe effettuata dall'azienda;
    mancata predisposizione della dotazione organica ai sensi del decreto del Commissario ad acta n. 67 del 2011;
    frazionamento delle gare per beni e servizi –:
   alla luce di quanto premesso, se si intenda promuovere una immediata verifica attraverso le strutture ministeriali competenti. (5-02312)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-02312

  Con l'interrogazione in esame vengono segnalati fatti e circostanze avvenuti presso l'Azienda Sanitaria di Salerno, i quali, per quanto ormai risalenti nel tempo, mi offrono, tuttavia, l'opportunità di esporre all'On.le interrogante il contesto nel quale possono essere inquadrate le iniziative di competenza del Ministero della salute.
  Le questioni evidenziate dall'On.le interrogante attengono, in buona sintesi, al tema dell'attività libero professionale intramuraria ed a quello della corretta gestione delle risorse umane e strumentali in dotazione alla predetta Azienda.
  Sul primo argomento, desidero rammentare – come ho peraltro già avuto modo di precisare in occasione di precedenti atti di sindacato ispettivo – che la regolazione dell'attività intramuraria ha ricevuto, proprio in ragione della sua complessità, numerosi e reiterati interventi normativi.
  Con la riforma del 2012 (decreto-legge n. 158/2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 189/2012), si è tentato, da ultimo, di rimediare alla perdurante e sostanziale inattuazione della disciplina previgente da parte di alcune Regioni – cui era stata affidata, come noto, la primaria responsabilità in materia.
  A tal fine si è voluto assicurare, innanzitutto, la piena tracciabilità delle prestazioni, adottando norme più incisive per regolamentare la cd. intramoenia allargata, ossia quella svolta presso gli studi dei professionisti.
  Il passaggio al nuovo regime si è articolato in 3 fasi e, precisamente:
   1. una ricognizione straordinaria degli spazi aziendali al fine di verificare se tutta l'attività sia riconducibile all'interno delle strutture;
   2. la predisposizione e l'attivazione di infrastrutture di rete attraverso la quale gestire tutte le prestazioni, dalla prenotazione al pagamento;
   3. l'adozione di un programma sperimentale, nel caso in cui le strutture interne non fossero sufficienti, consentendo ai professionisti di svolgere l'attività libero professionale intramuraria all'interno di propri studi, previa stipula di un'apposita convenzione.

  In particolare, è stato previsto l'obbligo, per le Regioni e per le Province autonome di Trento e di Bolzano di garantire, anche attraverso l'adozione di proprie linee guida, che gli enti e/o le aziende del Servizio Sanitario Regionale gestiscano, con integrale responsabilità propria, l'attività libero-professionale intramuraria al fine di assicurarne il corretto esercizio.
  Dal quadro normativo delineato si evince, pertanto, che le modalità di esercizio dell'attività in parola rientrano nella competenza delle Aziende sanitarie locali di riferimento, nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente in materia.
  Ciò posto, per quanto concerne gli aspetti generali dell'attività di monitoraggio e verifica di tale attività, faccio presente che presso il Ministero della salute, nell'ambito del Comitato tecnico sanitario, è stata istituita un'apposita sezione denominata «osservatorio nazionale sullo stato di attuazione dei programmi di adeguamento degli ospedali e sul funzionamento dei meccanismi di controllo a livello regionale e aziendale» cui sono state trasferite le funzioni precedentemente esercitate dall'Osservatorio nazionale per l'attività libero professionale.
  Il predetto organismo, come noto, effettua annualmente uno specifico monitoraggio sullo stato di attuazione dell'attività libero professionale intramuraria le cui risultanze sono, poi, riportate nella Relazione presentata al Parlamento.
  Sulla base dei dati dell'ultima rilevazione disponibile (2014), con particolare riferimento all'ASL di Salerno, devo segnalare come, pur a fronte di un tendenziale miglioramento rispetto al passato, permangono criticità che necessitano di un costante monitoraggio per giungere al pieno adempimento di quanto normativamente previsto.
  Secondo tali dati, risulta che presso l'Azienda è stata attivata l'infrastruttura di rete che consente di espletare il servizio di prenotazione, di rilevare l'impegno orario del dirigente medico e gli estremi dei pagamenti; è stato attivato, altresì, un sistema di contabilità separata che tiene conto di tutti i costi diretti e indiretti, nonché, per quanto concerne l'attività in regime di ricovero, delle spese alberghiere. Sono state, inoltre, adottate misure dirette a prevenire l'insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale.
  In merito al secondo tema della interrogazione – e cioè la segnalazione di fatti attinenti a c.d. mala gestio presso l'Azienda Sanitaria di Salerno – faccio presente che dagli elementi forniti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, delegato inizialmente a rispondere all'atto ispettivo in esame, è emerso che nel corso del primo trimestre del 2014 è stata eseguita, a cura dei Servizi ispettivi di finanza pubblica del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, una verifica amministrativo contabile a seguito della quale sono emerse numerose criticità afferenti, in buona parte, alle questioni segnalate dall'On.le interrogante. La relazione ispettiva è stata inviata all'amministrazione regionale vigilante, all'Azienda Sanitaria Locale e alla competente Procura regionale della Corte dei conti, per le rispettive determinazioni, stante la presenza di rilievi che realizzano ipotesi di danno erariale.
  La persistenza di varie irregolarità è stata, inoltre, confermata dai verbali del Collegio sindacale relativi all'anno 2014. Nel contraddittorio tra detto Dipartimento del Ministero dell'Economia e delle Finanze e l'Azienda Sanitaria Locale, quest'ultima ha fornito chiarimenti ed assicurazioni in ordine all'avvio di misure ed interventi intesi a ripristinare la regolarità amministrativa e contabile. Per tale ragione il procedimento relativo alla verifica ispettiva in parola è stato chiuso (nell'ottobre 2015) affidando alla Regione Campania, che esercita la vigilanza sugli enti del Servizio Sanitario Nazionale del territorio, il riscontro sulla completa realizzazione degli adempimenti avviati – ferme restando, in ogni caso, le competenti determinazioni della predetta Procura regionale della Corte dei conti.
  Infine, a seguito di specifica richiesta di attività istruttoria inoltrata al citato Dipartimento dalla Procura Regionale della Corte dei conti presso la Sezione Giurisdizionale per la Campania, è stata avviata, nel 2015, una attività di indagine tecnico contabile finalizzata ad accertare profili di danno erariale arrecati all'Azienda Sanitaria Locale di Salerno con riguardo alla materia del personale.
  Concludo dando assicurazione all'On.le interrogante che – per quanto, come sopra evidenziato, il quadro della governance delle questioni sollevate non afferisca alla primaria responsabilità del Ministero della salute – le sollecitazioni contenute nell'interrogazione formeranno certamente oggetto di ulteriore approfondimento da parte dei competenti uffici di questo Dicastero.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

SALERNO,SALERNO - Prov,CAMPANIA

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contratto di forniture

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