ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00919

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 68 del 08/08/2013
Abbinamenti
Atto 5/00681 abbinato in data 18/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIGNALI RAFFAELLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/08/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 08/08/2013
Stato iter:
18/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/09/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 18/09/2013
Resoconto SAVINO SANDRA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 18/09/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/08/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/09/2013

DISCUSSIONE IL 18/09/2013

SVOLTO IL 18/09/2013

CONCLUSO IL 18/09/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00919
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Giovedì 8 agosto 2013, seduta n. 68

   SANDRA SAVINO e VIGNALI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'impianto siderurgico della Ferriera di Servola di Trieste, uno degli stabilimenti industriali del gruppo Lucchini attualmente commissariato e per il quale il Governo ha avviato il 22 gennaio 2013 un tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico, occupa oltre 500 addetti e altrettanti nell'indotto;
   nel corso degli anni si sono rilevati preoccupanti ricadute negative sull'ambiente e sulla salute pubblica dovute all'attività dello stabilimento, che dista poche centinaia di metri dall'area urbana;
   come riportato dalla stampa locale, Giovanni Arvedi, patron dell'omonimo gruppo siderurgico cremonese, ha manifestato, fin dai mesi scorsi, il proprio interesse per l'acquisizione dell'impianto triestino, puntando – a quanto afferma l'azienda – a una siderurgia pulita, garantendo una continuità produttiva e occupazionale e prevedendo investimenti importanti sia nell'impiantistica che sul sito tali intenzioni si sono concretizzare con una manifestazione ai interesse inoltrata al commissario liquidatore della Lucchini, Piero Nardi;
   il commissario liquidatore della Lucchini aveva peraltro comunicato che, se entro il 31 agosto non si fosse insediata una nuova proprietà, l'attività dello stabilimento sarebbe stata sospesa sine die con le relative gravi conseguenze sul piano occupazionale;
   il 2 agosto 2013 è stato convocato a Roma, presso il Ministro dello sviluppo economico, il tavolo di crisi della Ferriera, alla presenza di Sottosegretari allo sviluppo economico e all'ambiente e dei rappresentanti della regione Friuli Venezia Giulia, del commissario straordinario della Lucchini, Piero Nardi, e del colosso industriale cremonese;
   al termine di tale riunione, in base alle dichiarazioni dei presenti, si sarebbe deciso di predisporre un accordo di programma volto a definire in tempi rapidi le modalità atte a consentire l'ingresso del gruppo Arvedi a Servola;
   la proposta del gruppo di Cremona – è emerso – è di subentrare entro il 15 ottobre 2013, inizialmente per sei mesi di affitto, «prova» per il successivo acquisto definitivo dell'attività e durante i quali il cavalier Arvedi ha annunciato di voler sistemare la questione ambientale, con un investimento stimato in qualche decina di milioni di euro;
   nell'ottica del rilancio del sito industriale nel suo complesso, il gruppo ha inoltre ribadito nelle scorse settimane di valutare positivamente il coinvolgimento della centrale termoelettrica di proprietà Elettra produzione nel perimetro della proposta imprenditoriale;
