ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01547

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 123 del 21/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 21/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/11/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/11/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/11/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 29/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01547
presentato da
PILI Mauro
testo di
Giovedì 21 novembre 2013, seduta n. 123

   PILI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro degli affari esteri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   nelle aree minerari del Sulcis Iglesiente Guspinese è stata organizzata  una vera e propria scalata alle bonifiche minerarie della Sardegna costruita sulle ceneri delle società che si sono succedute nelle miniere di oro di Furtei su scala internazionale;
   tale scalata secondo i report finanziari interni ed esterni delle società attori di questa scalata sarebbe stata pianificata grazie a «forti» rapporti con le istituzioni sarde;
   si tratta secondo l'interrogante di un vero e proprio assalto messo a punto nel dicembre del 2009 in ogni dettaglio con tanto di comunicazioni formali alla borsa dei metalli di Londra attraverso le trimestrali della neonata King Rose Mining, gestita dagli stessi che inquinarono Furtei e dintorni;
   il verbale della trimestrale trasmessa alla Borsa di Londra contiene la sostanziale comunicazione ai mercati internazionali dei forti rapporti con le istituzioni sarde che avrebbe consentito lo sfruttamento di tutte le aree minerarie della Sardegna;
   la formula richiamata è stata sottoscritta da Mr. J. Morris, prima direttore della società che ha determinato con la propria attività l'inquinamento di Furtei e poi, candidato a gestire, d'intesa di fatto con la regione Sardegna, la separazione dei metalli pesanti dalle discariche delle aree minerarie della Sardegna;
   si tratta di un piano giocato nelle borse internazionali dei metalli, nonostante la presenza degli australiani fosse stata notata e segnalata negli anni scorsi senza che nessuno comprendesse sino in fondo il piano sardo-australiano-canadese;
   a monte di questo piano vi è il disastro di Furtei con un lago di cianuro, arsenico e veleni di ogni genere, montagne sventrate, fallimenti e fughe;
   a guidare quell'operazione c’è stato Mr. Morris, che aveva sostanzialmente guidato la miniera di Furtei poi miseramente fallita lasciando devastazione e inquinamento;
   la Regione viene chiamata a pagare i danni ambientali;
   otto mesi dopo quel fallimento, però, sempre la regione Sarda mette in campo nuove relazioni con gli stessi soggetti del fallimento;
   negli uffici della regione e dell'Igea ricompare, dopo il fallimento, lo stesso Mr Morris: direttore della King Rose Mining;
   obiettivo della nuova operazione è quello di sfruttare le discariche minerarie a cielo aperto della Sardegna, partendo dal Sulcis, per estrarre tutti i metalli presenti in quegli accumuli di sterili, dal piombo allo zinco, dall'oro all'argento;
   nella trimestrale del dicembre 2009 della King Roses Mining, chiarisce il progetto e l'obiettivo;
   la comunicazione formale alla Borsa è firmata da Mr. Morris, lo stesso che guidava la miniera di Furtei: «Gli amministratori di King Rose Mining sono lieti di annunciare che l'azienda inizierà il lavoro di prefattibilità su un potenziale molto grande di sterili. Un progetto di ritrattamento di uno dei più grandi quartieri minerari in Europa. King Rose ha raggiunto in linea di principio un accordo con il governo regionale di Sardegna, Italia, per iniziare il lavoro su più depositi di sterili zinco piombo contenente un obiettivo tra 70-90.000.000 di tonnellate di materiale accumulato da oltre 200 anni di attività mineraria»;
   appare sorprendente che, nonostante fosse già intervenuto il fallimento della Sardinia Gold Mining del marzo 2009, la regione Sardegna attraverso proprie agenzie e collegate, appena otto mesi dopo, abbia consentito una comunicazione di questo tenore ai mercati internazionali;
   risulta incomprensibile che a fare tale comunicazione sia stato lo stesso manager implicato nella gestione fallimentare della miniera di Furtei e praticamente lo stesso che ha gestito l'ennesimo sbarco in terra sarda alla ricerca di piombo e zinco soprattutto;
   risulta sospetto il fatto che, nonostante la regione stesse stanziando denari per la bonifiche del misfatto di Furtei, nel contempo stipulasse di fatto un'intesa con lo stesso Mr. Morris già noto negli uffici regionali per la gestione della fallimentare miniera di Furtei;
   a spiegare il motivo di tale possibile contatto e relazione sono le dichiarazione sempre riportate nei report internazionali della nuova società: «King Rose lavorerà a stretto contatto con l'agenzia del governo sardo, IGEA SpA (Interventi Geo Ambientali-Geo Intervento Ambiente), l'organizzazione responsabile della gestione e la riabilitazione dei siti minerari chiusi su Sardegna. King Rose ha personale senior che ha esperienza nella gestione in Sardegna e che ha una forte rete di contatti governativi e societari»;
   risulta grave, inspiegabile, e indefinita la definizione utilizzata in un documento ufficiale per definire «una forte rete di contatti governativi e societari»;
   il fallimento della Società Sardinia Gold Mining Spa, è stato dichiarato in data 5 marzo 2009, la comunicazione alla Borsa di Londra per l'avvio dei progetti con la regione Sardegna nelle aree minerarie dismesse è del 16 dicembre 2009;
   resta sconosciuta la procedura con la quale la società australiana abbia potuto operare sulle bonifiche del Sulcis e soprattutto con chi intratteneva rapporti «forti» con la regione Sardegna tanto da dichiararli in pubblico mercato internazionale;
   tale progetto si configura secondo l'interrogante come un'operazione internazionale speculativa senza precedenti, giocata su relazioni e accordi che dovrebbero indurre il Ministero degli affari esteri e non solo ad approfondire come sia stato possibile che società estere potessero operare con tanta disinvoltura in Italia tanto da presentare, attraverso gli stessi personaggi di similari società già fallimentari, progetti talmente rilevanti tanto da ipotizzare utili per miliardi di euro –:
   se il Governo non intenda far intervenire immediatamente la protezione civile nazionale sul sito di Furtei, privo di qualsiasi guardiania e concreta messa in sicurezza considerato che il sottoscritto ha avuto accesso decine di volte in quest'ultima settimana nel lago di cianuro nelle campagne tra Furtei e Guasila senza che nessuno contestasse l'ingresso o lo impedisse;
   se non intenda il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare verificare il totale abbandono del sito, il mancato avvio di qualsiasi tipo di seria bonifica del sito stesso, il pericolo imminente di tracimazioni legate al periodo invernale prossimo e attivare una verifica puntuale e una piena assunzione di responsabilità delle istituzioni;
   se non intenda verificare il rispetto delle normative nazionali considerato che già nel 2002 e 2003 l'interrogante in qualità di presidente della regione dispose il piano delle bonifiche e la mappa dei rischi includendo proprio il sito di Furtei tra quelli potenzialmente inquinati a rischio di incidente rilevante classificato come attività a rischio di incidente rilevante ai sensi degli articoli 6 e 8 del decreto legislativo n. 334 del 1999. (5-01547)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Sardegna

deposito dei rifiuti

discarica abusiva

protezione dell'ambiente

sfruttamento delle miniere

inquinamento

sostanza tossica