ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02142

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 172 del 12/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/02/2014
Stato iter:
18/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/03/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 18/03/2014
Resoconto BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/02/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/03/2014

DISCUSSIONE IL 18/03/2014

SVOLTO IL 18/03/2014

CONCLUSO IL 18/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02142
presentato da
PRODANI Aris
testo presentato
Mercoledì 12 febbraio 2014
modificato
Martedì 18 marzo 2014, seduta n. 192

   PRODANI, BUSTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
il 25 maggio 2012 è stato sottoscritto a Trieste l'accordo di programma fra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la provincia di Trieste, i comuni di Muggia e Trieste, EZIT (l'Ente zona industriale di Trieste) e l'autorità portuale di Trieste per gli «Interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel sito di interesse nazionale (SIN) di Trieste»;
l'obiettivo dell'accordo è quello di facilitare i soggetti responsabili e i soggetti interessati a operare la caratterizzazione, la messa in sicurezza e la bonifica dei suoli, delle falde, delle acque superficiali e delle aree marino-costiere del SIN, offrendo la possibilità di adottare procedure celeri con tempi certi di risposta, tenendo conto del diverso impatto esercitato sulle aree di rispettiva competenza;
la copertura delle spese previste, contenuta nell'articolo 11 dell'accordo, prevede il ricorso a risorse pubbliche e private. Le prime sono quantificate in 13.432.000 euro e sono suddivise tra il «Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale» (10.832.000 euro) assegnate alla regione Friuli Venezia Giulia e il decreto d'impegno protocollo 8717/QdV/DI/G/SP del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (2.600.000 euro), mentre le seconde devono essere quantificate in fase di approvazione del piano di caratterizzazione generale unitario;
l'articolo 12 del testo stabilisce che il soggetto responsabile dell'accordo è il direttore generale della direzione tutela delle risorse idriche e del territorio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare o un suo delegato;
ad oggi le procedure sembrano ferme alla sola caratterizzazione di alcune parti del SIN, peraltro su superfici di territorio ridotte, e quindi non sarebbe stata avviata nessuna opera di bonifica. Quest'inerzia delle autorità preposte è stata oggetto di un'interrogazione, la n. 4-00776, per la quale non è ancora pervenuta la risposta scritta del Governo;
il 20 novembre 2013 sul quotidiano Il Piccolo di Trieste è stato pubblicato l'articolo «Bonifiche, ok le risorse all'Ezit» in cui Confindustria Trieste ha espresso soddisfazione per l'atto amministrativo regionale di affidamento che mette a disposizione dell'EZIT 7,3 milioni di euro per completare le caratterizzazioni necessarie alla valutazione dell'effettivo stato di inquinamento dell'area e all'avvio dei successivi interventi di messa in sicurezza e di bonifica;
il 30 gennaio 2014 le istituzioni nazionali e locali competenti hanno sottoscritto a Roma, presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, l'accordo quadro per la realizzazione degli interventi a seguito del riconoscimento dell'area industriale di Trieste quale «area di crisi industriale complessa». In quest'occasione si è manifestata solo la defezione dell'Autorità portuale di Trieste che non ha sottoscritto il testo chiedendo alcuni chiarimenti in relazione a possibili conflitti di competenze sulle aree demaniali marittime;
la grave situazione industriale e occupazionale in cui versa la Ferriera di Servola – stabilimento del gruppo Lucchini dedito principalmente alla produzione di ghisa destinata ai settori metalmeccanico e siderurgico – ha spinto il Governo a includere Trieste tra le aree di crisi industriale complessa con il decreto legge n. 43 del 2013 sulle emergenze ambientali, superando la procedura di individuazione fissata dall'articolo 27 del decreto legge «sulla crescita» (n. 83 del 2012), resa operativa con il decreto attuativo del Mise dal 31 gennaio 2013;
l'accordo del 30 gennaio 2014 è stato sottoscritto dopo l'entrata in vigore del decreto legge n. 145 del 2013, noto come «Destinazione Italia», che prevede la nomina a commissario straordinario del presidente della regione Debora Serracchiani, per l'esecuzione del documento all'epoca ancora non sottoscritto;
il testo, richiamando in premessa l'accordo sulle bonifiche del 2012, riconosce come delimitazione geografica dell'area di crisi industriale complessa quella del perimetro dell'EZIT insieme alle aree demaniali in concessione alla società Servola spa. In pratica l'area coincide con quella del SIN;
gli articoli 6, 7 e 8 del documento fanno un chiaro riferimento agli interventi di bonifica e messa in sicurezza del sito della Ferriera di Servola;
l'articolo 6 riguarda il progetto integrato di messa in sicurezza e reindustrializzazione del sito della Ferriera, e stabilisce chiaramente che gli interventi relativi, definiti nell'accordo, sono a carico dell'aggiudicatario della procedura di evidenza pubblica necessaria per il passaggio di proprietà;
l'articolo 7 segue la stessa linea del precedente per definire il programma degli interventi di messa in sicurezza a carico del soggetto interessato non responsabile della contaminazione per l'immediata fruizione dell'area;
l'articolo 8, poi, al comma 3, prevede il cofinanziamento per la cifra complessiva di 41 milioni e 500 mila euro a valere del fondo per lo sviluppo e la coesione;
a parte il richiamo nella premessa, non risulta in nessuna parte del testo il legame con l'accordo di programma del 2012 relativo alla bonifica del SIN di Trieste;
questa confusione, legata alla nomina del commissario straordinario, si aggiunge a una serie di decisioni ed atti normativi che, invece di semplificare procedure e contenuti, sembrano rendere ancora più confusionaria la gestione delle distinte emergenze – industriale e ambientale – che coinvolgono la Ferriera sovrapponendosi, incrociandosi e legandosi tra loro indissolubilmente –:
se sia ancora valido l'accordo di programma sottoscritto dalle istituzioni nazionali e locali il 25 maggio 2012 per la bonifica del SIN di Trieste;
se siano stati avviati e, nel caso, a che punto siano i lavori per la bonifica del sito;
come siano stati impiegati i finanziamenti pubblici previsti, stimati in circa 13 milioni e mezzo di euro. (5-02142)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02142

  Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in oggetto, con il quale si chiedono informazioni in merito alla vigenza dell'Accordo di Programma stipulato in data 25 maggio 2012 per la bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Trieste, allo stato dei lavori e ai finanziamenti pubblici erogati, si riferisce quanto segue.
  Il Sito di Interesse Nazionale di Trieste, è stato istituito con il decreto ministeriale 18 settembre 2001 n. 468. Con successivo decreto ministeriale del 24 febbraio 2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 121 del 27 maggio 2003, è stato definito il perimetro delle aree da sottoporre ad interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza d'emergenza, bonifica, ripristino ambientale e attività di monitoraggio. Tale perimetro comprende circa 1.200 ettari di aree a mare e 500 ettari di aree a terra (di cui 150 ettari di aree pubbliche e 350 ettari di aree private).
  L'area a terra compresa nella perimetrazione è in parte di competenza del demanio marittimo dello Stato, amministrato dall'Autorità Portuale di Trieste, ed in parte di proprietà di soggetti privati (circa 350 soggetti). L'elevato frazionamento tra un numero così alto di soggetti privati determina un'elevata complessità nella gestione dell’iter di bonifica del SIN.
  Le potenziali fonti della contaminazione sono costituite dalle attività industriali attive e pregresse, nonché da materiali vari (tra i quali anche rifiuti) utilizzati come riporto: infatti, lo sviluppo dell'intera zona industriale di Trieste avvenne verso il mare attraverso opere di bonifica idraulica e di interramento delle aree costiere in cui vennero utilizzati sia inerti (macerie derivanti dai bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale), sia rifiuti pericolosi (ceneri generate dagli impianti di incenerimento rifiuti). Inoltre, esistono diverse aree che nel passato erano adibite a discariche (al tempo autorizzate ed oggi dismesse) in cui venivano conferiti sia rifiuti solidi urbani che rifiuti industriali.
  A partire dal 2003, sono stati presentati e approvati dalle Conferenza dei Servizi decisorie i Piani di Caratterizzazione di aree a terra per la quasi totalità dell'estensione del SIN (circa il 92 per cento dei 500 ettari ricompresi nella perimetrazione a terra). Inoltre, la quasi totalità di tali Piani (circa il 90 per cento) è stata attuata dai soggetti titolari ed i risultati sono stati presentati al Ministero dell'ambiente.
  Nel dettaglio:
   Aree pubbliche: con legge regionale n. 15 del 24 maggio 2004 la Regione Friuli Venezia Giulia ha identificato nell'EZIT – Ente Zona Industriale di Trieste il soggetto attuatore per la predisposizione dei Piani di Caratterizzazione di tutte la aree pubbliche e delle aree di soggetti privati non ancora caratterizzate o che necessitano indagini di caratterizzazione integrativa ai fini della determinazione dei parametri per l'elaborazione dell'analisi di rischio. In questo modo è stata assicurata la caratterizzazione di una superficie di circa 200 ettari;
   Aree private: la maggior parte delle aree private sono state oggetto di caratterizzazione da parte dei soggetti titolari;
   Aree a mare: è stato approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria del 19 maggio 2004 il «Piano di Caratterizzazione ambientale dell'area marino costiera prospiciente il sito di interesse nazionale di Trieste», predisposto da ICRAM (oggi ISPRA). L'attuazione della caratterizzazione procede per lotti funzionali agli specifici interventi dell'Autorità Portuale di Trieste.

