ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01921

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 156 del 21/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 21/01/2014
Stato iter:
05/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/06/2014
Resoconto BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 05/06/2014
Resoconto PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/01/2014

DISCUSSIONE IL 05/06/2014

SVOLTO IL 05/06/2014

CONCLUSO IL 05/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01921
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Martedì 21 gennaio 2014, seduta n. 156

   PRODANI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   il 15 gennaio 2014, l'agenzia di stampa ANSA ha riportato le dichiarazioni dell'assessore al turismo della regione Emilia Romagna, Maurizio Melucci, membro del consiglio di amministrazione dell'Enit, che ha duramente contestato la «resistenza all'innovazione da parte del ministero della Cultura»;
   secondo Melucci «il passaggio del turismo dal Ministero degli affari regionali come era con il Ministro Gnudi, al Ministero della cultura (MIBACT), sia per lungaggini di carattere burocratico ma anche per un prevalente atteggiamento culturale ha ritardato la soluzione dei problemi. Le regioni avrebbero preferito che il turismo fosse collocato nell'ambito del Ministero dello sviluppo economico. I beni culturali sono strategici ma nel turismo continuiamo a perdere quote di mercato»;
   l'assessore ha poi ricordato che «abbiamo un appuntamento irripetibile, l'Expo, non è pensabile che a fronte di questa vetrina mondiale il settore non sia nella condizioni di agire al meglio» e che quindi «è urgente e non più rinviabile un'azione del Governo sulle politiche del turismo»;
   queste dichiarazioni di Melucci appaiono condivisibili visto che l'Esecutivo presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri Letta finora, a giudizio dell'interrogante, non si è interessato seriamente al comparto turistico, volano per la ripresa economica del Paese, avendo esso contribuito nel 2012 al prodotto interno lordo (Pil) con oltre 130 miliardi di euro e con circa 2,2 milioni di persone occupate;
   il Governo in carica, infatti, si è limitato a trasferire, con l'articolo 1 della legge n. 71 del 2013 di conversione del decreto «omnibus» sull'emergenza ambientale (n. 43 del 2013), le funzioni del dipartimento del turismo dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al Ministero per i beni e le attività culturali (commi 2-8), congelando di fatto l'operatività amministrativa del dipartimento stesso;
   quest'intervento ha causato la paralisi delle attività, come confermato dall'assessore Melucci, per le complesse procedure di trasferimento al Ministero delle risorse umane, strumentali e finanziarie del Dipartimento. I tempi del trasferimento, infatti, sono estremamente lunghi e tutte le risorse allocate al Dipartimento dovranno essere versate al Ministero dell'economia e delle finanze che successivamente dovrà ritrasferirle agli altri dicasteri sui quali ricadranno le azioni pianificate dal Dipartimento;
   la lentezza burocratica determinata dal provvedimento governativo rischia di bloccare per mesi oltre 100 milioni di euro di trasferimenti alle regioni per progetti di eccellenza, 8 milioni per le reti d'impresa, 10 milioni per i progetti innovativi degli enti locali, circa 5 milioni per gli ultimi 2 anni di contributi ad enti locali e associazioni per la promozione del turismo, quasi 5 milioni per i buoni vacanze, 3 milioni per circa 2000 pratiche di rimborso ai consumatori per il fondo di garanzia, 6 milioni per l'alta formazione professionale e 10 milioni per la programmazione di fondi strutturali –:
   quali iniziative urgenti saranno adottate a supporto del settore turistico, duramente provato dalla crisi economica in corso e per il quale il cambio di competenze istituzionali ha paradossalmente causato ulteriori problemi invece di risolverli. (5-01921)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01921

