ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01683

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 134 del 09/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2013
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2013
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2013
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2013
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2013
TACCONI ALESSIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2013
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 09/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 09/12/2013
Stato iter:
10/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/12/2013
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 10/12/2013
Resoconto PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 10/12/2013
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/12/2013

SVOLTO IL 10/12/2013

CONCLUSO IL 10/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01683
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Lunedì 9 dicembre 2013, seduta n. 134

   MANLIO DI STEFANO, DI BATTISTA, SIBILIA, SPADONI, SCAGLIUSI, DEL GROSSO, TACCONI e GRANDE. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   l'Unione europea ha annunciato le nuove linee guida che dovrebbero impedire alle università, ai progetti e alle compagnie israeliane che hanno base nelle colonie di ricevere i finanziamenti europei come stabilito con il voto del Parlamento europeo del 18 luglio scorso;
   le linee guida votate dall'Unione europea avevano trovato l'immediata soddisfazione dei palestinesi, i quali continuano (anche dopo l'avvio dei nuovi colloqui di pace) a vedersi sottrarre parti del territorio per la costruzione di nuovi insediamenti;
   l'obiettivo delle linee guida è assicurarsi che le stesse istituzioni dell'Unione europea rispettino l'obbligo di non riconoscere la sovranità dello stato di Israele sui Territori Palestinesi occupati militarmente dal 1967, territori che includono la Cisgiordania, Gerusalemme Est, la Striscia di Gaza e le Alture del Golan;
   questo significativo cambio di politica è il risultato dell'impegno di studenti e professori universitari che hanno a lungo portato avanti campagne contro i progetti di collaborazione finanziati dall'Unione europea con le compagnie che operavano nelle illegali colonie israeliane, ma anche all'efficacia di una lettera inviata lo scorso anno all'Alto Rappresentante della politica estera dell'Unione europea Catherine Ashton, firmata da oltre 250 accademici di tutta Europa;
   il Comitato britannico per le Università in Palestina (BRICUP www.bricup.org.uk) e la francese Associazione delle Università per il rispetto del diritto internazionale in Palestina (AURDIP - www.aurdip.fr) hanno, attraverso i loro ricercatori, predisposto e inviato all'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, Catherine Ashton, una nuova lettera in cui si legge, tra l'altro: «Come ricercatrici e ricercatori e accademici, molti dei quali sono stati beneficiari di finanziamenti per la ricerca della UE, invitiamo la stessa ad attuare le sue nuove linee guida in modo completo per garantire che i progetti, le imprese e le istituzioni situate in insediamenti illegali israeliani non siano ammessi ai finanziamenti per la ricerca dell'unione Europea»;
   si tratta di più di 500 accademici, inclusi i ricercatori di oltre 13 Stati membri dell'Unione europea;
   il Segretario di Stato Usa, John Kerry, ha chiesto all'Unione europea di posticipare l'entrata in vigore del divieto per i Paesi membri di finanziare organizzazioni e imprese israeliane nei territori occupati adducendo il rischio di fallimento possibile dei nuovi negoziati, ma, proprio per tale ragione, le organizzazioni in solidarietà con la Palestina temono che Israele e Stati Uniti stiano attuando una sorta di moral suasion nei confronti dell'Unione europea affinché questa ritiri le nuove linee guida, o le «annacqui» fino al punto in cui perdano di significato, di fronte alle intense negoziazioni per la partecipazione di Israele ad Horizon 2020, il prossimo programma di ricerca e sviluppo finanziato dall'UE, iniziate lo scorso 12 settembre 2013;
   durante la visita in Italia del premier Netanyahu, il 2 dicembre 2013, sono stati firmati importanti accordi con il nostro Paese in materia di pubblica sicurezza, di protezione civile, di cooperazione su acqua ed energia, di istruzione, di produzione cinematografica e altro, ma non risulta sia stato affrontato e sostenuto questo argomento –:
   quale sia la posizione del nostro Paese in ordine a quanto esposto in premessa e come intenda adoperarsi affinché finalmente l'Unione europea possa dimostrarsi all'altezza delle proprie responsabilità in materia di diritti umani internazionali soprattutto dopo un voto del Parlamento europeo. (5-01683)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 dicembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01683

  Le linee guida che disciplinano i finanziamenti dell'UE ad enti ed entità israeliane sono state adottate il 19 luglio scorso su iniziativa della Commissione e rappresentano l'applicazione concreta delle Conclusioni del Consiglio Affari Esteri del 10 dicembre 2012 alla cui formulazione ed adozione ha concorso anche l'Italia. In particolare tali Conclusioni prevedono:
   «L'Unione europea esprime il suo impegno a far sì che, conformemente al diritto internazionale, tutti gli accordi tra lo Stato di Israele e l'Unione europea debbano indicare inequivocabilmente ed esplicitamente la loro inapplicabilità ai territori occupati da Israele nel 1967, ossia le Alture del Golan, la Cisgiordania inclusa Gerusalemme est, e la Striscia di Gaza.»

  Il Governo israeliano ha criticato l'adozione delle linee guida e ne ha chiesto la revisione ed il Governo degli Stati Uniti ha chiesto il rinvio della loro applicazione in occasione della riunione informale dei Ministri degli Esteri dell'UE con il Segretario di Stato Americano, John Kerry, svoltasi a Vilnius del 6/7 settembre 2013. Tuttavia le procedure europee hanno continuato a fare il loro corso. L'Italia, come gli altri Stati membri, ha sostenuto che un rinvio dell'applicazione non sarebbe stato configuratale, in quanto si trattava di allineare procedure europee di finanziamento a una posizione politica da tempo consolidata al livello europeo, come peraltro richiesto dal Parlamento Europeo e il cui principio era previsto dalle menzionate conclusioni del Consiglio Affari Esteri del dicembre 2012.
  Con riferimento infine ai negoziati tra UE ed Israele per l'adesione di quest'ultimo al Programma Horizon 2020, questi si sono conclusi agli inizi di dicembre con l'accettazione da parte di Israele dei requisiti richiesti dalle linee guida ed in particolare la specifica che le attività oggetto di finanziamento da parte dell'UE non potranno svolgersi nei Territori Occupati da Israele a partire dal 5 giugno 1967.
  Le linee guida entreranno formalmente in vigore il primo gennaio 2014.
  Nessuno degli Accordi firmati in occasione del Vertice Bilaterale tra Italia ed Israele svoltosi il 2 dicembre 2013 comporta in alcun modo finanziamenti italiani ad attività israeliane.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

finanziamento comunitario

Israele

diritti umani

Unione europea

firma di accordo

personale di ricerca

politica della ricerca

questione palestinese

politica estera