ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01742

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 140 del 18/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: CAON ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 18/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 18/12/2013
Stato iter:
11/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2014
Resoconto OLIVERO ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 11/06/2014
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/12/2013

DISCUSSIONE IL 11/06/2014

SVOLTO IL 11/06/2014

CONCLUSO IL 11/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01742
presentato da
CAON Roberto
testo di
Mercoledì 18 dicembre 2013, seduta n. 140

   CAON e GUIDESI. Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   la contraffazione alimentare detta «agropirateria» si distingue in falsificazione degli alimenti ovvero nota come «frode di qualità» dove il prodotto viene modificato con la sostituzione, sottrazione e/o integrazione degli alimenti che lo compongono e falsificazione del marchio ovvero nota come «frode sull'origine» che riguarda la riproduzione abusiva del brevetto secondo il quale l'alimento è prodotto;
   una frode alimentare molto diffusa deriva, invece, dalla «falsa indicazione dell'origine per territorio dei prodotti». Sono colpiti, soprattutto, i prodotti italiani a maggior diffusione internazionale a danno ovviamente del made in Italy;
   le frodi nel settore agricolo e agroalimentare rappresentano un fenomeno preoccupante e, nonostante l'intensificarsi dei controlli, continuano a svilupparsi in maniera crescente;
   il Corpo forestale dello Stato svolge, tra gli altri compiti, anche funzioni di polizia agroalimentare ovvero controllo della filiera agroalimentare con repressione delle frodi alimentari, come la falsificazione dei prodotti che potrebbero causare danni alla salute e controllo del rispetto delle normative comunitarie;
   durante un'audizione del capo del Corpo forestale dello Stato svoltasi, il 3 ottobre 2013, presso la Commissione agricoltura della Camera dei deputati sono stati riportati i dati sull'attività svolta, fino al 30 settembre 2013, dal Corpo nell'ambito del settore agroalimentare indicando che sono stati effettuati oltre 4.700 controlli, più di 170 persone sono state denunciate e circa 700 sanzioni amministrative elevate, per un importo complessivo di circa euro 1.900.000, nonché oltre 160 notizie di reato;
   chi acquista cibo contraffatto spesso non ne è consapevole perché, a differenza di altre tipologie di prodotti, molti alimenti non sempre sono caratterizzati da un costo notevolmente più basso rispetto a quelli originali. Bisogna, però essere anche consapevoli che i prodotti venduti con l'etichetta made in Italy e con l'effigie della bandiera italiana, non sempre sono lavorati nel nostro Paese ma in aziende che hanno la loro sede in un altro Stato, quindi al di fuori dei requisiti e dei presupposti previsti dalle normative italiane in vigore;
   a fronte di 34 miliardi di export agroalimentare italiano si devono fare i conti con oltre 60 miliardi di prodotti che sembrano italiani, ma che in realtà non lo sono. È un mercato potenziale enorme, ma bisogna insistere per difendere i produttori italiani. La forza del sistema agroalimentare italiano si basa non solo sulla qualità, la tradizione e la bontà dei prodotti, ma anche sulla sicurezza alimentare e sui controlli;
   sembra che, in data 2 agosto 2013 il presidente di Federalimentari abbia scritto una lettera al Ministro interrogato per chiedere «a nome dell'industria alimentare italiana, nel rispetto della disciplina comunitaria armonizzata, di intervenire sul Corpo forestale dello Stato sospendendo le attività di controllo tuttora in atto che stanno causando, altresì, pesanti ripercussioni mediatiche ingiustamente dannose per chi tanto ha speso per la buona immagine del Paese»;
   a parere degli interroganti la missiva inviata dal presidente di Federalimentari al Ministro, chiedendo la sospensione dei controlli a tutela del made in Italy, se fosse vera è un fatto grave;
   a parere degli interroganti è ora di scrivere in maniera chiara sulle etichette la provenienza di un prodotto, e ripensare a un modello più trasparente, che lasci la possibilità di scelta al consumatore, libero di acquistare made in Italy o un prodotto agroalimentare, che ha altra provenienza;
   il sistema dell'agroalimentare di qualità deve ristrutturarsi profondamente, sposando una etichettatura rigorosa e dotandosi di strumenti di controllo che garantiscano trasparenza e remunerazione adeguata a tutti gli agricoltori che scelgono la strada della qualità –:
   quale sia stata la risposta del Ministro alla lettera summenzionata e quali azioni intenda intraprendere al fine di salvaguardare le attività di controllo per la sicurezza e tutela dei prodotti agroalimentari made in Italy;
   quali misure di competenza, con specifico riferimento al commercio con l'estero, intenda avviare per prevenire le pratiche fraudolente o ingannevoli ai danni del made in Italy o in grado di trarre in inganno il consumatore;
   quali determinazioni intenda trasmettere alle autorità di controllo e, in particolare, al Corpo forestale dello Stato, per applicare la definizione precisa dell'effettiva origine degli alimenti, secondo quanto stabilito dall'articolo 4, commi 49 e 49-bis, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sulla tutela del made in Italy.
(5-01742)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-01742

