ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00959

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 73 del 09/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: COLLETTI ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2013
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/09/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/09/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 16/09/2013
Stato iter:
14/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 14/11/2013
Resoconto COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/09/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 16/09/2013

DISCUSSIONE IL 14/11/2013

SVOLTO IL 14/11/2013

CONCLUSO IL 14/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00959
presentato da
COLLETTI Andrea
testo di
Lunedì 9 settembre 2013, seduta n. 73

   COLLETTI, DEL GROSSO e VACCA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   nel gennaio 2013 l'Italcementi spa e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali hanno sottoscritto un accordo che prevedeva la ristrutturazione del cementificio di Scafa (Pescara) e la concessione della cassa integrazione al 50 per cento dei suoi addetti fino al gennaio 2015;
   nelle scorse settimane l'azienda ha invece annunciato la cessazione delle attività dello stabilimento a partire dal 31 gennaio 2014;
   Italcementi ha motivato la chiusura anticipata dell'impianto con il perdurare della crisi dell'intera filiera delle costruzioni che ha visto diminuire le proprie vendite di oltre il 50 per cento negli ultimi dieci anni;
   per cercare di risolvere il caso dell'impianto di Scafa, il Ministro delle riforme costituzionali Gaetano Quagliariello ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giovanni Legnini hanno ricevuto a Roma i sindaci del bacino minerario pescarese (Scafa, San Valentino, Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio, Roccamorice e Turrivalignani) ed i rappresentanti sindacali dei 70 lavoratori (160 se si considera l'indotto) a rischio di licenziamento;
   dall'incontro è scaturito l'impegno del Governo a sollecitare i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico a riconsiderare la chiusura del sito abruzzese nell'ambito della trattativa sul piano generale di ristrutturazione presentato dalla Italcementi;
   in contrasto con quanto asserito dall'azienda e con le attuali condizioni del mercato edilizio e delle infrastrutture appare peraltro la notizia di un interessamento della ditta Toto Costruzioni Generali spa, per la realizzazione di un nuovo cementificio nel territorio di Bussi sul Tirino (Pescara), a pochi chilometri da Scafa, mediante l'utilizzo dei fondi pubblici destinati alla bonifica del sito;
   tali fondi pubblici, per un totale di circa 50 milioni di euro, dovrebbero servire in favore delle «opere e gli interventi di bonifica e messa in sicurezza (, che) dovranno essere prioritariamente attuati sulle aree industriali dismesse e siti limitrofi, al fine di consentirne la reindustrializzazione»;
   ad oggi i lavori di bonifica non sono ancora iniziati e giacciono ancora nelle mani del commissario straordinario delegato per l'emergenza in relazione alla crisi socio-economico-ambientale determinatasi nell'asta fluviale del bacino del fiume Aterno;
   non si capisce inoltre perché tali fondi pubblici, ancora inutilizzati, invece che essere utilizzati solo per la bonifica del sito, emergenza mai risolta e mai affrontata dal citato Commissario, debbano essere utilizzati per la realizzazione di un cementificio a soli venti chilometri di distanza da un altro cementificio in chiusura;
   la realizzazione di un nuovo cementificio pone problemi relativi all'inquinamento ed alla bonifica dello stesso sito si andrebbe ad inquinare nuovamente un sito appena bonificato –:
   se il Presidente del Consiglio dei ministri e, secondo le rispettive competenze, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro dello sviluppo economico intendano adottare con urgenza provvedimenti idonei ad evitare la chiusura del cementificio di Scafa o quantomeno a salvaguardare il lavoro degli addetti all'impianto;
   se i Ministri vogliano altresì convocare i vertici della Italcementi spa ed i rappresentanti dei lavoratori del cementificio di Scafa al fine di trovare al più presto una soluzione condivisa;
   se il Governo intenda ricollocare le risorse indicate in premessa per una loro migliore utilizzazione per uno sviluppo industriale ed occupazionale sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale. (5-00959)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00959

