ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02157

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 173 del 13/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: BORGHI ENRICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
CASSANO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
DECARO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014
MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
DEL BASSO DE CARO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 13/02/2014 13/02/2014
Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/02/2014
Stato iter:
07/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/03/2014
Resoconto VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 07/03/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 07/03/2014
Resoconto VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/03/2014

SVOLTO IL 07/03/2014

CONCLUSO IL 07/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02157
presentato da
BORGHI Enrico
testo di
Giovedì 13 febbraio 2014, seduta n. 173

   BORGHI, VENTRICELLI, GRASSI, BELLANOVA, BOCCIA, MICHELE BORDO, CAPONE, CASSANO, DECARO, GINEFRA, LOSACCO e MARIANO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   è notizia attuale, riportata in questi ultimi giorni dalle maggiori testate della Puglia, quella di un imprenditore barese che già nel 1996 denunciava a un quotidiano locale la pratica criminale di occultamento di rifiuti di ogni tipo, sull'asse Bari-Altamura, tra le campagne, le cave e le contrade situate tra i comuni di Altamura, Grumo Appula, Palo del Colle, Binetto, Bitetto e Bitonto;
   le confessioni dell'uomo, che ripercorrono un periodo che va dagli anni novanta ad oggi, riguardano la sua attività di imprenditore, proprietario di una ditta di movimento a terra, che all'epoca dei fatti aiutava a smaltire rifiuti illecitamente lavorando prevalentemente di notte per scaricare terra vergine da utilizzare per ricoprire grandi buche colme di prodotti di risulta di ogni tipo, anche di provenienza ospedaliera, e fusti tossici contrassegnati da simboli che venivano utilizzati per indicare la pericolosità dei materiali trattati;
   secondo le sue rivelazioni, che riguardano oltre l'occultamento illecito dei rifiuti anche la maniera illegale in cui venivano smaltiti, esisteva anche un tariffario che, a suo dire, veniva liquidato in contanti anche da funzionari dei comuni;
   tali rivelazioni hanno portato gli inquirenti a scoprire che le attività delle ecomafie nel territorio del nord barese sono così ben gestite al punto che diventa difficile cogliere i responsabili sul fatto: è pratica comune, infatti, quella di bruciare ed interrare velocemente i rifiuti, agendo spesso di notte e scegliendo per lo più luoghi difficilmente accessibili;
   negli anni novanta, inoltre, nell'ambito dei provvedimenti emanati per fronteggiare l'emergenza rifiuti, ai sindaci era stata concessa la possibilità di mettere in essere discariche improvvisate per contenere rifiuti urbani da bonificare entro pochi mesi: proprio tale situazione potrebbe aver favorito smaltimenti indiscriminati e abusivi, e il proliferare di bande organizzate che hanno lucrato su tale situazione;
   nel 1993 alcuni terreni in prossimità della città di Bitetto furono individuati dal comando della polizia municipale del luogo come discariche abusive in seguito ad una serie di segnalazioni giunte al comando che denunciavano movimenti sospetti di camion e mezzi, specialmente di notte; scoperte e sequestrate, le discariche abusive furono segnalate all'autorità giudiziaria, portando ad un procedimento penale risolto con un nulla di fatto perché le indagini non individuarono il responsabile degli sversamenti illeciti;
   attualmente quello stesso terreno viene utilizzato per coltivare alberi da frutta, ed è attualmente in corso una querelle giudiziaria che vede contrapposto il comune di Bitetto e la confraternita Opera Pia SS Sacramento, proprietaria del fondo, per la caratterizzazione e la bonifica del sito potenzialmente contaminato;
   è notizia degli stessi anni, inoltre, che anche i territori della Murgia sarebbero stati oggetto di discariche abusive: il caso ebbe inizio nel luglio del 2003, quando associazioni ambientaliste e di agricoltori segnalarono la presenza di rifiuti e sostanze maleodoranti su circa 300 ettari di territorio comunale, precisamente in Contrada Cervoni; analogo fenomeno fu scoperto anche in una zona del territorio di Gravina, Contrada Finocchio. I comuni di Altamura e Gravina vietarono il pascolo e la coltivazione sui terreni che, dalle prime analisi, risultarono contaminati da rifiuti di ogni genere. Si parlò allora di «Murgia avvelenata», anche perché parte dei fondi altamurani su cui venivano abbandonati i rifiuti abusivi erano destinati alla coltivazione di grano –:
   di quali elementi disponga il Ministro interrogato in relazione ai fatti sopra riportati e se non ritenga, per quanto di competenza, di promuovere, tramite il comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, una verifica sullo stato dei luoghi di cui in premessa e sul relativo livello di inquinamento ambientale. (5-02157)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 7 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02157