  In merito all'interrogazione il titolo, mi preme evidenziare che l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), organo tecnico di controllo ufficiale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, attraverso verifiche ricorrenti nel comparto agroalimentare è impegnato costantemente per garantire il rispetto delle regole nelle diverse fasi della filiera produttiva, al fine di salvaguardare i consumatori dall'eventuale commercializzazione di alimenti contraffatti.
  Ed è proprio per l'importanza che il settore agroalimentare riveste per l'economia nazionale che in questi ultimi anni, l'Ispettorato ha posto particolare attenzione alle produzioni di qualità più rappresentative del «Made in Italy» (formaggi, vini, olio d'oliva, pasta, frutta, salumi, conserve vegetali, ecc.) ivi comprese le produzioni tutelate. In tale contesto, infatti, acquisiscono sempre maggior rilevanza tutte le azioni volte a difendere la qualità e l'identità, nel senso più stretto del termine, dei nostri prodotti agro-alimentari, sia dentro che fuori i confini nazionali.
  Per tali motivi l'ICQRF ha intrapreso misure di collaborazione con l'Agenzia delle dogane e le Capitanerie di porto, per migliorare l'attività di monitoraggio dei flussi d'introduzione dei prodotti agroalimentari provenienti da Paesi terzi ed evitare fraudolente commercializzazioni di alimenti falsamente dichiarati «italiani» sul territorio nazionale.
  Sul punto, preciso che il decreto ministeriale 14 ottobre 2013, attuativo del regolamento dell'Unione europea n. 1151 del 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari («Pacchetto qualità»), all'articolo 16 (protezione ex officio) ha individuato l'Ispettorato (ICQRF) quale autorità nazionale incaricata di adottare le misure per prevenire o far cessare l'uso illegale delle denominazioni tutelate DOP-IGP prodotte o commercializzate in Italia.
  Evidenzio, altresì, che l'Ispettorato provvede ad attivare le autorità competenti degli altri Stati membri per far cessare l'uso illegale delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette italiane sul territorio dell'Unione europea.
  Nell'ambito del sistema di protezione «ex officio», l'Ispettorato ha già avviato diverse segnalazioni ed ha ottenuto risultati positivi in quanto i prodotti oggetto di segnalazione sono stati prontamente ritirati dal mercato, grazie anche alla collaborazione delle corrispondenti autorità di controllo estere.
  Inoltre, al fine di individuare strumenti sempre più efficaci per contrastare i fenomeni di usurpazione delle denominazioni registrate italiane è stato siglato anche un protocollo d'intesa tra il Ministero delle politiche agricole e forestali, eBay e l'Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche (AICIG) per la tutela e la valorizzazione delle produzioni agroalimentari DOP e IGP sulla piattaforma online eBay. Difatti l'obiettivo del protocollo è quello di rafforzare la tutela, la promozione, la valorizzazione e l'informazione delle produzioni italiane DOP e IGP anche tra i consumatori che si avvalgono della piattaforma eBay, favorendo la presenza nel mercato online dei prodotti italiani autentici e di qualità.
  Anche il Corpo forestale dello Stato, per quanto di competenza, ha avviato un'intensa attività di controlli e indagini sull'intero territorio nazionale, finalizzati alla tutela della qualità dei prodotti del made in Italy agroalimentare e del diritto di riconoscibilità di queste produzioni da parte del consumatore, con riguardo, in particolare, alla materia prima agroalimentare.
  Peraltro, il regolamento dell'Unione europea del 25 ottobre 2011, n. 1169, sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, attribuisce un ruolo di primo piano alla conoscenza dell'origine e della provenienza di un determinato prodotto quale esigenza prioritaria per poter «assicurare» ai cittadini «il diritto all'informazione» e la possibilità di compiere scelte consapevoli.
  Al fine di migliorare la tutela dei prodotti di origine italiana, la legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni e integrazioni, ha riformato gli indirizzi precedenti, prevedendo, all'articolo 4, comma 49, non solo il divieto di dichiarare un'indicazione di provenienza falsa o fallace, anche attraverso «l'uso di segni, figure, o quant'altro possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana».
  A tale riguardo, il Corpo forestale dello Stato ha verificato centinaia di prodotti, appartenenti a tutte le filiere alimentari (tra cui anche diversi tipi di prosciutti crudi stagionati, prodotti lattiero caseari, paste, olio, olive, grappe, paste), che appongono la dicitura «made in Italy» o richiamano esplicitamente tale origine con segni o quant'altro possa indurre in inganno il consumatore.