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Prodani chiede quali iniziative questo Ministero intende porre in essere a supporto del settore turistico.
  Come più volte riferito, proprio in questa sede, l'Amministrazione dei beni culturali ha piena consapevolezza del fatto che il turismo rappresenta un settore in continua crescita a livello globale, e quindi, l'Italia, meta che rimane tra le più ambite sia per i turisti europei sia per i turisti extra – UE, deve attrezzarsi per intercettare i flussi turistici in aumento.
   A sostegno del settore turistico, realtà consolidata della nostra economia che già oggi corrisponde a circa il 10 percento del PIL e che presenta margini potenziali di sviluppo assolutamente rilevanti, il Governo ha emanato il decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, recante «Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo», il cui iter di conversione prenderà il via proprio dalla Camera dei Deputati.
  Il Decreto, oltre alle attese novità in tema di erogazioni liberali per i beni e le attività culturali, ovvero il cosiddetto Artbonus, contiene una serie di misure per il turismo che rispondono a molte delle sollecitazioni pervenute in questi anni dagli operatori del settore e a molte delle richieste sollevate dalle forze politiche e dal dibattito parlamentare.
  Con tale Decreto, si prevede la trasformazione dell'Enit, la cui riorganizzazione passerà attraverso la nomina di un Commissario straordinario entro il prossimo 30 giugno, in ente pubblico economico e la liquidazione di Promuovi Italia Spa.
  Si prevede altresì un doppio intervento volto alla riqualificazione e al rilancio competitivo delle nostre strutture ricettive. All'articolo 10, infatti la norma risponde alla necessità e all'urgenza di pervenire all'ammodernamento dell'offerta ricettiva italiana, condizione fondamentale per vincere le sfide della concorrenza internazionale.
  Si introduce un credito di imposta del 30 per cento – a decorrere dal periodo d'imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto e per i due anni d'imposta successivi – per sostenere gli interventi di riqualificazione delle strutture ricettive italiane, al fine di favorire un generale miglioramento degli standard medi di qualità, in più casi piuttosto bassi e di fatto inferiori alla media dei competitori europei.
  All'articolo 13 prevede poi delle misure per la semplificazione degli adempimenti burocratici al fine di favorire l'imprenditorialità turistica.
  L'avvio e l'esercizio delle strutture turistico-ricettive saranno soggetti a segnalazione certificata di inizio attività, nei limiti e alle condizioni di cui all'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241. L'apertura, il trasferimento e le modifiche concernenti l'operatività delle agenzie di viaggi e turismo sono soggette, nel rispetto dei requisiti professionali, di onorabilità e finanziari, previsti dalle competenti leggi regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, alla segnalazione certificata di inizio attività ai sensi dell'articolo 19 della legge n. 241 del 1990.
  L'articolo 11 prevede la predisposizione di un piano straordinario della mobilità turistica, che favorisca e promuova la raggiungibilità e fruibilità dell'immenso patrimonio culturale e turistico del paese, con particolare riguardo ai centri minori e alle località del sud Italia: obiettivi questi che – considerato il bassissimo livello attuale di tali parametri – rendono chiara la necessità ed urgenza di una norma propulsiva in merito. Il Piano è definito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, sentita la Conferenza Stato-regioni, e rappresenta uno strumento di potenziamento della strategia turistica del paese.
  Sempre nell'ambito della realizzazione di progetti nazionali di interesse strategico e per favorire lo sviluppo di diverse forme di turismo («a piedi», ciclabile, motociclistico), con il comma 3 si incentiva il recupero di immobili di appartenenza pubblica a potenziale vocazione turistica e non utilizzati e non utilizzabili a scopi istituzionali, quali, ad esempio, le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni, i fari. Si prevede, dunque, il possibile ricorso a forme di concessione e gestione di tali beni, in favore di imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalenza da giovani fino a 35 anni. In questo modo si intende altresì favorire opportunità di impiego qualificate destinate ai giovani, nei settori dell'accoglienza e della promozione turistica.
  Sarà mia cura riferire nuovamente in questa sede, se riterrete, i risultati di questa nuova fase che il Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo è chiamato ad affrontare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

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