   Arvedi chiede agli amministratori in particolare due interventi nell'area – da inserire nell'accordo di programma – al fine di poter procedere dopo i primi sei mesi, all'acquisto definitivo dello stabilimento: la messa in sicurezza dei terreni e dell'acqua di falda e il prolungamento, in direzione molo VII, della banchina demaniale davanti alla cokeria, per rendere possibile lo sviluppo futuro delle attività portuali e di logistica;
   l'offerta del gruppo Arvedi dovrà dare delle soluzioni, al momento ancora non comunicate, in primo luogo sul piano dell'inquinamento ambientale a tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori, prevedendo consistenti investimenti e azioni su un impianto che dista poche centinaia di metri dalle abitazioni;
   il percorso iniziato dovrà svilupparsi con il coinvolgimento dei ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze e degli enti territoriali, che debbono impegnarsi ad operare affinché le procedure garantiscano al territorio un futuro in cui non si contrapponga come in passato il lavoro alla salute, in cui gli impegni di chi si offre a rilevare l'impianto debbono essere vincolati in un accordo che eviti il rischio che le istituzioni, messe in difficoltà dalla ristrettezza dei tempi imposti dalla Lucchini, ricoprano meramente un ruolo notarile;
   nel suo complesso, la siderurgia italiana si trova in una delle congiunture più sfavorevoli della storia dell'acciaio europeo. Secondo gli ultimi dati di World Steel Association, infatti, l'Europa a 27 ha prodotto a giugno 14,171 milioni di tonnellate di acciaio, con un calo del 3,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2012;
   l'11 giugno 2013 la Commissione Unione europea ha approvato il piano d'azione per la siderurgia europea predisposto dal vicepresidente responsabile per l'industria Antonio Tajani, che prevede interventi volti a migliorare la competitività delle industrie e agevolarne il processo di ristrutturazione, ad attuare azioni mirate a stimolare la domanda nei settori della fabbricazione di veicoli e delle costruzioni sostenibili, a sostenere le esportazioni di acciaio Unione europea, a contrastare le pratiche sleali e garantire l'accesso a materie prime essenziali, a garantire ai principali operatori siderurgici prezzi energetici accessibili, a promosse tecnologie rispettose dell'ambiente e attività innovative di R&S;
   il piano europeo, riconoscendo l'importanza strategica dell'acciaio per l'Europa e il suo ruolo di motore della crescita, potrà essere concretamente sfruttato dalla filiera nazionale, partendo dai casi Uva, Trieste, Piombino, Terni e fino alle piccole realtà, purché l'Italia abbia la forza e l'abilità di negoziale nelle trattative europee. In quest'ottica, la Ferriera può diventare un laboratorio delle crisi industriali complesse –:
   se i Ministri interrogati intendano fornire ogni utile informazione al fine di conoscere le reali intenzioni del gruppo Arvedi in ordine alla quantificazione dell'investimento per la complessa soluzione dell'impatto ambientale dello stabilimento sulla salute dei cittadini e dei lavoratori, compresi i dettagli degli interventi che verranno effettuati all'impianto e il piano industriale proposto dall'azienda;
   se risultino veritiere le notizie che vedrebbero, nel periodo dal 31 agosto sino al 15 ottobre 2013, come già definito per i mesi di luglio e di agosto, il gruppo cremonese continuare a contribuire direttamente alla prosecuzione dell'attività dello stabilimento;
   come nell'ambito di una strategia complessiva per il rilancio della filiera produttiva dell'acciaio, anche a seguito dell'approvazione in sede di Commissione europea del piano d'azione per la siderurgia europea, si collochi il destino dello stabilimento Ferriera di Servola. (5-00919)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 settembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00919

