ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01580

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 126 del 27/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: PIAZZONI ILEANA CATHIA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 27/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/11/2013
AIELLO FERDINANDO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/11/2013
Stato iter:
28/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/11/2013
Resoconto PIAZZONI ILEANA CATHIA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2013
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA VICE MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 28/11/2013
Resoconto PIAZZONI ILEANA CATHIA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/11/2013

SVOLTO IL 28/11/2013

CONCLUSO IL 28/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01580
presentato da
PIAZZONI Ileana Cathia
testo di
Mercoledì 27 novembre 2013, seduta n. 126

   PIAZZONI, NICCHI e AIELLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   la situazione di crisi economica e sociale fotografata dai dati ISTAT del 2012 conferma un quadro allarmante in cui 9 milioni e 563.000 persone, pari al 15,8 per cento della popolazione italiana, versano in condizione di povertà relativa, mentre 4 milioni e 814.000 persone, pari al 7,9 per cento della popolazione, si trovano in condizioni di povertà assoluta;
   i dati sopracitati descrivono un Paese in cui è diventato estremamente difficile, oramai, soddisfare anche quei bisogni essenziali legati al rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, tra cui il diritto all'abitazione;
   sempre più persone infatti, in una composizione sociale mutata comprendente interi nuclei familiari e tutti quei soggetti che rientrano nella definizione di «nuove povertà», hanno perso o rischiano seriamente di perdere la propria abitazione, basti pensare alle quasi 70.000 sentenze di sfratto emesse nel 2012, l'87 per cento delle quali per morosità incolpevole;
   ciò ha contribuito a incrementare il già considerevole e drammatico numero di utenti bisognosi di accoglienza. Secondo un'indagine realizzata dalla Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (Fio.PSD), nel 2012 si stimavano in oltre 50.000 le persone senza fissa dimora, con la concreta possibilità che il numero reale si potesse attestare anche nel doppio;
   a fronteggiare l'emergenza, specialmente nei mesi invernali, sono soprattutto i privati, le associazioni di volontariato ed i comuni. È stato calcolato come oltre 727 tra enti ed organizzazioni no profit si attivino in Italia per erogare servizi ai senza fissa dimora, fornendo un alloggio notturno, accoglienza diurna ed assistenza focalizzata sui bisogni primari delle persone;
   nel quadro delle politiche sociali, in Italia, il tema delle persone senza dimora e del grave disagio abitativo è sempre stato ai margini, in posizione analoga allo spazio occupato da queste persone e dai servizi che se ne occupano all'interno del contesto sociale;
   l'assenza di politiche nazionali strutturate e concrete per affrontare il problema di chi rimane senza una dimora sul territorio italiano sta lasciando sempre più in balia dell'emergenza i comuni, trovandosi questi ultimi soli ad affrontare problematiche che rischiano di superare la loro capacità di intervento;
   appare evidente come l'onere del sostegno alle fasce di popolazione più deboli e a maggior rischio di marginalità non può continuare ad essere demandato unicamente alle realtà locali e alle organizzazioni sopracitate, essendo necessario un rinnovato impegno in materia da parte dello Stato –:
   se non ritenga opportuno assumere iniziative a favore delle persone senza fissa dimora o colpite dall'emergenza abitativa stanziando risorse adeguate a mettere in atto servizi di alloggiamento, anche mediante l'utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato, e capaci di prospettare soluzioni strutturali. (5-01580)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-01580

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare presentato dagli onorevoli Piazzoni ed altri, che richiama l'attenzione del Governo sulla problematica delle persone senza fissa dimora.
  Il Ministero che rappresento ha promosso la prima indagine nazionale sui senza fissa dimora, citata dagli onorevoli interroganti, e realizzata in collaborazione con Istat, Fio.PSD (Federazione italiana organismi per le Persone Senza Dimora) e Caritas. I dati pubblicati nel 2012 hanno rappresentato l'avvio di un monitoraggio del fenomeno, fino ad allora non conosciuto nella sua dimensione quantitativa se non per evidenze aneddotiche. Il Ministero ha provveduto a rifinanziare l'indagine ed è già in corso l'aggiornamento delle basi dati propedeutiche alla rilevazione sul campo. Obiettivo di questa seconda indagine è anche quello di coprire, eventualmente con carotaggi su alcuni territori, la parte di utenti non raggiunta dalla precedente indagine, verificando la possibilità di raccogliere meglio informazioni sulla utenza delle unità di strada (nella prima indagine erano state utilizzate come basi per la rilevazione solo i dormitori e le mense), nonché di raggiungere alcuni servizi informali eventualmente non individuati nella prima indagine e i centri più piccoli, non coperti dal primo censimento dei servizi. Il quadro che verrà rappresentato nel 2014 costituirà quindi un utile patrimonio conoscitivo per la verifica dell'evoluzione del fenomeno al perdurare della crisi economica del nostro Paese, nonché una migliore definizione dello stesso rispetto all'indagine precedente.
  Accanto a questa attività conoscitiva, è stato avviato un gruppo di lavoro finalizzato alla redazione di linee di indirizzo nazionali in materia di politiche in favore delle persone senza fissa dimora. L'obiettivo è quello di ripetere l'esperienza maturata in un altro settore delicato dell'intervento in materia di politiche sociali – l'affidamento familiare – in cui a partire dalle esperienze quotidiane degli operatori, dalle buone pratiche nazionali e dal più generale dibattito di policy sono state redatte linee di indirizzo poi recepite come standard nazionali di riferimento con accordo in Conferenza Unificata nel corso del 2012. Il gruppo di lavoro prevede la partecipazione dei diversi livelli di governo (il Ministero che rappresento e quello delle infrastrutture, per le amministrazioni centrali), nonché delle 12 città con più di 250 mila abitanti, in cui il fenomeno è maggiormente concentrato. Il supporto alla segreteria tecnica del gruppo di lavoro verrà fornito da Fio.PSD.
  Da ultimo va sottolineato che è in via di definizione il regolamento del FEAMD, il fondo europeo per gli aiuti agli indigenti, fondo che nel prossimo ciclo di programmazione 2014-2020 sostituirà il precedente fondo per la distribuzione agli indigenti di derrate alimentari nell'ambito della politica agricola comune. Nella corrente versione del regolamento – attualmente in fase di discussione dei cosiddetti Triloghi – sono previste una quota obbligatoria di risorse per ciascun Paese ed una quota volontaria, per i Paesi che intendono rafforzare gli interventi sul proprio territorio, al fine di ottenere una dotazione complessiva per l'Unione europea di tale fondo pari a 3,5 miliardi di euro. L'Italia ha aderito alla quota volontaria e intende avvalersi di tutte le nuove possibilità offerte dal regolamento in discussione, prevedendo pertanto oltre al consolidato acquisto e distribuzione di beni alimentari, anche l'acquisto di altri beni materiali di prima necessità, nonché programmi di inclusione sociale. Tali attività andranno coordinate con quelle che comunque in favore dei senza dimora si proporranno a valere sui fondi strutturali nell'Accordo di partenariato, anch'esso in via di definizione.
  Per quanto attiene alla possibilità di utilizzare il patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato, come auspicato dagli onorevoli interroganti, faccio presente che pur trattandosi di una questione di indubbio interesse eventuali soluzioni in tal senso andranno rimesse alla collegiale valutazione del Governo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

abitazione

diritti umani

struttura sociale

comune