  In merito a quanto indicato nell'interrogazione presentata dall'onorevole Borghi dove, alla luce delle dichiarazioni di un pentito locale, emergono scenari di discariche abusive sotterranee contenenti rifiuti tossico-nocivi nell'asse Bari-Altamura, si è provveduto a richiedere elementi agli enti locali interessati, atteso che agli atti del Ministero dell'ambiente, tra quelli citati, risulta solo il caso di abbandono di rifiuti nella zona denominata «Franchini», contrada Finocchio, in comune di Gravina di Puglia, su fondi appartenenti all'azienda agricola Mangione.
  Per tale fatto, a carico del procuratore e dell'amministratore di diritto della società Tersan Puglia e Sud Italia, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari ha promosso un procedimento penale (n. 12844/06 RGNR), per gravi reati, quali, il traffico e la gestione illeciti di rifiuti e, conseguentemente, vista la gravità dei fatti, il Ministero dell'ambiente si è costituito parte civile nel medesimo procedimento assicurando il supporto tecnico all'Avvocatura dello Stato e conferendo l'incarico all'ISPRA per la valutazione del danno ambientale cagionato.
  Dalle notizie acquisite dalla Prefettura di Bari, è emerso che la Stazione Carabinieri di Grumo Appula, in relazione ad un articolo di stampa pubblicato il 26 marzo 1996 sul quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, dal titolo «ALTAMURA – PALO DEL COLLE: Per un pugno di milioni era al servizio di alcuni Comuni. All'Ombra dei Signori della Rifiuti S.p.A. Rivelazioni bomba di un imprenditore – pentito – dopo 10 anni», aveva avviato le opportune indagini in collaborazione con il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari.
  L'imprenditore in argomento, all'epoca autista, affermò che nel 1983 la ditta VIANINI S.p.A. di Binetto (BA) gli commissionò lavori di trasporto e di smaltimento di residui di manufatti in cemento – amianto che scaricò in una vecchia cava, che venne successivamente colmata e sulla quale venne realizzato un tronco ferroviario delle Ferrovie dello Stato.
  Lo stesso, tra l'altro, dichiarò, poi:
   di non essere a conoscenza di affari illeciti relativi a rifiuti, né di scarichi incontrollati nelle campagne di Altamura, Grumo, Palo del Colle, Binetto, Bitetto e Bitonto, né dell'asserita influenza sull'intera aerea, del Clan camorristico Nuvoletta;
   che nel 1989, aveva ampliato la propria attività di movimento terra acquistando un escavatore (successivamente asportato e rinvenuto dopo alcuni giorni) ed un camion (successivamente incendiato da ignoti) e di aver ottenuto dal Comune di Grumo Appula soltanto l'affidamento di un piccolo lavoro di pulitura di un canale;
   che nel periodo giugno-luglio 1995, per il Comune di Binetto (Bari), aveva effettuato un lavoro di copertura dei rifiuti esistenti presso la discarica comunale e di essere stato remunerato con circa 500.000 lire in contanti, previo rilascio di regolare fattura;
   di aver rifiutato, nel febbraio 1996 l'incarico del comune di Bitetto di bruciare, compattare e coprire con terreno i rifiuti esistenti in discarica, in quanto il compenso pari a lire 2.000.000 era stato ritenuto incongruo.

