Legislatura: 17Seduta di annuncio: 72 del 06/09/2013
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/09/2013
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 06/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 06/11/2013 Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI) REPLICA 06/11/2013 Resoconto OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/09/2013
DISCUSSIONE IL 06/11/2013
SVOLTO IL 06/11/2013
CONCLUSO IL 06/11/2013
OLIVERIO. —
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
. — Per sapere – premesso che:
la cipolla rossa di Tropea Calabria è stata iscritta all'elenco europeo delle «Denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette» il 28 marzo 2008 con Reg. CE n. 284/2008 della Commissione;
la certificazione ha l'obiettivo di tutelare il consumatore, essendo attribuita agli alimenti che per qualità e caratteristiche sono dipendenti dal luogo di produzione; ciò implica da parte degli operatori particolari prescrizioni previste dal piano dei controlli e dalle disposizioni del Disciplinare di Produzione il quale riporta l'area ad indicazione geografica protetta, la storia e le tecniche colturali del prodotto, detta nella fattispecie quelle che sono le regole da seguire, da parte delle imprese produttrici e confezionatrici, nella fase produttiva e di confezionamento della cipolla rossa di Tropea Calabria indicazione geografica protetta;
la cipolla rossa di Tropea è coltivata da più di duemila anni lungo la fascia tirrenica della Calabria, nella zona tra le province di Vibo Valentia e Cosenza, in particolare nel territorio dei comuni che vanno da Amantea, Campora San Giovanni fino a Briatico, Tropea e Capo Vaticano e Nicotera; tale prodotto risulta particolarmente utile per prevenire malattie legate alla circolazione sanguigna;
alcune agenzie di stampa locali riportano una preoccupante situazione, in particolare nelle provincia di Vibo Valentia e zone limitrofe, in cui una tipologia di cipolla rossa viene, in maniera fraudolenta, etichettata ed esportata come «cipolla rossa di Tropea»;
risulta, pertanto, particolarmente importante il controllo svolto dai nuclei antifrodi nei confronti della contraffazione e commercializzazione di prodotti venduti come «cipolla rossa di Tropea a marchio IGP», ma che nulla hanno a che fare con questa produzione di eccellenza calabrese;
a supporto di quanto riferito si riportano i dati diffusi dalla Coldiretti che evidenziano come, a fronte di una produzione in Calabria di «cipolla rossa di Tropea» di circa 200 mila quintali, venga immessa sul mercato una quantità di prodotto superiore al milione di quintali;
questo surplus di commercializzazione si può spiegare esclusivamente attraverso l'esistenza di reati di frode alimentare che, naturalmente, devono essere in ogni modo perseguiti;
interventi tempestivi e maggiori controlli potrebbero portare a sanzionare e debellare queste attività criminali che stanno causando un grave danno ai produttori onesti. Infatti, la filiera della cipolla rossa di Tropea svolge un ruolo positivo nell'economia regionale della Calabria che ha giustamente ritenuto necessario basare la sua politica economica anche sulle grandi opportunità che può offrire, in un momento di difficile congiuntura economica, il settore reale per eccellenza: l'agricoltura;
i fatti esposti sono ad avviso dell'interrogante preoccupanti e richiedono una immediata verifica al fine di salvaguardare il prodotto di eccellenza a marchio IGP «cipolla rossa di Tropea» –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda promuovere per contrastare il fenomeno della contraffazione dei prodotti agroalimentari e, in particolare, della cipolla rossa di Tropea a marchio Igp;
se non ritenga opportuno costituire un tavolo di crisi che coinvolga gli attori della filiera di produzione della «cipolla rossa di Tropea», la regione Calabria e gli enti locali interessati al fine di concordare iniziative di sostegno al settore. (5-00946)
A seguito dell'iscrizione, con regolamento (CE) n. 284 del 2008, della denominazione «Cipolla rossa di Tropea Calabria» nell'elenco europeo delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche protette, una quota rappresentativa di produttori legittimi sono confluiti, ai sensi del codice civile, nel Consorzio di tutela della Cipolla rossa di Tropea Calabria.
Tale Consorzio è stato riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e contestualmente, ai sensi dell'articolo 14 della legge comunitaria 1999 (legge n. 526 del 1999), è stato incaricato dello svolgimento delle funzioni pubbliche di tutela, promozione, valorizzazione, nonché delle attività di corretta informazione verso il consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione del prodotto.
Il Consorzio è chiamato, in forza del medesimo articolo di legge, a perseguire le predette finalità pubbliche secondo le direttive impartite dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nonché a collaborare alla, vigilanza e tutela delle produzioni DOP e IGP dagli «abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni, uso improprio delle denominazioni tutelate e comportamenti comunque vietati dalla legge».
La legge prevede che tale attività sia esplicata «ad ogni livello e nei confronti di chiunque, in ogni fase della produzione, della trasformazione e del commercio» e, a tal fine, è anche stabilito che «agli agenti vigilatori dipendenti dai consorzi, nell'esercizio di tali funzioni, può essere attribuita nei modi e nelle forme di legge la qualifica di agente di pubblica sicurezza purché essi possiedano i requisiti determinati dall'articolo 81 del regolamento approvato con regio decreto 20 agosto 1909, n. 666, e prestino giuramento innanzi al sindaco o suo delegato.»
È chiaro, dunque, il ruolo chiave che il Consorzio di tutela deve assicurare in modo corrispondente alle norme settoriali garantendone l'applicazione in sinergia con le autorità istituzionali competenti ossia con i nuclei antifrode e antipirateria commerciale che, per il settore agroalimentare, sono coordinati, a livello nazionale, dal Dipartimento dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari di questo Ministero.
Pur considerando che il soggetto operativo e rappresentativo per il confronto in materia con le istituzioni è individuato ex lege nel Consorzio, confermo comunque la disponibilità del Ministero ad accogliere iniziative specifiche per l'istituzione di un tavolo tecnico nell'ottica di una amministrazione partecipata e nel comune obiettivo di difesa dei prodotti e del consumatore.
EUROVOC :Calabria
denominazione di origine
protezione del consumatore
commercializzazione
prodotto agricolo
frode
traffico illecito
contraffazione