ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02290

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 184 del 06/03/2014
Abbinamenti
Atto 5/10787 abbinato in data 22/03/2017
Atto 5/10802 abbinato in data 22/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 06/03/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 06/03/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 06/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 06/03/2014
Stato iter:
22/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/03/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 22/03/2017
Resoconto SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/03/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/03/2017

DISCUSSIONE IL 22/03/2017

SVOLTO IL 22/03/2017

CONCLUSO IL 22/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02290
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Giovedì 6 marzo 2014, seduta n. 184

   MANLIO DI STEFANO, SCAGLIUSI, SIBILIA e SPADONI. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   il 27 febbraio 2014, presso la «Scuola di Gomme» di Khan al-Amar (campo beduino situato tra Gerusalemme e Gerico), l'esercito israeliano ha confiscato le attrezzature di gioco dei bambini appena installate e donate dal Governo italiano;
   alcuni testimoni raccontano di aver avvistato un cosiddetto «drone», una sorta di televisore volante munito di telecamera e utilizzato dai coloni israeliani per spiare la comunità beduina Jahalin (circa 250 persone che vivono in quella zona da decenni) e, successivamente, di essere stati raggiunti dai militari israeliani inviati dall'amministrazione civile per i territori occupati i quali hanno comunicato ai presenti la confisca delle attrezzature donate dall'Italia ai bambini di Khan al-Amar;
   il rappresentante del consolato italiano giunto sul posto con due veicoli che trasportavano un'altalena a tre posti, uno scivolo con un tunnel e due scale, ha provato inutilmente a contestare la decisione e alla fine ha dovuto prendere atto della comunicazione delle autorità israeliane con conseguente confisca del materiale per «installazione illegale»;
   da anni a Khan al-Ahmar è impegnata la Ong Vento di Terra di Milano, che vi ha realizzato nel 2009 la citata scuola, appunto. Si tratta di una struttura ecologica e «non permanente» proprio per non contravvenire ai regolamenti militari israeliani che vietano la costruzione non autorizzata di edifici in area C. L'edificio è realizzato con argilla, legno e circa 2.000 vecchi pneumatici. Ciò consente di mantenere la temperatura delle aule ideale sia in estate che in inverno. L'istituto scolastico tanto particolare, quanto economico nella sua realizzazione, ospita circa 130 alunni, in buona parte ragazze di età compresa dai 6 ai 13 anni;
   i coloni israeliani di Kfar Adumin, giunti in quella zona in violazione, secondo la Corte internazionale di giustizia, dell'articolo 49.6 della quarta convenzione di Ginevra, stanno pressando l'amministrazione civile affinché i beduini vengano cacciati e la scuola distrutta. Ad oggi, infatti, è in corso una dura battaglia legale con i residenti di Kfar Adumim che hanno presentato per ben tre volte una petizione all'Alta Corte di Giustizia chiedendo che gli ordini di demolizione non fossero effettuati –:
   come il Governo intenda intervenire per ripristinare l'installazione del materiale da gioco donato dallo stesso Governo ai bambini di Khan al-Amar e difendere la struttura «Scuola di gomme» per la realizzazione della quale è stato decisivo il supporto della cooperazione italiana nel 2009. (5-02290)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-02290

  Desidero innanzitutto ribadire agli On.li interroganti che la prospettiva di una pace giusta e duratura tra Israele e Palestina basata sulla soluzione dei due Stati continua ad essere una priorità del Governo.
  Come testimoniato, da ultimo, dalla visita del Ministro Alfano in Israele e Palestina il 15 marzo scorso, il Governo è fortemente impegnato per fare in modo che la questione israelo-palestinese rimanga tema prioritario nell'agenda internazionale, specie in un anno caratterizzato dalla presenza dell'Italia nel Consiglio di Sicurezza e dalla nostra presidenza italiana del G7.
  In questo quadro, guardiamo con preoccupazione ad ogni fatto sul terreno che rischia di erodere le speranze di una soluzione negoziata tra le Parti e la prospettiva di una pace giusta e durevole tra Israele e Palestina.
  L'espansione degli insediamenti, le demolizioni di infrastrutture palestinesi in area C, gli episodi terroristici nonché l'incitamento alla violenza sono tutti elementi che contribuiscono a tratteggiare un quadro di crescente diffidenza tra le comunità che allontana la pace.
  Il Governo italiano, assieme ai partner UE, segue pertanto con grande attenzione e forte preoccupazione il significativo incremento delle demolizioni da parte israeliana. Frequenti sono state su questo argomento le prese di posizione pubbliche delle missioni diplomatiche degli Stati Membri dell'Unione Europea.
  Sulla questione più specifica della Scuola di Gomme, il Governo è incessantemente intervenuto nei confronti delle autorità israeliane sin da quando, nell'estate scorsa, hanno informato di voler procedere al suo smantellamento e successivo trasferimento in altra area.
  A livello politico, la questione è stata sollevata, da ultimo, dal Ministro Alfano nel corso del colloquio avuto il 15 marzo scorso con il Primo Ministro Netanyahu e con il Presidente dello Stato. Sono stati compiuti dei passi a livello politico anche da parte di altri Stati membri dell'UE.
  La questione è inoltre oggetto di un'intensa azione diplomatica a livello locale. Dietro coordinamento della Farnesina, il nostro Ambasciatore a Tel Aviv ha manifestato le forti preoccupazioni dell'Italia nel corso di molteplici incontri con il Ministero degli Esteri, con l'Ufficio del Primo Ministro, con la Presidenza dello Stato e il Ministero della Difesa. Parallelamente, il Consolato Generale a Gerusalemme ha svolto una costante azione di monitoraggio della situazione e il 28 febbraio scorso ha promosso e partecipato alla visita collettiva dei capi missione UE in loco presso il villaggio di Khan al Ahmar e la stessa Scuola.
  Durante i ripetuti contatti con le controparti israeliane è stata innanzitutto sottolineata la nostra posizione contraria allo smantellamento di infrastrutture sociali, educative e assistenziali realizzate dalla Cooperazione italiana in Cisgiordania a beneficio delle popolazioni locali. Abbiamo evidenziato che il mantenimento di questa struttura rappresenta una priorità per noi, oltreché per l'UE e l'intera comunità internazionale, non solo per la sua valenza umanitaria ma anche per ragioni politiche e di rispetto della legalità internazionale.
  In conclusione, desidero rassicurare gli On.li interroganti che l'azione del Governo, in stretto coordinamento con i nostri partner europei, proseguirà incessantemente, anche nei prossimi giorni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

industria della gomma

Israele

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sequestro di beni

istituto di istruzione

territorio occupato