  In merito alle misure di prevenzione/messa in sicurezza e di bonifica, solo alcune aziende, a seguito dei risultati delle indagini, hanno attivato o hanno in corso di esecuzione specifici interventi sulla matrice suolo/sottosuolo insaturo (principalmente mediante rimozione degli stessi e successivo smaltimento in discarica), così come hanno attivato interventi di mitigazione sulla matrice acque sotterranee (principalmente mediante emungimento delle acque di falda medesime e successivo invio ad impianto di trattamento).
  Per quanto riguarda l’iter di bonifica delle aree di ricomprese all'interno del SIN, si riportano le percentuali delle aree, rispetto all'area totale perimetrata, che sono oggetto di caratterizzazione, di interventi di prevenzione/messa in sicurezza, di progetti di bonifica approvati:
   Aree a terra: Piani di caratterizzazione presentati: 92 per cento sul totale del SIN;
   Area a terra: Piani di caratterizzazione eseguiti: 80 per cento sul totale del SIN;
   Aree oggetto di interventi di messa in sicurezza d'emergenza: 13 per cento sul totale del SIN;
   Aree con Progetto di Bonifica approvato: 15 per cento sul totale del SIN;
   Aree restituite agli usi legittimi: 6 per cento sul totale del SIN.

  Tutte queste attività confermano, pertanto, la vigenza dell'Accordo di Programma siglato in data 25 maggio 2012 fra il Ministero dell'ambiente, gli enti pubblici locali e l'Autorità Portuale.
  Per quanto attiene la questione inerente i finanziamenti pubblici impiegati per la bonifica del sito si segnala che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha stanziato, a favore del SIN di Trieste, complessivi euro 15.016.644,71, di cui:
   euro 12.416.644,71 a valere sui fondi della legge n. 426 del 1998 e successivamente ripartiti con il decreto ministeriale n. 468/01;
   euro 2.600.000,00 a valere su risorse ordinarie del Ministero dell'ambiente, già trasferiti alla Regione Friuli Venezia Giulia con decreto direttoriale del 15 ottobre 2012.

  Quota parte delle citate risorse stanziate con il decreto ministeriale n. 468/01, pari ad euro 10.832.000,00 nonché l'ulteriore contributo ministeriale di euro 2.600,000,00, per un totale di euro 13.432.000,00, sono stati disciplinati nell'Accordo di Programma «Interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Trieste», sottoscritto in data 25 maggio 2012 tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Trieste, il Comune di Trieste, il Comune di Muggia, l'Autorità Portuale di Trieste e l'Ente Zona Industriale Trieste (EZIT). Per quanto riguarda l'impiego dei fondi pubblici stanziati, si rinvia alle tabelle in allegato 4 e 5, stralcio della «Scheda annuale di rilevazione del programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale» che verranno depositate unitamente alla copia della presente, a disposizione dell'onorevole interrogante. Si precisa che le cifre riportate nelle tabelle sono aggiornate al 31 dicembre 2012 poiché, a seguito di richiesta di monitoraggio ai sensi dell'articolo 7, del decreto ministeriale 468/01, «sull'utilizzo dei finanzia- menti pubblici» aggiornata al 31 dicembre 2013, nulla è pervenuto ad oggi alla competente Direzione Generale.
  L'Accordo del 25 maggio 2012, è finalizzato alla riqualificazione ambientale delle aree ricadenti nel Sito di bonifica di Interesse Nazionale di Trieste, funzionali agli obiettivi di sviluppo sostenibile del tessuto produttivo che insiste sul medesimo e di infrastrutturazione dell'area portuale di Trieste.
  L'articolo 11 del richiamato Accordo prevede che le modalità di attuazione degli interventi ivi disciplinati siano definite dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
  Al riguardo, si precisa che la Regione Friuli ha già affidato all'EZIT, mediante delegazione amministrativa, la realizzazione della caratterizzazione delle «aree a terra» nonché di ulteriori attività, il cui costo ammonta a complessivi euro 10.232.000,00, e che risultano tuttora in corso.

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Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TRIESTE - Prov,FRIULI-VENEZIA GIULIA

EUROVOC :

impresa in difficolta'

Friuli-Venezia Giulia

terreno industriale

disastro naturale

formalita' amministrativa