ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02279

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 183 del 05/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 05/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/03/2014
Stato iter:
07/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/03/2014
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 07/03/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 07/03/2014
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/03/2014

SVOLTO IL 07/03/2014

CONCLUSO IL 07/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02279
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Mercoledì 5 marzo 2014, seduta n. 183

   DE ROSA, MANNINO, TERZONI, DE LORENZIS, LOREFICE, MANLIO DI STEFANO, BECHIS, BUSTO, DAGA, SEGONI, ZOLEZZI, CARINELLI, PESCO e CASO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   a Milano, nel quartiere Gallaratese, nella parte di parco Trenno che si affaccia su via Lampugnano, insiste il cantiere della via d'Acqua, una delle opere previste per Expo 2015. Il parco di Trenno, insieme a quello delle Cave e al Pertini, ospiteranno questa opera idraulica che serve a far scorrere l'acqua nel laghetto del sito di Expo, collegando il canale Villoresi al Naviglio Grande di Milano;
   il costo di realizzazione dell'opera è di 89 milioni di euro, i lavori sono stati appaltati a un'azienda già sotto inchiesta per lavori in altre zone d'Italia (la Maltauro spa), mentre il progetto definitivo, a quanto consta agli interroganti, non è mai stato votato dal consiglio comunale di Milano;
   l'opera è stata infatti inserita tra quelle prioritarie e gestite direttamente dalla società Expo spa con il commissario unico Giuseppe Sala;
   il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, nell'ambito dei lavori per Expo 2015 il 12 novembre 2013, ha firmato il declassamento dei limiti degli inquinanti tollerati nei terreni, il parametro di riferimento delle CSC (le concentrazioni di soglia di contaminazione oltre le quali scatta la bonifica) passa da residenziale/aree verdi a industriale;
   tale procedura abbreviata si è resa possibile grazie alla semplificazione delle procedure di gestione degli scavi relativi ai lavori di competenza di Expo spa e la Via d'Acqua è appunto una di quelle opere commissariate dalla società per azioni che gestisce l'Esposizione universale del 2015;
   a dare i poteri speciali al commissario unico è stato il decreto-legge n. 43 del giugno 2013, dove è scritto che il commissario può provvedere in deroga alla legislazione vigente a mezzo di ordinanza;
   il commissario Sala ha quindi deciso che per tutto il sedime della via d'Acqua si potranno applicare i parametri di riferimento degli inquinanti della tabella B del decreto legislativo n. 152 del 2006 invece che quelli della tabella A, come avviene per aree urbane, verdi, residenziali;
   si tratta di un declassamento che deroga alle norme urbanistiche comunali. Il tracciato della Via d'Acqua viene pertanto equiparato ad un'area industriale e come tale va classificato: «il canale è in cemento armato impermeabile» è scritto nel documento firmato da Sala;
   le aree contaminate che preoccupano i cittadini sono quella di via Quarenghi, zona Bonola. Una ex cava sopra cui sono iniziati i lavori della base-cantiere degli operai che lavorano alla Via d'Acqua, la cava di via Cancano al parco cave, in area Cascina Merlata (via Triboniano) e in via Calchi-Taeggi. Il cantiere è stato aperto prima ancora che la valutazione di rischio ambientale fosse trasmessa al consiglio di zona 8 del comune di Milano;
   l'inquinamento dell'area di via Quarenghi e cosa nota dagli anni ’70, dai tempi della vecchia proprietà, Salvatore Ligresti;
   negli anni duemila si è aperto un contenzioso tra comune di Milano e nuova proprietà, la società Grassetto, proprio sulla bonifica;
   un progetto di box interrati è stato respinto anni fa dal comune proprio per il mancato accordo sulla bonifica e il rischio ambientale che ne sarebbe derivato;
   lo sforamento dei limiti di legge è confermato dagli ultimi rilievi disponibili fatti dall'amministrazione milanese nel 2008: Pcb, idrocarburi, metalli pesanti oltre la soglia di legge;
   è necessario che i poteri speciali del commissario unico, concessi per agevolare la realizzazione di un evento importante come l'Expo 2015, non divengano lo strumento ed il pretesto per avallare gli ennesimi abusi su un territorio già ridotto ai minimi termini e diminuire ulteriormente la qualità della vita dei propri cittadini;
   andrebbe valutata la possibilità di un blocco del cantiere al fine di disporre le bonifiche necessarie, evitando sprechi inutili per le casse dello Stato –:
   quali siano i reali poteri di deroga concessi al commissario straordinario Expo, riguardo alle modalità di declassamento delle aree oggetto di bonifica e in particolare in rapporto all'articolo 32 della Costituzione italiana che garantisce la tutela della salute dell'individuo e della collettività, specificando altresì i motivi per i quali l'opera non è stata oggetto di valutazione di impatto ambientale malgrado la stessa indiscutibilmente produca un massiccio impatto paesaggistico e alteri fortemente il sistema ambientale e urbano in cui va ad inserirsi e rendendo pubblica, nella sua completezza, tutta la documentazione relativa al progetto ed alle successive e possibili varianti. (5-02279)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 7 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02279

