ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01850

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 149 del 10/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: BELLANOVA TERESA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 10/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01850
presentato da
BELLANOVA Teresa
testo di
Venerdì 10 gennaio 2014, seduta n. 149

   BELLANOVA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   la signora D.D.C., nata il 20 agosto 1963 a S. Pietro in Lama (LE) e residente in Lequile (LE) codice fiscale DCRDNL63M60I115M, ha lavorato alle dipendenze della società POZZINO CLUB s.r.l., con sede in S. Pietro in Lama (Le), alla Pozzino, dal 1o maggio 2008 fino al 7 settembre 2010, data in cui è stata licenziata, con la qualifica di «aiuto cuoco», inquadrata nel 3° livello del settore commercio;
   in conseguenza del licenziamento, la signora D.C. ha percepito da parte dell'INPS di Lecce l'indennità di disoccupazione per il periodo dal 1° dicembre 2010 al 16 maggio 2011;
   successivamente, in data 23 giugno 2011, la stessa ha prodotto domanda per ottenere l'indennità di mobilità in deroga ai sensi dell'articolo 1, commi 30, 31, 32 e 33, della legge n. 220 del 2010 e dell'Accordo regione Puglia – parti sociali del 14 dicembre 2010;
   l'INPS di Lecce, in accoglimento della suddetta domanda, erogava alla signora D.C. l'indennità di mobilità in deroga per il periodo dal 17 maggio 2011 al 30 giugno 2011 per un importo complessivo di euro 1.261,22;
   in data 1o agosto 2011, poiché si trovava nelle condizioni per la proroga del beneficio della mobilità in deroga sino al 31 dicembre 2011, prevista dall'accordo della regione Puglia e le parti sociali sottoscritto in data 29 giugno 2011 (punto C), la stessa si recava presso il competente centro per l'impiego di Lecce dove compilava e sottoscriveva la domanda di mobilità in deroga ed il patto di attivazione sulla modulistica predisposta dal centro per l'impiego, per ottenere la proroga della prestazione di cui innanzi, così come previsto dal citato Accordo del 29 giugno 2011;
   successivamente, in data 11 agosto 2011, la signora D.C. in adempimento delle procedura previste dal più volte citato accordo del 29 giugno 2011, consegnava all'INPS di Lecce il modello DS 21-SR05, per richiedere la prestazione della mobilità in deroga;
   poiché non veniva corrisposta l'indennità richiesta, l'interessata in data 1° dicembre 2011 al fine di sollecitare l'erogazione della spettante indennità, veniva ripresentata all'INPS di Lecce ed alla regione Puglia tutta la documentazione di cui innanzi, ma senza ottenere alcuna risposta sia da parte dell'INPS sia da parte della regione Puglia;
   in data 22 dicembre 2011 veniva concluso un accordo tra regione Puglia e parti sociali, con il quale si conveniva di «prorogare per l'anno 2012 la mobilità in deroga ai lavoratori che abbiano già esaurito tutti gli ammortizzatori sociali, ordinari e in deroga, nel corso del 2012». Tale proroga veniva già definita con gli stanziamenti economici fino al 30 aprile 2012, con riserva per l'ulteriore periodo in funzione del monitoraggio della spesa;
   poiché perduravano tutte le condizioni soggettive previste dall'accordo del 22 dicembre 2011, la signora D.C., pur non avendo ancora ricevuto il pagamento dell'indennità relativa all'anno 2011 (periodo 1o luglio 2011-31 dicembre 2011), presentava in data 2 febbraio 2012 all'INPS di Lecce il certificato mod.MOB1, così come previsto espressamente dal suddetto Accordo del 22 dicembre 2011, per ottenere la proroga del beneficio dell'indennità di mobilità in deroga per tutto l'anno 2012;
   pur non ricevendo alcuna risposta da parte dell'INPS e della regione Puglia, la signora D.C. in data 10 maggio 2012 presentava domanda di proroga dell'indennità di mobilità in deroga allegando il mod.MOB1/2012 in base all'Accordo quadro regione Puglia/parti sociali del 23 aprile 2012 per il periodo successivo al 30 aprile 2012, espressamente dichiarando e certificando di essere in possesso di tutti i requisiti previsti dall'Accordo del 23 aprile 2012;
   non ottenendo l'erogazione della prestazione richiesta per il periodo successivo al 30 giugno 2011, né alcuna comunicazione da parte degli enti interessati in merito alle domande di proroga della mobilità in deroga, la signora D.C. con istanza di sollecito, depositata in data 19 luglio 2012 all'INPS di Lecce e spedita con raccomandata a.r. ricevuta in data 27 luglio 2012 dalla regione Puglia, faceva presente a detti enti le proprie condizioni economiche precarie e chiedeva l'erogazione dell'indennità di mobilità in deroga, invocando altresì l'interruzione di qualsiasi termine;
   l'istanza di sollecito alla regione Puglia del 27 luglio 2012 è stata esaminata dalla sottocommissione regionale politiche del lavoro in data 4 dicembre 2012 e, alla luce della documentazione in atti, la stessa sottocommissione esprimeva parere favorevole all'iscrizione della signora D.C. nelle liste di mobilità in deroga;
   gli uffici della regione Puglia, in attuazione della decisione della sottocommissione Regionale di cui innanzi, disponevano la relativa autorizzazione ma, per un errore di trasmissione dei dati all'INPS, la stessa perveniva con l'indicazione di una data errata ed in particolare: invece di indicare il periodo dal 1° luglio 2011 al 31 dicembre 2011 veniva indicato il periodo dal 7 gennaio 2011 al 31 dicembre 2011. Di conseguenza, l'INPS rilevando la contraddizione non ha ritenuto di erogare il sussidio;
   gli uffici regionali hanno riscontrato l'errore e con nota e-mail del 4 febbraio 2013 hanno segnalato all'INPS l'inversione di data;
   in data 20 maggio 2013 la signora D.C.D. ha prodotto ricorso al comitato provinciale INPS per il pagamento dovuto, ma senza alcun esito;
   a tutt'oggi la signora D.C., pur essendo nelle condizioni previste dalla legge, non ha percepito alcuna somma per il titolo di cui sopra da parte dell'istituto di previdenza ed è costretta ad enormi sacrifici per potere condurre una esistenza dignitosa, al limite della povertà, a causa di errori burocratici;
   il caso della signora rappresenta uno dei troppi casi drammatici che, purtroppo, non trovano soluzioni in tempi ragionevoli –:
   se il Ministro non ritenga necessario intervenire per verificare le responsabilità di tutti gli organi amministrativi competenti coinvolti in questa ed in altre analoghe vicende al fine di risolvere problematiche fortemente penalizzanti sia per la lavoratrice citata nell'atto che, a causa dello stato di crisi occupazionale si trova nell'assoluta necessità di vedersi, riconosciuti i propri diritti con la massima urgenza sia per tanti altri cittadini.
(5-01850)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

ufficio del lavoro

condizione economica

licenziamento

documentazione

sostegno economico