ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01215

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 97 del 15/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 15/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2013
ABRIGNANI IGNAZIO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 15/10/2013
Stato iter:
29/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2013
Resoconto SANTELLI JOLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 29/10/2013
Resoconto ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/10/2013

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 29/10/2013

DISCUSSIONE IL 29/10/2013

SVOLTO IL 29/10/2013

CONCLUSO IL 29/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01215
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo presentato
Martedì 15 ottobre 2013
modificato
Martedì 29 ottobre 2013, seduta n. 107

   FEDRIGA, ROSTELLATO, ABRIGNANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
è notizia riportata sul quotidiano Il Piccolo del 14 ottobre 2013 quella della chiusura della sede di Trieste della direzione regionale del lavoro, con conseguente accorpamento a Venezia;
tale operazione rientrerebbe nelle operazioni di fusione delle direzioni regionali previste dallo schema di riorganizzazione deciso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali: Venezia dovrebbe accentrare il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna e le Marche;
sarebbero 80 le posizioni a rischio in Friuli Venezia Giulia, di cui una trentina a Trieste, 300 invece a livello nazionale;
la direzione del lavoro di Trieste, stando all'ultimo report di attività, risulta alquanto efficiente: nel 2012 ha trattato 410 controversie di lavoro e a far data da luglio 2012 anche 108 controversie per licenziamento; ha smaltito 146 autorizzazioni al lavoro minorile per lo spettacolo e dopo gli interventi normativi per la salvaguardia dei lavoratori cosiddetti «esodati» ha istituito la commissione per esaminare le domande: 142 domande evase su 142 pervenute;
ancora più produttiva è risultata essere in fase di controllo: 456 aziende visitate, di cui 216 trovate irregolari (120 nel settore terziario, 82 nell'edilizia, 14 in industrie); 466 ispezioni e 2.707 posizioni lavorative verificate; sono state comminate 127 maxisanzioni per lavoro nero; 62 lavoratori coinvolti in appalti illeciti, mentre 122 assunti con contratti impropri; accertata un'evasione per oltre 3 milioni di euro, di cui oltre un milione recuperata –:
a quanto si preveda ammonti il risparmio derivante dal processo di destrutturazione degli uffici regionali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
se alla riduzione delle direzioni regionali corrisponda un calo del numero delle posizioni dirigenziali ovvero, come lamentato dagli impiegati interessati dal processo di accorpamento, in una sede accentrata servano più dirigenti;
se corrisponda al vero quanto contestato dagli impiegati della sede triestina, vale a dire un intento di rafforzare la struttura romana a scapito di quelle territoriali ed un attuale rapporto di dirigenti pari ad uno ogni 13 dipendenti a Roma, contro uno ogni 73 in Friuli Venezia Giulia;
se il Ministro interrogato non convenga sull'opportunità di procedere ad una riorganizzazione degli uffici, ai fini dell'abbattimento della spesa pubblica, non già seguendo un taglio lineare bensì eliminando le sedi inefficienti. (5-01215)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 29 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01215

  Passo ad illustrare l'interrogazione parlamentare presentata dai deputati Fedriga e Rostellato, relativa alla riorganizzazione degli uffici territoriali del Ministero che rappresento.
  Preliminarmente faccio presente che la struttura organizzativa del Ministero è in fase di riassetto in esito al susseguirsi delle disposizioni intervenute dal 2009 ad oggi in materia di contenimento della spesa pubblica, che hanno determinato riduzioni alle dotazioni organiche e contestualmente previsto che l'Amministrazione ridisegni i propri assetti strutturali sulla base dei nuovi organici ministeriali fissati in appositi provvedimenti normativi.
  L'attuale dotazione organica del Ministero che rappresento risulta dalla Tabella n. 6 allegata al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 gennaio 2013 (emanato per dare attuazione alle rideterminazioni delle dotazioni organiche richieste, da ultimo, dall'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 95 del 2012 cosiddetto «spending review») e prevede che gli organici dirigenziali siano determinati in:
   n. 14 posti funzione dirigenziale di I fascia;
   n. 145 posti funzione dirigenziale di II fascia.