  Per quanto indicato nell'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole De Rosa ed altri, riguardante alcune procedure adottate dal Commissario Unico per l'Expo 2015 in virtù dei poteri straordinari conferitigli dal decreto-legge n. 43 del 2013, in ragione dell'urgenza e della imminenza degli eventi, giustificati, pertanto, dal fine di superare innumerevoli criticità, sulla scorta di quanto comunicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si rappresenta quanto segue.
  Per il caso prospettato nell'interrogazione in parola, il progetto definitivo Vie d'Acqua – Via d'Acqua Sud è stato approvato dalla Conferenza di servizi permanente per Expo Milano 2015 (insediata presso il Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche), con decreto del Provveditore n. 686 del 24 gennaio 2013, adottato ai sensi e per gli effetti tutti del decreto del Presidente della Repubblica del 18 aprile 1994, n. 383, e ha determinato la variazione degli strumenti urbanistici comunali interessati dal progetto, conferendo così all'opera piena compatibilità urbanistica.
  Alla predetta Conferenza sono intervenute, al fine di esprimere l'atto di assenso di rispettiva competenza, tutte le Amministrazioni interessate dal progetto in questione, compreso il Comune di Milano che ha espresso parere favorevole. Non è mancato il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
  Nella redazione del progetto esecutivo sono state recepite sia le osservazioni emerse in seno alla Conferenza di servizi, sia le osservazioni espresse dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici e non è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale in quanto considerato dagli Enti un completamento del reticolo idrico preliminare esistente (e non un nuovo canale), un intervento permanente di efficientamento della rete irrigua esistente e di riqualificazione ambientale e paesaggistica, così come pure dimostrato dal parere favorevole espresso dall'Amministrazione di tutela.
  La Spa Expo 2015, nella sua veste di stazione appaltante e soggetto attuatore dell'opera in parola, ha bandito una ordinaria procedura aperta di gara ad evidenza pubblica e l'aggiudicatario è il Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito dalle SS.pp.AA. Maltauro, Tagliabue, Cogni e Mezzanzanica e, in merito, sono state positivamente esperite le verifiche sul possesso dei requisiti soggettivi di cui all'articolo 38 del Codice dei contratti pubblici ed i controlli antimafia previsti dal Protocollo di Legalità in essere tra Expo 2015 S.p.A. e la Prefettura di Milano.
  La realizzazione delle opere infrastrutturali di canalizzazione della cosiddetta Via d'Acqua prevede l'esecuzione di scavi che, in conformità alle leggi applicabili, dovranno essere effettuati dall'appaltatore ai sensi dell'articolo 41-bis del decreto-legge n. 69 del 2013 (convertito in legge n. 98 del 2013) e in conformità, altresì, alle linee guida fornite dalla stessa EXPO 2015 S.p.A.; la ridetta norma stabilisce che l'appaltatore debba dimostrare «che, in caso di destinazione a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi sul suolo, non sono superati i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, con riferimento alle caratteristiche delle matrici ambientali e alla destinazione d'uso urbanistica del sito di destinazione e i materiali non costituiscono fonte di contaminazione diretta o indiretta per le acque sotterranee, fatti salvi i valori di fondo naturale».
  Si è reso necessario pertanto accertare quale fosse effettivamente la destinazione d'uso del sito di produzione dei materiali da scavo al fine di valutare la necessità o meno di avviare le procedure di bonifica.
  Le Concentrazioni Soglia di Contaminazione di cui alle colonna A e B, della Tabella 1, dell'allegato 5, Titolo V, Parte IV, del decreto legislativo n. 152 del 2006 identificano categorie generali di funzioni (residenziale-verde e commerciale-industriale) che non esauriscono la pluralità delle destinazioni urbanistiche esistenti nella realtà fisica e territoriale.
  L'opera in questione si sostanzia in un canale ed in manufatti cementizi impermeabili in cui viene collettata l'acqua, mai a diretto contatto con il suolo di sedime, e il Commissario unico, esercitando i suoi poteri di impulso, ha inteso chiarire che l'opera in questione è compatibile con le Concentrazioni Soglia di Contaminazione di cui alla colonna B, la quale si riferisce anche a funzioni industriali, per assimilazione equiparabili alla predetta infrastruttura.
  L'efficacia del provvedimento commissariale è limitata alle aree di sedime dell'opera infrastrutturale di ingegneria idraulica, e non opera alcun declassamento della destinazione urbanistica delle aree dei Parchi Trenno, delle Cave e Pertini né spiega alcune efficacia su eventuali procedimenti di bonifica che si dovessero rendere necessari.
  Tanto premesso, il provvedimento commissariale oggetto di interrogazione non appare uno strumento teso al raggiungimento di abusi, poiché indirizzato ad un progetto il cui iter approvativo si è svolto in forma ordinaria, nel pieno rispetto delle norme di legge applicabili ed in forma pubblica, in seno alla Conferenza di servizi tra tutti gli Enti pubblici coinvolti ed interessati dal progetto.
  Infine, si osserva che il progetto in questione dovrebbe consentire di realizzare una nuova connessione irrigua a servizio dei terreni agricoli a Ovest e Sud della Città di Milano, senza la realizzazione di opere di ingombro ed impatto elevati, migliorare la difesa idraulica della Darsena, realizzare una connessione verde ciclopedonale tra il Parco Groane e il Parco Agricolo Sud Milano e tra l'Alzaia Villoresi e l'Alzaia Naviglio Grande e riconnettere e ricomporre paesaggisticamente gli spazi aperti dell'ovest milanese.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

MILANO - Prov,LOMBARDIA

EUROVOC :

impatto ambientale

diritto alla salute

formalita' amministrativa

parco nazionale

inquinamento del suolo

sistemazione idraulica