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'On. Colletti inerente la situazione produttiva ed occupazionale dell'impresa ITALCEMENTI S.p.A., avente sede legale in Bergamo ed unità produttive dislocate su tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento allo stabilimento di Scafa (PE).
  La predetta società costituisce a tutt'oggi il primo produttore in Italia di materiali da costruzione che annovera 14 cementerie – oltre a diversi centri di macinazione – con un organico complessivo pari a circa 5.000 unità lavorative (tra le quali anche quelle operanti presso le società controllate).
  Già a decorrere dal mese di settembre 2012, la ITALCEMENTI S.p.A. è interessata dal trattamento di CIGS per crisi aziendale per cessazione totale dell'attività relativamente ai siti produttivi di Porto Empedocle (AG) e Vibo Valentia (VV), per un totale di 176 lavoratori.
  Il 24 dicembre del 2012, la ITALCEMENTI S.p.A. ha presentato ai competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali istanza di esame congiunto della situazione aziendale con le rappresentanze sindacali dei lavoratori – ai sensi dell'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 218/2000 – per il ricorso al trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per ristrutturazione aziendale nei confronti di diverse unità produttive dislocate sul territorio nazionale.
  Lo scorso 14 gennaio – nell'ambito dell'esame congiunto – la ITALCEMENTI S.p.A ha rappresentato la pesante crisi che ha travolto, negli ultimi anni, il settore dell'edilizia manifestando, quindi, la necessità e l'improrogabilità di un adeguamento degli assetti organizzativi e della matrice produttiva all'effettiva domanda di cemento.
  Con specifico riferimento allo stabilimento di Scafa, la contrazione dell'attività produttiva presso si è tradotta esclusivamente nella sospensione di due specifiche fasi del ciclo produttivo, consistenti nella «macinazione a crudo» della materia prima (argilla, calcare e altre componenti minori) e nella «cottura nel forno a 1450o per la produzione del clinker» (un semilavorato per la produzione del cemento). Pertanto, dal 2013, presso il sito di Scafa (Pe) residuano le fasi dello stoccaggio e della «macinazione cotto del clinker», nonché della successiva «vendita» del cemento.
  Nel corso del predetto incontro, in particolare, l'impresa ha illustrato un piano di ristrutturazione che ha ripartito le 14 cementerie presenti sul territorio nazionale in tre distinte fasce: 1) cementerie «a ciclo completo» (tra le quali il sito di Scafa) interessate dalla CIGS in misura marginale; 2) cementerie «a ciclo completo flessibile» interessate da periodi variabili di fermo della produzione con mantenimento della macinazione e con sospensione dell'attività lavorativa soltanto per il personale eccedente le 25-35 unità necessarie all'esercizio temporaneo del centro di macinazione; 3) cementerie «trasformate in centro di macinazione e deposito» interessate da sospensioni, anche totali, dell'attività e convertibili strutturalmente in centri di macinazione.
  Il piano di ristrutturazione ha inoltre previsto, per il biennio 2013-2014, investimenti significativi per un volume stimato in 95 milioni di euro per interventi eterogenei di ristrutturazione generale, informatizzazione nel marketing, logistica, acquisti ed ottimizzazione dell'efficienza e formazione.
  All'esito dell'incontro, le Parti hanno siglato un accordo con il quale l'impresa si è impegnata a richiedere – a decorrere dal 1o febbraio 2013 – il trattamento di CIGS per ristrutturazione aziendale, per 24 mesi, in favore di un numero massimo di 669 lavoratori.
  Con specifico riferimento allo stabilimento di Scafa, l'accordo ha previsto il ricorso, per 24 mesi, al trattamento di CIGS nei confronti di 32 lavoratori su un organico complessivo pari, nel 2013, a 60 unità lavorative.
  Preciso al riguardo che, ad oggi, la gestione della CIGS ha interessato di fatto 56 lavoratori, con l'attuazione del meccanismi della «rotazione».
  Successivamente, lo scorso 1o agosto, la ITALCEMENTI S.p.A. comunicava alle rappresentanze sindacali nazionali l'intenzione di cessare l'attività produttiva del cementificio di Scafa con ciò ponendosi in contrasto con i contenuti dell'accordo dello scorso 14 gennaio che, come detto, prevedeva il ricorso alla CIGS con la specifica causale «ristrutturazione aziendale». Le giustificazioni addotte dall'impresa a fondamento della nuova determinazione riguardavano l'aggravamento della crisi del settore che, nel solo quadrimestre gennaio-aprile 2013, ha determinato una contrazione dell'attività produttiva pari a circa il 18 per cento.
  In siffatto contesto, lo scorso 18 settembre si è svolto un confronto tra il Ministro per le riforme costituzionali, il Sottosegretario per l'informazione e l'editoria e i vertici della ITALCEMENTI S.p.A. nel corso del quale i rappresentanti del Governo hanno sollecitato i vertici aziendali a rivedere la propria decisione e a procedere ad un rilancio della produzione trovando strade alternative a quelle ipotizzate volte a preservare la realtà industriale e il futuro dei lavoratori.
  Il Ministero dello sviluppo economico – espressamente interpellato per la parte di competenza – ha reso noto di seguire attentamente gli sviluppi delle problematiche relative ITALCEMENTI S.p.A per affrontare le quali ha provveduto all'apertura di un tavolo di confronto.
  Nell'ambito di tale tavolo, in particolare, il predetto Ministero ha manifestato la propria disponibilità ad affrontare le questioni inerenti al sito di Scafa, nonché quelle relative all'eventuale ricollocazione delle risorse pubbliche al fine di una migliore utilizzazione per uno sviluppo industriale ed occupazionale sostenibile sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.
  Conclusivamente, vorrei rassicurare l'Onorevole interrogante in merito all'attenzione rivolta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e dal Governo tutto, alla situazione aziendale rappresentata con il presente atto parlamentare, tenuto anche conto degli istituti di tutela dei lavoratori finora attivati.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

SCAFA,PESCARA - Prov,ABRUZZI

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

aiuto alla ristrutturazione

ristrutturazione industriale

cassa integrazione

licenziamento

societa' per azioni