  A seguito delle disposizioni di riduzione degli organici, quindi, l'Amministrazione che rappresento deve oggi effettuare tagli sui posti funzione dirigenziali di seconda fascia per un numero totale di 56: dai 201 posti funzione ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 144 del 2011 ai 145 previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del gennaio 2013 (preciso, al riguardo, che la riduzione di 20 posti funzione richiesto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 febbraio 2012 di applicazione della cosiddetta «manovra d'estate 2011» non è stata concretamente attuata sulle strutture ministeriali a causa del sopravvenire di ulteriori interventi di contenimento della spesa).
  In questo contesto, l'assetto ministeriale – ad oggi in fase di riorganizzazione – deve tenere conto dell'esigenza di garantire una efficace attività istituzionale del Ministero in ossequio ai principi costituzionali di efficienza e buon andamento dell'agire amministrativo, mantenendo comunque invariato il numero degli uffici territoriali chiamati a far fronte alle molteplici istanze di tutela, sia in ambito lavoristico che sociale.
  In tale ottica, l'assetto prospettato consente di mantenere efficiente l'Amministrazione centrale, non senza comunque «sacrificio» in termini di diminuzione di posti funzione dirigenziale di seconda fascia anche per le singole Direzioni Generali; ciò tenuto conto che il centro è deputato, tra l'altro, alle funzioni di indirizzo e coordinamento degli uffici territoriali nonché all'attuazione delle linee di indirizzo politico e delle crescenti attività di coordinamento con le Istituzioni comunitarie. Al contempo la rivisitazione dell'Amministrazione non porta ad abbassare il livello di controllo delle tutele su tutto il territorio di competenza.
  Quanto all'impostazione di fondo del disegno di riorganizzazione per ciò che attiene i rapporti fra «centro» e «periferia», segnalo che il progetto di riordino del Ministero che rappresento si muove coerentemente nell'ambito dei vincoli posti dal decreto-legge n. 95 del 2012 (cosiddetta «spending review») il quale ha, appunto, stabilito che i regolamenti di riorganizzazione debbano rideterminare la rete periferica degli Uffici su base regionale o interregionale (cosa che lo schema di decreto ha puntualmente fatto).
  Ad ogni modo, posso escludere quanto paventato dall'Onorevole Interrogante (e cioè che in una sede accentrata verranno utilizzati più dirigenti, con effetti «neutri» in termini di numero complessivo di posizioni dirigenziali). Al contrario, la riorganizzazione comporterà una diminuzione netta del numero delle posizioni dirigenziali di seconda fascia, senza il cosiddetto «effetto cumulo» paventato dall'onorevole interrogante.
  Ad ogni modo, sottolineo che non è stata ipotizzata la chiusura di alcuna struttura territoriale (dovendo comunque far fronte alla consistente riduzione degli organici dirigenziali e non) ma è stato previsto che alcuni uffici abbiano assetto su due diverse sedi, in grado di coprire tutti gli ambiti provinciali dove è attualmente presente un ufficio ministeriale. Ciò consente di non affievolire la presenza ministeriale sul territorio senza peraltro modificare in alcun modo la logistica e la sede di servizio del personale. Non si tratta, infatti, di perseguire un puro e semplice contenimento dei costi di gestione delle sedi ma solo di un'economia legata ai posti funzione dirigenziale di seconda fascia che per effetto dei tagli evidenziati sono stati sensibilmente diminuiti (si tratta, ribadisco, di ben 56 posti funzione).
  Voglio, da ultimo, far presente che l'Amministrazione che rappresento ha reso la prevista, preliminare, informativa alle Organizzazioni sindacali sulla riorganizzazione ministeriale ai sensi dell'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 2001.
  Al riguardo rappresento che nell'ultima riunione con le Organizzazioni sindacali tenutasi ieri (28 ottobre) è stata resa una ulteriore informativa sull'ultima bozza di riorganizzazione che ha tenuto conto di alcune osservazioni pervenute. Nel corso della riunione dopo una breve presentazione della bozza di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, già preventivamente trasmessa ai partecipanti, sono state ascoltate le varie osservazioni sindacali ed illustrati ampiamente i motivi che hanno determinato le scelte effettuate.
  Anche se la riunione è stata indetta per la prevista «informativa», il Ministro ha invitato comunque le Organizzazioni sindacali a far pervenire ulteriori osservazioni entro giovedì 31 ottobre al fine di valutare l'eventualità di procedere a piccole modifiche.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TRIESTE - Prov,FRIULI-VENEZIA GIULIA

EUROVOC :

assetto territoriale

ente pubblico

controversia di lavoro