  I citati controlli sono stati estesi anche ai fenomeni di contraffazione, laddove, oltre il richiamo con claims nazionali è stata, altresì, accertata un'etichettatura specifica, che attestava falsamente l'origine della materia prima italiana, e addirittura casi in cui sia la materia prima che la trasformazione sono stati realizzati in Stati esteri, al contrario di quanto sostenuto in etichetta (sequestro effettuato in Puglia).
  L'obiettivo della predetta attività investigativa è quello di rendere conoscibili le filiere e la tracciabilità degli alimenti per il consumatore, basandosi sulla considerazione che i valori alimentari, territoriali, ambientali, culturali e di agro biodiversità rappresentano un bene collettivo dell'Italia come anche dell'Unione europea da individuare, pubblicizzare, valorizzare e difendere in modo differente e specifico rispetto agli altri settori manifatturieri, in ragione che l'alimento riguarda i valori di tutela per l'uomo.
  Ed invero, il Corpo forestale dello Stato ha effettuato un'intensa attività investigativa sul territorio nazionale, finalizzata al contrasto del fenomeno del falso «made in Italy» e del cosiddetto italian sounding, ossia l'utilizzo fuorviante sull'imballaggio dei prodotti agroalimentari di etichette, simboli che esaltino l'italianità dei luoghi d'origine della materia prima, della ricetta e del marchio.
  In particolare, il Corpo forestale dello Stato, tra le autorità di controllo in materia di tutela del made in Italy, ha agito anche sulla scorta di norme penali che attengono alla necessità di assicurare il corretto svolgimento del commercio e di tutelare l'ordine economico contro gli inganni tesi al consumatore, configurabili come fattispecie di reato di cui agli articoli 515 e 517 del codice penale.
  Sono stati controllati 902 esercizi commerciali in tutta Italia, il cui esito ha portato alla notifica di 122 sanzioni amministrative a carico dei distributori e delle ditte produttrici, per un importo totale di oltre 300.000,00 euro e sono state redatte 15 comunicazioni di notizie di reato.
  Le attività di cui sopra, hanno condotto, altresì, al sequestro di circa 592 tonnellate di prodotti. In particolare, nella Piana di Gioia Tauro, sono state poste sotto sequestro 510 tonnellate di succo d'arancia conservato in sacchetti e fusti proveniente dal Brasile ed etichettato successivamente con origine Calabria – Italia, mentre nella provincia di Bari, sono state sequestrate 80 tonnellate di pasta. Altri sequestri sono stati operati in varie località nazionali, Rieti, Latina, Grosseto, concernenti prosciutti e altri prodotti insaccati.
  Contestualmente alla campagna relativa alla tutela del «made in Italy» inoltre, sono stati verificati altri aspetti del settore agroalimentare, quali quelli connessi alla sicurezza dei prodotti a denominazione protetta, ovvero all'igiene degli alimenti e alla salute dei cittadini.
  Sul piano operativo le due principali casistiche riscontrate dal Corpo forestale dello Stato hanno riguardato prodotti agroalimentari di diverso genere che, pur riportando in etichetta evidenti richiami che ne accentuano l'italianità sono risultati poi realizzati all'estero o realizzati in Italia con materia prima di origine estera.
  Ritengo che queste azioni, insieme ad altri strumenti cogenti come la tracciabilità e l'obbligo d'indicazione dell'origine dei prodotti, in conformità alle normative europee, possano contribuire a rendere maggiormente efficace l'azione svolta degli organi di controllo e tutelare in maggior misura i consumatori e gli operatori di settore. Peraltro, unitamente ad un rafforzamento degli strumenti normativi e deterrenti (sistemi sanzionatori più stringenti) e all'implementazione e interconnessione delle banche dati, sarà più agevole individuare gli operatori più a «rischio» e rendere maggiormente efficace l'azione degli organi di controllo nell'intero comparto agroalimentare.
  Relativamente al sistema sanzionatorio in materia di sicurezza agroalimentare, evidenzio infine che, nell'ambito dei prossimi provvedimenti di governo, il Ministero è impegnato a prevedere un rafforzamento del quadro normativo in materia di lotta alla contraffazione.
  Sul punto segnalo infine che la Commissione europea ha inviato una richiesta di informazione all'Italia, nel quadro del sistema EU Pilot (5938/13/SNCO), avente per oggetto una denuncia per presunta violazione del diritto unionale, risultante da una prassi amministrativa posta in essere da autorità italiane preposte ai controlli alimentari e la presunta incompatibilità di determinate disposizioni legislative italiane.
  Al riguardo, faccio presente che il Ministero, dopo una riunione con le Amministrazioni coinvolte, ha inviato una memoria in proposito. La questione è al momento al vaglio della Commissione europea.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CORPO FORESTALE DELLO STATO ( CFS ), L 2003 0350

EUROVOC :

rischio sanitario

denominazione di origine

prodotto alimentare

frode

guardia forestale

informazione del consumatore

etichettatura

protezione del consumatore