  Per tali fatti, a conclusione dell'attività di indagine e accertate delle irregolarità, è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bari, l'allora sindaco del comune di Binetto (Bari), SINISI Donato, per le violazioni di cui agli articoli 650 e 674 c.p.
  Negli anni novanta i sindaci – al fine di fronteggiare l'emergenza rifiuti – furono dotati di autonomia nell'individuare siti provvisori ove stoccare (per poi successivamente rimuovere) i rifiuti solidi urbani prodotti dai Comuni, ai sensi dell'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1982. Tali siti, così come risultante dagli atti del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Bari, sono individuati in:
   Altamura, Contrada «Graviscella-Petrosa», ove sono in corso opere di bonifica;
   Bitetto, Contrada «Torre di Leo», ove con D.G.C. 37/1999 è stato approvato un progetto preliminare di bonifica e recupero ambientale del sito da sottoporre a finanziamento regionale. Ad oggi non risultano atti consequenziali e attualmente l'area è recintata da muratura in tufo con superficie interamente coperta da terreno vegetale;
   Grumo Appula, Contrada «Torre dei Germani», dove il Sindaco ha richiesto alla Provincia di Bari degli interventi, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 242 c.11 e 12 decreto legislativo n. 152 del 2006, riguardanti l'avvio delle indagini e dell'attività istruttoria per individuare l'effettiva ed eventuale presenza di parametri di inquinamento e l'eventuale superamento delle CSC (Concentrazione Soglia di Contaminazione), indicando le misure di messa in sicurezza definitive del sito utilizzato come discarica RSU ex articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1982.

  Dall'esito delle indagini all'epoca esperite ed in base a quanto risulta al Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Bari, non sono emerse obiettività circa l'asserita penetrazione della criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti in argomento nei territori suddetti.
  Dal canto suo, la regione Puglia, con riferimento alla situazione segnalata dagli interroganti circa l'esercizio in regime di emergenza dei rifiuti, ha fatto presente che si è reso necessario effettuare una puntuale ricognizione di tutte le discariche esercite a seguito di ordinanze contingibili ed urgenti con la conseguenza che, per alcuni di esse, si è proceduto, alla messa in sicurezza permanente mentre per altre sono in corso le procedure per l'accertamento della qualità ambientale per la successiva messa in sicurezza.
  Di ciò, è stata fatta partecipe anche l'ARPA Puglia che è stata coinvolta sia in attività di carattere amministrativo che di supporto all'Autorità Giudiziaria, ed ha visto interessati di tale problema i comuni di Altamura, Gravina di Puglia, Grumo Appula, Palo del Colle, Bitetto, Binetto e Bitonto, dove peraltro, sono state avviate diverse procedure di bonifica sia in discariche di rifiuti solidi urbani, sia in siti interessati da abbandono di rifiuti.
  In particolare, i siti dove è stata avviata la procedura di bonifica sono nel comune di:
   Altamura, nelle località di «Contrada Pescariello» (sito), «la Gaviscella» (discarica RSU), «Cervone» (sito), «contrada le Lamie» (discarica RSU), Masseria Annunziata-Femmina Morta (sito) e Parco Priore (sito);
   Gravina di Puglia, nelle località di «Cozzarolo» (discarica RSU), «fontana la Stella» (discarica RSU) e «Iazzo dei preti» (discarica);
   Grumo Appula, nella località di stoccaggio provvisorio rifiuti solidi urbani a «Torre dei Gendarmi»;
   Palo del Colle, località «Tappeto di Principe» (discarica RSU);
   Binetto, località «pezze del campo» (Discarica RSU);
   Bitetto, contrada «Nepta» (Sito);
   Bitonto, nelle contrade «Fra’ Diavolo» e «Torre d'Aggera», entrambe discariche, nonché il sito di «Lama Balice».