  Con riferimento ai quesiti posti dagli interroganti Onn. PRODANI, SAVINO e VIGNALI, ritengo indispensabile premettere che il Governo sta seguendo con particolare impegno le vicende del Gruppo LUCCHINI, ben prima che questa importante azienda del nostro sistema industriale fosse ammessa alla procedura di Amministrazione Straordinaria. Il dissesto generato dal Gruppo Severstal ha comportato interventi straordinari di tutto il sistema nazionale per impedire un fallimento disastroso per molte migliaia di lavoratori e per interi territori. Il Polo Siderurgico di Piombino, la Ferriera di Servola e le altre unità della «Lucchini», infatti, sono stati e sono ancora oggi essenziali per il nostro sistema produttivo.
  Proprio per queste ragioni abbiamo voluto seguire una strada eccezionale, quella del Decreto Legge, per riconoscere Piombino e Trieste aree di crisi complessa ai sensi della legge n. 71 del 2013. Aver esteso l'intervento anche a Trieste non è stato un fatto «automatico», ma il risultato di un vero convincimento che quel territorio ha bisogno di uno strumento straordinario per governare il proprio futuro.
  Ora presso il Ministero dello Sviluppo Economico è in corso un lavoro che vede impegnati, oltre al Ministero dell'Ambiente e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Regione Friuli VG insieme al Comune ed alla Provincia di Trieste con l'Autorità Portuale, per la definizione dell'Accordo di Programma. Ovvero dello strumento fondamentale che preciserà in modo puntuale i concreti obiettivi da raggiungere (piani di bonifica delle aree, di valorizzazione della attività portuale e retroportuale, progetti di nuove attività produttive) con l'obiettivo di ridisegnare il futuro di una area fondamentale per la Città di Trieste. Ovviamente nell'Accordo di Programma dovranno essere precisate le risorse impegnate per il raggiungimento degli obiettivi definiti, oltre alle responsabilità assegnate a ciascuno dei soggetti che sottoscriveranno il documento. È un lavoro molto impegnativo che, tuttavia, sta procedendo in modo celere perché vi è in tutti la consapevolezza che è necessario fare bene ma anche in fretta. La situazione occupazionale dell'area triestina è grave e richiede interventi concreti; a questo tutti i soggetti che ho richiamato stanno lavorando.
  In tale contesto si inserisce la recente decisione del gruppo ARVEDI di avanzare al Commissario Straordinario del Gruppo LUCCHINI in A.S. una proposta di affitto temporaneo della Ferriera di Servola, con la previsione di una futura acquisizione definitiva. Il Commissario, ricevute le necessarie autorizzazioni, ha accettato la proposta del Gruppo ARVEDI che pertanto è impegnato a garantire il funzionamento della ferriera fino al prossimo mese di novembre data entro la quale scioglierà la riserva dell'acquisto.
  Per il Governo si tratta di un fatto positivo perché la proposta è formulato da un protagonista della siderurgia italiana e consente di evitare i gravi problemi occupazionali che potrebbe determinare la definitiva chiusura della Ferriera.
  È del tutto evidente che l'ingresso di ARVEDI non può far dimenticare nessuno dei problemi che il territorio da tempo solleva e, primariamente (ma non solo) quelli importantissimi della bonifica ambientale e della sicurezza degli impianti. Con i rappresentanti dell'Azienda, con il Commissario di LUCCHINI e con le Autorità nazionali e territoriali competenti, è in corso un serrato confronto per definire gli interventi impiantistici e di bonifica delle aree necessari ed urgenti, nonché le risorse finanziarie per realizzarli. È un lavoro impegnativo che tuttavia posso dire si sta svolgendo con spirito costruttivo e di collaborazione da parte di tutti. Nelle prossime settimane ritengo si possa giungere ad una conclusione che, allo stato del confronto, penso si possa concludere positivamente.
  È del tutto evidente che la prosecuzione o meno della attività lavorativa presso la Ferriera, costituisce un elemento centrale nella definizione dell'Accordo di Programma. Non solo per gli aspetti occupazionali già richiamati, ma soprattutto per l'impegno richiesto nel recupero delle aree qualora l'impianto venisse definitivamente fermato. Nessuno infatti può immaginare che dopo la Ferriera si possa tenere per lungo tempo una area molto vasta e centrale per il futuro di Trieste inutilizzata e senza una concreta destinazione da attuarsi in tempi ragionevolmente brevi.
  Concludo questa risposta rassicurando gli interroganti che Trieste, come altre aree del Paese, sta impegnando il Governo ed i Ministeri direttamente interessati in un lavoro importante (per molti aspetti anche innovativo) per dare nuove e concrete prospettive ad un territorio ancora oggi strategico per il Paese.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TRIESTE,TRIESTE - Prov,FRIULI-VENEZIA GIULIA

EUROVOC :

industria siderurgica

impresa in difficolta'

edificio per uso industriale

stabilimento