ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01590

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 126 del 27/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI LELLO MARCO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 27/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 27/11/2013
Stato iter:
28/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/11/2013
Resoconto DI LELLO MARCO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
 
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2013
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 28/11/2013
Resoconto DI LELLO MARCO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/11/2013

SVOLTO IL 28/11/2013

CONCLUSO IL 28/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01590
presentato da
DI LELLO Marco
testo di
Mercoledì 27 novembre 2013, seduta n. 126

   DI LELLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   i Campi Flegrei, insieme unico ed inscindibile di geologia, storia, natura, archeologia, architettura e letteratura sono uno dei più straordinari territori d'Europa;
   sono molteplici le emergenze archeologiche nell'area flegrea, e in particolare riguardano il Castello di Baia, le Terme monumentali, la Grotta di Cocceio al lago d'Averno, l'Anfiteatro, il Tempio di Serapide, lo Stadio di Antonino Pio e la Necropoli di San Vito a Pozzuoli: un decalogo di strutture che da anni sono destinate al completo abbandono, al degrado e all'incuria, trasformate abusivamente in discariche;
   a causa del degrado provocato da un'edilizia abusiva particolarmente diffusa, i Campi Flegrei non sono entrati a far parte del patrimonio Unesco, malgrado i numerosi tentativi portati avanti anche dal Ministero per i beni e le attività culturali;
   i costanti tagli ai finanziamenti statali hanno contribuito in larga parte al repentino peggioramento dell'area Flegrea, che sembra oggi interessare gran parte del patrimonio artistico-culturale da cui le regioni del mezzogiorno potrebbero trarre beneficio così da poterne fare un valido volano per il rilancio del territorio;
   la scarsità di fondi, inoltre, costringe le aree archeologiche dei Campi Flegrei a rimanere chiuse al pubblico data la mancanza di personale, la poca sicurezza all'interno delle strutture, la mancanza delle infrastrutture necessarie per le visite dei turisti, come ad esempio una cabina elettrica per la visita notturna della Torre a Tenaglia del Castello di Baia, rimasta non finanziata per l'inerzia della commissione mista Stato-regione;
   in particolare e con riferimento all'anfiteatro Flavio la direzione regionale per i beni archeologici del Ministero ha partecipato, nel marzo scorso, ad un bando della regione per l'asse 1.9 con la richiesta di 2 milioni e mezzo per gli interventi di ristrutturazione dello stesso sottolineando, nella documentazione allegata, tutte le criticità del sito; progetto che all'epoca fu bocciato dalla commissione regionale che orientò i finanziamenti su progetti di altri richiedenti;
   la regione Campania negli anni 2000/2006 ha finanziato con i fondi del Programma operativo regionale (POR), il Progetto integrato territoriale (PIT) per un ammontare di circa 150 milioni di euro, dedicato esclusivamente ai Campi Flegrei, con l'intento non solo di restaurarne i grandi monumenti archeologici emergenti, ma anche monumenti da sempre in vista ma mai oggetto di valorizzazione e nuovi scavi;
   l'Accordo di programma quadro (APQ) sottoscritto dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla regione Campania durante l'amministrazione del Ministro Melandri, che prevedeva forme di gestione innovative anche con la partecipazione di privati che sostituissero la fatale insufficienza da parte del Ministero per i beni e le attività culturali è rimasto bloccato durante i Ministeri Urbani e Rutelli e per buona parte del Ministro Bondi;
   con il Ministro Galan si è rimessa all'opera una commissione mista, presieduta da ultimo dal direttore regionale G. Angelini, che tuttavia non ha concluso i suoi lavori; i lavori, come da accordi, avrebbero dovuto proseguire nell'anno successivo sotto la direzione di un funzionario regionale che, l'amministrazione del governatore Caldoro non ha mai provveduto a nominare;
   molti degli interventi del PIT inerenti i Campi Flegrei avrebbero dovuto comunque concretizzarsi, dato che non si era riusciti a portare a termine con i primi finanziamenti gli interventi previsti inizialmente, anche in conseguenza dei ricorsi tra Imprese che, numerosissimi si sono susseguiti all'epoca delle precedenti Soprintendenze;
   l'attuale amministrazione regionale, con la ripresa degli interventi del POR, non ha stanziato alcuna somma per i Campi Flegrei, dichiarando che i suddetti siti hanno già in passato ricevuto ingenti finanziamenti;
   la colpa della devastazione e dell'abbandono in cui versano oggi questi siti archeologici e naturali non è attribuibile solo ad una inadeguata gestione dei fondi e delle risorse attribuite al mantenimento degli stessi ma anche e soprattutto, ad una scarsa e quasi inesistente supervisione da parte degli organi locali e regionali –:
   quali iniziative il Governo ritiene assumere per tutelare questo straordinario patrimonio con risorse proprie e/o attraverso l'erogazione di finanziamenti di Fondi europei finalizzati all'avvio e alla realizzazione, in collaborazione con la regione Campania di un grande progetto «Campi Flegrei» da destinare alla riorganizzazione infrastrutturale del tessuto ambientale, al restauro dei beni architettonici e archeologici dei siti del progetto, al fine di rivitalizzare i settori turistico, culturale e ambientale con ricadute benefiche sulle attività imprenditoriali e occupazionali in un territorio a naturale vocazione paesaggistica e che vanta un patrimonio unico da tutelare. (5-01590)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-01590