  In particolare, riguardo alla vicenda che interessa il comune di Bitetto, riportato nell'interrogazione, non risultano nel registro dell'Ufficio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, recenti iscrizioni di procedimenti penali. Tuttavia consta che nel dicembre del 1993 la locale Polizia Municipale, nel corso di un accesso in un terreno agricolo in località Nepta, di proprietà della Confraternita Opera Pia SS. Sacramento, riscontrò un deposito abusivo di rifiuti speciali denunciando in stato di libertà per il reato di esercizio di discarica abusiva due fratelli affittuari e conduttori del terreno in questione e ponendo sotto sequestro il terreno stesso. Tale terreno, durante il periodo del sequestro, è stato interessato da svariati incendi dolosi con conseguenti opere di movimento dello strato superficiale dei rifiuti nel corso delle quali si rinvennero alcuni fusti contenenti olii esausti per veicoli a motore. I due affittuari furono assolti nel 1998 e l'area fu dissequestrata.
  Concluso il procedimento penale, permane ancora il contenzioso civile dinanzi al tribunale di Bari tra il comune di Bitetto e la Confraternita Opera Pia, relativamente all'onere di bonifica del terreno contaminato.
  In ordine a ciò, il Procuratore della Repubblica di Bari ha fatto presente che è suo intendimento procedere ad ulteriori approfondimenti in sede penale della vicenda.
  Per quanto riguarda i comuni di Altamura, contrada Cervone, su terreni di proprietà dell'azienda Quinitano, e Gravina di Puglia, in contrada Finocchio, sui terreni di proprietà dell'azienda Mangione, la Questura di Bari, nel 2003 ha eseguito un sequestro preventivo nell'ambito del procedimento penale n. 12572/2003 relativo al rinvenimento di rilevanti quantità di rifiuti di varia natura (fanghi compostati, rifiuti di origine ospedaliera, plastiche varie ecc.), su disposizione del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, dottor Renato Nitti.
  Il procedimento penale in questione è attualmente in corso di svolgimento ed i relativi appezzamenti di terreno risultano tuttora sottoposti a sequestro penale.
  Sempre nel comune di Altamura, in località Murgiana Franchini, nello stesso periodo, il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Bari ha effettuato un altro sequestro che ha interessato una vasta area colpita da illecito sversamento di «pollina» proveniente da uno stabilimento ubicato in Minervino Murge.
  Lo stesso Comando, su delega della Direzione Distrettuale Investigativa Antimafia di Bari, è attualmente impegnato in attività investigativa, su scala provinciale, volta a verificare l'esistenza di eventuali forme di criminalità organizzata nell'ambito della gestione dei rifiuti e delle discariche abusive o, comunque, di gestioni illecite organizzate in danno del territorio, sulla quale vige il riserbo investigativo.
  Il Procuratore della Repubblica di Bari ha rappresentato che, a seguito delle notizie di stampa relative alle dichiarazioni rese dal collaboratore di Giustizia Carmine Schiavone, sono in corso indagini preliminari ad ampio raggio per la parte di territorio della province di Bari e Foggia affidate ad un pool di magistrati appositamente costituito.
  Anche la regione Puglia ha espresso la volontà di acquisire in maniera più dettagliata l'esatta ubicazione degli illeciti occultamenti di rifiuti e, conseguentemente, provvedere, accertando la qualità ambientale alla messa in sicurezza dei siti interessati.
  La sensibilità che il Ministero dell'Ambiente mostra di fronte a vicende di tale portata è confermata dal fatto che nella legge di recente approvazione, denominata «terra dei fuochi», ha introdotto specifiche disposizioni volte a rafforzare la tutela penale rispetto a queste fattispecie di comportamenti illeciti. Senza dimenticare, poi, anche il pacchetto di norme sui cosiddetti «ecoreati», già licenziato alla Camera e di prossima discussione al Senato, con il quale, oltre ad introdurre nuove fattispecie di delitti, prevede anche aggravanti per mafia, allungamento dei tempi di prescrizione e sconti di pena per chi si impegna a ripristinare gli equilibri ambientali violati.
  Pertanto resta alta la sua attenzione di fronte a simili casi, così come resta alta la disponibilità alla massima collaborazione con la Magistratura inquirente e gli Enti locali interessati al fine di porre rimedio alle situazioni così lesive per la salute e per l'ambiente.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ALTAMURA,BARI - Prov,PUGLIA, GRAVINA IN PUGLIA,BARI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

eliminazione dei rifiuti

discarica abusiva

gestione dei rifiuti

degradazione dell'ambiente

zona inquinata