ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01503

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 121 del 19/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 19/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 19/11/2013
Stato iter:
20/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/11/2013
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 20/11/2013
Resoconto MOAVERO MILANESI ENZO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI)
 
REPLICA 20/11/2013
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/11/2013

SVOLTO IL 20/11/2013

CONCLUSO IL 20/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01503
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo di
Martedì 19 novembre 2013, seduta n. 121

   PRATAVIERA. — Al Ministro per gli affari europei. – Per sapere – premesso che:
   l'Europa, basata sui principi della libera circolazione delle persone, delle merci e dei capitali, attraverso l'abolizione delle frontiere fisiche e doganali e sull'impulso delle politiche di concorrenza, avrebbe dovuto generare vantaggi ai cittadini e ai consumatori;
   l'Europa deve essere in grado di offrire un ambiente che ampli e sostenga la capacità di azione della politica nazionale e non uno spazio delimitato da vincoli, regole e procedure che finiscono per limitare l'azione di tutti: famiglie, cittadini, piccole, medie e grandi imprese;
   l'Europa, e la politica europea, non devono essere la bussola d'azione del Governo, ma deve essere esso stesso, definendo la posizione italiana in sede europea, a tracciare le linee di azione dell'Europa approntando politiche tese a promuovere prosperità, benessere e coesione sociale;
   le modalità per sfruttare concretamente le opportunità che dovrebbero venire dall'appartenenza all'Unione europea dovranno essere i principali argomenti da trattare in vista del prossimo semestre di presidenza italiana;
   il semestre italiano di presidenza rappresenta una grande opportunità per il Paese. Si deve sfruttare questa occasione per dettare l'agenda politica dell'Europa, perché la prossima occasione, a causa dell'allargamento dell'Unione attualmente a 28 Paesi, porterà la prossima opportunità fra 14 anni e non ci si può permettere di aspettare tanto per cercare di uscire dalla crisi che porta le aziende e i cittadini a fuggire dal nostro Paese;
   pur essendo uno dei fondatori, il nostro Paese sembra arrancare dietro gli altri grandi stati membri da molti punti di vista. Per quel che riguarda la competitività, l'Italia si colloca tra i Paesi a medio-bassa competitività al pari di Cipro, Malta, Portogallo, Slovenia e Grecia, mentre la Germania viene considerata un Paese ad alta competitività e addirittura Francia e Spagna sono considerati Paesi a competitività superiore alla media europea. Aumentare la competitività delle piccole e medie imprese crea una potenziale opportunità di sviluppo futuro;
   il fenomeno della delocalizzazione produttiva, da parte delle imprese operanti sul nostro territorio, verso Paesi dove il costo del lavoro è più basso è un tema di primaria importanza che mette a rischio la tenuta competitiva del sistema produttivo;
   la volontà del Governo deve essere quella di continuare a credere nella propria capacità produttiva e nella propria cultura imprenditoriale, ridimensionando quella tendenza alla delocalizzazione che impoverisce il territorio;
   la grave situazione delle piccole e medie imprese, in particolare del nord-est, che continuano ad essere colpite dal fenomeno della delocalizzazione anche in paesi europei confinanti come Slovenia, Serbia e Croazia deve essere una priorità. Si devono trovare strumenti idonei che impediscano la delocalizzazione produttiva nei Paesi dell'Unione europea o che si apprestano ad entrare nell'Unione, in quanto si tratterebbe di comportamenti che distorcono la concorrenza e vietati dalla normativa europea in vigore;
   si deve trovare una soluzione per far sì che si tutelino le aziende e soprattutto per scongiurare il rischio che queste, guardando solo al profitto, possano vedere nella delocalizzazione verso altri Paesi, in particolare dell'Est, la soluzione di tutti i loro problemi;
   è necessario che la competitività, e il futuro della nostra industria siano al centro dell'azione di Governo ponendo questi temi al primo posto nell'agenda politica dell'Unione europea –:
   quali iniziative – con particolare riferimento alla competitività del sistema produttivo – il Governo abbia assunto e intenda assumere in esito al Consiglio europeo degli scorsi 24 e 25 ottobre e in previsione della definizione delle priorità del prossimo semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea.
(5-01503)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

delocalizzazione

piccole e medie imprese

politica dell'impresa

libera circolazione delle merci

accordo commerciale

grande impresa