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Di Lello chiede di sapere quali iniziative il Governo intende assumere per la tutela dei Campi Flegrei.
  Vorrei, a tale proposito riferire che nel febbraio 2009 è stato sottoscritto dal MiBAC e dalla Regione Campania un accordo di programma ai sensi dell'articolo 112 del Codice che, anche in relazione agli ingenti investimenti promossi dalla Regione nel ciclo di programmazione 2000-2006 dei fondi FESR per i «Grandi attrattori culturali», individua 23 siti statali per i quali sperimentare forme condivise di gestione con la Regione Campania.
  Tra questi sono compresi i principali siti archeologici e monumentali ricadenti nell'area dei Campi Flegrei e in particolare nei comuni di Pozzuoli e Bacoli.
  Al fine di definire le modalità di attuazione il medesimo accordo ha istituito un tavolo tecnico paritetico presieduto alternativamente per un anno dal direttore regionale del Ministero e dal coordinatore dell'Area Beni Culturali e Turismo della Regione e composto da due rappresentanti nominati dal Ministro e due dal Presidente della Regione.
  Nella prima fase dei lavori il tavolo ha affrontato in particolare le problematiche relative al completamento dei restauri, degli allestimenti e della gestione del Castello di Baia, che contiene il Museo archeologico dei Campi Flegrei.
  Il lavoro del tavolo si è di fatto interrotto nel 2010 a causa, verosimilmente, del venir meno della volontà della Regione di farsi carico degli oneri della gestione dei siti, anche in ragione della complessa situazione finanziaria del bilancio regionale e per gli effetti del patto di stabilità.
  Le strutture del MiBACT hanno dovuto far fronte in questi anni con limitatissime risorse, soprattutto umane, alle problematiche derivanti dalla fruizione e conservazione dello straordinario patrimonio culturale dell'area.
  A tal fine il Ministero e la Soprintendenza archeologica speciale di Napoli e Pompei, dalla quale i siti dipendono, hanno attuato le seguenti misure:
   Utilizzazione di personale della Ales SpA nell'ambito di progetti destinati alla fruizione e sicurezza dei siti ed alla manutenzione delle aree (Cuma);
   Utilizzazione di personale tecnico a supporto della fruizione (Castello di Baia);
   Sottoscrizione di un protocollo d'intesa con il Comune di Pozzuoli per la fruizione dell'anfiteatro Flavio (attivato) e di altri siti nel territorio comunale;
   Convenzione di assuntoria di custodia per la visita a richiesta della Piscina Mirabilis.

  Si tratta indubbiamente di soluzioni provvisorie.
  Appare quindi necessaria una revisione dell'accordo del 2009 che, evidentemente, non ha conseguito i risultati auspicati, ridefinendo gli impegni reciproci alla luce delle mutate condizioni.
  Il patrimonio culturale dell'Area Flegrea dovrà essere al centro di un piano di valorizzazione territoriale, anche con il concorso della Regione, degli enti locali, dell'Ente Parco Regionale, di soggetti privati profit e no profit.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Campania

protezione del patrimonio

piano di finanziamento

deposito dei rifiuti

monumento

parco nazionale

sito storico